Un regalo per il marito
di
ArietediFuoco
genere
prime esperienze
Il culo di sua moglie lo faceva impazzire! Aveva due natiche tonde, perfette. I fianchi pronunciati quanto basta. Lei lo sapeva e lo provocava sempre sculettandogli davanti.
La sera a letto si voltava di spalle su un fianco e metteva in mostra il suo lato B coperto da un paio di mutandine di pizzo nere sotto la vestaglia estiva tirata su quanto bastava per dare quell'effetto vedo-non-vedo che lo invitava ad agire.
Dapprima appoggiava una mano su una natica e iniziava massaggiarla. Poi l'altra mano interveniva scendendo verso il basso, dove le mutandine diventavano più calde e più umide. Lei lo osservava soddisfatta con la coda dell'occhio.
Lui si avvicinava a quel culo tanto desiderato durante il giorno. Iniziava a morderlo, a leccarlo. Il tutto mentre la mano spostava quelle mutandine per trovare la figa della moglie, un po' pelosa -quanto bastava, per eccitarlo ancora di piú- calda e bagnata. Il suo odore lo faceva impazzire. Era allora che scendeva con la bocca verso quel paradiso nero come carbone e ardente come lava incandescente.
Nel vedere il marito in quello stato, lei si eccitava ancora di più, per questo cercava di sporgere le sue grazie in modo ancora più pronuciato. Sapeva che lui non si sarebbe più fermato.
Dopo averle accarezzato le grandi labbra con la mano, finalmente ci infilava il primo dito, il tutto mentre avvicinava la lingua alla sua figa.
Lei avvertiva il respiro del marito sulla figa sapeva cosa stava per accadere. E tutte le volte chiudeva gli occhi e si preparava a godersi il momento.
Questa volta tutto era più amplificato. L'uomo che le stava facendo questo non era suo marito. Era uno sconosciuto. Il marito, Fabrizio, sui quaranta, un uomo piacente, poteva solo guardare. Era li ai piedi del letto, nudo, ammanettato ad una sedia in modo da non potersi nemmeno toccare. Aveva il cazzo durissimo e gli occhi incollati sulla scena lussuriosa che si prospettava davanti a lui.
Il pensiero che il marito si stesse eccitando così tanto, eccitava Anna ancora di piú. Ma nel complesso era l'insieme che la faceva impazzire.
Una donna, la Signora, alta, ben vestita, sulla cinquantina o poco più, bella e con degli occhi di ghiaccio, sembrava gestire tutta la scena e i suoi attori.
Un altro uomo Alí, nudo, in ginocchio sul letto, aveva una telecamera portatile in mano con la quale riprendeva il viso di Anna. L'immagine ridava su uno schermo a parete posto in modo che Fabrizio non potesse perdersi niente; di fronte aveva l'uomo, Miky, che stava lavorando la figa della moglie e allo stesso tempo poteva vedere le espressioni della donna ad ogni singolo bacio, ad ogni singola dotata.
Adesso le dita di Miky nella figa di Anna erano due. Entravano e uscivano scivolando liberamente. Sotto le indicazioni della Signora, Miky di tanto in tanto staccava la bocca dalla figa di Anna per far vedere al marito cosa stesse facendo. Poi ritornava al suo posto ritrovandosi la mano di Anna sulla testa, come se volesse dirgli di non staccarsi più.
La sua lingua passava dal piccolo ano stretto di Anna alle sue grandi labbra. Ogni tanto Miky toglieva le due dita per fare scivolare la lingua fino al clitoride; e li Anna sospirava dal piacere.
Dopo l'ennesima volta, la donna spostò la gamba e il busto in modo da sdraiarsi. E facendo in modo che Miky non sia taccasse dalla sua figa, ormai bagnatissima, continuando a tenergli la testa schiacciata sulle sue grazie, allargò le gambe per favorire il lavoro dell'uomo.
Miky staccò allontanò per un attimo il suo viso da quella figa spettacolare per guardare la Signora e attendere il suo comando.
-Cosa c'è Miky caro, non ti piace la nostra ospite? ...Se e così ti faccio dare il cambio da Alì. Il suo cazzone arrapato spiega più di mille parole di quanto vorrebbe essere al posto tuo!-
-oh no, La contrario, Signora!- disse l'uomo mentere continuava a fare su e giù con le dita nella figa di Anna. - Mi sta facendo impazzire!-
-È allora sotto ragazzo mio! Lei non vuole altro che la tua lingua- disse la donna, che rivolgendosi ad Anna domandò: - Non e così ragazza mia?-
-si!- disse ansimando Anna, che ora era sdraiata, le gambe allargate e leggermente piegare, e si reggeva sui gomiti. Le sue mutandine erano bagnate e tutte spostate su un lato per fare spazio alle dita e alla lingua esperta dell'uomo; la sua canotta era tirata su scoprendo una pancia piatta e coprendo a stendo due bei seni sodi, i cui capezzoli pronunciati e turgido spingevano per emergere dal tessuto bianco dell'indumento.
Miky, le mise le braccia sotto i glutei come per abbracciarla, si girò per un attimo verso Fabrizio per guardarlo con occhi di sfida e un sorrisetto malizioso, aprì la bocca, sollevò leggermente il bacino di Anna e con la sua grossa e lunga lingua penetrò la sua calda e volante figa.
Anna reclinò il capo all'indietro prima di un lasciarsi andare.
Mugulava e ansimava e lo incitava a farsi scopare con la lingua.
Alì, dall'alto, con il suo cazzone scappellato penzoloni, la riprendeva soddisfatto.
Fabrizio era rosso paonazzo dall'invidia, dalla gelosia e dall'eccitazione. Dal suo cazzo pulsante, dritto e con una cappella gonfia e rissa, uscivano goccioline di liquido prostatico. Avrebbe voluto essere al posto di quell'uomo.
Avrebbe voluto. Ma per ora poteva solo guardare. Osservare e attendere tutto ciò che sarebbe venuto dopo...
Continua
La sera a letto si voltava di spalle su un fianco e metteva in mostra il suo lato B coperto da un paio di mutandine di pizzo nere sotto la vestaglia estiva tirata su quanto bastava per dare quell'effetto vedo-non-vedo che lo invitava ad agire.
Dapprima appoggiava una mano su una natica e iniziava massaggiarla. Poi l'altra mano interveniva scendendo verso il basso, dove le mutandine diventavano più calde e più umide. Lei lo osservava soddisfatta con la coda dell'occhio.
Lui si avvicinava a quel culo tanto desiderato durante il giorno. Iniziava a morderlo, a leccarlo. Il tutto mentre la mano spostava quelle mutandine per trovare la figa della moglie, un po' pelosa -quanto bastava, per eccitarlo ancora di piú- calda e bagnata. Il suo odore lo faceva impazzire. Era allora che scendeva con la bocca verso quel paradiso nero come carbone e ardente come lava incandescente.
Nel vedere il marito in quello stato, lei si eccitava ancora di più, per questo cercava di sporgere le sue grazie in modo ancora più pronuciato. Sapeva che lui non si sarebbe più fermato.
Dopo averle accarezzato le grandi labbra con la mano, finalmente ci infilava il primo dito, il tutto mentre avvicinava la lingua alla sua figa.
Lei avvertiva il respiro del marito sulla figa sapeva cosa stava per accadere. E tutte le volte chiudeva gli occhi e si preparava a godersi il momento.
Questa volta tutto era più amplificato. L'uomo che le stava facendo questo non era suo marito. Era uno sconosciuto. Il marito, Fabrizio, sui quaranta, un uomo piacente, poteva solo guardare. Era li ai piedi del letto, nudo, ammanettato ad una sedia in modo da non potersi nemmeno toccare. Aveva il cazzo durissimo e gli occhi incollati sulla scena lussuriosa che si prospettava davanti a lui.
Il pensiero che il marito si stesse eccitando così tanto, eccitava Anna ancora di piú. Ma nel complesso era l'insieme che la faceva impazzire.
Una donna, la Signora, alta, ben vestita, sulla cinquantina o poco più, bella e con degli occhi di ghiaccio, sembrava gestire tutta la scena e i suoi attori.
Un altro uomo Alí, nudo, in ginocchio sul letto, aveva una telecamera portatile in mano con la quale riprendeva il viso di Anna. L'immagine ridava su uno schermo a parete posto in modo che Fabrizio non potesse perdersi niente; di fronte aveva l'uomo, Miky, che stava lavorando la figa della moglie e allo stesso tempo poteva vedere le espressioni della donna ad ogni singolo bacio, ad ogni singola dotata.
Adesso le dita di Miky nella figa di Anna erano due. Entravano e uscivano scivolando liberamente. Sotto le indicazioni della Signora, Miky di tanto in tanto staccava la bocca dalla figa di Anna per far vedere al marito cosa stesse facendo. Poi ritornava al suo posto ritrovandosi la mano di Anna sulla testa, come se volesse dirgli di non staccarsi più.
La sua lingua passava dal piccolo ano stretto di Anna alle sue grandi labbra. Ogni tanto Miky toglieva le due dita per fare scivolare la lingua fino al clitoride; e li Anna sospirava dal piacere.
Dopo l'ennesima volta, la donna spostò la gamba e il busto in modo da sdraiarsi. E facendo in modo che Miky non sia taccasse dalla sua figa, ormai bagnatissima, continuando a tenergli la testa schiacciata sulle sue grazie, allargò le gambe per favorire il lavoro dell'uomo.
Miky staccò allontanò per un attimo il suo viso da quella figa spettacolare per guardare la Signora e attendere il suo comando.
-Cosa c'è Miky caro, non ti piace la nostra ospite? ...Se e così ti faccio dare il cambio da Alì. Il suo cazzone arrapato spiega più di mille parole di quanto vorrebbe essere al posto tuo!-
-oh no, La contrario, Signora!- disse l'uomo mentere continuava a fare su e giù con le dita nella figa di Anna. - Mi sta facendo impazzire!-
-È allora sotto ragazzo mio! Lei non vuole altro che la tua lingua- disse la donna, che rivolgendosi ad Anna domandò: - Non e così ragazza mia?-
-si!- disse ansimando Anna, che ora era sdraiata, le gambe allargate e leggermente piegare, e si reggeva sui gomiti. Le sue mutandine erano bagnate e tutte spostate su un lato per fare spazio alle dita e alla lingua esperta dell'uomo; la sua canotta era tirata su scoprendo una pancia piatta e coprendo a stendo due bei seni sodi, i cui capezzoli pronunciati e turgido spingevano per emergere dal tessuto bianco dell'indumento.
Miky, le mise le braccia sotto i glutei come per abbracciarla, si girò per un attimo verso Fabrizio per guardarlo con occhi di sfida e un sorrisetto malizioso, aprì la bocca, sollevò leggermente il bacino di Anna e con la sua grossa e lunga lingua penetrò la sua calda e volante figa.
Anna reclinò il capo all'indietro prima di un lasciarsi andare.
Mugulava e ansimava e lo incitava a farsi scopare con la lingua.
Alì, dall'alto, con il suo cazzone scappellato penzoloni, la riprendeva soddisfatto.
Fabrizio era rosso paonazzo dall'invidia, dalla gelosia e dall'eccitazione. Dal suo cazzo pulsante, dritto e con una cappella gonfia e rissa, uscivano goccioline di liquido prostatico. Avrebbe voluto essere al posto di quell'uomo.
Avrebbe voluto. Ma per ora poteva solo guardare. Osservare e attendere tutto ciò che sarebbe venuto dopo...
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