Ospitalità!

di
genere
esibizionismo

Era estate, nulla di prenotato, ed io e la mia fidanzata decidemmo di cimentarsi in un viaggio on the road in sella alla mia moto comprata da qualche mese.
Per risparmiare sul viaggio decidemmo di iscriverci sui vari gruppi social, per cercare persone disposte ad ospitarci qualche notte.
Trovammo non poche persone ospitali e gentili, e tra qualche stanza offerta e qualche b&b economico, arrivammo fino al centro Italia.
In un grazioso paesello sul mare, avevamo trovato una giovane coppia entusiasta nell'ospitarci, arrivati dunque al piccolo centro del paese animato soltanto dai rintocchi delle ore e il rumore delle tazzine di un piccolo bar popolato soltanto da qualche anziano in cerca di un po' di svago, spuntò un ragazzo di bell'aspetto da una vicoletto, si presentò e ci chiese di seguirlo fino alla sua abitazione.
Arrivammo, in uno piccolo slargo, mi fece parcheggiare la moto e assieme a lui, salimmo una stretta scalinata che arrivava su un grazioso terrazzo dal quale si poteva ben vedere il mare. Ad accoglierci li c'era la sua fidanzata, una ragazza mora , abbronzata , molto solare e molto semplice, ma non per questo meno attraente. Si presentò, ci accompagnarono nella nostra cameretta, ci spiegarono cosa potevamo utilizzare e poi ci lasciarono li a casa loro a sistemarci mentre loro, a bordo di uno scooter malandato , si dirigevano nella vicina spiaggia.
Arrivò la sera, loro rientrarono abbastanza tardi, noi nel frattempo ci organizzammo per uscire a cena per non dare troppo disturbo, ma una volta fuori dalla pizzeria, visto anche i pochi svaghi che offriva il paese, decidemmo di rincasare.
Salimmo le scale e trovammo loro lì sul terrazzino a godersi una rigenerante arietta che arrivava dal mare, sul tavolo un paio di candele alla citronella illuminavano a malapena i loro volti, lei teneva i piedi appoggiati sopra il tavolo e lui se ne stava li seduto davanti a noi a petto nudo con la sua muscolatura scolpita e la pelle abbronzata.
Ci invitarono a sederci con loro. Iniziammo a parlare del più e del meno, un po' per conoscerci e un po' per rendere piacevole quel tempo prima di coricarsi che in quel paese sembrava scorrere molto lento. Tra una chiacchiera e l'alta iniziammo a bere del vino rosso di loro produzione, e più la bottiglia scendeva, più i discorsi si fecero disinvolti.
Lui iniziò a raccontarci la storia di quel vino, un suo parente gli aveva lasciato in eredità un piccolo vigneto del quale lui decise di prendersene cura a tempo perso senza pretese, ma una volta vista la qualità dell'uva decise di provare con pochi mezzi a fare del vino, ci raccontò che a pestare l'uva fosse la sua ragazza a piedi nudi, lei rise, vidi un velo di rossore formarsi sulle sue guance, nonostante la poca luce, io immaginai la scena, e la cosa inziò ad eccitarmi, il mio sguardo cadde sui suoi piedi che nel frattempo aveva appoggiato su una sedia, erano piccoli e ben curati, semplici ma molto belli.
Tolsi lo sguardo in fretta, poi lui abbandonò il discorso, ed iniziò a infierire raccontandoci quanto , gli amici che avevano assistito alla scena di lei che pestava il vino, avessero approvato con entusiasmo la cosa. I discorsi iniziarono ad evolvere, ed iniziammo a parlare di rapporti sessuali, molto inusuale per noi parlare di queste cose con persone estranee, e dato l'evidente imbarazzo tentavamo in tutti i modi di sviare il discorso, ma lui continuava a tornare sulle sue righe, fino che ad un certo punto anche lei iniziò a spalleggiarlo.
Dopo mezz'ora di parlare appunto del più del meno, complice forse anche il vino, loro confessarono di giocare spesso con altre coppie, e che noi saremmo stati per loro una coppia papabile, poi tra risate imbarazzate e frasi di circostanza ben condite di battute e doppi sensi decidemmo di andare a dormire.
Quella stessa notte io e la mia ragazza ci confrontammo, eravamo entrambi molto elettrizzati per i discorsi fatti, ma nello stesso tempo molto imbarazzati, confessai i miei apprezzamenti sinceri sulla ragazza e lei fece altrettanto sul ragazzo, dicendomi di aver pure fatto dei pensieri spinti mentre parlava di certi argomenti. L'eccitazione salì a mille e ci lasciammo andare ad un rapporto liberatorio prima di addormentarci.
La mattina seguente ci svegliamo, e ci dirigiamo verso l'uscita per andare al piccolo bar per far colazione, una volta in terrazzino trovammo lei, con dei pantaloncini cortissimi che lasciavano scoperto il sedere, una maglia che le copriva il seno a malapena e scalza, che stava preparando la colazione, ci chiese di unirci a loro, noi restammo lì un po' titubanti, poi dalle scale spuntò lui che era andato a prendere dell'acqua che senza nemmeno chiedere se fossimo d'accordo o meno ci invitò a sederci.
Mentre facemmo colazione, con nonchalance, senza preavviso lui se ne uscii chiedendoci se ci fosse piaciuto giocare con loro, noi su due piedi non rispondemmo, sviammo la domanda, dopo colazione però, mentre eravamo in camera per prepararci ad andare anche noi in spiaggia la mia ragazza mi disse di esser curiosa e di voler giocare, tornò da loro e gli disse di essere curiosa e di voler provare.
Lui, prima di lasciarci andare ci chiese di sederci e ci fece delle domande, poi ci disse che avevamo dei gusti molto simili, e che avrebbero organizzato qualcosa di soft per quella sera dopo cena.
Passammo la giornata in spiaggia, un po' eccitati un po' in ansia per quello che sarebbe potuto accadere, alla sera, con pelle arrossata dal sole, torniamo a casa ,ci facciamo una doccia e ci sediamo a cenare con loro.
Una cenetta tranquilla a lume di qualche candela e una fila di lampadine, in lontananza il rumore del mare accompagnato da una profumata brezza rendeva tutto più magico. Ad alleggerire il clima un po' teso il solito vinello, che in poco tempo ci fa rilassare.
Ad un tratto lui, decide di proporre un gioco; dalla tasca estrare un mazzo di carte, in queste carte c'erano delle domande, mi propone di sfidarlo, a questo gioco di cultura generale, ogni domanda errata però avrebbe comportato che alla propria ragazza venisse tolto un indumento, fino a che una delle due sarebbe rimasta completamente nuda, a quel punto la coppia vincitrice avrebbe scelto una penitenza da farle fare. Il mio cuore iniziò a battere forte un'eccitazione mista preoccupazione, non riuscivo a pensare per dargli una risposta, poi la mia ragazza, disse di sì, avrebbe voluto partecipare.
Iniziamo dunque questo gioco, in breve tempo vedo la mia ragazza venir spogliata di tutto, le ciabattine, la maglietta e la gonna mentre io , dopo un buon inizio, riesco riesco a malapena far togliere alla mia avversaria le ciabattine e la maglia.
E forse era meglio mi fermassi li, perché appena le riesco a far togliere i pantaloncini, lei, seduta a fianco a me, in mutande e reggiseno, appoggia i suoi piedi sulle mie gambe, ed il suo obbiettivo per distrarmi riesce alla grande, le successive due domande decretano che la mia ragazza si deve spogliare completamente nuda.
E' il momento della penitenza, i due, evidentemente già d'accordo, tolgono tutto dal tavolo e le chiedono di stendersi sopra, lei esegue, dopo di che viene bendata. Io devo vedere tutto senza la possibilità di partecipare.
Prendono della panna ed iniziano a spruzzare dei ciuffetti qua e là su tutto il corpo, poi delicatamente iniziano a mangiarseli usando soltanto la bocca, per me il tutto diventa un'erotica sofferenza soprattutto quando, grazie alla luce di qualche candela ormai logora, noto che lui usa la lingua in alcuni punti, e la mia ragazza non riesce a trattenere l'eccitazione, oltre che in maniera visibile con le razioni del corpo, si lascia andare ad alcuni gemiti.
I due poi si soffermano sui piedi, zona molto erogena per la mia ragazza, che inizia quasi ad inarcare il busto dall'eccitazione, poi si fermano e si baciano, lui infila le mani sulle mutandine della sua ragazza e la tocca un po', lei fa altrettanto con lui, che torna a sfiorare il corpo della mia ragazza accentuando ancora la sua eccitazione già molto alta.
A questo punto lui, mi guarda, mi dice che avrebbe potuto continuare, ma come prima volta preferiva tenere la parte più piccante per un'altra occasione, tolgono la benda alla mia ragazza che ancora trema un po', l'altra ragazza la aiuta ad alzarsi e la accompagna alla doccia, poi ognuno di noi torna alle proprie camere per lasciarsi andare ad una focosa nottata, con la promessa di rivederci lì il mattino seguente.

scritto il
2025-07-15
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