Una maiala infoiata - parte prima
di
Lorno1
genere
etero
Mi chiami al telefono verso le 10 del mattino per chiedermi se puoi venire in banca a firmare i documenti ma ti rispondo che in questo momento sono molto impegnato . Allora ti chiedo se puoi venire più tardi e tu mi rispondi che subito dopo pranzo sei libera. Allora ne approfitto per dirti di non preoccuparti e che passerò io da te al ristorante. La risposta che mi dai mi elettrizza. Si, dai, sono sola perché mia sorella deve andare via prima. Vieni, così ti offro un caffè.
Già non sto nella pelle se penso che potrò ammirarti da solo, in silenzio, in tutta la tua sensualità. Non so cosa mi capita ma, dal primo momento che ti ho conosciuta, mi hai subito trasmesso una carica erotica inspiegabile. Dopotutto hai sempre 57 anni e, in confronto alla mia prestanza fisica da quarantenne, sei un po’ stagionata, un viso non proprio accattivante. Ma gia, dopo 5 minuti che parlavamo, facevo una gran fatica perché non riuscivo a distogliermi da un pensiero fisso. Tu, inginocchiata davanti a me che mi spompini l'uccello e te lo pianti in gola forsennatamente, mentre ti cola una bava copiosa dalla bocca. È più cerco di non pensare a quell’immagine più sento nelle orecchie i gorgheggi della tua bocca che accolgono il mio cazzo sempre più duro e gonfio. Mi sono rovinato tutta la mattina a pensare al nostro incontro. Ma adesso è arrivato il momento. Vengo a piedi e la brezza di settembre accompagna piacevolmente la mia passeggiata. Indosso un jeans ed una giacca sportiva. Ho tolto la cravatta perché volevo sbottonarmi un po’ la camicia ed apparire informale in modo da stabilire subito un buon feeling. Mi hanno sempre affascinato le donne di mezza età come te soprattutto se basse di statura e con un seno abbondante. Mi accorgo di avere già il pacco in tiro solo a pensare alle tue tette sode e succose. Una quarta di reggiseno che sembra esplodere rispetto ad un corpicino minuto ma ben curato.
Quando arrivo, stai pulendo gli ultimi tavoli del ristorante. Indossi dei fuseau attillati che mettono in mostra un culo da favola.
Accomodati . Mi apri la porta ed appena ti avvicini avverto un inequivocabile profumo di sesso. Mi immagino te che stamattina, durante l’attesa del nostro incontro, ti sei toccata, incapace di resistere alle tue voglie e adesso l’odore del sesso ti è rimasto tra le dita. Questo pensiero mi fa andare fuori di cervello.
Gli occhi mi cadono sulla scollatura della tua camicetta e mi accorgo che non porti il reggiseno. Le tette ti ballano libere ogni volta che ti muovi e riesco a scorgere i tuoi capezzoli già turgidi che spuntano dalla stoffa. Dai, andiamo sopra in ufficio al primo piano, mi dici, per firmare i documenti più comodamente. Prego, dopo di te, ti rispondo sapientemente. E mentre sali le scale mi ritrovo di fronte al paradiso. Tu che sculetti ad ogni gradino, io che mi ritrovo quasi davanti alla mia faccia due natiche da panico. I fuseau che indossi sono così attillati che ti si scorge perfettamente lo spacco del culo. E poi rimango allibito dalla visione dei tuoi piedi. Si, perché cammini scalza e sali i gradini con le punte in modo da rialzare il tallone. Riesco a guardarti tutta la pianta dei piedi e questa visione mi fa drizzare il cazzo come un toro infuriato. Entriamo nella stanza ed appena ti giri ti accorgi della mia imponente erezione. Gli occhi ti cadono fissi sulla patta dei miei pantaloni. Passo subito all’attacco e ti chiedo: cosa c’è? Hai notato qualcosa di strano? Ti avvicini, mi appoggi la mano sul pacco e sottovoce mi sussurri: no, anzi, è esattamente come me lo immaginavo.
Allora facciamolo uscire prima che mi esploda tra le mutande. Non te lo fai ripetere due volte. Ti avventi sulla mia cintura e quasi mi strappi i pantaloni per la foga con la quale li sbottoni. Ho il cazzo talmente gonfio che già è uscito per metà dalle mutande. Appena lo vedi sgrani gli occhi a bocca aperta, con un'espressione di stupore che racconta tutto il tuo desiderio represso. Ti inginocchi davanti a me, ti raccogli i capelli intorno ad un elastico e con una mano mi afferri il cazzo e cominci a sbattertelo in faccia, mentre con la punta della lingua mi sfiori cominciando dai coglioni e salendo pian piano fino ad arrivare alla cappella. Un brivido intenso mi percorre la schiena. Alzi gli gli occhi e, mentre mi fissi intensamente senza staccare un attimo il tuo sguardo dai miei occhi, cominci a menarmelo con entrambe le mani. Lo stringi forte, ti fa impazzire sentire quanto è grosso e duro ma non ti basta. Ti sbottoni la camicetta e te lo appoggi in mezzo alle tette, vuoi sentire come pulsa sulla tua pelle nuda.
Poi spalanchi la bocca e cominci a succhiarmelo sempre più forte. Ad ogni spinta sento che te lo pianti sempre più in fondo alla gola fino a strozzarti. Te lo tiri fuori e ci sputi una quantità impressionante di saliva che mi cola da tutte le parti. Mi scende fin sotto i testicoli. Allora ti chini per raccoglierla e cominci a mordermeli. Pian piano risali su e dalla bocca ti cola una bava densa e copiosa mentre continui a guardarmi con due occhi enormi da infoiata. Ti supplico di continuare perché sei una maiala fantastica. E tu ti lecchi le labbra per raccogliere tutta la saliva che ti scola. Poi con una mano ti afferro la testa per i capelli e ti sbatto tutto il cazzo dentro la gola. Ti voglio scopare la bocca come si fa con le più luride sgualdrine. A te piace da impazzire. Ho bisogno di sentire la tua gola ad ogni spinta e il rumore dei gorgheggi che emette la tua bocca spalancata ogni volta che il mio cazzo entra ed esce. Mi fa impazzire vedere come la mia verga ti deforma le guance. Continui a mangiarmi e succhiarmi il cazzo con una bocca che sembra un idrovora. Mi stringo i coglioni con le mani e te li sbatto dentro la bocca, entrambi grossi e roventi. Tu prima li slinguazzi e poi te li mangi entrambi, li fai quasi scomparire nella tua bocca. Sento la sborra che comincia a salirmi su e faccio una fatica enorme a non esplodere mentre la tua lingua continua ad infilarsi dappertutto. Comincio a capire che sei una porca insaziabile. Mentre ti scopo la bocca, cominci a parlarmi come farebbe una puttanona professionista. Mi dici che era da anni che non prendevi un cazzo così grosso e duro. Ti tranquillizzo dicendoti che ti farò recuperare tutto il tempo perso e che te ne pentirai quando te lo pianterò tutto nel culo fino a farti urlare dal dolore. Ma tu non ti scomponi. Anzi, mi dici che già stamattina, in attesa che arrivassi, avevi cominciato ad allenarti. Di colpo apri un cassetto e prendi una zucchina enorme. La guardo e mi sembra umida, quasi bagnata. Tu mi guardi e con due occhi furbi e maliziosi, ti allarghi le cosce e te la strofini in mezzo alla figa e, languidamente, mi dici : sai, stamattina non sono riuscita a resistere, stavo impazzendo dalla voglia di cazzo e allora mi sono consolata infilandomela dentro. Ti guardo e ti dico quanto sei porca. Ti strappo la zucchina dalle mani , la annuso e mi accorgo che è ancora umida e piena dei tuoi umori. Ha lo stesso odore di sesso che avevo sentito quando sono entrato. Allora te la ficco in bocca e tu cominci a succhiarla come se avessi il mio cazzo in gola.
Nel frattempo sento di non riuscire più a resistere. Ti apro le cosce, mi fiondo sui tuoi piedi e comincio ad annusarli. È un profumo inebriante misto a quello di sesso della zucchina. Sento la sborra che sale prepotentemente. Ti stringo i piedi intorno al mio cazzo che nel frattempo è diventato viola per quanto è gonfio. Tu capisci tutto subito e cominci a segarmelo con i piedi, su e giù. Lo sento, arriva, vengo, urlo dal piacere e poi esplodo. Ti schizzo un primo fiotto di sborra bollente sui tuoi piedi ma tu non ti accontenti, spalanchi la bocca, lo vuoi prepotentemente. Allora me lo prendo in mano e ti schizzo dritto prima in gola e poi negli occhi. Sono talmente carico che ti continuo a sborrare copiosamente in faccia e sui capelli. Tu raccogli tutto con le dita e te le lecchi deliziosamente. Esci fuori la lingua per raccogliere tutto fino all’ultima goccia, poi mi lecchi per bene il cazzo fino ad asciugarlo ed infine ti infili il piede in bocca per ingoiare fino all’ultima goccia di sborra che ti era rimasta e con un irresistibile faccia da maiala mi dici : peccato, si è già raffreddata.
Già non sto nella pelle se penso che potrò ammirarti da solo, in silenzio, in tutta la tua sensualità. Non so cosa mi capita ma, dal primo momento che ti ho conosciuta, mi hai subito trasmesso una carica erotica inspiegabile. Dopotutto hai sempre 57 anni e, in confronto alla mia prestanza fisica da quarantenne, sei un po’ stagionata, un viso non proprio accattivante. Ma gia, dopo 5 minuti che parlavamo, facevo una gran fatica perché non riuscivo a distogliermi da un pensiero fisso. Tu, inginocchiata davanti a me che mi spompini l'uccello e te lo pianti in gola forsennatamente, mentre ti cola una bava copiosa dalla bocca. È più cerco di non pensare a quell’immagine più sento nelle orecchie i gorgheggi della tua bocca che accolgono il mio cazzo sempre più duro e gonfio. Mi sono rovinato tutta la mattina a pensare al nostro incontro. Ma adesso è arrivato il momento. Vengo a piedi e la brezza di settembre accompagna piacevolmente la mia passeggiata. Indosso un jeans ed una giacca sportiva. Ho tolto la cravatta perché volevo sbottonarmi un po’ la camicia ed apparire informale in modo da stabilire subito un buon feeling. Mi hanno sempre affascinato le donne di mezza età come te soprattutto se basse di statura e con un seno abbondante. Mi accorgo di avere già il pacco in tiro solo a pensare alle tue tette sode e succose. Una quarta di reggiseno che sembra esplodere rispetto ad un corpicino minuto ma ben curato.
Quando arrivo, stai pulendo gli ultimi tavoli del ristorante. Indossi dei fuseau attillati che mettono in mostra un culo da favola.
Accomodati . Mi apri la porta ed appena ti avvicini avverto un inequivocabile profumo di sesso. Mi immagino te che stamattina, durante l’attesa del nostro incontro, ti sei toccata, incapace di resistere alle tue voglie e adesso l’odore del sesso ti è rimasto tra le dita. Questo pensiero mi fa andare fuori di cervello.
Gli occhi mi cadono sulla scollatura della tua camicetta e mi accorgo che non porti il reggiseno. Le tette ti ballano libere ogni volta che ti muovi e riesco a scorgere i tuoi capezzoli già turgidi che spuntano dalla stoffa. Dai, andiamo sopra in ufficio al primo piano, mi dici, per firmare i documenti più comodamente. Prego, dopo di te, ti rispondo sapientemente. E mentre sali le scale mi ritrovo di fronte al paradiso. Tu che sculetti ad ogni gradino, io che mi ritrovo quasi davanti alla mia faccia due natiche da panico. I fuseau che indossi sono così attillati che ti si scorge perfettamente lo spacco del culo. E poi rimango allibito dalla visione dei tuoi piedi. Si, perché cammini scalza e sali i gradini con le punte in modo da rialzare il tallone. Riesco a guardarti tutta la pianta dei piedi e questa visione mi fa drizzare il cazzo come un toro infuriato. Entriamo nella stanza ed appena ti giri ti accorgi della mia imponente erezione. Gli occhi ti cadono fissi sulla patta dei miei pantaloni. Passo subito all’attacco e ti chiedo: cosa c’è? Hai notato qualcosa di strano? Ti avvicini, mi appoggi la mano sul pacco e sottovoce mi sussurri: no, anzi, è esattamente come me lo immaginavo.
Allora facciamolo uscire prima che mi esploda tra le mutande. Non te lo fai ripetere due volte. Ti avventi sulla mia cintura e quasi mi strappi i pantaloni per la foga con la quale li sbottoni. Ho il cazzo talmente gonfio che già è uscito per metà dalle mutande. Appena lo vedi sgrani gli occhi a bocca aperta, con un'espressione di stupore che racconta tutto il tuo desiderio represso. Ti inginocchi davanti a me, ti raccogli i capelli intorno ad un elastico e con una mano mi afferri il cazzo e cominci a sbattertelo in faccia, mentre con la punta della lingua mi sfiori cominciando dai coglioni e salendo pian piano fino ad arrivare alla cappella. Un brivido intenso mi percorre la schiena. Alzi gli gli occhi e, mentre mi fissi intensamente senza staccare un attimo il tuo sguardo dai miei occhi, cominci a menarmelo con entrambe le mani. Lo stringi forte, ti fa impazzire sentire quanto è grosso e duro ma non ti basta. Ti sbottoni la camicetta e te lo appoggi in mezzo alle tette, vuoi sentire come pulsa sulla tua pelle nuda.
Poi spalanchi la bocca e cominci a succhiarmelo sempre più forte. Ad ogni spinta sento che te lo pianti sempre più in fondo alla gola fino a strozzarti. Te lo tiri fuori e ci sputi una quantità impressionante di saliva che mi cola da tutte le parti. Mi scende fin sotto i testicoli. Allora ti chini per raccoglierla e cominci a mordermeli. Pian piano risali su e dalla bocca ti cola una bava densa e copiosa mentre continui a guardarmi con due occhi enormi da infoiata. Ti supplico di continuare perché sei una maiala fantastica. E tu ti lecchi le labbra per raccogliere tutta la saliva che ti scola. Poi con una mano ti afferro la testa per i capelli e ti sbatto tutto il cazzo dentro la gola. Ti voglio scopare la bocca come si fa con le più luride sgualdrine. A te piace da impazzire. Ho bisogno di sentire la tua gola ad ogni spinta e il rumore dei gorgheggi che emette la tua bocca spalancata ogni volta che il mio cazzo entra ed esce. Mi fa impazzire vedere come la mia verga ti deforma le guance. Continui a mangiarmi e succhiarmi il cazzo con una bocca che sembra un idrovora. Mi stringo i coglioni con le mani e te li sbatto dentro la bocca, entrambi grossi e roventi. Tu prima li slinguazzi e poi te li mangi entrambi, li fai quasi scomparire nella tua bocca. Sento la sborra che comincia a salirmi su e faccio una fatica enorme a non esplodere mentre la tua lingua continua ad infilarsi dappertutto. Comincio a capire che sei una porca insaziabile. Mentre ti scopo la bocca, cominci a parlarmi come farebbe una puttanona professionista. Mi dici che era da anni che non prendevi un cazzo così grosso e duro. Ti tranquillizzo dicendoti che ti farò recuperare tutto il tempo perso e che te ne pentirai quando te lo pianterò tutto nel culo fino a farti urlare dal dolore. Ma tu non ti scomponi. Anzi, mi dici che già stamattina, in attesa che arrivassi, avevi cominciato ad allenarti. Di colpo apri un cassetto e prendi una zucchina enorme. La guardo e mi sembra umida, quasi bagnata. Tu mi guardi e con due occhi furbi e maliziosi, ti allarghi le cosce e te la strofini in mezzo alla figa e, languidamente, mi dici : sai, stamattina non sono riuscita a resistere, stavo impazzendo dalla voglia di cazzo e allora mi sono consolata infilandomela dentro. Ti guardo e ti dico quanto sei porca. Ti strappo la zucchina dalle mani , la annuso e mi accorgo che è ancora umida e piena dei tuoi umori. Ha lo stesso odore di sesso che avevo sentito quando sono entrato. Allora te la ficco in bocca e tu cominci a succhiarla come se avessi il mio cazzo in gola.
Nel frattempo sento di non riuscire più a resistere. Ti apro le cosce, mi fiondo sui tuoi piedi e comincio ad annusarli. È un profumo inebriante misto a quello di sesso della zucchina. Sento la sborra che sale prepotentemente. Ti stringo i piedi intorno al mio cazzo che nel frattempo è diventato viola per quanto è gonfio. Tu capisci tutto subito e cominci a segarmelo con i piedi, su e giù. Lo sento, arriva, vengo, urlo dal piacere e poi esplodo. Ti schizzo un primo fiotto di sborra bollente sui tuoi piedi ma tu non ti accontenti, spalanchi la bocca, lo vuoi prepotentemente. Allora me lo prendo in mano e ti schizzo dritto prima in gola e poi negli occhi. Sono talmente carico che ti continuo a sborrare copiosamente in faccia e sui capelli. Tu raccogli tutto con le dita e te le lecchi deliziosamente. Esci fuori la lingua per raccogliere tutto fino all’ultima goccia, poi mi lecchi per bene il cazzo fino ad asciugarlo ed infine ti infili il piede in bocca per ingoiare fino all’ultima goccia di sborra che ti era rimasta e con un irresistibile faccia da maiala mi dici : peccato, si è già raffreddata.
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