La mia giovane vicina
di
Fabio_82
genere
etero
Seguo questo sito da parecchio tempo, voglio provare a scrivere anch'io un racconto che si basa su quanto successo qualche mese fa. Questa è la mia versione della storia: ho proposto a Veronica di scrivere la sua versione e probabilmente lo farà. Vi chiedo di commentare pure, così posso migliorare.
Veronica viveva in un piccolo appartamento al terzo piano di un condominio grigio e un po' triste, come tanti altri. La mamma, separata da tempo, lavorava a lungo e la lasciava spesso da sola, soprattutto nel pomeriggio, quando le ore sembravano dilatarsi come se ogni minuto fosse un’eco che risuonava nel silenzio della casa. Veronica aveva 19 anni e una vita che sembrava scivolare tra le pareti della sua stanza e il mondo che si srotolava oltre la finestra. Era una ragazza all'apparenza introversa, ma con una strana forza che la rendeva capace di affrontare da sola tutto ciò che la vita le proponeva. La sua camera era un angolo di rifugio dove si sentiva libera, dove il mondo fuori sembrava sparire.
Spesso, veniva a trovarla Fabio, il suo ragazzo, nove anni più grande di lei. Avevano una relazione sessualmente molto intensa, fatta di tante scopate e porcate che divertivano entrambi. I pomeriggi con Fabio erano sempre segnati lunghe scopate e da qualche film porno che guardavano insieme, magari giocchichiando con il corpo dell'altra o segnandosi delle novità da provare. Ma Veronica in quei momenti si lasciava andare, quando scopa il mondo si fermava: c'era solo lei e il cazzo che la faceva sentire viva, non si tratteneva... le urla di piacere e gli incitamenti spinti erano molto forti. A Fabio non importava, si lasciava coinvolgere, e finivano per immergersi completamente finché lui non espodeva.
Il problema, però, era che il condominio era piccolo e le pareti sottili. E il vicino, Stefano, che abitava nell'appartamento accanto, di quei pomeriggi rumorosi sentiva tutto e poteva immaginarsi la gran parte delle scene. Stefano aveva circa 40 anni e una vita tranquilla, scandita dalle sue routine. Nonostante cercasse di trattenersi, quei pomeriggi passati a sentire i gemiti e commenti spinti lo eccitavano e non riusciva a trattenere qualche sega, soprattutto quando, per qualche dettaglio nella voce o perchè la vedeva entrare con qualcun altro sapeva che metteva le corne al fidanzato.
Un giorno, mentre Veronica in ascensore, il destino decise di metterla faccia a faccia con Stefano. Era un incontro casuale, ma sembrava che fosse il momento giusto per una conversazione che ormai si stava facendo urgente. Stefano, entrando nell'ascensore, la salutò con un sorriso forzato, come se stesse cercando di essere gentile. Ma si vedeva che c'era qualcosa che lo inquetava.
Veronica, sentendo l'atmosfera un po' tesa, si girò verso di lui. «Ciao, Stefano», disse con un sorriso timido.
Stefano annuì, ma non riuscì a mantenere il silenzio. «Veronica, posso parlare con te un attimo?»
Lei, un po' sorpresa, si limitò a fare un cenno con la testa.
«Vedi...», cominciò Stefano, imbarazzato, «so che non è facile dirlo, ma i rumori, soprattutto nel pomeriggio, sono un po' troppo forti. - arrossendo - Conosco le esigenze di voi ragazzi... ma forse a volte esageri soprattutto con i p...video» cambiò la parola all'ultimo.
Veronica si sentì subito in imbarazzo, e poi rispose: «Mi scuso tanto, Stefano. Non avevo idea che si sentissero. È che... - mordendosi il labbro quasi in modo provocatorio - quando iniziano a penetrarmi... non riesco a trattenermi. Non pensavo che potesse essere un problema».
Stefano la guardò con uno sguardo comprensivo. «Non è che voglio sembrare il vecchio retrogrado... ma almeno con i video cerca di abbassare un po' il volume e se vuoi un consiglio e anche quando lo tradisci». lo disse con un mezzo sorrisetto.
Veronica quasi ridendo. «Ah per quello non ci sono problemi... siamo nel 2025 ed esistono anche le relazioni aperte».e gli fece un occhiolino.
Stefano sorrise sorpreso. «Intendi...»
Veronica si avvicinò a lui, con il il seno che quasi toccava il suo petto e gli sussurrò all'orecchio. «che posso scopare con chi voglio e lo stesso vale per lui...»
Quando l'ascensore arrivò al piano, Veronica uscì per prima, Stefano rimase quasi pietrificato della sua risposta e lui sculettando andò ad aprirsi la porta di casa.
Lui intanto si è diretto verso la sua porta, (di fronte a quella della ragazza) Veronica lo salutò. «Spero di non disturbarti troppo oggi pomeriggio - lui non resistette e gli diede un bel palpone al culetto di lei - mmm che porco che sei». e chiuse la porta.
Veronica viveva in un piccolo appartamento al terzo piano di un condominio grigio e un po' triste, come tanti altri. La mamma, separata da tempo, lavorava a lungo e la lasciava spesso da sola, soprattutto nel pomeriggio, quando le ore sembravano dilatarsi come se ogni minuto fosse un’eco che risuonava nel silenzio della casa. Veronica aveva 19 anni e una vita che sembrava scivolare tra le pareti della sua stanza e il mondo che si srotolava oltre la finestra. Era una ragazza all'apparenza introversa, ma con una strana forza che la rendeva capace di affrontare da sola tutto ciò che la vita le proponeva. La sua camera era un angolo di rifugio dove si sentiva libera, dove il mondo fuori sembrava sparire.
Spesso, veniva a trovarla Fabio, il suo ragazzo, nove anni più grande di lei. Avevano una relazione sessualmente molto intensa, fatta di tante scopate e porcate che divertivano entrambi. I pomeriggi con Fabio erano sempre segnati lunghe scopate e da qualche film porno che guardavano insieme, magari giocchichiando con il corpo dell'altra o segnandosi delle novità da provare. Ma Veronica in quei momenti si lasciava andare, quando scopa il mondo si fermava: c'era solo lei e il cazzo che la faceva sentire viva, non si tratteneva... le urla di piacere e gli incitamenti spinti erano molto forti. A Fabio non importava, si lasciava coinvolgere, e finivano per immergersi completamente finché lui non espodeva.
Il problema, però, era che il condominio era piccolo e le pareti sottili. E il vicino, Stefano, che abitava nell'appartamento accanto, di quei pomeriggi rumorosi sentiva tutto e poteva immaginarsi la gran parte delle scene. Stefano aveva circa 40 anni e una vita tranquilla, scandita dalle sue routine. Nonostante cercasse di trattenersi, quei pomeriggi passati a sentire i gemiti e commenti spinti lo eccitavano e non riusciva a trattenere qualche sega, soprattutto quando, per qualche dettaglio nella voce o perchè la vedeva entrare con qualcun altro sapeva che metteva le corne al fidanzato.
Un giorno, mentre Veronica in ascensore, il destino decise di metterla faccia a faccia con Stefano. Era un incontro casuale, ma sembrava che fosse il momento giusto per una conversazione che ormai si stava facendo urgente. Stefano, entrando nell'ascensore, la salutò con un sorriso forzato, come se stesse cercando di essere gentile. Ma si vedeva che c'era qualcosa che lo inquetava.
Veronica, sentendo l'atmosfera un po' tesa, si girò verso di lui. «Ciao, Stefano», disse con un sorriso timido.
Stefano annuì, ma non riuscì a mantenere il silenzio. «Veronica, posso parlare con te un attimo?»
Lei, un po' sorpresa, si limitò a fare un cenno con la testa.
«Vedi...», cominciò Stefano, imbarazzato, «so che non è facile dirlo, ma i rumori, soprattutto nel pomeriggio, sono un po' troppo forti. - arrossendo - Conosco le esigenze di voi ragazzi... ma forse a volte esageri soprattutto con i p...video» cambiò la parola all'ultimo.
Veronica si sentì subito in imbarazzo, e poi rispose: «Mi scuso tanto, Stefano. Non avevo idea che si sentissero. È che... - mordendosi il labbro quasi in modo provocatorio - quando iniziano a penetrarmi... non riesco a trattenermi. Non pensavo che potesse essere un problema».
Stefano la guardò con uno sguardo comprensivo. «Non è che voglio sembrare il vecchio retrogrado... ma almeno con i video cerca di abbassare un po' il volume e se vuoi un consiglio e anche quando lo tradisci». lo disse con un mezzo sorrisetto.
Veronica quasi ridendo. «Ah per quello non ci sono problemi... siamo nel 2025 ed esistono anche le relazioni aperte».e gli fece un occhiolino.
Stefano sorrise sorpreso. «Intendi...»
Veronica si avvicinò a lui, con il il seno che quasi toccava il suo petto e gli sussurrò all'orecchio. «che posso scopare con chi voglio e lo stesso vale per lui...»
Quando l'ascensore arrivò al piano, Veronica uscì per prima, Stefano rimase quasi pietrificato della sua risposta e lui sculettando andò ad aprirsi la porta di casa.
Lui intanto si è diretto verso la sua porta, (di fronte a quella della ragazza) Veronica lo salutò. «Spero di non disturbarti troppo oggi pomeriggio - lui non resistette e gli diede un bel palpone al culetto di lei - mmm che porco che sei». e chiuse la porta.
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Commenti dei lettori al racconto erotico