Uccidi Uribe - Lucy 01

di
genere
dominazione

Non mi mettono più il cazzo in bocca.
Non sarebbe una bell'idea farlo mentre ho elettrodi alla figa e plug di metallo in fica.
Quello stronzo di Mark questa volta ha scelto un'officina meccanica e m'ha fatta legare a 'sto cazzo di tavolaccio di metallo. Merda, sono pancia in giù e culo ben esposto all'altezza giusta, fortuna che ho fatto danza da piccola, 'sti bastardi m'hanno bloccato le gambe aperte in spaccata 180 gradi lungo il bordo del tavolo. Ci danno dentro da un paio d'ore, sono a pezzi, ma è solo un film, dice Mark.
Questo è il nono video che giro con lui: un'ingenua strafiga di diciotto anni porta la sua auto dall'elettrauto e scopre a sue spese che è un covo di sadicistupratori tutti guarda a caso cazzomuniti come attori porno. Negli altri episodi la sfigata strafica è finita per caso in un cinema, in una stazione di polizia, in una palestra, in una chiesa battista... sempre covi di maniacistupratori che se la sono trombata violentata e torturata per benino e non sempre in quest'ordine. La struttura narrativa nei filmetti di Mark lascia sempre a desiderare, ma l'importante, dice sempre quel genio Mark, è catturare l'attenzione dello spettatore e tenerlo inchiodato fino alla fine. Non so se ci riesca, ma pare di sì, vende i video nel darkweb come se fossero pane, di sicuro quella inchiodata fino alla fine sono io.
Questo per fortuna è un video riempitivo, ce la caviamo con poche ore di girato, io oggi ho da fare.
Mark è costretto per contratto a far uscire un nuovo video ogni tre giorni, i coreani lo tengono per le palle e vogliono sfruttare al massimo il filone d'oro appena scoperto, la bella cagnetta diciottenne. Che sarei ioi. È un po' come il mondo di Insta, le stelline per non perdere l'affetto dei followers devono periodicamente pubblicare fotine piccanti con magari il culetto nudo di profilo. La stessa cosa, solo che io devo uscire ogni tre giorni con un video di trentadue minuti e un minimo sindacale di ottanta centimetri cumulativi di cazzi.
No, ho una mia vita, non vivo a gambe aperte sul set, Mark, che non ha una vita, non mi fa rimontare continuamente e passa le notti a rimontare i girati, abbiamo accumulato decine di ore, per tirarne fuori vendibilissime monografie di trentadue minuti, sempre per il mercato illegale. Qui ha una fantasia da adolescente nel scegliere i titoli, Lucy schiava, Dieci cazzi per Lucy, Papi interroga Lucy... ma ElectroLucy mi ha sorpresa.
Nella live della setta satanica abbiamo girato nonstop per sette ore. È stato un successo incredibile di pubblico e dollari, va ancora a ruba la versione integrale e, per chi non ha tempo, Mark ha rimontato brevi video di trentadue minuti che si vendono anche meglio. Non chiedetemi il perché dei trentadue minuti, è una fissa di Mark, s'è convito che è la durata perfetta di un porno che è un porno. Ha idee del cazzo ma funzionano e si vendono.
Visto il successo della live con la setta satanica ne abbiamo girata un'altra: diciotto ore nonstop in un carcere, un vero carcere dismesso con ancora i pagliericci sfondati e li cancelli di metallo che hanno stimolato la fantasia perversa del mio regista. E c'era anche una trama che però ha retto solo i primi minuti: la solita ingenua figa di diciotto anni va a far visita al fratello incarcerato e, non si sa perché, viene violentata dai secondini davanti a lui, forse per far intuire che c'è qualcosa di torbido tra fratello e sorellina. Comunque per Mark c'era già troppa trama e si è proceduto a cazzo fino al mattino dopo con l'intero corpo di guardia e i carcerati che avevano bisogno di sfogarsi. Una gang ben organizzata, Mark è uno regista che sa muovere le masse, nessun caos, distinguevi le parti, i carcerati erano quelli tatuati e i carcerieri quelli con il manganello di gomma in mano. Il fratello è rimasto l'unico in pantaloni ma si è fatto un paio di giri anche lui.
Tutto vero, a parte che non ho fratelli, nemmeno chiusi in carcere, ed ho ventun anni, non diciotto,
Le finzioni finiscono qui perché per quel coglione di Mark il realismo è tutto.

È il regista più idiota sulla faccia della terra ma anche lui s'è accorto che siamo giunti ad un punto morto, quindici minuti di scariche stancano anche gli spettatori più affezionati.
Mi ronzano le orecchie.
M'arrivano due scariche maledettamente forti e lunghe che rischio di scheggiare i denti.
Sono tutti dietro me, non vedo più nessuno, solo il pavimento di cemento. Cerco di mettermi più comoda ma posso muovermi solo di qualche centimetro, ho le gambe aperte in spaccata legate al tavolo. Sento solo il mio respiro e la vibrazione di quella macchinetta del cazzo. Mi strappano via le mollette dentate dalla figa. Uiiihhh!
Un sibilo improvviso e la cinghiata m'acceca la figa con una precisione da cecchino, un colpo che mi taglia in due e che mi brucia anche nelle orecchie. Occazzo! Poi è una tempesta di scudisciate da mandarmi chiappe e cosce in fiamme.
Urlo. “Cazzo Mark, basta!! Lo sai!, alle 18 devo essere dall'avvocato.”
“Macheccazzo?!” S'avvicina e mi scosta i capelli appiccicati sul viso. “Okay, facciamo una pausa per Lucy!” Urla agli altri. “Tranquilla, non mi sono dimenticato, abbiamo tutto il tempo. Qui abbiamo quasi finito, ma tu non devi più interrompere, okay???”
“Okay Mark, ma non devono più fare i coglioni con quell'aggeggio elettrico! Quello stronzo l'ha messo al massimo e lo collegano anche al tavolo di metallo. Se lo fanno ancora mando fanculo tutti e me ne vado!”
“Okay okay, hai ragione Lucy, ma vedi di non rompere troppo i coglioni.”
Si guarda in giro in cerca d'ispirazione. “Bene ragazzi, abbiamo ancora un'oretta per l'inculata finale. Ripartiamo con Lucy con le mani legate all'indietro... sì così, legagliele alle caviglie, deve sollevare la testa e far vedere le tette. Okay, così è perfetta!”
Merda!, piegata all'indietro così mi fa male anche respirare. “Cazzo Mark!, non sono una contorsionista, non puoi...”
Non mi ascolta. “Ora però il plug di metallo va in figa.. e collegate gli elettrodi ai capezzoli, sì quelli dentati... Tu riprendi tutto da vicino, si deve capire cosa le fanno, e voglio primi piani del suo volto da rizzarlo ad un morto! Non sprechiamo la scena porcaputtana! E tu con quella macchinetta, cazzo ci vuole? Devi di regolare le scosse al ritmo delle inculate, devono aver paura di ficcarci il cazzo, capito???... E voglio veder colare sborra! Pompatele in culo mezzo litro di sborra artificiale, ma adesso dovete mettergliela!, Adesso!!!, non mentre giriamo cazzo!, vi devo dire tutto?”
É in ansia creativa. “Calmi, non fate casini e mettetevi d'accordo per i turni. Voglio un lavoro fatto bene, dovete sborrarle in culo, non è difficile da ricordare nemmeno per voi! Tu Joss la fotti col tuo bazooka per ultimo, ma vedi di prenderti qualcosa cazzo!, dev'essere di marmo non un manganello di gomma, ma guardatelo! Voglio vedere il tavolo spostarsi a picconate mentre la sbatti! È il finale!, avete capito?, è il finale, cazzo!!! Dovete essere incazzati, mica ci fate l'amore!!! Cazzo ci vuole?, non è difficile capirlo, non rovinatemi tutto!”
Mark non capisce un cazzo di regia ed ancor meno di tutto il resto, ma sa benissimo cosa vogliono vedere i ricchi che possono comprare questi video nel darkweb. M'asciuga il viso con un kleenex e mi dice all'orecchio: “E tu Lucy, non interrompere più le riprese, okay! Ci manca poco, cazzo ti ci vuole?, non è mica pesante come quello della settimana scorsa.” Non mi vede convinta e prova coi complimenti: “Sei la migliore, Lucy, nessuna è come te! I miei amici coreani vogliono solo te! Questo video lo vendiamo in tutto il mondo, non hai idea di quanto puoi guadagnarci... Ancora un piccolo sforzo!, quelli non cercano mica filmetti di merda con troiette che squirtano appena vedono un cazzo! Okay? Okayy??? Il realismo è tutto.”
Lo dicevo che non capisce un cazzo.
“Lo so Mark, ma poi devo andare: facciamo presto!”
“Lascia fare a me!”
Una veloce ripassata di crema a corpo e viso ed il ciak lo dà il cecchino con una cinghiata proibita che mi strappa un urlo.
Cazzo, il segno sulla chiappa mi rimarrà per giorni.



Odio non sapere che cazzo mettermi ed avere una fretta bestiale. Devo essere al Centro fra soli quaranta minuti. I jeans nemmeno a parlarne, non riuscirei ad infilarli: metto dei pantaloni larghi fintaseta svolazzanti ed una camiciola abbottonata fino al collo che fanno sexy solo nella Casa della Prateria. I capelli li lascerò asciugare in auto. Il fondotinta lo spalmo con la cazzuola. Cazzo che occhiaie!
“Fai in tempo per l'avvocato?”
“Fanculo Mark.”
“Sei stata fantastica, sei la migliore.” Mi corre dietro. “Senti, aspetta!, la produzione affitta un galeone da pirati. Ci sei?
Salgo in auto, in qualche modo raccolgo le gambe. Sono incazzata nera, sbatto la porta nella speranza di mozzargli una mano. “Fanculo due volte Mark, parto per una vacanza.” Faccio ruggire il motore della mia Porche coupé.
“Ma è tra un mese, o forse due, ne può venir fuori una storia fantastica, ho già in mente tutto, devo lavorarci. Pensa, tu prigioniera dei pirati! Roba mai vista, venderemmo il video prima ancora di girarlo! Dimmi che ci sei!”
Scommetto che ce l'ha duro. Lui ha l'erezione artistica quando parla dei suoi film.
“Ci sentiamo Mark.”
Fa un saltino indietro per non lasciare i piedi sotto la ruota. Lo saluto col dito medio. Che coglione, davvero ci crede? È sempre la stessa storia, cambia solo il titolo.


Nel parcheggio sotterraneo trovo a fatica il mio nuovo posto. Sono due settimane che non ci vengo e qui al Centro si divertono ad incasinare tutto ogni settimana nella speranza di essere invisibili. Per questo hanno scelto un anonimo palazzo di avvocati, brokers e commercialisti, sicuramente pieno di ladri.
L'ascensore mi porta al dodicesimo piano. Non mi guardo nello specchio per non cadere in depressione. Ad attendermi c'è la solita segretaria col limone in culo, quella che mi ama: gira leggermente il polso per verificare l'orario.
“Pratica Wilson.” Dico la parola magica e s'apre con un leggero scatto la porta della sala d'attesa.
Da qui entro subito nella toilette per i clienti e mi faccio scannerizzare dallo specchio: scatta la serratura del cesso a destra. È un ascensore che mi riporta giù per diciotto piani. Sei sottoterra.
Qui al Centro l'atmosfera è serena, c'è gente allegra e mi salutano tutti. Non hanno un cazzo da fare.
Merda, sbatto contro Steven.
“Lucy!! Non m'hai mai più risposto.”
“Scusami, Steve, ho avuto casini.” Cerco di sfuggirgli.
“Stasera puoi? Io sono libero.”
Ma vede come sono messa? Questo si scoperebbe una morta. “Non posso.”
“... o non vuoi? Puoi dirmelo, non m'offendo.”
“Ho appena girato... Facciamo un'altra volta, Steve, magari un weekend.” Gli prometto. È un brutto segno se penso a lui con questa nausea di cazzi che ho addosso: non sarò mica innamorata?
“Non mi prendi in giro, vero? Perché se vuoi posso farmi prestare ancora quella casa sull'Oceano.”
“Uhmmm...” Gli sorrido timida. Ci abbiamo fatto trentasei ininterrotte ore di dolce sesso. Dopo Mark ed i suoi attori è quello che mi ci vorrebbe per far pace col mondo.
Steve mi stringe in un abbraccio palpandomi il culetto infiammato. Bacia da da dio e sotto ce l'ha duro.
“Il Colonnello m'ha ordinato di venire di corsa. Sai cosa bolle in pentola?'
“Ti manda in missione.”

- - - - - - -

Il Colonnello è il più grande figlio di puttana che conosca.
Lo adoro.
“Bene, non ammetto ritardi.”
Ed io sono in perfetto orario. Mi siedo composta al mio posto, spero ardentemente che la riunione duri poco, ho le natiche a strisce e tutte le giunture slogate.
“È deciso, devi avvicinare Vargas. Ci porterà da Uribe.” Mi dice.
Okay, sono abituata a non discutere troppo gli ordini, ma il culo che ci va di mezzo è sempre il mio: “Vargas? Fino ad ieri pensavamo che fosse solo una sua iniziativa privata. Ci sono sviluppi?”
Col Colonnello uso sempre un linguaggio stringato e professionale per non fargli perdere tempo.
Sono ormai dieci giorni che Luìs Enrique Vargas mi fa il filo per telefono e mi chiama ad ogni ora del giorno e della notte. È arrivato ad offrirmi una cifra pazzesca pur di avermi sul suo yacht, ma finora non sapevamo come comportarci. Vargas è un un uomo d'affari colombiano molto vicino a Uribe, ed è sicuramente un suo uomo, ma per noi c'era il rischio che fosse solo un falso contatto ed una perdita di tempo: insomma temevamo che fosse realmente un porco milionario annoiato che vuole trombarsi l'attricetta di video proibiti.
Qualcosa ha fatto cambiare idea al Colonnello.
“Stamattina abbiamo intercettato una telefonata a Vargas.” Abbassa lo sguardo sul monitor e legge:
“... Enrique, tu m'avevi promesso una sorpresa.
- Sì sì, è a San Diego, dammi tempo, Daniel.
- Perdi colpi Enrique!
- Non è vero!! Se lasci fare a modo mio, mando a ritirare il pacco anche stasera!
- No Enrique, ahah! Tu ormai non riesci più nemmeno a rimorchiare una puttanella diciottenne affamata di cazzi e pali in culo!
- Ma l'hai vista?!! A me quella cagnetta fa...
- E allora pagala, non fare il tirchio con me.”
Il Colonnello rialza lo sguardo. “Stanno parlando di te.”
Concordo col mio capo: parlano sicuramente di me, anche se ho ventun anni, non diciotto. Fa piacere quando ti credono più giovane.
“Okay, quindi accetto l'invito appena mi richiama?” Chiedo.
Il Colonnello sbuffa sconsolato. “È all'estero, abbiamo bisogno dell'autorizzazione.”
S'illumina lo schermo ed appare il senatore. Siamo collegati in video conferenza ultra segreta. Nel Dipartimento tutto è ultra-iper-segretissimo e il senatore, che è stato nominato Direttore Generale solo tre mesi fa, non sa praticamente nulla (cosa che a un politico fa solo comodo).
Un minuto di verifiche previste dal protocollo e la chiacchierata inizia.
“Senatore, l'agente Lucy ha stabilito un contatto molto importante: Daniel Uribe!”
Il senatore solleva il sopracciglio.
“... è in cima alla nostra lista.” Prosegue il mio Colonnello. “Droga, armi, corruzione, ha un potere enorme ed influenza la vita politica di vari stati. Abbiamo già fatto tre tentativi, anche con droni, tutti falliti in partenza: ha sicuramente informatori ed appoggi anche qui negli States. È estremamente pericoloso, va terminato.”
“So chi è. Cosa le fa pensare d'aver successo questa volta?”
“Metodo tradizionale: adescamento. E questa volta noi non abbiamo fatto nulla per avvicinarlo, Uribe stesso ha contattato il nostro agente Lucy. Per noi è stata una sorpresa, non rientrava negli obiettivi dell'agente, quindi sarà una sorpresa anche per Uribe... Visti i precedenti, per evitare altre fughe di notizie, non coinvolgeremo le altre agenzie e creeremo una squadra ridotta al minimo: pochissimi uomini qui al Centro che appoggeranno l'agente Lucy in missione all'estero.”
“Un momento, mi dica se ho ben capito, la signorina sarebbe un nostro agente operativo?!”
“Sì, forse il miglior agente segreto che abbiamo.”
“Lei mi confonde, Colonnello... Prima ho cercato informazioni sull'agente Lucy, ma la sua scheda è praticamente vuota! Risulta solo che la signorina è una... è un'attrice porno con decine di video in rete... E lei mi viene a dire che è un nostro agente segreto? Piuttosto visibile per essere segreto, non le pare? E poi, mi permetta, è un po' troppo giovane per essere definita 'il migliore che abbiamo'... Chi ha autorizzato questo programma?”
“Il progetto è mio. Ci lavoriamo da due anni. L'agente Lucy ha superato a pieni voti ogni esame, test ed esercitazione, e si è volontariamente sottoposta ad una serie di interventi chirurgici e genetici per aumentare resistenza, elasticità e soglia del dolore. Le sono stati impiantati sensori quantici, impossibili da rilevare o mascherare, che ci permettono di conoscere in ogni istante la sua posizione e lo stato di salute... E inoltre le è stato sostituito il cristallino dell'occhio destro per poter effettuare registrazioni video.”
Il Colonnello è irritato, non gli piace parlare delle sue cose. Ed io sono una sua cosa.
“Sì, m'immagino quanto vi siete divertiti a registrare i video delle sue 'esercitazioni'!! Avete sprecato i soldi dei contribuenti in chirurgia estetica per creare una puttana perfetta!… Senza offesa, signorina.”
“Per carità!, nessuna offesa, pura verità” Mi sono sentita tirata in ballo.
“Quindi lo ammette! Bene, agente, mi racconti lei, allora.”
“Lavoro sotto copertura. Al mio attivo ho tre missioni.”
Interviene il Colonnello. “Senatore, lei stesso è la prova che questo programma è assolutamente perfetto: anche lei è stato ingannato dall'aspetto e da... e dalla fama della nostra agente. Le dico solo due parole: Vancouver e SpaceIncorpored. Se vuole posso girarle i fascicoli di queste nostre due operazioni e scoprirà che sono state possibili solo grazie all'agente Lucy! ... e posso pure aggiungere che ha 12 tacche, molte di più di tanti terminatori del Dipartimento. Non avrà alcuna difficoltà a terminare Uribe.”
Il senatore è disgustato: non sono solo una puttana con finanziamenti pubblici, ma anche una pericolosa assassina a servizio del Centro. “Voglio la scheda dell'agente, quella riservata... Quindi avrebbe intenzione di inviarla da sola?”
“Sì, la seguiremo qui dal Centro, anche se il sensore sul nervo uditivo ha smesso di funzionare. Non potremo fare registrazioni audio.”
“Un bel problema, non conviene rimandare?”
“Impossibile, per sostituirlo ci vorrebbe almeno in mese e noi perderemmo un'occasione d'oro. Abbiamo comunque un traduttore automatico del labiale, le basterà guardare in viso chi le parla e noi registreremo tutto... Non tema senatore, l'agente Lucy non fallirà.”
C'è altro che il Direttore vuole sapere: “... Quindi è solo una copertura, insomma è tutto finto, dico i video.”
Mi fa tenerezza questo senatore tutto d'un pezzo, quasi quasi gli spedisco un paio di video del mercato coreano.
Risponde il Colonnello: “No, uno scenario inventato non avrebbe retto a lungo. L'agente Lucy s'è fatta davvero tutta la gavetta nel sottobosco per introdursi nel mercato del porno illegale ed ha dato prova di abilità e determinazione.”
Per fortuna il Colonnello non ha detto spirito di sacrificio!
Il senatore mi osserva pensieroso nel monitor: ebbene sì, la qui presente signorina 168 centimetri per 52 chili si prende realmente in culo quei pali del telefono. Borbotta senza alzare gli occhi: “Controllerò i dossier dell'agente... Mi sembra comunque uno spreco di soldi, quando per inserire un agente in quel mondo bastava...”
“... molto meno. In questo ha sicuramente ragione, senatore, se si riferisce ai video che si trovano in giro. Ma quelli sono solo innocenti spot pubblicitari in cui, tra l'altro, l'agente non è mai ripresa in viso o porta comunque maschere. I veri video dell'agente Lucy si vendono nel dark web a centinaia o migliaia di dollari la copia e questo ci ha già permesso di individuare e 'sanificare' tre case di produzione e di distribuzione nel mondo. Parliamo di sequestri di persona, stupri, riduzione in schiavitù di ragazze e ragazzi, assassinii e quant'altro c'è di peggio.”
È il momento d'intervenire: “... e non tocco un dollaro di quello che guadagno.”
Il Colonnello s'incazza senza darlo a vedere: “Agente, quest'argomento l'abbiamo già affrontato più volte. Il Dipartimento ha investito moltissimo su di te.”

Fottuto spilorcio! Per un cazzo di stipendio io non ho più una vita.
Una troia a Bangkok guadagna più di me e non ha decine di colleghi che la spiano mentre tromba o va al cesso!
Beh, ci sono i lati positivi, io alla fin fine io questi soldi me li sto godendo comunque, la mia copertura esige che viva nel lusso più pacchiano, in una villa con piscina come una vera star del porno
Non vedo l'ora d'arrivarci ma, dannata me, non ho spento il cellulare.
È il Colonnello, cazzo.
“Dove sei?”
“In auto, a dieci minuti dal mio idromassaggio.”
“Dopodomani parti per la Colombia, il senatore ha approvato... Stasera devi portagli dei documenti: Horton Grand Hotel.”
“Negativo, oggi ho lavorato, sono impresentabile.” Ho il culo a strisce.
“Okay, allora vai domani sera. Avviso il senatore.”
“Affermativo, la montagna di soldi spesa dal Dipartimento mi farà tornare la pelle fresca in ventiquattr'ore... Quindi devo ritenermi già in missione da domani?”
“Sì. Una brutta storia.”
“Capita... Ah, Colonnello?”
“Dimmi.”
“Si ricordi domani sera di mandare a spasso i ragazzi del Centro, non sta bene che registrino mentre faccio un pompino al Direttore che ci dà da mangiare.”


Cerco di coccolarmi nell'idromassaggio, ma se chiudo gli occhi vedo cazzi.
Ogni muscolo, tendine e sfintere mi ricordano il pomeriggio da Mark. Quel coglione crede sia di gomma. Okay è il mio lavoro, non voglio lamentarmi, sono un agente segretissimo sotto copertura, ma c'è chi si porta a casa la pagnotta senza farsi legare e gonfiare da quattro bull cazzomuniti.
Esco dall'acqua, la chiappa destra brucia da morire, se scopro chi è lo stronzo che m'ha tirato questa cinghiata lo ringrazio a modo mio.
M'asciugo con una spugna morbida davanti allo specchio. Cazzo, sono proprio figa! Mi sto buttando via con Mark. Spalmo delicatamente una crema emolliente sulle natiche a strisce, capisco quei quattro trivellatori professionisti, non era facile controllarsi davanti a un culetto così.
Controllo il cellulare.
I ragazzi de Centro hanno già risposto a Vargas per me. Bene, oggi non ho voglia di parlare con un altro porco. Leggo la lunga chat: mi paga lui il volo e mi porterà nelle isole del Rosario sul suo yacht, ha il cazzo duro appena mi pensa, vuole leccarmi la fighetta per ore, io non vedo l'ora di ciucciarglielo e gli ho promesso che può mettermi incinta di sei gemelli... Bravi ragazzi, non ho voglia di parlare con questo porco. Hanno fatto un buon lavoro, io devo ricordarmi solo che lo chiamo micione mio.
A Mark rispondo io. Mi ha scritto preoccupatissimo, mi chiede come sto e se sono pronta ad una mega gang con un intero galeone di pirati. Trovati un'altra troia ho risposto. Gli ho fatto prendere un colpo, ha cercato di chiamarmi. No, oggi non voglio parlare con porci.
Al terzo tentativo di chiamata mi sono pentita e gli ho scritto che se ne parla dopo la mia vacanza. Mi sa che s'è sborrato nei pantaloni, mi ha scritto una cosa dolcissima, che solo io posso arrapare un'intera nave.
Voglio distrarmi, prendo il dossier di Uribe e lo sfoglio distesa pancia in giù sul mio bel lettone, col culetto piacevolmente al fresco. Non ci sono dubbi, Uribe è un criminale di tutto rispetto, anche paranoico: merita di andarsene e questo mondo non lo rimpiangerà. Venti terribili pagine di traffici illegali, violenze ed efferati omicidi. Ci sono anche i coccodrilli.
M'addormento.
di
scritto il
2025-09-20
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