Timida

di
genere
etero

Era la seconda volta che uscivo con Valentina. Ragazza dolce ed estroversa. Dopo il primo intenso bacio una buona intimità iniziava a nascere tra di noi e la serata passò con grande coinvolgimento. Nel ritorno ci avicinammo a casa sua con l'auto ma, con mia sorpresa, mi fece cenno di girare in una via laterale verso un piccolo bosco. Arrivati alla fine della strada, mi disse di continuare nella vegetazione e ci trovammo in uno spazio aperto tra le piante. Parcheggiai e inizia a baciarla. Baci profondi, con le lingue impazzite ci travolgevano. La mia mano iniziò ad accarezzarlo le cosce e la mia bocca pian piano a scendere sul collo. Da parte sua c'era molta eccitwzione, la sua lingua era impazzita e me la infilava anche nelle orecchie. Scendendo sul collo inizia ad abbassarle il top dall'alto baciando le il seno da sopra. Quando la sentii irrigidirsi sulla schiena, le slacciai il reggiseno scoprendo un bellissimo seno sodo con capezzale rossi, grossi e carnosi. Inizia così a leccarglieli e succhiarli facendola genere sempre di più. Lei iniziò ad allungare le mani sul mio pane, così inziai ad accarezzarle la vagina da sopra per poi infilarlo la mano nelle mutande. Era morbida, calda e bagnata tanto da aprirai rapidamente al mio dito medio. Dopo un pò di penetrazione le abbassai calzoni e mutandine venendo investito da un dolce profumo di liquido vaginale. Inebriato, inseriti anche un secondo dito sollecitandole con il pollice il clitoride. Godeva e animava e, sorprendendo ancora, mi chiese di dirle che era una troia e la mia puttana. Più lo dicevo e più si eccitava mentre le mie dita la penetravano creando una pozza sul sedile. Ad un certo punto mi chiese quante dita le avevo dentro e mi accorsi che ormai la penetravo con tutta la mano. Quando lo venne a sapere iniziò a muovere il bacino velocemente gridando dal piacere. Abbassati allora calzoni e mutande restando con il membro duro e grosso pronto per scoparla. Le montai davanti dal sedile del passeggero e inizia a penetrarla. Il mio pene si fece strada come nel burro, con liquidi vaginali ovunque. Il suono dei liquidi spinti e dei nostri corpi ci eccitava e infervorava enormemente. Le nostre elingue erano impazzite in un mare di piacere. Poco dopo mi fermò dicendomi con sfozo che rischiavo di metterla in cinta, così mo fece sedere velocemente lato conducente e prese in bocca il mio pene. Lo laccata avidamente e salita e scendeva succhiandolo fino ai testimoni. Nel prendere respiro leccava le palla e le prendeva in bocca per secchiate e leccarsi in bocca. Il mio pene era diventato di legno e il piacere saliva. Quando infilò la punta della lingua nel prepuzio spingendo sentì arrivare il mio organo così iniziò a succhiare il freno fino a farmi venire. Uno schizzo forte di sborra partì sporcandole il viso mentre, con la mano sinistra a conchetta, raccoglieva il mio sperma caldo. Mi guardò con gli occhi brilanti e mi disse "che grande produzione hai!", riferendosi alla mia eiaculazione. Sorrisi mentre lei, con fare da gatta, lecco un ultima volta la punta del mio pene bagnata di sperma e la sua mano ingoiando quanto raccolto. Ci abbracciamo e rimanemmo un pò a coccolarci prima di rivestirci e portarla a casa. La timidezza era sparita e iniziavano la nostra storia. Come oggi, quante volte ho ripensato a quei momenti ...
scritto il
2025-08-07
3 . 2 K
visite
3 4
voti
valutazione
6.7
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto sucessivo

Vicino a Valentina
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.