Strip scopone
di
maxthecuckold
genere
tradimenti
Ricevere un invito ad un matrimonio previsto per le ore 11.30 del 20 luglio, per giunta in Puglia, non è affatto una di quelle cose che speri ti succeda nella vita. Del resto non si poteva non presenziare poiché a sposarsi era una delle colleghe storiche della mia compagna Carmen con la quale dividevano lavoro e stanza. In macchina con noi c'era anche Vanessa, l'altra collega di ufficio, ragazza brillante, simpatica anche se a volte esuberante.
A completare il quadretto ci sarebbe stato anche Marco, altro loro collega che però non avevo mai conosciuto. Saremmo passati a prenderlo alla stazione di Bari dove sarebbe arrivato in treno da Milano, città nella quale ormai era stato trasferito. Il viaggio passò velocemente grazie soprattutto a Vanessa che, come una macchinetta, parlava a raffica. Arrivammo alla stazione in perfetto orario per l'arrivo del treno di Marco, un bel ragazzo moro, alto 1:75 circa e dal fisico atletico. I tre colleghi si salutarono con affetto ed il resto del viaggio fu un susseguirsi di scambio di aneddoti sulla loro vecchia colleganza e di scoop su questo o l'altro collega. Intanto la mia fantasiosa mente da cuckold già viaggiava ad immaginare Marco intento a scoparsi le due colleghe mentre io, da bravo cornuto, me ne stavo in angolo a segarmi come un matto.
Ancora qualche km e giungemmo al grazioso alberghetto messoci a disposizione dagli sposi, una matrimoniale per noi e due singole per i ragazzi.
Una rapida rinfrescata e ci dirigemmo nel paesino alla ricerca di una pizzeria, approfittando anche per individuare la chiesa dove l'indomani si sarebbe celebrato il matrimonio. Tra una cosa e l'altra si eran fatte le 22:00. Il paesino non offriva nulla di più da vedere e decidemmo di far ritorno in albergo anche se, nonostante il viaggio, nessuno aveva sta gran voglia di dormire. Ovviamente fu Vanessa a trovare la soluzione per battere la noia di quel momento e, con il suo solito entusiasmo, disse:
V: " che ne dite di un bel strip scopone?".
La faccia di Marco si riempì di colori passando dal bordeaux al rosso accesso e balbettò
un" non mi sembra il caso"
V: "ma perchè no che c'è di male. Tu Carmen che ne pensi?";
C: " ma si così rinvanghiamo un pò i tempi delle nostre trasferte". Nel dirlo lanciò a Marco un sorrisetto niente male e a me un occhiolino senza farsi notare dagli altri.
Al chè io, subdorando potesse uscirne fuori qualcosa di interessante, drizzai le corna e chiesi di spiegarmi in cosa consisteva il gioco.
Neanche a dirlo fu Vanessa a parlare:
V: "molto semplice. Si gioca al classico scopone ma qui nn vince chi arriva prima ai 21 punti ma chi lascia nudo la donna o l'uomo dell'altra coppia. Inizialmente io e Carmen tireremo una carta a testa chi ha quella più bassa sarà chiamata a spogliare o farsi spogliare dal suo avversario che di conseguenza sarà il maschio dell'altra coppia. Più difficile a dirlo che a farlo. Vai tesoro". Così facendo porse il mazzo di carte napoletane alla mia compagna che ne tirò fuori un bel sei di spade. Lo stesso fece Vanessa che però ebbe la meglio con un cavallo di coppe.
V: " bene è deciso Carmen spoglierà o si farà spogliare da Marco. Ora gli indumenti saranno 4 per ciascuno, vestitino, sandali, reggiseno e perizoma per Carmen, camicia, scarpe, pantaloni e boxer per Marco. Chi perde ha diritto di scegliere cosa farsi sfilare. Ovviamente vince chi sfila tutto all'altro/a".
La serata stava prendendo decisamente una bella piega. Viva i matrimoni estivi con 45 gradi.
La partita ebbe inizio e le prime due mani furono nostro assoluto appannaggio con Marco che decise di farsi sfilare scarpe e camicia. Anche per lui l'iniziale imbarazzo, dovuto sicuramente alla mia presenza e non al gioco in sé che chissà quante volte avevano fatto in passato, via via andava scemando.
Le successive due ci videro, invece, soccombere con Carmen che perse sandali e reggiseno. Ancora vittoriosi, mi godei la scena di Carmen che slacciava la cintura ed i bottoni dei jeans di Marco per poi sfilarli e trovarsi a pochi cm dal pacco del tipo che non si impegnava più di tanto per nascondere il gonfiore. Dopo aver assistito alla scena di Marco con il boxer gonfio che sfilava il perizoma al mio amore, dovetti chiamare una pausa e buttarmi un lt di acqua fredda in viso per placare i bollori che le mie corna mi davano.
Ma ora si era arrivati alla mano decisiva ed io francamente non riuscivo a decidere in mente mia se desiderare più vedere il mio amore sfilare il boxer al maschio e ritrovarsi così a pochi cm dal cazzo duro di lui, oppure preferire che fosse il maschio a sfilarle il vestito facendola rimanere completamente nuda e scalza. Alla fine il destino mi cavò dall'imbarazzo e la mano decisiva finì con un clamoroso pareggio. Al chè chiesi ed ora che si fa?
V: " A stretto rigore dovremmo fare una ulteriore mano di spareggio, ma in verità penso che abbiamo dato vita ad una così bella partita che sarebbe un peccato se qualcuno dovesse perdere. Propongo quindi che si mettano nudi entrambi e contemporaneamente".
L'idea di Vanessa piacque subito a tutti, figuratevi a me, e fu messa in atto.
V: " bene allora un pò di privacy. Andate nella stanza, porta socchiusa e spogliatevi. Max tu siedi qui e fai da testimone". Dalla mia posizione potevo vedere la loro immagine riflessa nello specchio. Marco dietro di lei che le slacciava la zip del vestitino e faceva scendere lentamente le bretelle, Carmen dandogli le spalle aveva afferrato i bordi laterali del boxer e lo faceva scendere altrettanto lentamente fin quando il cazzone del ragazzo non svettò completamente duro e pericolosamente vicino al culo del mio amore che ora era del tutto nuda. Non feci in tempo a godermi la scena che Marco le afferrò i seni e cominciò a baciarle il collo mentre lei si lasciava andare a quella presa e con le mani cercava il cazzo. Mentre sgranavo gli occhi per capire se era sogno o realtà sentii una voce. " Non sono poi così male sti inviti". Alzai lo sguardo Vanessa sorridendo mi poneva una birra. " Tranquillo Max con Carmen ci diciamo tutto. Sono l'unica a sapere del vostro segreto, così come Carmen è l'unica a conoscere della mia omosessualità. Del resto poi quei due sono anni che se le promettono senza mai essere riusciti a darsele ed ecco ora l'occasione giusta. Certo Marco all'inizio era un pò titubante ma poi ha capito della vostra mentalità aperta e si è convinto a contribuire alla crescita delle tue corna. Comunque ora vai che mi sa che tra poco Carmen di aperta non avrà solo la mentalità. Mi raccomando non fate i bravi".
Che donna eccezionale. Aveva organizzato tutto dall'inizio. Mi alzai ed entrai in camera proprio nel momento in cui aveva cominciato a scoparla alla missionaria. I suoi splendidi piedini smaltati arancio danzavano sotto i colpi potenti di Marco, i loro gemiti oramai erano alti e continui. Una dopo l'altro vennero gridando il loro godimento. Finalmente se le erano date. Ora si sarebbero iniziate le vere corna.
A completare il quadretto ci sarebbe stato anche Marco, altro loro collega che però non avevo mai conosciuto. Saremmo passati a prenderlo alla stazione di Bari dove sarebbe arrivato in treno da Milano, città nella quale ormai era stato trasferito. Il viaggio passò velocemente grazie soprattutto a Vanessa che, come una macchinetta, parlava a raffica. Arrivammo alla stazione in perfetto orario per l'arrivo del treno di Marco, un bel ragazzo moro, alto 1:75 circa e dal fisico atletico. I tre colleghi si salutarono con affetto ed il resto del viaggio fu un susseguirsi di scambio di aneddoti sulla loro vecchia colleganza e di scoop su questo o l'altro collega. Intanto la mia fantasiosa mente da cuckold già viaggiava ad immaginare Marco intento a scoparsi le due colleghe mentre io, da bravo cornuto, me ne stavo in angolo a segarmi come un matto.
Ancora qualche km e giungemmo al grazioso alberghetto messoci a disposizione dagli sposi, una matrimoniale per noi e due singole per i ragazzi.
Una rapida rinfrescata e ci dirigemmo nel paesino alla ricerca di una pizzeria, approfittando anche per individuare la chiesa dove l'indomani si sarebbe celebrato il matrimonio. Tra una cosa e l'altra si eran fatte le 22:00. Il paesino non offriva nulla di più da vedere e decidemmo di far ritorno in albergo anche se, nonostante il viaggio, nessuno aveva sta gran voglia di dormire. Ovviamente fu Vanessa a trovare la soluzione per battere la noia di quel momento e, con il suo solito entusiasmo, disse:
V: " che ne dite di un bel strip scopone?".
La faccia di Marco si riempì di colori passando dal bordeaux al rosso accesso e balbettò
un" non mi sembra il caso"
V: "ma perchè no che c'è di male. Tu Carmen che ne pensi?";
C: " ma si così rinvanghiamo un pò i tempi delle nostre trasferte". Nel dirlo lanciò a Marco un sorrisetto niente male e a me un occhiolino senza farsi notare dagli altri.
Al chè io, subdorando potesse uscirne fuori qualcosa di interessante, drizzai le corna e chiesi di spiegarmi in cosa consisteva il gioco.
Neanche a dirlo fu Vanessa a parlare:
V: "molto semplice. Si gioca al classico scopone ma qui nn vince chi arriva prima ai 21 punti ma chi lascia nudo la donna o l'uomo dell'altra coppia. Inizialmente io e Carmen tireremo una carta a testa chi ha quella più bassa sarà chiamata a spogliare o farsi spogliare dal suo avversario che di conseguenza sarà il maschio dell'altra coppia. Più difficile a dirlo che a farlo. Vai tesoro". Così facendo porse il mazzo di carte napoletane alla mia compagna che ne tirò fuori un bel sei di spade. Lo stesso fece Vanessa che però ebbe la meglio con un cavallo di coppe.
V: " bene è deciso Carmen spoglierà o si farà spogliare da Marco. Ora gli indumenti saranno 4 per ciascuno, vestitino, sandali, reggiseno e perizoma per Carmen, camicia, scarpe, pantaloni e boxer per Marco. Chi perde ha diritto di scegliere cosa farsi sfilare. Ovviamente vince chi sfila tutto all'altro/a".
La serata stava prendendo decisamente una bella piega. Viva i matrimoni estivi con 45 gradi.
La partita ebbe inizio e le prime due mani furono nostro assoluto appannaggio con Marco che decise di farsi sfilare scarpe e camicia. Anche per lui l'iniziale imbarazzo, dovuto sicuramente alla mia presenza e non al gioco in sé che chissà quante volte avevano fatto in passato, via via andava scemando.
Le successive due ci videro, invece, soccombere con Carmen che perse sandali e reggiseno. Ancora vittoriosi, mi godei la scena di Carmen che slacciava la cintura ed i bottoni dei jeans di Marco per poi sfilarli e trovarsi a pochi cm dal pacco del tipo che non si impegnava più di tanto per nascondere il gonfiore. Dopo aver assistito alla scena di Marco con il boxer gonfio che sfilava il perizoma al mio amore, dovetti chiamare una pausa e buttarmi un lt di acqua fredda in viso per placare i bollori che le mie corna mi davano.
Ma ora si era arrivati alla mano decisiva ed io francamente non riuscivo a decidere in mente mia se desiderare più vedere il mio amore sfilare il boxer al maschio e ritrovarsi così a pochi cm dal cazzo duro di lui, oppure preferire che fosse il maschio a sfilarle il vestito facendola rimanere completamente nuda e scalza. Alla fine il destino mi cavò dall'imbarazzo e la mano decisiva finì con un clamoroso pareggio. Al chè chiesi ed ora che si fa?
V: " A stretto rigore dovremmo fare una ulteriore mano di spareggio, ma in verità penso che abbiamo dato vita ad una così bella partita che sarebbe un peccato se qualcuno dovesse perdere. Propongo quindi che si mettano nudi entrambi e contemporaneamente".
L'idea di Vanessa piacque subito a tutti, figuratevi a me, e fu messa in atto.
V: " bene allora un pò di privacy. Andate nella stanza, porta socchiusa e spogliatevi. Max tu siedi qui e fai da testimone". Dalla mia posizione potevo vedere la loro immagine riflessa nello specchio. Marco dietro di lei che le slacciava la zip del vestitino e faceva scendere lentamente le bretelle, Carmen dandogli le spalle aveva afferrato i bordi laterali del boxer e lo faceva scendere altrettanto lentamente fin quando il cazzone del ragazzo non svettò completamente duro e pericolosamente vicino al culo del mio amore che ora era del tutto nuda. Non feci in tempo a godermi la scena che Marco le afferrò i seni e cominciò a baciarle il collo mentre lei si lasciava andare a quella presa e con le mani cercava il cazzo. Mentre sgranavo gli occhi per capire se era sogno o realtà sentii una voce. " Non sono poi così male sti inviti". Alzai lo sguardo Vanessa sorridendo mi poneva una birra. " Tranquillo Max con Carmen ci diciamo tutto. Sono l'unica a sapere del vostro segreto, così come Carmen è l'unica a conoscere della mia omosessualità. Del resto poi quei due sono anni che se le promettono senza mai essere riusciti a darsele ed ecco ora l'occasione giusta. Certo Marco all'inizio era un pò titubante ma poi ha capito della vostra mentalità aperta e si è convinto a contribuire alla crescita delle tue corna. Comunque ora vai che mi sa che tra poco Carmen di aperta non avrà solo la mentalità. Mi raccomando non fate i bravi".
Che donna eccezionale. Aveva organizzato tutto dall'inizio. Mi alzai ed entrai in camera proprio nel momento in cui aveva cominciato a scoparla alla missionaria. I suoi splendidi piedini smaltati arancio danzavano sotto i colpi potenti di Marco, i loro gemiti oramai erano alti e continui. Una dopo l'altro vennero gridando il loro godimento. Finalmente se le erano date. Ora si sarebbero iniziate le vere corna.
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Commenti dei lettori al racconto erotico