Follie con Valentina
di
BlackNight
genere
etero
Una sera d'estate calda, tanta voglia di vivere e divertirci. Avevamo appuntamento per le 22.00 a casa sua, così passai a prendere Valentina per una serata in un noto pub con musica dal vivo. Il locale era pieno e belle ragazze ballavano in abbigliamento sexy.
Al primo lento iniziammo a baciarci appassionatamente in mezzo alla pista, scordandoci di chi ci fosse attorno.
Preso dall'eccitazione spinsi e sbattei Valentina al muro insistendo sempre di più con la lingua nella sua bocca; lei avvolse le gambe su di me strusciandosi sempre di più.
Eravamo quasi per fare sesso davanti a tutti ma, resocene conto ci fermammo a fatica e corremmo all'auto salutando di fretta altri amici presenti.
Ci avviammo verso il fiume per trovare un angolo isolato ma, a pochi km dalla partenza, trovammo un passaggio a livello abbassato.
Fermi per l'attesa, iniziai a toccarla con la mano in mezzo alle gambe. Lei mi guardò xon gli occhi accesi e le aprì per lasciarmi fare.
Poco dopo si abbasso i calzoni mostrando un perizoma già bagnato da gocce dei suoi umori. Le infilai la mano dentro gustandomi la calda vagina bagnata e la penetrai con un dito.
Tolse calzoni e perizoma, mentre il passaggio a livello si alzava.
Con suo stupore misi in moto la macchina ma continua a masturbarla.
Percorremmo la strada per diverso tempo, mentre io la peentravo con le dita e masturbavo mentre guidavo. Lei aveva abbasso un pò lo schienale del sedile e, a gambe aperte, lasciava fare senza pensare alle altre macchine visto anche il buio.
Presa la strada per il fiume, gemeva e godeva sempre di più: iniziò a chiedermi di chiamarla troia, mi supplicava di scoparla. Era come posseduta.
Ad un certo punto mi disse di dirle quello che voleva, che io sapevo; se lo voleva sentire dire da me. Allora esclamai "Spogliati, troia!"
Felice sintolse anche il top restando ocmpletamente nuda, mentre l'auto sfrecciava lungo il fiume in una via particolarmente illuminata con persone a passeggio. Non vedeva più niente attorno.
Arrivati in una radura appartata era ansimante e bagnatissima. In pochi secondi la penetrai con la mano completamente, poi mi spogliai e facendola supplicare il mio cazzo la scopai.
Godeva e gridava dql piacere, graffiandomi la schiena.
Ad un certo punto, sempre con gli occhi lucidi e eccitati, mi disse "Ti supplico amore, mettimrlo nel culo!"
La misi a 90 gradi tra i sedili davanti e quello dietro, le bagnai l'ano con un pò di saliva e iniziai a penetrarla dietro.
Per lei era la prima volta, così l'ano non si apriva e gridava dal dolore.
Viste le sue lamenteli, misi ancora un pò di saliva e spinsi più forte fino a deflagarle il culo e penetrarla profondamente.
Come impazzita lo prendeva avidamente gocciolando dalla fica umori a cascata.
Le scopai così anche il culo fino a quando le esplosi dentro con una copiosa sborrata.
Esausta si lasciò cadere sul sedile posteriore, mentre dal suo ano colava sperma.
La bacia sulla bocca e sul seno, dopo di che volle il mio cazzo in bocca per ripulirlo succhiandolo dolcemente.
Luci di qualche altra coppietta si vedevano in lontananza arrivare verso di noi, così ci rivestimmo di corsa e partimmo con lei sconvolta.
Per qualche giorno dopo mi confessò di aver dovuto ricorrere ad apposite creme, ma era felice della serata e fu solo l'inizio delle nostre follie.
Lo ricordo mentre scrivo come se fosse ieri; cazzo duro come allora solo a pensarci. Ricordi.
Al primo lento iniziammo a baciarci appassionatamente in mezzo alla pista, scordandoci di chi ci fosse attorno.
Preso dall'eccitazione spinsi e sbattei Valentina al muro insistendo sempre di più con la lingua nella sua bocca; lei avvolse le gambe su di me strusciandosi sempre di più.
Eravamo quasi per fare sesso davanti a tutti ma, resocene conto ci fermammo a fatica e corremmo all'auto salutando di fretta altri amici presenti.
Ci avviammo verso il fiume per trovare un angolo isolato ma, a pochi km dalla partenza, trovammo un passaggio a livello abbassato.
Fermi per l'attesa, iniziai a toccarla con la mano in mezzo alle gambe. Lei mi guardò xon gli occhi accesi e le aprì per lasciarmi fare.
Poco dopo si abbasso i calzoni mostrando un perizoma già bagnato da gocce dei suoi umori. Le infilai la mano dentro gustandomi la calda vagina bagnata e la penetrai con un dito.
Tolse calzoni e perizoma, mentre il passaggio a livello si alzava.
Con suo stupore misi in moto la macchina ma continua a masturbarla.
Percorremmo la strada per diverso tempo, mentre io la peentravo con le dita e masturbavo mentre guidavo. Lei aveva abbasso un pò lo schienale del sedile e, a gambe aperte, lasciava fare senza pensare alle altre macchine visto anche il buio.
Presa la strada per il fiume, gemeva e godeva sempre di più: iniziò a chiedermi di chiamarla troia, mi supplicava di scoparla. Era come posseduta.
Ad un certo punto mi disse di dirle quello che voleva, che io sapevo; se lo voleva sentire dire da me. Allora esclamai "Spogliati, troia!"
Felice sintolse anche il top restando ocmpletamente nuda, mentre l'auto sfrecciava lungo il fiume in una via particolarmente illuminata con persone a passeggio. Non vedeva più niente attorno.
Arrivati in una radura appartata era ansimante e bagnatissima. In pochi secondi la penetrai con la mano completamente, poi mi spogliai e facendola supplicare il mio cazzo la scopai.
Godeva e gridava dql piacere, graffiandomi la schiena.
Ad un certo punto, sempre con gli occhi lucidi e eccitati, mi disse "Ti supplico amore, mettimrlo nel culo!"
La misi a 90 gradi tra i sedili davanti e quello dietro, le bagnai l'ano con un pò di saliva e iniziai a penetrarla dietro.
Per lei era la prima volta, così l'ano non si apriva e gridava dal dolore.
Viste le sue lamenteli, misi ancora un pò di saliva e spinsi più forte fino a deflagarle il culo e penetrarla profondamente.
Come impazzita lo prendeva avidamente gocciolando dalla fica umori a cascata.
Le scopai così anche il culo fino a quando le esplosi dentro con una copiosa sborrata.
Esausta si lasciò cadere sul sedile posteriore, mentre dal suo ano colava sperma.
La bacia sulla bocca e sul seno, dopo di che volle il mio cazzo in bocca per ripulirlo succhiandolo dolcemente.
Luci di qualche altra coppietta si vedevano in lontananza arrivare verso di noi, così ci rivestimmo di corsa e partimmo con lei sconvolta.
Per qualche giorno dopo mi confessò di aver dovuto ricorrere ad apposite creme, ma era felice della serata e fu solo l'inizio delle nostre follie.
Lo ricordo mentre scrivo come se fosse ieri; cazzo duro come allora solo a pensarci. Ricordi.
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