Cuckold e schiavo di una Domina Trav

di
genere
trans

Quell’estate con mia moglie non stava andando bene.
Era sempre scorbutica con me e sapevo anche il perché: negli ultimi mesi l’avevamo fatto pochissimo. Le poche volte che avevamo provato a scopare io non ero riuscito a farmelo diventare duro ed altre volte, da semiduro, ero venuto solo dopo pochi minuti.
Era sempre insoddisfatta, ma da circa un mese era peggio. Quando mi rivolgeva la parola era sempre con espressioni secche, al contrario, se parlava con altri amici, soprattutto maschi, il suo atteggiamento era completamente diverso: cordiale, gentile e affabile, quasi complice.
Mi aveva già tradito in passato e temevo che ci fosse ancora una volta qualcosa di questo genere. Il sospetto era suffragato dal fatto che non cercava mai di invitarmi a scopare. Generalmente prima, ancorché fossero presenti i miei limiti di virilità, era lei a prendere l’iniziativa (rimanendo poi quasi sempre delusa). In quel periodo invece mi evitava del tutto.
Sembrava volesse stare stare lontano da me il più possibile.
Una sera mi chiese di accompagnarla a fare la spesa dopo cena. Era strano, in genere ci andava da sola e in altri orari, ma non volevo contraddirla e farla magari arrabbiare, quindi accettai e uscimmo per andare al supermercato.
Nel tragitto mi ordinò, con tono secco e distaccato, di andare allo store aperto tutta la notte e non al solito, che a quell’ora era chiuso.
Arrivammo al parcheggio ed entrammo con il carrello nelle corsie quasi deserte.
Mia moglie indossava una gonna corta senza calze e le décolleté alte 12 cm con tacco a spillo e suola rossa. Strano, pensai, che mise elegante per andare a fare la spesa, ma quel giorno era meglio non dirle nulla.
Spingendo il carrello sentivo che dietro di noi camminava un cliente, doveva trattarsi di “una” cliente perché sentivo il rumore di tacchi alti diversi da quelli di mia moglie.
Dopo qualche svolta tra le corsie mi trovai davanti la cliente e rimasi quasi a bocca aperta!
Era decisamente una grandissima gnocca bionda e decisamente alta, rispetto a me a mia moglie.
I capelli erano lunghi gli scendevano oltre le spalle. Era truccata con un ombretto azzurro forte e un rossetto di un rosso molto scuro. Aveva una mise molto sexy e particolare: sopra, come giacca, indossava il GI (la parte sopra del Kimono da Karate) con la cintura nera stretta in vita, al collo aveva una collana etnica grande fatta di anelli e palline color ambra. Le gambe erano fasciate da dei leggings attillati del tipo nero lucido che sembrava latex, finivano sopra la caviglia quasi a metà polpaccio e ai piedi aveva degli zoccoli pitonati molto alti con il tacco a spillo.
Le unghie dei suoi piedi perfetti erano colorate con un brillante smalto rosso luccicante. Sulle mani indossava due grossi anelli di forma tondeggiante, due per ogni mano, li portava sull’indice e sull’anulare.
Scorsi un incontro di sguardi tra lei e mia moglie, fu solo un attimo di un microsecondo e non ci feci alcun caso, poi la bionda proseguì la sua camminata e ci oltrepassò.
Camminammo ancora quale minuto tra le corsie, con mia moglie che svogliatamente ogni tanto inseriva qualcosa nel carrello. Poi mi disse “Vai a vedere le confezioni di acqua, incomincia a tirarne giù 2 o 3 poi arrivo anch’io. Prendi quelle vicino alla porta dei bagni, vai”
Io risposi che andava bene e mi avviai verso il fondo laterale del supermercato dove in genere vengono tenute le confezioni grosse di acqua. Camminando mi chiesi come faceva a sapere mia moglie che quelle che voleva erano proprio vicine alla porta dei bagni, mi dissi che probabilmente saltuariamente veniva in questo supermercato invece che al solito, ma fu solo un pensiero che sparì in un secondo perché la mia mente andò subito alla bionda vista prima.
Speravo di incontrarla di nuovo e poterla riammirare, volevo rivedere soprattutto quelle gambe e i tacchi bellissimi, purtroppo arrivai alla corsia in fondo senza più incrociarla.
I pacchi di acqua indicatomi da mia moglie erano impilati proprio di fronte alla porta dei bagni, pensai che dovesse essere quella che voleva. Non era la marca che solitamente acquistavamo, ma era comunque una marca ben conosciuta.
Incominciai a prendere un pacco da sei bottiglie sfilandolo dal mezzo perché a quelli in alto non arrivavo. Avevo appena appoggiato a terra il secondo pacco, mi rialzai per afferrare il terzo e in quel momento sentì la porta dietro di me spalancarsi, una mano forte mi premette sul viso bloccando ogni mio eventuale lamento. Mi copriva bocca e naso e mi tirava indietro con una forza a cui non riuscì ad oppormi.
Mi trascinò all’interno dei bagni.
L’unica cosa che ero riuscito a vedere del mio assalitore era la mano che mi premeva sulla faccia; aveva due anelli grossi e luccicanti, di cui uno sul dito indice.
Non era un assalitore era un’assalitrice.
Era la bionda altissima incontrata in precedenza, quella che mi aveva affascinato con i suoi tacchi alti, leggings in latex e giacca da karatè.
La sua forza mi stupì.
Mi aveva trascinato come niente fosse nel bagno e dopo avermi detto di non fiatare mi aveva fatto inginocchiare sul pavimento.
Mi diede subito una sberla bella tosta in faccia e mi disse: “Non fiatare! Non urlare, non fare nulla, altrimenti altro che sberlettina in faccia!”, in quel momento la porta si aprì ed entrò mia moglie sorridente e divertita. Era evidentemente compiaciuta che quello che sembrava un suo piano fosse riuscito alla perfezione.
Esordì subito avvicinandosi a me velocemente agile sui tacchi altissimi, mi mollò anche lei una sberla e disse “Eccoci qui maritino del cazzo, anzi dovrei dire del cazzo moscio ! ah! ah!”
Poi continuò: “Questa che vedi qui è la mia padrona e compagna. Ti presento Claudia! Non capisci vero? Come al solito non capisci un cazzo. Allora, riepiloghiamo: tu se un marito perdente, un beta, un loser. Hai il cazzo piccolo, non ti tira e quando per miracolo ti tira duri neanche un minuto Come puoi sperare che una donna vogliosa come me, che lo farebbe più volte al giorno tutti i giorni, possa stare con uno sfigato come te? Ti ricordi cosa è successo per ben tre volte gli anni scorsi ? Ti ho fatto, cornuto, cornuto e ancora cornuto! ah..ah! Ma questa volta con Claudia è diverso, molto diverso!”
E così dicendo si avvicino alla bionda che a quanto pare si chiamava Claudia e che era diventata la compagna di mia moglie.
Una donna? Non avevo mai saputo di tendenze lesbiche di mia moglie, ma temetti che erano molte le cose che non sapevo di mia moglie.
Si avvicinarono tra loro, mia moglie si alzò sui tacchi per raggiungere la bocca di Claudia. Incominciarono a baciarsi avidamente, la mano di mia moglie sollevò il lembo inferiore della giacca bianca da karatè di Claudia.
A quel punto quello che vidi dalla mia posizione in ginocchio proprio di fronte a loro mi lasci sbalordito! C’era un pacco bello grosso sotto i leggings di Claudia!
La mano di mia moglie incomincio a massaggiarlo facendolo ingrossare a vista d’occhio.
Senza mollare la bocca di Claudia continuando a baciarsi con la lingua, la mano di mia moglie abbassò la zip dei leggings di Claudia, entrò nella fessura ed estrasse un cazzo!
Era un cazzo vero di carne e grosso!
Tanto grosso!
Claudia in realtà era una trav ! Una stupenda trav!
Gli menò il cazzo su e giù mentre la baciava e subito dopo, staccandosi dalla bocca di Claudia, si abbassò e lo prese in bocca. Di quel grosso cazzo le stava in bocca in pratica solo la cappella e una piccola parte del bastone duro.
Leccava e succhiava. La lingua di mia moglie passava sotto il bastone, dalle base al glande.
Poi si dedicò alle palle grosse e piene, le leccò con la lingua e le prese alternativamente in bocca per succhiarle.
Il cazzo di Claudia era enorme e sempre più duro. Io, in ginocchio di fronte a loro, lo guardavo come in trance.
Mentre veniva succosamente spompinata da mia moglie Claudia le diceva: ”Dai! Brava la mia troia pompinara! Succhiami l’uccello come sai fare tu ..mmmhhh..è grosso vero ? .. è duro come piace a te?”
Mia moglie rispondeva a intermittenza solo quando aveva la bocca libera: “…mmmmh si padrona Claudia, mmmmhhmhm ..il tuo cazzo è magnifico, duro e grosso mi fa impazzire mmmmhhh mica come quello di questo sfigato cornuto.. mmmmhhh il tuo è un vero cazzone!… dammelo dappertutto!”
Claudia, le disse: ” Certo mia schiava vogliosa e troiona, ma prima devo fare qualcosa con tuo marito. Vieni qui sotto pezzo di merda! Sdraiati ai miei piedi mentre tua moglie continua a succhiarmi il cazzo!”
Io completamente soggiogato da questo potere alpha che Claudia emanava, obbedì subito.
Mi sdraiai ai piedi di Claudia. Lei si tolse lo zoccolo e mi piantò il piede in faccia. Incominciò a strusciare il piede nudo sul mio naso e sulla bocca. Mentre me lo premeva schiacciandomi la faccia mi diceva: “Dai pezzo di merda, cornuto e segaiolo! Annusa il piede della padrona! Leccalo tutto, anche in mezzo alle dita, voglio sentire la tua lingua!”, così dicendo mi premeva il piede sulla bocca.
Io obbedivo cercando di leccare e succhiare mentre mi schiacciava la faccia.
Mia moglie intanto era sempre più arrapata. Il cazzo di Claudia le entrava e usciva dalla bocca, se lo prendeva tutto come non l’avevo mai vista fare. Sentivo che le diceva: “Mmmmh Claudia, dai fagli annusare i piedi, trattalo da zerbino qual’è. Anche con me voleva sempre che lo toccassi con i tacchi alti.. è proprio un cornuto feticista,..ah..ah!” e intanto ciucciava il cazzo sempre più duro di Claudia.
Dopo un minuto così sentì mia moglie dirle: ”Claudia, ti prego, fagli qualche mossa di karatè..mmm so quanto ti eccita prendere a calci gli sfigati segaioli. Eccita tantissimo anche me vederti mentre lo fai, dai mia padrona, ti prego”.
Claudia le rispose subito: “Ah ah! ..ma certo schiavetta, ti accontento subito ah!..ah!”
Tirò fuori il suo cazzo dalla bocca di mia moglie, mi prese per il bavero della camicia e mi tirò su da terra a forza. Mi ritrovai in piedi davanti a lei. Era molto più alta di me. Il suo cazzo svettava fuori dai leggings.
Non me ne accorsi nemmeno, non capì nulla, ma da quel momento partì una serie di colpi di karatè, alla mia pancia, sui fianchi e sulla faccia.
Le sue gambe potenti mi colpivano forte con calci precisi.
Era una furia velocissima ed io ero il suo sacco da allenamento. Vedevo il suo cazzo sempre più duro, grosso e scappellato con la cappella rossa e turgida, si stava eccitando tantissimo a picchiarmi!
Mia moglie urlava eccitata, vedeva come prendevo quei calci di karatè e come il cazzo di Claudia si ingrossava e induriva ancora di più. Dopo qualche minuto mia moglie le disse: ”Mmmhhh padrona non posso più aspettare voglio il tuo cazzo dappertutto, ti prego dammelo!“ Claudia finalmente si fermò e io potei respirare.
I colpi mi avevano fatto male e avrei sentito il dolore per diversi giorni a venire, ma non erano stati fortissimi. La Padrona aveva voluto farmi capire bene chi comandava d’ora in poi e se avesse voluto poteva essere molto più pesante e crudele.
Si rivolse verso mia moglie, la prese e la fece piegare in avanti sul lavandino dei bagni, le alzò la gonna, le spostò di lato la striscia fine del tanga e la penetrò con violenza da dietro.
La fica di mia moglie era già bagnatissima. Accolse quel cazzone tutto fino in fondo e incominciò a gemere di piacere. Il cazzo di Claudia la stantuffava con colpi potenti sempre più veloci e poi rallentati, la sua fica era era così bagnata che gocciolava per terra.
Io dopo i calci della Padrona ero stato messo ancora in ginocchio con la faccia vicino all’amplesso che mia moglie e la Padrona stavano consumando.
Il mio sguardo era fisso su quel cazzo grosso e largo che come un bastone duro penetrava a fondo la fica di mia moglie. Ero estasiato dal quel membro così virile e così potente.
Mia moglie, mentre veniva sbattuta, ogni tanto girava la testa per farsi raggiungere dalla bocca della padrona e farsi slinguare allo stesso ritmo dei colpi di cazzo che stava prendendo dietro.
Dopo più di dieci minuti di scopata alla pecorina, mia moglie chiese alla padrona: “Ti prego Claudia lo voglio nel culo, voglio sentire che mi apri in due hmmmmmm!!”
La Padrona non si fece attendere nel rispondere: “Certo troia, schiava puttana! Però voglio impalarti, io seduta e tu sopra che lo prendi nel culo a smorza candela, mentre entrambe guardiamo quel cornuto di tuo marito in ginocchio di fronte a noi!”
E così dicendo la Padrona si staccò da mia moglie e tirandola per un braccio la portò verso il water con l’asse già abbassata dentro gabinetto.
La padrona si sedette sul cesso, aveva il cazzo svettante, duro e dritto che sembrava un palo.
Prese mia moglie e la fece sedere di prepotenza sopra suo il cazzo.
Mia moglie trattenne a stento un urlo di piacere e di dolore nello stesso tempo.
La padrona mi ordinò di avvicinarmi senza alzarmi in piedi, restando in ginocchio dovetti procedere verso di loro. Arrivai alla porta del spalancata del bagno, vicini allo stipite e lì mi venne ordinato di fermarmi.
Mia moglie aveva incominciato a saltare su e giù su quel cazzone. Il buco del suo culo lo avvolgeva e lo inghiottiva.
La padrona disse: ”Allora cornutazzo!..vedi la tua mogliettina come lo prende bene nel culo? Sembra che lo faccia da sempre! Una vera esperta! E probabilmente lo è! ..ah..ah.”
E mia moglie: ”mmmhhh sii. Adoro essere inculata! L’ho preso tantissime volte e lo prendo sempre appena posso mmmmm! ah! beh! Mai però da te sfigato segaiolo! Tu non ce la faresti neanche ad inserirmelo con quel cazzettino sempre semimolle che ti ritrovi, non entrerebbe neanche un pezzettino! ah! ah!”
Poi la padrona mi guardò fisso negli occhi: “mmm sei un cornuto, ma vedo che non togli mai gli occhi dal mio cazzo, vero? Ti piace? Ti piace il cazzo?”
Io non risposi e feci probabilmente una faccia imbarazzata, quasi colpevole.
Mia moglie incominciò: ”Ohh sii padrona, gli piace, gli piace eccome! ah..ah! Ho scoperto nel suo PC, che aveva lasciato aperto, un sacco di video di trans dominanti con canzoni enormi che sfondavano culi come stai facendo tu, ma culi di maschi schiavi. Il suo PC è pieno di video di padrone severe che inculano i loro schiavi!..ah..ah.!”
La padrona ridendo: ”Ahhh ma allora oltre che cornuto è anche uno schiavo già di suo e anche frocio! Sei proprio una checca allora. Sei una merda, un cornuto, debole e perdente. Sei un beta di merda e un frocio represso!”
Mia moglie, sentendo le umiliazioni che la padrona mi stava lanciando, si unì a lei: ”Si maritino del cazzo..sei un frocio, frocio, frocio ah ah..frocio, frocio!!” rideva e si dimenava sul quel cazzo, ogni volta che il cazzone le arrivava in fondo mi urlava in faccia “FROCIO!”
Poi mi ordinò seccamente: “Lecca i piedi di padrona Claudia!”
Io guardavo come scopavano follemente mentre ascoltavo le umiliazioni.
Sotto sotto quelle parole erano meritate. Ciò che aveva rivelato mia moglie, riguardo al contenuto del mio PC, era tutto vero.
Incominciai a leccare i piedi e tacchi di Padrona Claudia come mi avevano ordinato.
Dopo altri cinque minuti di parolacce rivolte alla mia faccia e di gemiti sempre più ansimanti mia moglie non resistette più, venne per la terza o quarta volta ansimando e dicendo:”mmmmhhh
padrona, voglio la sborra, voglio la tua sborra ..dammela tutta mmm!”
La padrona senza dire nulla si alzò e nel farlo un suo calcio mi arrivò in faccia poiché le stavo leccando i piedi.
La padrona riuscì a sollevare di peso mia moglie ancora impalata sul suo cazzo, la scopò ancora fortissimo tenendola sollevata ed emettendo un gemito gutturale “mhhrgghgghhhh” finché le sborrò dentro.
Padrona Claudia a questo punto ripose giù mia moglie sfilandole il suo grosso cazzo da culo.
Una colata di sborra uscì dal buco del culo della mia consorte che sentendo quel calore intenso nello sfintere guaiva infoiata.
Ripresasi un attimo dopo quell’orgasmo furioso, si accorse nuovamente di me lì in terra: “Brutto frocio di maritino impotente, adesso tocca a te! Lecca tutta la sborra dalla mia gamba!”
Incominciai dal basso, dal polpaccio. Leccai tutte le strisce di sborra che colavano dal buco del culo di mia moglie. Arrivato in alto, proprio sotto il suo sedere, incrociamo lo sguardo stupendo e crudele della padrona: “mmmmhhh segaiolo leccasborra, mi hai fatto tornare voglia ah, ah!” e così dicendo mi prese la testa fra le mani e mi infilò in bocca il suo cazzo ancora duro!
Incominciò a pomparmi la gola dentro e fuori. Mi prendeva la testa e mi fotteva la faccia sempre più forte, sempre più in profondità. Mi tirava le orecchie per infilarlo più forte, ogni tanto si fermava e mi mollava una sberla potente.
Andò avanti per diversi minuti, poi lo tirò fuori e mi disse: “Ho visto che ti piace la sborra. Ti piace tanto vero?“
Menò il suo cazzo durissimo sopra la mia faccia, la sua sborra uscì dal suo glande e colpì la mia bocca.
Usciva copiosa ma lenta coprendomi le labbra.
Pensai che, anche se era la seconda, era molta e densa. Non era come le mie sborratine. Poi continuò a menarselo e arrivarono gli schizzi del grosso carico!
Il primo getto mi prese dritto in un occhio coprendolo tutto, il secondo mi colpì il naso entrando nella narice.
Intanto mia moglie vedendo ancora quella sborrata fantastica mi ordinò: “Apri la bocca! Spalancala FROCIO!”
Io aprì completamente la bocca e il terzo fiotto di sborra mi entrò proprio dentro.
La sentì calda e densa che mi copriva la lingua e si insinuava tra i denti.
La padrona ci aveva riempito di sborra letteralmente. Io avevo la faccia e la bocca piena e mia moglie il culo.
Due sborrate copiose nel giro di 5-10 minuti, era proprio una furia!
Per finire in bellezza padrona Claudia incominciò a spalmare lo sperma sul mio viso usando la cappella come un pennello portandola su tutta la mia faccia.
Mia moglie era appagata e felice con lo sguardo sognante.
Io ero affascinato, impressionato ed eccitatissimo dalla potenza della padrona e del suo maestoso uccello.
A quel punto mia moglie era diventata anche lei stessa mia padrona, sempre che in realtà non lo fosse già da sempre.
Mi ordinò: “Dai coglione, pulisciti quella faccia da checca, raccogli la spesa, vai a pagarla e torna a casa, a piedi! Io e Claudia facciamo un giro, andiamo a bere qualcosa. Quando torniamo a casa vedi di essere presente e pronto per servirci..VAI !”
Padrona Claudia rideva. Dalla sua altezza governava tutto e guardava compiaciuta la sua schiava che mi sottometteva e mi trattava come uno schiavo di una schiava.
Io feci tutto quello che mi era stato ordinato e mi incamminai con le due borse pesanti della spesa.
Dopo i due chilometri e rotti che c’erano da percorrere arrivai a casa che era già quasi mezzanotte.
Misi a posto la spesa e mi sdraiai sul divano pensando a mia moglie e a quella padrona micidiale che era Claudia.

… to be continued
scritto il
2025-10-07
1 6 8
visite
3
voti
valutazione
8
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.