Le tette da delirio dei sensi e rimedio anti impotenza

di
genere
fisting

Purtroppo, ma leviamo il purtroppo, perchè la natura è quella che è, può capitare che dopo i 70 anni le performance maschili subiscano un'impennata in giù. Duro come lo era in giovane età e fino ai 60/65 non è più. Medicinali dilatatori arteriosi meglio evitarli, perchè potrebbero dilatare pericolosamente in altre parti del corpo, rendendo il rimedio peggiore di parecchio del problema da risolvere. Per molto tempo avevo attaccato l'uccello al chiodo, come si dice figurativamente, perchè introdurlo della consistenza della gommapiuma in vagina non fa assistere alle stesse reazioni goduriose della femmina, di quando si sente penetrata con vigore. Le femmine che mi piaccino sono quelle tipo Barbara Palombelli e Paola Saluzzi e perchè no, Bianca Berlinguer con quelle cosce invitanti mostrate fino all'inguine. 18 enne - 20 enne e oltre le mie "navi scuola" sono state le 50 enni in su. Perchè le coetanee proprio non mi suscitavano niente. Sentirmi dire da una 50 enne: piano che mi fai male, o vedere che mi spingeva via da lei con le mani, per non farselo andare su troppo, mi faceva andare in visibilio. La coetanea avrebbe fatto: ahia! istericamente e senza aluna sensualità, facendotelo mosciare, così finiva il fastidio per lei. Veniamo a bomba ora. L'ultima trombata divina, che mi sono fatto da 50 enne, è stata con una settantenne da sballo. A casa sua, peraltro, con tutte le comodità. Abbigliata da svenimento e con biancheria intima nera e calze nere e reggicalze. Un decoltè che non si poteva guardare, dacchè c'erano 2 tette da divertimento assicurato. Scoparla succhiando alternativamente tetta destra e tetta sinistra, ottenendo dalla 70 enne mugolii da musica barocca, lo ricordo divino. Quando sono venuto a getto ed ho dato una spinta da gladiatore, la stavo baciando come se avessi la lingua dentro ad un dolce alla panna, ma la sua reazione di sottrarsi la bacio, per emettere uno strillo, mi ha fatto pentire di star venendo, perchè l'avrei potuta stantuffare per un'altra ora, venendo dopo. Femmine cos' sensuali non ne ho più trovate. Forse però chi cerca trova e magari non ho più cercato, preso da stronzate procrastinabilissime. Ora mi ritrovo con l'uccello che non farebbe più lacrimare una donna, nell'anale, perchè per l'anale ci vuole "duro da culo". Però mi è venuta una percezione delle tette femminili acutissima. Che prima avevo solo acuta. Saper succhiare i capezzoli ad una femmina è una capacità che viene cercata dalle femmine, col lanternino, come si dice. Pertanto ho ripreso la ricerca, sebbene consapevole che le candidate sono sempre meno. Le tette di una "vaccinata" con quella sozzeria dichiarata mortale dallo stesso produttore, non le succhierei. Uno può dire: fatti i cazzi tuoi, se una signora ha belle tette, che ti frega se è "vaccinata" o no. Ti perdi una scopata per questo tuo pregiudizio? Il fatto è che chi ha ricevuto quel liquame da fogna, ha ricevuto anche delle sostanze psicotrope, atte a rendere un pochino ottenebrate con l'intelletto. Potrei dire: zombie, che camminano come morti viventi e non sprizzano più alcuna attrazione sessuale. Anzi respingono decisamente, con un aspetto fisico depauperato, anzichè no. E con l'occhio attento, si vede la differenza. Abbasso la differenza! Ricordo una sugnora ultra cinquantenne, alla reception di un lussuoso ristorante in un antico monastero adattato a location esclusiva, di nome Natalie. Non si poteva guardare, che ti faceva svenire. Nazionalità svizzera di lingua francese. Parlava 5 lingue. Una voce incantevole, che ricapitolava la sua fisicità. Due gambe da sturbo. (Da masturbo!) un portamento femminile che ti mozzava il fiato. (Per andarci a letto io avrei pagato 20.000 euro). Ebbene, rivista dopo il trattamento di bruttezza di cui omettiamo il nome, mi sarei fatto pagare da lei. Occhi spenti, voce non più incantevole, anzi simile a quella di una bidella che richiama i ragazzini di entrare in classe. Portamento dinoccolato e gambe non più appariscenti. Segni di senilità sul volto. Addirittura tanatologici. Tipo immagine della morte. Come prendere una meserati o una ferrari e cambiarci tutta la tappezzeria con ricambi presi al discaunt, riverniciarla a pennello, cambiarci le gomme e i cerchioni con cerchioni usati, tolti da una jepp vecchissima.
Questo per dire che il cerchio delle "papabili" per una scopata divina si è ristretto tantissimo. Stiamo parlando del 90,4 %, da statistiche credibili e verificabili tutti i giorni de visu. Però, come si dice: bisogna guardare il bicchiere pieno non vuoto. Quelle papabili fanno parte delle "migliori" anche intellettivamente. Non è necessario andare a letto con una plurilaureata. Anzi, le normocolte invero sono più maialone e sexi. Peraltro tra le normocolte, solo un 40% max si sono fatte il liquame infernale. Tra le plurilaureate, inispecie in discipline sanitarie, si contano il 99 %. Ergo: scopare una dottoressa o una farmacista, per me sarebbe probabile meno di vincere il superenalotto. Infatti realisticamente sposto il target tra le signore goderecce, che non hanno perso tanto tempo all'università, ma da giovani scopavano come ricce. Va beh! Detto questo dettaglio, vengo al punto. Ho scoperto che da competenti delle tette e senza più una attrezzatura dura come il tungsteno, si può ancora fare molto. Anzi, più di prima e "meglio" di prima. Il meglio lo virgoletto, perchè lo possono dire le femmine se è meglio. Fortunosamente, ma si sa che in tutto ci vuole fortuna, ho rimediato una procace settantenne, non bellissima come Barbara Palombelli, ma abbronzata, femminile, dall'aspetto godereccio e ridente, ex titolare di panificio, che stava alla cassa, vendendo tonnellate di pane per il suo aspetto invitante agli uomini arrazzati. Non so come cazzo abbia fatto ad agganciarla, fatto sta che me le sono ritrovata in macchina all'imbrunire. Dopo poco si era fatta sera e buio e il trasferimento in zona appartata della campagna è stato per me inevitable e per lei gradito. Non mi ricordavo nemmeno come cazzo si chiamasse. Mi sono limitato a chiamarla pezzo di sorcona da sballo e vedendola compiaciuta mi sono fiondato sulle sue tette sode, ben sporgenti e abbronzate, munite di capezzoli eretti e rossi, invitanti al succhiamento. La sensazione tattile con le tette, che fa rima con tattile, (sensazione tettile!) era da svenimento. Il sentire i capezzoli tra le labbra, era da deliquio dei sensi. Il sentirla mugulare con la sua voce adulta, era da perdere la testa. Tant'è che il passo successivo per lei è stato lubrificarsi la vagina, con la fuori uscita di liquido copioso, che ho apprezzato, passando con la mano destra dalla palpazione di una tetta, all'introduzione di 2 dita in vagina. Previa invasione della gonna in area alta inguinale. Passando anche per cosce da sballo, per quanto al tatto lisce e alla sbirciata belle abbronzate. Scopare in macchina sarebbe stato un seguito ovvio. Avendo l'attrezzatura dura, sì. Ma non avendola, l'opzione B è stata la proposta di andare a casa mia. Ben accolta da lei. L'ho raggiunta in meno che non si dica. Scoppiare la signora violentemente sul letto è una descrizione eufemistica, ma è quello che ho fatto. Poi sono tornato alle tette, ritenendo poco sexi spogliare una signora non più giovane. Più sexi sollevare la gonna per raggiungere la zone clou e aprire la camicetta, per far fuoriuscire le cosiddette zinne. Poi che ci mettevo in vagina? Metterci un fallo finto, senza avvisare la signora, poteva essere temerario e scatenare una certa disapprovazione. L'ho resa edotta che aveno un fallo soprapponibile delle dimensioni di un certo pornostar, di cui non voglio fare pubblicità gratuita. Lei: - fammelo vedere. Glielo ho mostrato. Lei: - bello grosso, fai piano, non voglio dover chiamare il 118 per farmi portare in ospedale. Già questa dichiarazione fatta con la voce di quella signora, ancora arrapente, come quanto era alla cassa della panetteria, ha reso mezzo eretta la mia personale attrezzatura, con appena indossato sopra l'ausilio di silicone ben imitato, anche nelle venature. E' scivolato dentro come un dito che penetra nella panna. La sua vagina gocciolava di lubrificante naturale. Entrato a metà sembrava che avesse toccato il fondo e la stantuffata è cominciata con l'ausilio penetrato al 50/60%. Ci davo dentro col mio ritmo "professionale" da sapiente: 1 colpo duro, 9 lievi, 2 duri, 8 lievi, via via fino a diventare tutti belle spinte dure, che facevano smettere lei il bacio, dovendo fare smorfie con la bocca. Ad un certo punto ho visto lei cambiare di aspetto e chiedere di farle male e l'ho spinto dentro tutto il 24 cm di attrezzatura diametro 5,5 cm, sentendo che è entrato come se dentro tutto si fosse dilatato bene per accogliere. La scopata è diventata divina per lei. Ci ha messo a venire, ma quant'è venuta è venuta. Squirtando come una fontana. Ed è rimasta in orgasmo a lunghissimo, assumeno l'espressione della nota santa in estasi, immortalata dal Bernini nell'opera marmorea. Che femmina una settantenne! Ripeto non Bellacome Barbara Palombelli, ma molto più maialona e godereccia. Ha detto: mi hai fatto male, ma valeva la pena. Troppo poco mi hai fatto male. Anche se poi toccava farmi portare in ospedale per ricucire tutto dentro, avrei voluto non smettere più. A quel punto ce l'aveva così dilatata la vagina e così lubrificata, che ci ho messo la mano chiusa ed ho spinto, per farla entrare. Io non ero venuto ovviamente, perchè ce lo avevo dentro al pene finto. Pertanto ero arrapatissimo. Lei si è allargata bel benino con le cosce per favorire l'introduzione della mano. Io avevo paura a spingere. E' stata lei a dire: - e dai, se non spingi forte, quando entra? Così le ho dato retta e ho spinto fino a far dilatare il tutto quanto bastava. Al forte dolore nemmeno ha strillato come sarebbe stato normale, ma si è concentrata tutta sul piacere di avere la mano dentro. Si è gustata la sensazione in modo più che godereccio e non voleva che la estraessi più la mano, invitandomi ad entrare ancora più dentro e a fare movimento. Questo si che è sesso. Ci voleva una signora navigata come la panettiera per iniziare una pratica, che ritenevo difficilmente praticabile. Il gusto che ne ricava una femmina vera, è irriferibile. Il gusto che ne ricava un maschio, vedendola ricavare un gusto estremo, è paradisiaco. Per un'ora ho tenuto la mano dentro stuzzicandola in tutti i meandri vaginali. Poi è stato giocoforza estrarre. L'estrazione è stata più dolorosa della penetrazione, per la signora.
Ha commentato: - hai chiuso in bellezza. Anche questa ci voleva. E' andata via contenta, come una che ha vinto 10 milioni di euro alla lotteria. MA I SOLDI NON FANNO LA STESSA FELICITA'. Infatti sicuramente ci saranno ricche signore che pagherebbero quintali di oro, per fare sesso in tal modo. Saperlo e non saperlo che è così, cambia la vita. Anche a cazzo non più come il tungsteno, si può far andare in brodo di giuggiole una femmina. A proposito, la panettiera col cazzo che si è fatta iniettare la sozzeria demoniaca, che rende più morti, che vivi. Questo racconto dovrebbe essere coperto da copyright e soggetto ad un pagamento di 100 euro almeno, per essere letto, da quanto fa aumentare la sapienza delle persone che lo leggono. Le bellissime signore settantenni sono esentate dal pagamento.
scritto il
2025-10-02
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