Col cugino a 30 anni.
di
Jaxx
genere
gay
Siamo cresciuti letteralmente insieme, abbiamo un anno solo di differenza. Dopo la maturità lui si è trasferito per lavoro. Ad ogni festa tutta la famiglia si ritrova insieme per pranzi e cene, le donne cucinano gli uomini parlano seduti al tavolo e noi ci ritroviamo immancabilmente uno vicino all'altro. Io sono dichiaratamente gay e non ho mai avuto problemi con i miei parenti per questo. È così che arriviamo alla scorsa Pasqua. Io 30 anni, lui 29. Io 185, lui addirittura più alto di me, bel fisico, capelli scompigliati e barbetta incolta. A tavola si entra nel discorso "frequentazioni" e ci raccontiamo le nostre ultime avventure senza scendere troppo nel dettaglio. Una parola tira l'altra e iniziano le battutine e le curiosità prevedibili da parte di un ragazzo etero. Le domande si fanno sempre più precise e interessate e io non ho problemi nel rispondere apertamente e con sincerità. Mi chiede di me, di cosa ho fatto, di cosa mi piace e cosa mi chiedono di fare a letto, se è vero questo o quello, se ho delle fotografie sul telefono. Noto che l'iniziale curiosità è diventata proprio interesse, a conferma di ciò vedo che si da una palpata ai jeans per sistemarsi un cazzo che probabilmente iniziava a gonfiarsi. Inutile dire che lui è sempre stato la mia fantasia giovanile quindi non appena ho visto anche solo una lontana possibilità l'ho colta. "Se vuoi provare qualcosa di tutto quello che hai chiesto basta chiedere lo sai", gli dico ridendo. Lui ride e va alla finestra a fumare. Quando torna il pranzo procede normalmente. Poco prima dei saluti mi mormora "Dai, andiamo a fare un giro". Usciamo e passeggiamo per il grande giardino che circonda la casa dei nostri zii. Lui non parla ma si avvia verso la piscina coperta, che ancora non veniva usata in quel periodo. Riusciamo ad entrare e appena si ferma gli metto una mano sul pacco. Sento il cazzo messo di lato nelle mutande già indurirsi. Lo massaggio mentre si toglie la felpa e si alza la maglietta dietro il collo. Gli apro i jeans e con uno strattone li abbasso alle caviglie insieme ai boxer neri. Il suo cazzo mi dondola davanti al viso. "Porca troia che minchiona" dico, lui ride. Ne ho visti davvero pochi di quella dimensione, non solo lungo ma anche largo. Con la cappella grossa che si stringe leggermente sulla punta. Ancora non era al massimo dell'elezione. Mi alzo e lo stringo nella mano, sento una pulsazione che lo irrigidisce di più. Con l'altra mano mi calo anche io pantaloni e mutande. Il mio è già duro nei suoi 20 cm. Lui mi guarda "Non ti puoi lamentare neanche tu". "E chi si è mai lamentato?" Rispondo. Inizio a segarli allo stesso ritmo, e subito gli si drizza al massimo. Il mio inizia a bagnarsi sulla punta. Mi avvicino e li stringo insieme con due mani, inizio a fare su e giù. Ansimiamo. Guardare i nostri cazzi uniti e la sensazione delle cappelle che si toccano mi mandava in estasi. Anche lui li guarda e spinge avanti il bacino. Sento le sue palle che toccano le mie. Continuo con una mano sola mentre con l'altra gli tocco il capezzolo. Subito geme, anche se ho la sensazione che avrebbe voluto trattenersi dal dimostrare quanto godeva, forse non se lo aspettava neanche lui. Mormoro "te lo succhio?" Subito risponde "si". Normalmente non lo avrei chiesto prima di farlo ma avevo davvero paura di commettere un passo falso e far finire tutto. Mi inginocchio e prendo in bocca la cappella calda e bagnata, uso tutta la mia esperienza per farlo godere con bocca e mano. Con l'altra gli stringo una chiappa, mi eccita da morire sentire la carne di quel culo pieno e la peluria. Avrei voluto fare chissà quante altre cose ma temevo che quel momento potesse rovinarsi, ero incredulo che fosse successo e volevo andarci piano per far sì che si ripetesse, sembrava di essere in un sogno. Sentivo tutto quel cazzone in gola e intanto mi segavo. Non riuscivo a prenderlo tutto in bocca, ogni tanto per riprendere fiato alzavo l'asta per succhiare le palle gonfie che pendevano pesanti. Dopo pochi minuti mormora "vengo" inizia a gemere forte, stringe i pugni, le vene si gonfiano, strizza gli occhi. Io per un attimo penso di tirarlo fuori dalla bocca ma poi mi viene in mente che avrebbe sporcato me e le piastrelle e avremmo dovuto pulire tutto in qualche modo, quindi continuo ancora più forte tenendo la cappellona in bocca e succhiando. Forse non se lo aspettava, tenta di allontanarmi la testa con le mani ma stringo più forte e sento 4 o 5 fiotti schizzarmi in gola. Subito deglutisco più volte e sento il classico sapore salaticcio. Gli pulisco il cazzo mentre ancora ansima e mi guarda dall'alto. Poi rido. "Tu sei venuto?" Mi chiede. Dico di no. "Voglio vederti schizzare." "Andiamo in bagno". Entriamo nel bagno accanto alla piscina ancora mezzi nudi. Mi siedo a cavalcioni sul bidet e lui in piedi accanto a me. "Continua a segarti" gli dico. Lui esegue col cazzo umido e ancora ben dritto. Io ho le gambe aperte, con mia grandissima sorpresa vedo che si sporge verso di me e inizia a toccarmi il buco con due dita. Non le infila dentro però ci sa fare. Si sputa su indice e medio e continua. È la fine, inizio a muovere il bacino come se stessi cavalcando, inclino il cazzo verso il basso e il culo verso l'alto. Lui continua a segarsi e a massaggiarmi il buco stretto. Schizzo come non mai dentro al bidet quasi ringhiando dal piacere.
Ancora increduli di quanto accaduto puliamo il bidet e ci sciaquiamo alla meglio. Dopodichè nemmeno una parola in merito e torniamo in casa.
Ogni notte spero che a natale avrò la possibilità di replicare e magari fare anche molto altro, ma temo che il suo senso di colpa avrà la meglio e mi starà lontano.
Ancora increduli di quanto accaduto puliamo il bidet e ci sciaquiamo alla meglio. Dopodichè nemmeno una parola in merito e torniamo in casa.
Ogni notte spero che a natale avrò la possibilità di replicare e magari fare anche molto altro, ma temo che il suo senso di colpa avrà la meglio e mi starà lontano.
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Commenti dei lettori al racconto erotico