Io e mia sorella
di
lucaded
genere
incesti
Mi chiamo Marco, ho 18 anni, vivo in una cascina con un pò di terreno adibito ad orto, una decina di ulivi e alcuni filari di uva, ho studiato ragioneria ed ho una sorella di 20 anni che studia agraria all'università, mio padre e mia madre si spaccan la schiena per tirare avanti senza troppe sofferenze.
Un brutto giorno il trattore con cui stava trasportando le olive raccolte si rovescia e muoiono entrambi, io e mia sorella siamo sconvolti, ci rendiamo conto che le nostre finanze sono davvero misere, io per fortuna mi sono diplomato e anche lei, cerchiamo lavoro ma non troviamo nulla.
Un giorno andiamo al mulinoa comprare della farina, lei sa fare il pane in casa, aspettami fuori mi dice ed entra, parla con il mugnaio, un vecchio grasso e panciuto, sento che dice non faccio credito ma una bella ragazza come te potrebbe meritarsi 50 kg di farina, vieni con me nel magazzino, lei va e io la seguo, lui appena entrati la bacia e tira fuori il cazzo, succhia dai che ho voglia e lei ubbidisce, io vedo tutto, finito il pompino le da al massimo 30 kg di farina, lei a fatica li porta fuori e poi io li prendo e li porto a casa, abbiamo delle galline, pane e uova ci basterà.
Sono triste, mia sorella e' alta 175 cm bionda, occhi verdi, io 180 cm castano robusto, da anni aiutavo papà a portare le olive o l'uva, torniamo a casa e non parliamo, poi nel pomeriggio andiamo nell'orto, tra poco ci sarà la raccolta dell'uva, ci servirà aiuto mi dice, poi si tira su la gonna e inizia a lavorare l'orto, dai aiutami così avremo la verdura, che cosce, io indugio a guardarla, hey muoviti cosa guardi, io arrossisco e ci mettiamo al lavoro.
Poi ceniamo, pane e uova al tegamino, andiamo a letto presto, domani devo andare in paese, serviranno almeno un paio di persone per la raccolta dell'uva mi dice, io vado a letto, chissà come li pagheremo, poi mi tiro una sega e dormo, la mattina dopo dai sveglia, vai a dare da mangiare alle galline, lavora che io vado in paese, ha un vestitino quasi trasparente, nemmeno si acccorge che ho il cazzo duro, a colazione per fortuna il latte c'e'e le fette biscottate pure, poi io lavoro tutta mattina, pianto tanti semi nell'orto, do da mangiare alle galline, a mezzogiorno torna lei tutta sconvolta, uffa che caldo che fa, vado in doccia, la seguo senza farmi vedere, ha le mutande tutte bagnate, la spio, che tette che culo, silava la figa, dai ho portato della pasta e del sugo pronto mi dice, io entro e odoro le mutandine sanno di sperma, a pranzo ho rimediato due tizi, sanno usare il trattore, e come farai a pagarli, arrossisce, fatti miei, li pagherò dopo che avremo venduto l'uva.
Si certo, la avranno scopata, il latte finisce, vai alla fattoria di beppe mi dice, prendo un recipiente di cinque litri, purtroppo la figlia non c'e', beppe paola dov'e' gli dico, lui ride, e' andata a vivere in città, ti piaceva vero, poi mi riempie il recipiente, puoi farmi credito gli chiedo, si mette a ridere, sarai carino con me mi chiede, cosa intendi, apre la patta e mostra un cazzo mezzo duro, succhia e ti regalo il latte, ma sei matto, lui prende il recipiente, ok lo svuoto, no no fermo, se mando mia sorella penso toccherà a lei, mi fa schifo ma avvicino la bocca, lecca su e io lecco, diventa duro, mi prende la testa e lo infila in bocca, mi viene da vomitare, che schifo, ma resisto, dai bevi porco lui urla e una sborrata invade la mia bocca, inghiotto, poi finisce, sei stato bravo, ecco il latte e me ne vado a casa, ecco il latte dico a mia sorella, poi vado in camera a piangere, dopo poco mi raggiunge, Marchino cos'hai mi dice, niente mi mancano mamma e papà, il vestito e'aperto le guardo le cosce, lei non dice nulla, su dai riprenditi, che fai piangere anche a me, odora di sudore, di sborra, sai abbiamo raccolto quasi tutta l'uva, pomeriggio finiamo io e te va bene, annuisco, la avranno scopata, le guardo il seno, e' sudato, ma la smetti di guardarmi mi dice, e' che sei così bella sorellona.
Un brutto giorno il trattore con cui stava trasportando le olive raccolte si rovescia e muoiono entrambi, io e mia sorella siamo sconvolti, ci rendiamo conto che le nostre finanze sono davvero misere, io per fortuna mi sono diplomato e anche lei, cerchiamo lavoro ma non troviamo nulla.
Un giorno andiamo al mulinoa comprare della farina, lei sa fare il pane in casa, aspettami fuori mi dice ed entra, parla con il mugnaio, un vecchio grasso e panciuto, sento che dice non faccio credito ma una bella ragazza come te potrebbe meritarsi 50 kg di farina, vieni con me nel magazzino, lei va e io la seguo, lui appena entrati la bacia e tira fuori il cazzo, succhia dai che ho voglia e lei ubbidisce, io vedo tutto, finito il pompino le da al massimo 30 kg di farina, lei a fatica li porta fuori e poi io li prendo e li porto a casa, abbiamo delle galline, pane e uova ci basterà.
Sono triste, mia sorella e' alta 175 cm bionda, occhi verdi, io 180 cm castano robusto, da anni aiutavo papà a portare le olive o l'uva, torniamo a casa e non parliamo, poi nel pomeriggio andiamo nell'orto, tra poco ci sarà la raccolta dell'uva, ci servirà aiuto mi dice, poi si tira su la gonna e inizia a lavorare l'orto, dai aiutami così avremo la verdura, che cosce, io indugio a guardarla, hey muoviti cosa guardi, io arrossisco e ci mettiamo al lavoro.
Poi ceniamo, pane e uova al tegamino, andiamo a letto presto, domani devo andare in paese, serviranno almeno un paio di persone per la raccolta dell'uva mi dice, io vado a letto, chissà come li pagheremo, poi mi tiro una sega e dormo, la mattina dopo dai sveglia, vai a dare da mangiare alle galline, lavora che io vado in paese, ha un vestitino quasi trasparente, nemmeno si acccorge che ho il cazzo duro, a colazione per fortuna il latte c'e'e le fette biscottate pure, poi io lavoro tutta mattina, pianto tanti semi nell'orto, do da mangiare alle galline, a mezzogiorno torna lei tutta sconvolta, uffa che caldo che fa, vado in doccia, la seguo senza farmi vedere, ha le mutande tutte bagnate, la spio, che tette che culo, silava la figa, dai ho portato della pasta e del sugo pronto mi dice, io entro e odoro le mutandine sanno di sperma, a pranzo ho rimediato due tizi, sanno usare il trattore, e come farai a pagarli, arrossisce, fatti miei, li pagherò dopo che avremo venduto l'uva.
Si certo, la avranno scopata, il latte finisce, vai alla fattoria di beppe mi dice, prendo un recipiente di cinque litri, purtroppo la figlia non c'e', beppe paola dov'e' gli dico, lui ride, e' andata a vivere in città, ti piaceva vero, poi mi riempie il recipiente, puoi farmi credito gli chiedo, si mette a ridere, sarai carino con me mi chiede, cosa intendi, apre la patta e mostra un cazzo mezzo duro, succhia e ti regalo il latte, ma sei matto, lui prende il recipiente, ok lo svuoto, no no fermo, se mando mia sorella penso toccherà a lei, mi fa schifo ma avvicino la bocca, lecca su e io lecco, diventa duro, mi prende la testa e lo infila in bocca, mi viene da vomitare, che schifo, ma resisto, dai bevi porco lui urla e una sborrata invade la mia bocca, inghiotto, poi finisce, sei stato bravo, ecco il latte e me ne vado a casa, ecco il latte dico a mia sorella, poi vado in camera a piangere, dopo poco mi raggiunge, Marchino cos'hai mi dice, niente mi mancano mamma e papà, il vestito e'aperto le guardo le cosce, lei non dice nulla, su dai riprenditi, che fai piangere anche a me, odora di sudore, di sborra, sai abbiamo raccolto quasi tutta l'uva, pomeriggio finiamo io e te va bene, annuisco, la avranno scopata, le guardo il seno, e' sudato, ma la smetti di guardarmi mi dice, e' che sei così bella sorellona.
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