La Spa inseminata
di
sperminator
genere
etero
Terminate le fatiche lavorative settimanali, alle 17.30 di un uggioso venerdì, mi reco in un centro benessere nella periferia della mia città.
Visto l'orario da aperitivo, la struttura è semideserta ma c’è un volto noto. Si chiama Cristina ed è attualmente un personaggio televisivo, pur di rincalzo, della tv di stato, diciamo di mezza età. La incontro all’ingresso, che si sta rifocillando con una tisana e colgo la palla al balzo per salutarla educatamente e presentarmi. Professandosi lieta di conoscermi e di essere stata riconosciuta, mi autorizza a prendere il posto adiacente al suo. L'accappatoio slacciato, fa intravedere la sua naturale prorompenza e, superati i convenevoli iniziali, inneschiamo un dialogo sottovoce per non disturbare gli altri clienti.
Per poter parlare più liberamente, mi invita ad andare in sauna, dove però non si può indossare il costume. Depongo i nostri accappatoi su uno sdraio e la intravedo che si sfila il bikini per fare un passaggio in doccia. Si accerta disincantatamente di avere la mia attenzione, emulando alla lontana Sharon Stone in Basic Instinct, e si tocca pure le parti intime. Ultimata la dimostrazione, si copre con l'asciugamano e trasloca nella zona predetta, in attesa della mia compagnia. Le rendo la provocazione, togliendomi i boxer e sciacquandomi in vista, sapendo di avere il pane per i suoi denti.
Faccio il mio ingresso nella cabina e mi accomodo nella seduta a lato della sua, a distanza ravvicinata. Superato il silenzio iniziale mi chiede -Scusa la curiosità... sei fidanzato?-; io rispondo educatamente -No, sono single. Tu invece stai con qualcuno?- e lo fa anche lei -No, anch’io sono sola. Ho avuto una storia prolungata, andata a rotoli perché sono stata tradita. Posso confidare, senza problemi, di essere casta da oltre un anno-. Cerco di rincuorarla -Sono desolato; altro che corna… fossi il tuo compagno ti starei appresso di continuo- e fa una precisazione -Sei molto carino e anche gentile. Però devi tener conto della menopausa, della cellulite e delle smagliature, che una con la metà dei miei anni non ha-.
Avendo carpito la mia benevolenza, lo dimostra facendo cadere il telo che la copriva, aprendo il sipario sui suoi seni rotondi e sulla sua fica invitante. La temperatura, già elevata, sale alle stelle e con essa anche la mia erezione, che ostento scostando il tessuto spugnoso. Allungando furbescamente il piede, la va a tastare con l’alluce, e capisce di aver fatto bingo, mentre si tocca accalorata. È la leopardiana quiete prima della tempesta, non atmosferica ma erotica che sta per scatenarsi.
Si avvicina pericolosamente e, sicura di sé, mi bacia con determinazione. Limoniamo animatamente, con le mani alla ricerca spasmodica dell’organo altrui. Pur faticando a cingere il mio, lo mena flemmaticamente e, nel contempo, trastullo insistentemente il suo clitoride. La masturbazione reciproca fa impennare l’eccitazione, impronosticabile per quello che doveva essere un pomeriggio di relax. La sgrilletto di buona lena, percependo il suo sospirare e, sentendola fradicia so di essere a buon punto. Difatti, in un attimo faccio sgorgare, i suoi umori similmente allo zampillare di una fontanella, regalandole la prima gioia della giornata. In tal senso c’è la sua constatazione -Sei stato bravo a farmi squirtare come una teenager! Ma soprattutto hai un uccello enorme al quale non vedo l’ora di dare la mia passerina-.
In preparazione a ciò, si rialza per prendere le redini del gioco e, sapendo di essere in ottime mani gliele lascio volentieri. Dopodiché si volta, dandomi la schiena, e si cala, al rallentatore, sul mio pene ferreo. Ne introduce faticosamente pochi centimetri nella sua vagina, inaspettatamente stretta ma lubrificata ad hoc, sulla quale indago -Non immaginavo ce l'avessi così chiusa- avendo il suo opportuno resoconto -È normale dopo una lunga astinenza e un calibro come il tuo. Diciamo che ne ho visti diversi, ma nessuno era spaventosamente grosso come questo-. Si muove con giustificata accortezza, per riprendere confidenza con l'attrezzo, anche se, siamo solo al riscaldamento.
Ho in primo piano il suo fastoso fondoschiena che decido di ispezionare con l’indice e, indubbiamente, so di aver che fare con una zoccola navigata. Glielo dico tra le righe -Sarei lieto di suonare un mandolino del genere. Chissà che traffico c’è stato qui dietro…- e, chiamata in causa, precisa -Non proprio; in molti ci hanno bussato ma nessuno l’ha mai aperto. Mi sa che tu hai il grimaldello giusto-. Ricordando il suo sangue artistico, fa partire la samba sulla mia asta, su un range di poco superiore al decimetro. La sua trascinante esibizione, infiamma il nostro amplesso e i suoi -Mmm! Mmm! Mmm!- indicano che trattiene a stento la vampa che ha in sè. Mi godo, nel vero senso della parola, il suo impagabile show, consapevole di aver puntato su una cavalla di razza, pur non giovanissima. Ne ho la controprova quando inarca la testa all’indietro e arriva al culmine del piacere -Mmm! Sììì! Mmmm! Mmmmmmm! Mmmmmmmmmm- dovendo limitarsi a mugugnare.
Chiuso positivamente il primo round, cambia repentinamente locazione e si inginocchia al mio cospetto. Afferra il mio arnese con una presa bimane e mi sega convintamente, mostrando di che pasta è fatta. Mi squadra dritto negli occhi, con un piglio da porca, ed estrinseca le sue torbide intenzioni -Anche se siamo in estate, devi fare una buona nevicata, in modo da imbiancare le mie cime-. Non potendo procrastinare la mia durata, con una masturbazione di tale portata, mi preparo all’evento atmosferico per cui fa un appello -Schizzami! Schizzami!-. Lo ratifico all’istante con una copiosissima eiaculazione, che la sapiente sgualdrina indirizza a piacimento, suddividendola equamente tra viso e tette, dandomi una superba libidine. Assaggia golosamente il mio seme e lo valuta -Che bontà! Non avevo mai assaggiato lo sperma ma il tuo è davvero pregiato! E oggi da te ne voglio un mare…-.
Rimasti soli, forse per aver disturbato gli altri avventori presenti che se ne sono andati, abbiamo il campo libero. Dopo un risciacquo veloce, ci fiondiamo nell’idromassaggio, e ritorna sull’accaduto -E io che credevo di essere frigida! Sono venuta dopo un ventennio e tu mi sei esploso sfarzosamente addosso! Neanche nei miei sogni più spinti accadevano questi miracoli! Tu sei un vero uomo e fortunatamente mancano due ore alla chiusura dell’impianto…- con propositi bellicosi. Basta guardarla per averlo duro e sto al gioco -Io non ero mai venuto così impetuosamente! Quando apparivi in film o su copertine osè, tra gli anni novanta e il nuovo millennio, ho rischiato di perdere parecchie diottrie, e rimani tutt’oggi una bomba ultrasexy-.
Ho una smodata voglia di entrare dal suo didietro e la faccio accomodare sul bordo vasca, a cosce aperte. Vado a leccare la sua vulva, dall’ano al monte di Venere e su di esso campeggia una peluria stile retrò, somigliante a quella che metteva in mostra, e in pubblico, un quarto di secolo fa. Il suo sobillare, invece, è il segnale che è pronta a scrivere un altro capitolo del nostro connubio carnale. Seguendo tale indizio, intingo la mia voluminosa cappella sulle sue grandi labbra, traendola in inganno.
Infatti, a sorpresa, punto la suddetta sul foro posteriore, annunciando il mio ingresso -Toc toc, c’è qualcuno?- con la sua calorosa accoglienza -Avanti, prego! C’è la tua mignotta personale che attende di averti nel culo!-. E’ realmente serrato sicchè immetto la punta e mi movimento con cautela, per svasarlo pian piano. Le sue smorfie sofferenti potrebbero trarre in inganno, ma non le sue parole -La tua sodomizzazione è un dono inestimabile. So che proverò dolore; è il piacere che sarà molto di più. Aprimi, come solo tu puoi fare! Aprimi!- ed è un invito a nozze, date le premesse.
Un rapidissimo break per farla girare e mettersi a pecorina, tenendo in acqua gli arti inferiori, fino al quadricipite. Palpo le sue natiche, disegnate con il compasso, e la trafiggo lubricamente nel suo malcapitato orifizio, poggiando un piede sulla scala e agguantando la sua chioma platinata. Mi metto a bastonarla con costanza, affondando impietosamente nel suo retto, con somma gioia. La sua è altrettanta e si unisce alla sofferenza, espressa nei suoi versi -Oooh! Oooh! Oooh! Che male!-. Mi inerpico le porte del suo intestino, non un punto di arrivo ma di svolta, considerando le sue inconfutabili esortazioni -Inchiappettami bello mio! Inchiappettami! Inchiappettami!- che mi gasano a mille verso la meta.
Glielo pianto, quasi per intero, tra le sue chiappe, facendole suonare ritmatamente, con il cozzare del mio bacino su di esse. Sembra di sentire un applauso, che meriteremmo entrambi per l’impegno profuso, anche se non siamo ancora al clou del coito anale. Lo tocchiamo quando la inculo a sangue, con una cattiveria inaudita e limitando con la mano in suo legittimo berciare -Oooh! Oooh! Oooh!-. Mi informo sul suo status -Sei contenta che ti divelga il tuo adorabile sfintere?-, subito corrisposto -Oooh! Sììì! Non puoi fare meglio! Anzi spaccamelo e non solo… riempimelo!-. Arrapato a bestia la sfondo follemente, per un’altra manciata di secondi, e accompagnato da un suo interminabile -Ooooooooooooooooooooooooooh!- giungo al mio happy ending. Glielo espongo -Che meraviglia, baldracca mia! Ti sborro nel culo!- per renderla partecipe della goduria strabiliante che sto provando nell’esaudire la sua oscena richiesta.
Fatto il pieno di liquido seminale al suo serbatoio, arretro di un passo e noto orgogliosamente che il suo deretano da un buchino si è evoluto a un cratere. Anche la bella romana se n’è accorta -Che inculata pazzesca! Me l’hai divelto spudoratamente e hai pure firmato il capolavoro con il tuo sperma!- e mi omaggia -Sei grande… in tutti i sensi!-. Non posso che sdebitarmi con una mozione in suo favore -Concordo con te… l’anale è stato trionfale! Scusami se forse ho esagerato, ma tu sei la mia attrazione fatale e mi hai spinto a possederti senza freni!- con la sua susseguente correzione -Non ti devi mica giustificare! Con la minchia che hai puoi disporre di me a tuo piacimento-.
Seguitamente la mia preda esce claudicante dalla whirpool e va a coricarsi sul suo lettino, fingendo di riposare. Mi avvicino di soppiatto, con una visuale diretta sul suo culo rotto e sulla sua sorca, nella quale sono impaziente di rientrare. Inserisco il mio membro, nuovamente eretto, per metà misura, e lo accoglie giuliva -Proprio quello che volevo! Ne sentivo già la mancanza-. Data la sua posizione fetale, non cerco forzature, e mi limito a una penetrazione regolare, memore della sua inattività. Il suo ansimare, mordendosi le labbra, testimonia il suo gradimento nel mio umile operato. Potrei starmene tranquillo e vivere di rendita, benchè debba approfittare della vacca che ho tra le mani.
Allora, senza separarci, la faccio traslare supina e la sovrasto, dandole l’appoggio dei suoi talloni sui miei flessori. Stringo le sue mani nelle mie e, inopinatamente, mi lancio a chiavarla all’impazzata. Dopo lo sbalordimento, per la netta evoluzione da me apportata, ci sono i suoi gemiti -Aaah! Aaah! Aaah!- ad indicarmi che solo sulla strada giusta. Malgrado l’inoppugnabile presenza di cellulite, il contatto con le sue gambe, vellutate e abbronzate, mi infervora assai. La monto furiosamente, senza alcuna tregua pur non a fondo, e la sua espressione, da porca allupata è tutta un programma. Di pari passo il suo incensamento -Aaah! Aaah! Aaah! Che maschio! Mi mandi fuori di senno!- e il mio plauso -Sei bellissima battona mia! Goditelo tutto!-. La caliente bionda si contrae, caricandosi a molla e venendo a denti stretti -Aaah! Aaah! Vai così! Così! Ci siamo! Aaah! Aaaaah! Aaaaaaah! Aaaaaaaaah! Aaaaaaaaaaah!-.
Volendo essere contraccambiata, mi impartisce le sue istruzioni -Sei il mio toro prediletto! Non ti fermare!-, cosa che non avrei fatto comunque, e ancora -Voglio che tu mi imbratti la fregna! Devi farlo per me! Lo desidero e ti desidero da morire!-. La sua chiara supplica è da me condivisa, pertanto non demordo e mi dilungo a randellarla senza flessioni-. Chi l’avrebbe mai detto che dallo starmene in pace prefissato, sarei passato a conquistare e inseminare una mia musa ispiratrice di vecchia data. E’ tempo di pareggiare i conti e, arrivato allo stremo della resistenza, compio quello che in gergo è chiamato creampie, preannunciandolo -Ti inondo bellezza!-. Rimanendo sullo stesso slang, la cougar diventa la mia supporter -Sì ragazzo mio! Vieni! Vieni per la tua matrona! Vienimi dentro! Vienimi dentro!- ed io eseguo, fino al termine il suo dictat, assaporando un’estasi inverosimile.
Tornata la calma mi sottraggo dalla sua sorca gocciolante, sapendo che tornerò di lì a poco a farle visita. La rimetto in piedi e ci baciamo, stavolta con un’insolita tenerezza. Cristina non nasconde il suo entusiasmo -Wow! In un’ora sono passata dalla castità a una doppia farcitura! E’ stato come se avessi riperso la verginità! Affidarmi a te, duro e puro, è stata la scelta più azzeccata per scacciare gli errori del passato-, che non si discosta dal mio -Anche per me è la chiusura di un cerchio… Sono passato dal dedicarti le mie prime pippe, vedendoti nuda sui giornalini, ad averti qui dal vivo e cospargerti di sperma! Ed oggi, come due decadi fa, quel tuo stesso sorrisetto lussurioso mi causa un fulmineo alzabandiera-.
Prende letteralmente in mano la questione, ovvero il mio fallo rigonfio, e tenendomi figuratamente al guinzaglio, mi conduce nel bagno turco. Mi mette a sedere sulla panca in pietra e si genuflette innanzi a me, per inscenare un altro episodio della nostra avventura sessuale. Ritorna a segarmi abilmente, con annessa lode -Che cazzo nerboruto! E’ impossibile resistergli! Finalmente me lo prenderò per intero-. Tuttavia l’anteprima è di derivazione iberica, dato che lo abbraccia tra le sue bocce floride e lo massaggia smaliziatamente. E’ scontato che la spagnola sia di egregia fattura, pur essendo solamente un piacevole intermezzo, dato che è la brama di copulare a farla da padrone.
Archiviato il tit-fuck, sale sulla panchina e piomba sulla mia nerchia, ricacciandosela voracemente sulla sua guaina. Ci balza sopra con rinnovata energia, con il dichiarato intento di accaparrarsela integralmente, ed è talmente concentrata dal trattenere qualsiasi verso. Approfitto della vicinanza delle sue mammelle succulente, per ciucciargliele in alternanza e mordicchiare i suoi capezzoloni turgidissimi. In breve, come auspicato, arriva a prendersi il cento per cento della lunghezza e, al settimo cielo, celebra l’avvenimento -Ecco l’evento epocale! Ho tutta la tua mazza durissima e non lascio… ma raddoppio-. Io aggiungo -E’ un vanto dare i miei ventidue centimetri a una bagascia della tua classe! Sono a tua completa disposizione-.
Variando minimamente la sua postura, assume le vesti dell’amazzone e, più che raddoppiare, direi che quadruplica l’intensità. La guerriera dell’eros cavalca sontuosamente il mio destriero, senza celare la sua approvazione -Sììì! Sììì! Sììì!-. La sua azione è spettacolare, condita dal ballonzolare incontrollato delle sue pere e dai miei tonanti schiaffi sulle sue chiappe fotoniche. La mia fustigazione fa aizzare ulteriormente la stupenda puledra che rilancia l’andatura per una galoppata irrefrenabile. Fa una nota di cronaca -Sììì! Sììì! Sììì! Mi arrivi in fondo all’utero! E’ lì che devi scaricare il tuo fiume in piena!- e io una di encomio -Te lo meriti per come scopi! Mi stai facendo godere come un porco- avendo la sensazione che stiamo per combinarla grossa.
In effetti non mi sbaglio perché raggiungiamo, all’unisono, un altro orgasmo esorbitante. La mia partner, completamente in trance agonistica, lo esplicita da par suo -Sììì! Sto venendo! Sto venendo! Sììì! Sììììì! Sìììììììì! Sìììììììììì!-. Io, con il medesimo trasporto, la seguo a ruota -Uuuh! Sììì! Ci sono anch’io troia! Ti riempio ancora di sborra!-, da lei sospinto -Certo campione! Fammi un bel pieno come solo tu sai fare!-. Un altro ingente rifornimento è servito, in cambio di un godimento che risulta inquantificabile per ambedue le parti e che, conoscendo i soggetti coinvolti, si rinnoverà tra non molto.
Ci rialziamo e, come in precedenza, ci baciamo appassionatamente. La mia splendida amante, dalla vagina grondante, fa un focus su quanto avvenuto pocanzi -Non è una coincidenza se siamo venuti insieme; è solo il suggello a una favolosa scopata! Avvertire lo scorrimento del tuo fluido magico, nella mia vagina, non ha prezzo. Direi che mi sento, in esclusiva, la tua puttana!-. Anch’io dico la mia -Niente accade per caso; questo è sesso di categoria superiore alla quale tu appartieni. Sei una fuoriserie, sia per carrozzeria che per motore, e non c’è piacere migliore di pilotarti e immetterti il mio carburante seminale-.
Successivamente ci trasferiamo in doccia e la mia unica idea sarebbe quella di rinfrescarmi ma, osservando il suo sorriso malizioso e il suo corpo da sballo, capisco che ci sarà un imminente ritorno di fiamma. Mi è impossibile nascondere la mia rinnovata e portentosa erezione che, da copione, non la coglie di sorpresa. Dapprima ne tesse le lodi -Dopo tante delusioni ho avuto una fortuna sfacciata: quella di trovare sulla mia strada il tuo tronco gigantesco!-, sfiorandolo delicatamente, e di seguito si abbassa alla sua altezza, con il conclamato intendimento di sciorinare le sue doti orali.
Le sfoggia immediatamente, passandosi volgarmente, come fosse un rossetto, il mio glande sulle sue labbra. Poi, con quest’ultime, lo massaggia morbidamente e mi fissa negli occhi, conscia di avere il mio gradimento. Affonda progressivamente, facendomi invadere il suo cavo orale e non deludendo le mie attese di aver a che fare con una pompinara d’eccezione. Perciò, blocco la sua testa con le mani e glielo sparo sino all’epiglottide, senza preavviso. Ovviamente non si fa trovare impreparata e attiva la modalità gola profonda, succhiandolo come un’ossessa, sul filo del soffocamento. Sono introvabili dei deep-troath del genere e le sottolineo questo aspetto -Sei bravissima! E’ il pompino più voluttuoso che abbia mai ricevuto! Ero sicuro che fossi una succhiacazzi divina!-. Solo la voglia infinita di trombarla mi fa interrompere la sua fellatio da mille e una notte, per passare al contrattacco.
L’aiuto a risollevarsi, chiudendola contro la parete e mettendola, di fatto, con le spalle al muro. Ho ancora un’incredibile voglia di farmela, che coincide alla perfezione con la sua insaziabile avidità per il mio seme. Allora divarico verso l’alto la sua gamba destra, sorreggendola sotto il ginocchio, e ritorno nella sua fica bollente, dove ormai sono di casa. Riparto a randellarla, con colpi cadenzati ma inesorabili, per farle gustare tutto il mio arsenale. Con la mia prepotenza, la faccio sobbalzare dal pavimento e da meno non sono le sue tette, carnose e saltellanti. Stavolta grida senza un contegno -Aaah! Aaah! Aaah!- e asserisce -Adoro te e il tuo cazzone! E’ meraviglioso averlo in profondità nel mio ventre!-. Il problema è che questa donna sublime trasuda sesso da ogni poro e, data la mia sensibilità, mi esorta indirettamente a dare una sterzata alla nostra vicenda hard.
Avendo capito l’antifona, trova un appiglio laterale per il suo piede, restando con la coscia spalancata; nel frattempo acchiappo le sue natiche eccitanti, per agevolare la mia trazione e spingere alla massima velocità. Martello la sua fica di gran carriera e il suo boccheggiare, faccia a faccia, è sintomo della libidine incommensurabile che la pervade. Nonostante sia quasi in apnea, non disdegna di pungolarmi chiedendomi -Mi verrai corposamente dentro per l’ennesima volta?- e asserendo -Sììì! Scopami come una troietta! La tua troietta!-. Non serve una risposta al suo quesito, perché sarebbe fin troppo scontata, bensì preferisco edurla in maniera più tangibile e sfruttare al meglio il suo fisico strepitoso.
Con un ultimo scatto mi rilancio a sbatterla forsennatamente per esaudire quanto mi ha chiesto pocanzi. Infoiata all’esasperazione urla apertamente -Aaah! Aaah! Fottimi! Fottimi!- e incassa il mio veemente incedere ribadendo il concetto -Sei magnifico! Ce l’hai davvero durissimo! E’ perfetto per ridarmi la tua preziosa sborra!-. Il destino segnato diventa realtà e se prima l’orgasmo è stato in sequenza, stavolta arriva in simultanea, con un rincorrersi di gemiti -Aaah! Aaah! Aaah!- per entrambi. La biondona mette sua la firma -Vengo! Vengoooo! Vengooooooo! Vengoooooooooo!- e io la mia -Eccoti baldracca! Un’altra inondazione per te!-, portando a termine l’accoppiamento animalesco. E’ stata la degna conclusione di uno spassoso pomeriggio a luci rosse che rimarrà ben impresso nelle nostre menti.
Mi sfilo per l’ultima volta, odierna, dalla sua patata, bollente e farcita. Cristina è raggiante ed esprime il suo entusiasmo -Non ci posso credere! Sono passata da una quasi frigidità al godere smisuratamente, come una cagna, e al fare delle pratiche mai utilizzate in precedenza! Per fortuna ho il tuo sperma che mi fa capire che è tutto beatamente vero! Non ti ringrazierò mai abbastanza per avermi scopato magistralmente in ogni buco. E’ stato uno spettacolo sentirsi irrorare, la fica e l’ano, da un uomo autentico e dotato di un cazzo pauroso. Grazie infinite; anche se spero che sia la prima puntata di una lunga serie-.
La sua felicità è anche la mia -Cara mia, un pokerissimo di sborrate in un arco temporale così ristretto spiega al meglio le tue qualità. Perdona la mia franchezza ma tu sei una troiona ineguagliabile! Lo sguardo languido, le curve pericolose, e soprattutto la capacità di farmi eccitare continuativamente hanno reso possibile tutto questo. Ho avverato un sogno erotico ultraventennale, passando da segarmi con le tue foto sulle riviste, a sfondare la tua agognata e fantastica fregna, nonché il tuo irresistibile culetto, colmandoli viziosamente con il mio sperma. Tu sei una femmina eccellente e, se tu sei d’accordo, io sono disponibile a scopare con te giorno e notte, eiaculando a ripetizione, come non ci fosse un domani-.
E’ stato solo il principio infuocato che segna l’inizio della nostra epopea erotica, priva di pudore ma indubbiamente ricca di sperma.
Visto l'orario da aperitivo, la struttura è semideserta ma c’è un volto noto. Si chiama Cristina ed è attualmente un personaggio televisivo, pur di rincalzo, della tv di stato, diciamo di mezza età. La incontro all’ingresso, che si sta rifocillando con una tisana e colgo la palla al balzo per salutarla educatamente e presentarmi. Professandosi lieta di conoscermi e di essere stata riconosciuta, mi autorizza a prendere il posto adiacente al suo. L'accappatoio slacciato, fa intravedere la sua naturale prorompenza e, superati i convenevoli iniziali, inneschiamo un dialogo sottovoce per non disturbare gli altri clienti.
Per poter parlare più liberamente, mi invita ad andare in sauna, dove però non si può indossare il costume. Depongo i nostri accappatoi su uno sdraio e la intravedo che si sfila il bikini per fare un passaggio in doccia. Si accerta disincantatamente di avere la mia attenzione, emulando alla lontana Sharon Stone in Basic Instinct, e si tocca pure le parti intime. Ultimata la dimostrazione, si copre con l'asciugamano e trasloca nella zona predetta, in attesa della mia compagnia. Le rendo la provocazione, togliendomi i boxer e sciacquandomi in vista, sapendo di avere il pane per i suoi denti.
Faccio il mio ingresso nella cabina e mi accomodo nella seduta a lato della sua, a distanza ravvicinata. Superato il silenzio iniziale mi chiede -Scusa la curiosità... sei fidanzato?-; io rispondo educatamente -No, sono single. Tu invece stai con qualcuno?- e lo fa anche lei -No, anch’io sono sola. Ho avuto una storia prolungata, andata a rotoli perché sono stata tradita. Posso confidare, senza problemi, di essere casta da oltre un anno-. Cerco di rincuorarla -Sono desolato; altro che corna… fossi il tuo compagno ti starei appresso di continuo- e fa una precisazione -Sei molto carino e anche gentile. Però devi tener conto della menopausa, della cellulite e delle smagliature, che una con la metà dei miei anni non ha-.
Avendo carpito la mia benevolenza, lo dimostra facendo cadere il telo che la copriva, aprendo il sipario sui suoi seni rotondi e sulla sua fica invitante. La temperatura, già elevata, sale alle stelle e con essa anche la mia erezione, che ostento scostando il tessuto spugnoso. Allungando furbescamente il piede, la va a tastare con l’alluce, e capisce di aver fatto bingo, mentre si tocca accalorata. È la leopardiana quiete prima della tempesta, non atmosferica ma erotica che sta per scatenarsi.
Si avvicina pericolosamente e, sicura di sé, mi bacia con determinazione. Limoniamo animatamente, con le mani alla ricerca spasmodica dell’organo altrui. Pur faticando a cingere il mio, lo mena flemmaticamente e, nel contempo, trastullo insistentemente il suo clitoride. La masturbazione reciproca fa impennare l’eccitazione, impronosticabile per quello che doveva essere un pomeriggio di relax. La sgrilletto di buona lena, percependo il suo sospirare e, sentendola fradicia so di essere a buon punto. Difatti, in un attimo faccio sgorgare, i suoi umori similmente allo zampillare di una fontanella, regalandole la prima gioia della giornata. In tal senso c’è la sua constatazione -Sei stato bravo a farmi squirtare come una teenager! Ma soprattutto hai un uccello enorme al quale non vedo l’ora di dare la mia passerina-.
In preparazione a ciò, si rialza per prendere le redini del gioco e, sapendo di essere in ottime mani gliele lascio volentieri. Dopodiché si volta, dandomi la schiena, e si cala, al rallentatore, sul mio pene ferreo. Ne introduce faticosamente pochi centimetri nella sua vagina, inaspettatamente stretta ma lubrificata ad hoc, sulla quale indago -Non immaginavo ce l'avessi così chiusa- avendo il suo opportuno resoconto -È normale dopo una lunga astinenza e un calibro come il tuo. Diciamo che ne ho visti diversi, ma nessuno era spaventosamente grosso come questo-. Si muove con giustificata accortezza, per riprendere confidenza con l'attrezzo, anche se, siamo solo al riscaldamento.
Ho in primo piano il suo fastoso fondoschiena che decido di ispezionare con l’indice e, indubbiamente, so di aver che fare con una zoccola navigata. Glielo dico tra le righe -Sarei lieto di suonare un mandolino del genere. Chissà che traffico c’è stato qui dietro…- e, chiamata in causa, precisa -Non proprio; in molti ci hanno bussato ma nessuno l’ha mai aperto. Mi sa che tu hai il grimaldello giusto-. Ricordando il suo sangue artistico, fa partire la samba sulla mia asta, su un range di poco superiore al decimetro. La sua trascinante esibizione, infiamma il nostro amplesso e i suoi -Mmm! Mmm! Mmm!- indicano che trattiene a stento la vampa che ha in sè. Mi godo, nel vero senso della parola, il suo impagabile show, consapevole di aver puntato su una cavalla di razza, pur non giovanissima. Ne ho la controprova quando inarca la testa all’indietro e arriva al culmine del piacere -Mmm! Sììì! Mmmm! Mmmmmmm! Mmmmmmmmmm- dovendo limitarsi a mugugnare.
Chiuso positivamente il primo round, cambia repentinamente locazione e si inginocchia al mio cospetto. Afferra il mio arnese con una presa bimane e mi sega convintamente, mostrando di che pasta è fatta. Mi squadra dritto negli occhi, con un piglio da porca, ed estrinseca le sue torbide intenzioni -Anche se siamo in estate, devi fare una buona nevicata, in modo da imbiancare le mie cime-. Non potendo procrastinare la mia durata, con una masturbazione di tale portata, mi preparo all’evento atmosferico per cui fa un appello -Schizzami! Schizzami!-. Lo ratifico all’istante con una copiosissima eiaculazione, che la sapiente sgualdrina indirizza a piacimento, suddividendola equamente tra viso e tette, dandomi una superba libidine. Assaggia golosamente il mio seme e lo valuta -Che bontà! Non avevo mai assaggiato lo sperma ma il tuo è davvero pregiato! E oggi da te ne voglio un mare…-.
Rimasti soli, forse per aver disturbato gli altri avventori presenti che se ne sono andati, abbiamo il campo libero. Dopo un risciacquo veloce, ci fiondiamo nell’idromassaggio, e ritorna sull’accaduto -E io che credevo di essere frigida! Sono venuta dopo un ventennio e tu mi sei esploso sfarzosamente addosso! Neanche nei miei sogni più spinti accadevano questi miracoli! Tu sei un vero uomo e fortunatamente mancano due ore alla chiusura dell’impianto…- con propositi bellicosi. Basta guardarla per averlo duro e sto al gioco -Io non ero mai venuto così impetuosamente! Quando apparivi in film o su copertine osè, tra gli anni novanta e il nuovo millennio, ho rischiato di perdere parecchie diottrie, e rimani tutt’oggi una bomba ultrasexy-.
Ho una smodata voglia di entrare dal suo didietro e la faccio accomodare sul bordo vasca, a cosce aperte. Vado a leccare la sua vulva, dall’ano al monte di Venere e su di esso campeggia una peluria stile retrò, somigliante a quella che metteva in mostra, e in pubblico, un quarto di secolo fa. Il suo sobillare, invece, è il segnale che è pronta a scrivere un altro capitolo del nostro connubio carnale. Seguendo tale indizio, intingo la mia voluminosa cappella sulle sue grandi labbra, traendola in inganno.
Infatti, a sorpresa, punto la suddetta sul foro posteriore, annunciando il mio ingresso -Toc toc, c’è qualcuno?- con la sua calorosa accoglienza -Avanti, prego! C’è la tua mignotta personale che attende di averti nel culo!-. E’ realmente serrato sicchè immetto la punta e mi movimento con cautela, per svasarlo pian piano. Le sue smorfie sofferenti potrebbero trarre in inganno, ma non le sue parole -La tua sodomizzazione è un dono inestimabile. So che proverò dolore; è il piacere che sarà molto di più. Aprimi, come solo tu puoi fare! Aprimi!- ed è un invito a nozze, date le premesse.
Un rapidissimo break per farla girare e mettersi a pecorina, tenendo in acqua gli arti inferiori, fino al quadricipite. Palpo le sue natiche, disegnate con il compasso, e la trafiggo lubricamente nel suo malcapitato orifizio, poggiando un piede sulla scala e agguantando la sua chioma platinata. Mi metto a bastonarla con costanza, affondando impietosamente nel suo retto, con somma gioia. La sua è altrettanta e si unisce alla sofferenza, espressa nei suoi versi -Oooh! Oooh! Oooh! Che male!-. Mi inerpico le porte del suo intestino, non un punto di arrivo ma di svolta, considerando le sue inconfutabili esortazioni -Inchiappettami bello mio! Inchiappettami! Inchiappettami!- che mi gasano a mille verso la meta.
Glielo pianto, quasi per intero, tra le sue chiappe, facendole suonare ritmatamente, con il cozzare del mio bacino su di esse. Sembra di sentire un applauso, che meriteremmo entrambi per l’impegno profuso, anche se non siamo ancora al clou del coito anale. Lo tocchiamo quando la inculo a sangue, con una cattiveria inaudita e limitando con la mano in suo legittimo berciare -Oooh! Oooh! Oooh!-. Mi informo sul suo status -Sei contenta che ti divelga il tuo adorabile sfintere?-, subito corrisposto -Oooh! Sììì! Non puoi fare meglio! Anzi spaccamelo e non solo… riempimelo!-. Arrapato a bestia la sfondo follemente, per un’altra manciata di secondi, e accompagnato da un suo interminabile -Ooooooooooooooooooooooooooh!- giungo al mio happy ending. Glielo espongo -Che meraviglia, baldracca mia! Ti sborro nel culo!- per renderla partecipe della goduria strabiliante che sto provando nell’esaudire la sua oscena richiesta.
Fatto il pieno di liquido seminale al suo serbatoio, arretro di un passo e noto orgogliosamente che il suo deretano da un buchino si è evoluto a un cratere. Anche la bella romana se n’è accorta -Che inculata pazzesca! Me l’hai divelto spudoratamente e hai pure firmato il capolavoro con il tuo sperma!- e mi omaggia -Sei grande… in tutti i sensi!-. Non posso che sdebitarmi con una mozione in suo favore -Concordo con te… l’anale è stato trionfale! Scusami se forse ho esagerato, ma tu sei la mia attrazione fatale e mi hai spinto a possederti senza freni!- con la sua susseguente correzione -Non ti devi mica giustificare! Con la minchia che hai puoi disporre di me a tuo piacimento-.
Seguitamente la mia preda esce claudicante dalla whirpool e va a coricarsi sul suo lettino, fingendo di riposare. Mi avvicino di soppiatto, con una visuale diretta sul suo culo rotto e sulla sua sorca, nella quale sono impaziente di rientrare. Inserisco il mio membro, nuovamente eretto, per metà misura, e lo accoglie giuliva -Proprio quello che volevo! Ne sentivo già la mancanza-. Data la sua posizione fetale, non cerco forzature, e mi limito a una penetrazione regolare, memore della sua inattività. Il suo ansimare, mordendosi le labbra, testimonia il suo gradimento nel mio umile operato. Potrei starmene tranquillo e vivere di rendita, benchè debba approfittare della vacca che ho tra le mani.
Allora, senza separarci, la faccio traslare supina e la sovrasto, dandole l’appoggio dei suoi talloni sui miei flessori. Stringo le sue mani nelle mie e, inopinatamente, mi lancio a chiavarla all’impazzata. Dopo lo sbalordimento, per la netta evoluzione da me apportata, ci sono i suoi gemiti -Aaah! Aaah! Aaah!- ad indicarmi che solo sulla strada giusta. Malgrado l’inoppugnabile presenza di cellulite, il contatto con le sue gambe, vellutate e abbronzate, mi infervora assai. La monto furiosamente, senza alcuna tregua pur non a fondo, e la sua espressione, da porca allupata è tutta un programma. Di pari passo il suo incensamento -Aaah! Aaah! Aaah! Che maschio! Mi mandi fuori di senno!- e il mio plauso -Sei bellissima battona mia! Goditelo tutto!-. La caliente bionda si contrae, caricandosi a molla e venendo a denti stretti -Aaah! Aaah! Vai così! Così! Ci siamo! Aaah! Aaaaah! Aaaaaaah! Aaaaaaaaah! Aaaaaaaaaaah!-.
Volendo essere contraccambiata, mi impartisce le sue istruzioni -Sei il mio toro prediletto! Non ti fermare!-, cosa che non avrei fatto comunque, e ancora -Voglio che tu mi imbratti la fregna! Devi farlo per me! Lo desidero e ti desidero da morire!-. La sua chiara supplica è da me condivisa, pertanto non demordo e mi dilungo a randellarla senza flessioni-. Chi l’avrebbe mai detto che dallo starmene in pace prefissato, sarei passato a conquistare e inseminare una mia musa ispiratrice di vecchia data. E’ tempo di pareggiare i conti e, arrivato allo stremo della resistenza, compio quello che in gergo è chiamato creampie, preannunciandolo -Ti inondo bellezza!-. Rimanendo sullo stesso slang, la cougar diventa la mia supporter -Sì ragazzo mio! Vieni! Vieni per la tua matrona! Vienimi dentro! Vienimi dentro!- ed io eseguo, fino al termine il suo dictat, assaporando un’estasi inverosimile.
Tornata la calma mi sottraggo dalla sua sorca gocciolante, sapendo che tornerò di lì a poco a farle visita. La rimetto in piedi e ci baciamo, stavolta con un’insolita tenerezza. Cristina non nasconde il suo entusiasmo -Wow! In un’ora sono passata dalla castità a una doppia farcitura! E’ stato come se avessi riperso la verginità! Affidarmi a te, duro e puro, è stata la scelta più azzeccata per scacciare gli errori del passato-, che non si discosta dal mio -Anche per me è la chiusura di un cerchio… Sono passato dal dedicarti le mie prime pippe, vedendoti nuda sui giornalini, ad averti qui dal vivo e cospargerti di sperma! Ed oggi, come due decadi fa, quel tuo stesso sorrisetto lussurioso mi causa un fulmineo alzabandiera-.
Prende letteralmente in mano la questione, ovvero il mio fallo rigonfio, e tenendomi figuratamente al guinzaglio, mi conduce nel bagno turco. Mi mette a sedere sulla panca in pietra e si genuflette innanzi a me, per inscenare un altro episodio della nostra avventura sessuale. Ritorna a segarmi abilmente, con annessa lode -Che cazzo nerboruto! E’ impossibile resistergli! Finalmente me lo prenderò per intero-. Tuttavia l’anteprima è di derivazione iberica, dato che lo abbraccia tra le sue bocce floride e lo massaggia smaliziatamente. E’ scontato che la spagnola sia di egregia fattura, pur essendo solamente un piacevole intermezzo, dato che è la brama di copulare a farla da padrone.
Archiviato il tit-fuck, sale sulla panchina e piomba sulla mia nerchia, ricacciandosela voracemente sulla sua guaina. Ci balza sopra con rinnovata energia, con il dichiarato intento di accaparrarsela integralmente, ed è talmente concentrata dal trattenere qualsiasi verso. Approfitto della vicinanza delle sue mammelle succulente, per ciucciargliele in alternanza e mordicchiare i suoi capezzoloni turgidissimi. In breve, come auspicato, arriva a prendersi il cento per cento della lunghezza e, al settimo cielo, celebra l’avvenimento -Ecco l’evento epocale! Ho tutta la tua mazza durissima e non lascio… ma raddoppio-. Io aggiungo -E’ un vanto dare i miei ventidue centimetri a una bagascia della tua classe! Sono a tua completa disposizione-.
Variando minimamente la sua postura, assume le vesti dell’amazzone e, più che raddoppiare, direi che quadruplica l’intensità. La guerriera dell’eros cavalca sontuosamente il mio destriero, senza celare la sua approvazione -Sììì! Sììì! Sììì!-. La sua azione è spettacolare, condita dal ballonzolare incontrollato delle sue pere e dai miei tonanti schiaffi sulle sue chiappe fotoniche. La mia fustigazione fa aizzare ulteriormente la stupenda puledra che rilancia l’andatura per una galoppata irrefrenabile. Fa una nota di cronaca -Sììì! Sììì! Sììì! Mi arrivi in fondo all’utero! E’ lì che devi scaricare il tuo fiume in piena!- e io una di encomio -Te lo meriti per come scopi! Mi stai facendo godere come un porco- avendo la sensazione che stiamo per combinarla grossa.
In effetti non mi sbaglio perché raggiungiamo, all’unisono, un altro orgasmo esorbitante. La mia partner, completamente in trance agonistica, lo esplicita da par suo -Sììì! Sto venendo! Sto venendo! Sììì! Sììììì! Sìììììììì! Sìììììììììì!-. Io, con il medesimo trasporto, la seguo a ruota -Uuuh! Sììì! Ci sono anch’io troia! Ti riempio ancora di sborra!-, da lei sospinto -Certo campione! Fammi un bel pieno come solo tu sai fare!-. Un altro ingente rifornimento è servito, in cambio di un godimento che risulta inquantificabile per ambedue le parti e che, conoscendo i soggetti coinvolti, si rinnoverà tra non molto.
Ci rialziamo e, come in precedenza, ci baciamo appassionatamente. La mia splendida amante, dalla vagina grondante, fa un focus su quanto avvenuto pocanzi -Non è una coincidenza se siamo venuti insieme; è solo il suggello a una favolosa scopata! Avvertire lo scorrimento del tuo fluido magico, nella mia vagina, non ha prezzo. Direi che mi sento, in esclusiva, la tua puttana!-. Anch’io dico la mia -Niente accade per caso; questo è sesso di categoria superiore alla quale tu appartieni. Sei una fuoriserie, sia per carrozzeria che per motore, e non c’è piacere migliore di pilotarti e immetterti il mio carburante seminale-.
Successivamente ci trasferiamo in doccia e la mia unica idea sarebbe quella di rinfrescarmi ma, osservando il suo sorriso malizioso e il suo corpo da sballo, capisco che ci sarà un imminente ritorno di fiamma. Mi è impossibile nascondere la mia rinnovata e portentosa erezione che, da copione, non la coglie di sorpresa. Dapprima ne tesse le lodi -Dopo tante delusioni ho avuto una fortuna sfacciata: quella di trovare sulla mia strada il tuo tronco gigantesco!-, sfiorandolo delicatamente, e di seguito si abbassa alla sua altezza, con il conclamato intendimento di sciorinare le sue doti orali.
Le sfoggia immediatamente, passandosi volgarmente, come fosse un rossetto, il mio glande sulle sue labbra. Poi, con quest’ultime, lo massaggia morbidamente e mi fissa negli occhi, conscia di avere il mio gradimento. Affonda progressivamente, facendomi invadere il suo cavo orale e non deludendo le mie attese di aver a che fare con una pompinara d’eccezione. Perciò, blocco la sua testa con le mani e glielo sparo sino all’epiglottide, senza preavviso. Ovviamente non si fa trovare impreparata e attiva la modalità gola profonda, succhiandolo come un’ossessa, sul filo del soffocamento. Sono introvabili dei deep-troath del genere e le sottolineo questo aspetto -Sei bravissima! E’ il pompino più voluttuoso che abbia mai ricevuto! Ero sicuro che fossi una succhiacazzi divina!-. Solo la voglia infinita di trombarla mi fa interrompere la sua fellatio da mille e una notte, per passare al contrattacco.
L’aiuto a risollevarsi, chiudendola contro la parete e mettendola, di fatto, con le spalle al muro. Ho ancora un’incredibile voglia di farmela, che coincide alla perfezione con la sua insaziabile avidità per il mio seme. Allora divarico verso l’alto la sua gamba destra, sorreggendola sotto il ginocchio, e ritorno nella sua fica bollente, dove ormai sono di casa. Riparto a randellarla, con colpi cadenzati ma inesorabili, per farle gustare tutto il mio arsenale. Con la mia prepotenza, la faccio sobbalzare dal pavimento e da meno non sono le sue tette, carnose e saltellanti. Stavolta grida senza un contegno -Aaah! Aaah! Aaah!- e asserisce -Adoro te e il tuo cazzone! E’ meraviglioso averlo in profondità nel mio ventre!-. Il problema è che questa donna sublime trasuda sesso da ogni poro e, data la mia sensibilità, mi esorta indirettamente a dare una sterzata alla nostra vicenda hard.
Avendo capito l’antifona, trova un appiglio laterale per il suo piede, restando con la coscia spalancata; nel frattempo acchiappo le sue natiche eccitanti, per agevolare la mia trazione e spingere alla massima velocità. Martello la sua fica di gran carriera e il suo boccheggiare, faccia a faccia, è sintomo della libidine incommensurabile che la pervade. Nonostante sia quasi in apnea, non disdegna di pungolarmi chiedendomi -Mi verrai corposamente dentro per l’ennesima volta?- e asserendo -Sììì! Scopami come una troietta! La tua troietta!-. Non serve una risposta al suo quesito, perché sarebbe fin troppo scontata, bensì preferisco edurla in maniera più tangibile e sfruttare al meglio il suo fisico strepitoso.
Con un ultimo scatto mi rilancio a sbatterla forsennatamente per esaudire quanto mi ha chiesto pocanzi. Infoiata all’esasperazione urla apertamente -Aaah! Aaah! Fottimi! Fottimi!- e incassa il mio veemente incedere ribadendo il concetto -Sei magnifico! Ce l’hai davvero durissimo! E’ perfetto per ridarmi la tua preziosa sborra!-. Il destino segnato diventa realtà e se prima l’orgasmo è stato in sequenza, stavolta arriva in simultanea, con un rincorrersi di gemiti -Aaah! Aaah! Aaah!- per entrambi. La biondona mette sua la firma -Vengo! Vengoooo! Vengooooooo! Vengoooooooooo!- e io la mia -Eccoti baldracca! Un’altra inondazione per te!-, portando a termine l’accoppiamento animalesco. E’ stata la degna conclusione di uno spassoso pomeriggio a luci rosse che rimarrà ben impresso nelle nostre menti.
Mi sfilo per l’ultima volta, odierna, dalla sua patata, bollente e farcita. Cristina è raggiante ed esprime il suo entusiasmo -Non ci posso credere! Sono passata da una quasi frigidità al godere smisuratamente, come una cagna, e al fare delle pratiche mai utilizzate in precedenza! Per fortuna ho il tuo sperma che mi fa capire che è tutto beatamente vero! Non ti ringrazierò mai abbastanza per avermi scopato magistralmente in ogni buco. E’ stato uno spettacolo sentirsi irrorare, la fica e l’ano, da un uomo autentico e dotato di un cazzo pauroso. Grazie infinite; anche se spero che sia la prima puntata di una lunga serie-.
La sua felicità è anche la mia -Cara mia, un pokerissimo di sborrate in un arco temporale così ristretto spiega al meglio le tue qualità. Perdona la mia franchezza ma tu sei una troiona ineguagliabile! Lo sguardo languido, le curve pericolose, e soprattutto la capacità di farmi eccitare continuativamente hanno reso possibile tutto questo. Ho avverato un sogno erotico ultraventennale, passando da segarmi con le tue foto sulle riviste, a sfondare la tua agognata e fantastica fregna, nonché il tuo irresistibile culetto, colmandoli viziosamente con il mio sperma. Tu sei una femmina eccellente e, se tu sei d’accordo, io sono disponibile a scopare con te giorno e notte, eiaculando a ripetizione, come non ci fosse un domani-.
E’ stato solo il principio infuocato che segna l’inizio della nostra epopea erotica, priva di pudore ma indubbiamente ricca di sperma.
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