Africa addio 2.
di
Battocchiolo,
genere
etero
Il giorno dopo misi al corrente la Madre Superiora che volevo crearmi un archiviocon tutte le notizie sulle allieve ed anche riguardante lei stessa e le consorelle, per potere così avere tutto per intervenire a colpo sicuro. Lei lodò la mia iniziativa e propose di iniziare subito a farmi visitare lei e consorelle. Presi dei quadernoni e ad ognuna di loro, Suore e studentesse creai la propria scheda. Suor Marianna, la Superiore, si sedette ed io scrissi la sua scheda; dopo la feci spogliare per visitarla e lo feci meticolosamente rimanendo stupefatto, nonstante i suoi cinquantasei anni, dalla bellezza del suo viso e corpo: gambe lunghe, da airone, cosce setose, ...una delle meraviglie del Mondo! Poi lei uscì ritornando subito dopo con Suor Alessandra, bassina rotondetta ed un visetto carino; un fisico da bambolina grassottina e sorrideva sempre. In perfetta salute e forma fu la mia conclusione. La seguì poi Suor Mafalda...brutta, acida e cattiva d'animo...fui molto rapido con lei per vederla il meno possibile! La quarta Suora fu Matilde, alta, bellissima di viso, di corpo, molto gentile, una vera bellezza rara! Infine toccò a Suor Donata che di viso ricordavo benissimo: una gran bellezza e poi denudata completamente, potei godermi la sua sensualità e fascino spontaneo, naturale. La visitai profondamente palpandola così eccitandomi tremendamente stuzzicandole con due dita i capezzoli poi le sfiorai le labbra grandi, massaggiandole il clitoride che subito si indurì allungandosi e iniziando a secernere umori vaginali, bagnandomi la mano intensamente e così non resistetti a cercare di infilarle un dito in figa ma l'imene si oppose alla mia intrusione e così le massaggiai la fighina, pelosissima e profumata di umori. Quando capii che stava per godere, intensificai il massaggio al suo grilletto e fulei a premere la mia mano con la sua, e mi disse che voleva che continuassi a farla godere. Non resistetti più e anzi, passai a togliere il dito dalla figona pelosissima e m'immersi in lei slinguandogliela elei iniziò a gemere pregandomi di farle provare il cazzo che spesso sognava nelle sue notti. Spostai la bocca infilandole la mia lingua nella sua bocca e poi le dissi che avremmo dovuto ben organizzare il nostro incontro clandestino, anche andando a casa mia...viveva solo! Poi lei si ricompose e le lasciai il mio numero di telefonino per organizzare l'incontro. Uscita lei iniziai con le colleggiali e la prima fu una rossa ben grassottina che, dopo che stavo per posarle sul seno il fonendoscopio per sentirle il battito cardiaco, si girò di fianco e mise la manina sulla mia patta dei calzoni. Rimasi allibito e lei, senza scomporsi e senza pudore, fece scorrere la chiusura lampo scoprendo il cazzone che svettava eccitatissimo: dopo qualche minuto le avevo riempito la bocca di sborra. Si lavò la bocca in bagno poi tornò sul lettino sdraiandosi a cosce larghe e mi disse che voleva essere scopata e prendeva la pillola: ignorai il principio del Medico e la penetrai scopandola a lungo senza sosta, ma mi trattenni sborrando sul fazzoletto e poi glielo premetti sulla bocca e lì sborrai per la terza volta.Tra le tante ce ne fu una che aveva il culo da sogno e feci di tutto per convincerla a farsi mettere due dita nell'ano e ci riuscii quando la spaventai che senza palpare bene il culo non potevo salvarla da infezioni serissime e quindi lei si mise in ginocchio...alla pecorina...poi unsi bene col gel due dita e gliele infilai nel buchino che istintivamente si strinse facendomi faticare ad uscire dal culo e poi le proposi di provare l'emozione di essere inculata così sarebbe stata pronta a tutelare bene il culetto. Riuscii nuovamente a farla mettere a pancia sotto e le misi in mano il cazzone che la impressionò per la grandezza ma le feci capire che era molto elastico così potevo penetrarla senza darle dolore ma piacere. Dopo più tentativi riuscii a penetrarla ma lei certo non gioì di dolore ma urlò di dolore però io la penetrai forzatamente e le dilatai l'ano tremendamente: lei piangeva ed io godevo pazzamente. Poi tutto finì e quando la feci uscire dall'ambulatorio le dissi, osservando anche le altre ragazze, che più tardi la avrei dovuta nuovamente visitare e lei andò via. Arrivato a fine orario, feci chiamare Sonia, quella che le sfasciai il culetto e lei si presentò ma mi disse che sentiva ancora un grande dolore ed allora la spogliai tutta, le misi il cazzo davanti alla bocca, spimgendoglielo tutto dentro e lei lo ricoprì di saliva così le leccai bene l'ano e quindi dopo la penetrai senza gel o altro e lei pianse di nuovo. Tutto quel gioc mi eccitò a tal punto che dopo che le avevo sborrato in culo, la stantuffai in figa a lungo e quando sentii che stavo per venirmene di nuovo glielo rimisi in culo e...unìaltra sborrata!
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Commenti dei lettori al racconto erotico