Incontro alla spiaggia

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INCONTRO ALLA SPIAGGIA

Avendo il sentore dell'imminente fine delle belle giornate di settembre, pensai di recarmi al mare da sola contrariamente all'abitudine di andarvi assieme ad una mia carissima amica che conoscevo da molti anni poiché quel giorno lei era troppo impegnata. A tal fine scelsi una delle piccole spiagge rocciose della mia provincia di cui mi avevano spesso parlato ma che non conoscevo. Appena parcheggiai la mia utilitaria notai che una coppia e un venditore ambulante di bigiotteria pakistano cercavano invano di capirsi; dato che il pakistano aveva poca destrezza con la lingua italiana e che la coppia si sforzava di farsi capire nella loro lingua spagnola, decisi di intervenire. Poco dopo la signora pagò soddisfatta il braccialetto e il foulard che aveva scelto e al prezzo che desiderava. Di seguito ci presentammo e seppi che Cleta e il marito Aixer provenivano dalla Spagna e precisamente da Tarragona. Nel corso del loro lungo viaggio in roulotte avevano preferito trascorrere gli ultimi quattro giorni di vacanze in quell'accogliente paesino. Mi dissero che quello era il loro secondo giorno in quella spiaggetta poiché l'avevano trovata pulita, poco affollata e affascinante. Quando dissi che era la mia prima volta in quella spiaggietta, mi invitarono a seguirli e prendere posto su un ampio e comodo scoglio assieme a loro. Quando vi arrivammo ci togliemmo subito i copricostume e notai che Cleta indossava un elegante costume da bagno intero. La coppia era segnata dall'età ma Aixer era indubbiamente un bell'uomo e Cleta una donna di bell'aspetto, non proprio magra, dai lineamenti fini, una lunga capigliatura nera e un seno di seconda misura; Cleta mi piacque dal momento in cui la vidi giacché è proprio il tipo di donna che preferisco. Dopo essersi complimentati per le mie conoscenze della lingua spagnola, iniziammo una lunga e amena conversazione mediante la quale seppi anche che Cleta era segretaria, che aveva cinquantaquattro anni, che avevano tre figli e che Aixer era un affermato giornalista cinquantaseienne.
“Edda, indossi un bel bikini e ti sta benissimo. Come vedi, a causa della mia corporatura, sono costretta a usare un costume intero e non posso concedermi più il lusso del bikiny che mi piace tanto.” mi disse osservandomi compiaciuta.
“Cleta secondo me hai un bel corpo e il costume ti dona parecchio.”
“Ma che dici Edda ? Guardami bene ! I nostri dieci anni di differenza sono evidenti anche perché ho un po' di pancetta, alcune visibilissime vene e parecchia cellulite.”
“Ad esserti sincera trovo in te parecchio sex appeal e non dovresti denigrarti poiché ai miei occhi la cellulite, le vene e la pancetta. ti rendono addirittura interssante. Tra l'altro considero che ogni età abbia un suo particolare fascino e che debba essere vissuta senza farsi tanti inopportuni pregiudizi.”
“Fascino e sex appeal alla mia età ? Vorrei tanto crederti e comunque Edda ti ringrazio di cuore per la tua gentilezza.”
“Cleta, dico la verità e ti assicuro che se io fossi uomo, ti desidererei moltissimo.”
“Edda, ti trovo unica e sono veramente lieta di averti conosciuta ma passando ad altro, che ne pensi di tuffarci nelle acque cristalline di questo splendido mare ?”
“Certamente Cleta, ne sono già pronta e parecchio desiderosa. Suvvia, il mare ci attende.”
Siccome indossavo degli infradito mentre loro delle scarpe in gomma, entrambi mi tenevano per mano onde evitare che inciampassi sui sassi e che scivolassi sugli scogli presenti anche sott'acqua. Un confortevole venticello generava costantemente delle onde alquanto alte e ciò faceva sì che ci mantenessimo vicini aggrappandoci spesso a vicenda. Cleta mi eccitava sempre più e cercavo il più possibile di spingermi discretamente su di lei evitando che intuisse il mio morboso desiderio di stringerla fortemente a me. Anche Aixer, dal canto suo faceva lo stesso con me ma lo guardavo sorridente lasciandolo agire senza oppormi neanche quando, volgendo lo sguardo altrove, il suo cazzo mi premeva spudoratamente il culo e le cosce con eccessiva discrezione in modo da non farsi scorgere da Cleta. La scusa delle onde e dei sassi si era rivelata ottima e propizia in quanto spesso lasciavo che le mie tette scivolassero a volontà sia sulla schiena che sulle tette di Cleta senza destarle alcun minimo o strano dubbio riguardo la mia segreta condizione di lesbica incallita e vogliosissima di lei. I nostri accostamenti erano del tutto naturali e casuali nonché improvvisi. Tutti e tre parlavamo guardandoci come se nulla fosse e nonostante le continue incursioni che Aixer faceva su di me, con le mani, le braccia e persino col cazzo, non gli mostravo alcun disdegno ma continuavo a scherzare e ridere. Finito il nostro lungo e morboso bagno, almeno da parte mia e di Aixer, ci avviammo nuovamente verso lo scoglio dove ci sdraiammo distentendomi intenzionalmente fra entrambi. Inizialmente chiacchierammo un pò del più e del meno e quando Cleta si copri il volto col cappello di paglia, notai che si addormentò quasi immediatamente. Io ne approfittai per osservare lidinidosamente ogni parte del suo corpo in quanto mi ero sdraiata su di un fianco. Dopo un po' cambiai posizione per volgermi verso Aixer che, sdraiato su un fianco, mi osservava morbosamente compiaciuto. Certa che mi avesse già spogliata e scopata mentalmente, mi avvicinai a lui e gli sussurrai :
“Aixer, hai gradito il panorama ?”
“L'ho trovato splendido e sublime.”
“E mentre eravamo in acqua ti sei sentito anche in dovere di accertarrtene palpandolo sia con le mani che con qualcos'altro.” aggiunsi con uno spudorato e complice sorriso indirizzando lo sguardo verso il suo costume da bagno.
“Scusami tanto per non essere riuscito a controllarmi. Comunque non ti ho trovato affatto dispiaciuta.”
“E' vero, dispiaciuta no ma riverita sì. Non devi scusarti affatto di nulla poiché l'ho visto come un tuo delicato e morboso complimento non verbale ma fisico e alquanto primitivo, proprio come durante la preistoria, quando l'esplicito e chiaro dialogo era del tutto assente. Adesso mi sdraierò supina in modo da lasciarti godere il resto del panorama.” dissi con civetteria intanto che lui contunuò a guardarmi assumendo la posizione prona.
“Bravo, questa posizione ti aiuterà controllare il piccolo Aixer.” aggiunsi con uno spudorato sorriso.
Di tanto in tanto gli volgevo sguardo con un morboso sorriso e con mia soddisfazione lo trovavo concentratissimo sulle mie curve. Ad un certo punto, presa dalla voglia di continuare ad osservare libinidosamente Cleta, osai chiedergli :
“Aixer, siccome mi trovo più comoda sdraiata sull'altro fianco, ti offendi se ti do le spalle ?”
“Assolutamente no. Assumi liberamente la posizione che preferisci.”
“Grazie Aixer. Comunque suppongo che in questo modo ti diletterai parecchio osservandomi le spalle, il culo e le gambe. Mi sbaglio ?”
“Assolutamente no Edda, anzi, te ne ringrazio. Sei stupenda anche da dietro.”
La civetteria mi spinse a provocarlo ulteriormente e all'uopo spostai morbosamente l'estremità della mutanda del bikini verso la fessura centrale el mio culo.
“In questo modo potrai guardarmi il gluteo quasi nella sua totalità ?” gli dissi girandomi nuovamente verso di lui.
“Grazie Edda, Lo trovo splendido, perfetto e molto appetibile.”
Quando mi girai nuovamente per continuare a contemplare Cleta, Aixer mi si avvicinò lasciandosi scorrere delicatamente la lingua dapprima su una parte della mia coscia e dopo sul mio gluteo che infine accarezzò e baciò voluttuosamente.
“Aixer, ti riconfermo che sei un vero cavaliere. Sai trattare a dovere una donna.” gli dissi girandomi ancora una volta verso di lui.
“Edda l'ho fatto in quanto reputo che sei meritevole delle più sublimi attenzioni.”
“Grazie Aixer; sei un vero gentiluomo.” gli dissi prima di girarmi di nuovo per concentrarmi nuovamente su Cleta che continuava a dormire profondamente.
Durante gli attimi successivi mi sentii ancor più riverita e soddisfatta poiché con mio stupore avvertii che Aixer si era accostato nuovamente a me e approfittando che lo scoglio era solitario e distante dalla visuale dei pochi presenti alla spiaggia, aveva spostato delicatamente l'estremità della mia mutanda in modo che la sua febbrile lingua scivolasse liberamente sul mio buchetto per leccarlo a dovere e infine per inserirvisi al massimo e con molta libidine.
“Grazie Aixer, mi piacerebbe che continuassi; sei veramente meraviglioso. Neanche mio marito mi dedica tali morbose attenzioni.”
“Mi dispiace tanto saperti insoddisfatta sessualmente. Se fossi io tuo marito non esiterei ad omaggiare il tuo splendido corpo con la frequenza che desideri.”
“Grazie ancora Aixer ma intanto lascia che la tua lingua continui ad agire lentamente e indisturbata nel mio buchetto in quanto dimostri di saper muovere le mie corde e di eccitarmi parecchio.”
Quando Cleta si svegliò ci alzammo ed estrasse alcuni panini imbottiti con prosciutto e formaggio dal loro sacco mentre io presi una bottiglia di thè freddo e una delle tre focacce dalla mia borsa-frigo. Siccome Cleta mi informò che era appassionata di cucina, offrii loro le altre mie due focacce adducendo che non avevo tanta fame. Meno di due ore dopo Aixer ci propose di immergerci nuovamente in acqua; accettammo la sua proposta e quando ci tuffammo a mare ripetemmo ciò che avevamo fatto al mattino ma stavolta le discretissime incursioni di Aixer su di me erano molto più audaci e frequenti. Io gli rispondevo con una sfacciata complicità che lui gradiva parecchio poiché talvolta gli premevo addirittura il cazzo col piede e col culo. Rimanemmo alla spiaggia fino a circa le cinque del pomeriggio accordando di rivederci il giorno successivo nello stesso luogo poiché il sabato mattina sarebbero ripartiti alla volta di Tarragona. Il venerdì in tarda mattinata li raggiunsi portando con me ben nove focacce che avevo preparato la sera prima ma stavolta indossavo le scarpe di gomma. Stavolta non esitammo a tuffarsi subito a mare per farci un bel bagno come il giorno prima, Di seguito ci dirigemmo nuovamente verso lo scoglio a prendere il sole e qualche ora dopo aver mangiato tutte le focacce, Aixer ci ripropose un altro bagno ma stavolta Cleta preferì rimanere sullo scoglio a riposare e leggere un libro che aveva portato con sé. Quindi entrammo in acqua e nuotammo con tacito accordo e complicità fino ad allontanarci parecchio dalla riva in modo da allontanarci dalla visuale di Cleta. Mi diedi a fare la civetta con Aixer e per non destare l'attenzione dei pochi bagnanti, ci allontanammo ancora di più per scambiarci audaci effusioni sott'acqua. Ci stavamo eccitando parecchio in quanto ci palpavamo dappertutto come due adolescenti innamorati ma poi decidemmo di sportarci verso un luogo solitario in cui riuscire a toccare anche terra. Fu allora che Aixer si prese la libertà di mi abbassarmi sia il top bel bikini che la mutanda per avere un completo accesso alle tette e alla figa. A quel punto mi sentii in dovere di contraccambiarlo abbassandogli il costume da bagno. Aixer mi sollevò afferrandomi per i glutei e mi rese un sublime omaggio alle tette e quando mi appoggiò a terra gli premetti delicatamente il cazzo, dapprima con la coscia e poi con la figa. Appena mi impossessai del suo cazzo con la mia mano destra, ritenni che era proprio quello il momento più opportuno per confessargli che ero bisessuale, che Cleta mi aveva eccitato parecchio e che gli trattenevo il cazzo tra le mani soltanto per palpare il cazzo che oltre ad aver scopato tante volte la figa di Cleta, le aveva fatto concepire ben tre figli. Aixer rimase alquanto stupito di tale rivelazione e mi informò che non gli importava che io fossi anche lesbica, che Cleta non lo era affatto e che tra l'altro lui aveva anche un altro figlio dal suo precedente matrimonio.
“Immagino che Cleta sia a conoscenza di tutto ciò ?” chiesi trattenendogli dolcemente il cazzo nella mano intanto che lui non cessava di accarezzarmi i glutei.
“Ma certamente. In caso contrario Cleta non mi avrebbe sposato. E comunque sia Cleta, che la mia ex e che tutti i miei figli si conoscono bene e intrattengono un ottimo rapporto.” mi disse intanto che tornò a sollevarmi per continuare ad omaggiarmi le tette.
“Bravo Aixer, mi congratulo con te per aver dimostrato di essere un uomo tutto d'un pezzo e per aver adempiuto egregiamente ai tuoi doveri di maschio e marito impregnando due mogli per ben quattro volte. Sappi che mi sento orgogliosa di trattenere nella mia mano un cazzo che ha dato tanto e che ha procurato tanto piacere a due donne senza risparmiarsi. Immagino che sei molto fiero del tuo cazzo.”
“Edda sei molto gentile. Ebbene sì, me ne sento abbastanza fiero.”
Continuai a stimolargli il cazzo manipolandolo a dovere senza fermarmi fin quando raggiunse una superba erezione. Anche se quel cazzo apparteneva di diritto a Cleta, era pur vero che essendo stata io a fargli raggiungere quella superba erezione, in quel momento quell'erezione era dovuta unicamente a me e quindi era giusto che entrambi ne approfittassimo per godere intensamente anche per breve tempo. A quel punto non potetti evitare di allargarmi bene le cosce e dopo aver fatto scilvolare varie volte la cappella del suo cazzo lungo la mia figa, la puntai davanti la mia avida apertura e gliela trattenni con le labbra della figa.
“Aixer, con tutto il rispetto che Clea merita essendo tua moglie, sai bene che in quest'occasione l'erezione del tuo cazzo è solo merito mio e dovuta soltanto a me, quindi sento di avere tutto il diritto di godermela. Dato che ho appena disposto la cappella del tuo cazzo fra le labbra della mia fessura, vorrei che spingessi il cazzo in modo che la mia avida figa possa accoglierlo e che entrambi godessimo la magia che questo sublime e imprevisto momento ci offre. Ti chiedo soltanto di scoparmi nel modo preferito da Cleta, nella figa o nel culo. Cosa predilige Cleta ?”
“Edda, il fatto che nomini sempre Cleta mi lascia letteramente basito. Come mai ti è piaciuta tanto ?”
“In efffetti la trovo molto bella e interessante. Ti assicuro che se Cleta fosse lesbica e che se adesso si trovasse qui, la scoperei con tanto piacere. Scusami tanto ma non posso fare a meno di pensare a lei.”
“Adesso capisco il motivo per cui la divoravi con gli occhi ad ogni momento. Sono certo che se Cleta fosse lesbica, non esiterebbe a scopare con te. Comunque sappi che a letto lei è una vera porcellina e che gode con tanti lussuriosi giochetti facendosi trombare sia la figa che il culo.”
“Aixer, a questo punto, lascio a te la decisione ma fallo subito poiché sono troppo eccitata sapendo che il cazzo che si scopa Cleta, adesso si accinge a scopare anche me e comunque vorrei che ti apprestassi a farlo subito in quanto oltre ad esserne parecchio vogliosa avverto anche un forte bisogno di rivedere Cleta sia per continuare a godermi le sue forme che per non destarle alcun sospetto riguardo il nostro ritardo..”
Senza ulteriori indugi, Aixer mi trattenne i glutei con le mani e con molta delicatezza lasciò affondare il suo cazzo nella mia avida cavità proprio come entrambi desideravamo. Dopo alcune prepotenti incursioni del cazzo di Aixer nella mia figa, dovemmo interrompere poiché notammo che si stavano avvicinando alcuni bagnanti. Aixer continuò ad accarezzarmi teneramente i glutei ma fummo obbligati a ricomporci alla meglio i costumi da bagno, uscire dall'acqua e raggiungere Cleta. Siccome quando Cleta ci vide arrivare ci chiese il motivo per cui eravamo rientrati dopo un così breve tempo, le risposi che eravamo ritornati per non volerla lasciare da sola più a lungo. Rimanemmo quindi sullo scoglio ancora un'oretta e prima di congedarci, Cleta mi propse di seguirli nella loro roulotte per brindare alla nostra conoscenza. Accettai l'invito di buon gusto e nella roulotte Aixer ci servì l'eccellente brandy spagnolo Lepanto. Prima di congedarci Aixer mi si avvicinò e senza farsi scorgere da Cleta, mi sussurrò all'orecchio :
“Edda, non ho parole per ringraziarti per avermi concesso una breve ma più che memorabile scopata anche se purtroppo non ci è stato concesso di concluderla.”
“Aixer, anch'io l'ho molto goduta e stai pur certo che non la scorderò mai.”
“Neanch'io Edda, nench'io.”
Quindi ci congedammo con abbracci e baci come se fossimo stati amici da sempre.
Confesso che mi sentii molto a mio agio in loro compagnia. Nonostante il fortissimo desiderio che avevo avuto sin dall'inizio di scopare con Cleta non si era avverato, mi rimase però la consolazione di essere stata scopata, anche se brevemente e per la prima volta nelle acque cristalline del mare, dallo stesso cazzo che aveva scopato Cleta chissà quante volte.
di
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2025-07-08
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