La follia di una notte
di
Stefani0001
genere
orge
Siamo in vacanza
Esattamente in turnisti
Siamo con altre coppie di amici e colleghi di entrambi
Giriamo per il centro in cerca di locali non turistico ci ritroviamo nella città vecchia
Entriamo in un locale
Frequentato dai abitanti del luogo
Siamo tre coppie le altre di erano stancate ed hanno
Preso la via per l’albergo
Ci sediamo prendiamo dei alcolici
Certo le facce non sono raccomandabili
Mi sento osservata
Si sa il biondo qui attira
Sento che parlano e ridono
Ma non comprendo cosa dicono
Dopo mezz’ora arrivano altri
Mio marito si insospettisce
Chiede il conto
Che tarda ad arrivare
Ci alziamo e andiamo alla cassa
Lì in inglese stentato dicono che è stato offerto dai signori indicandoceli
Mio marito ringrazia
Ci avviamo verso l’uscita
Due uomini si mettono davanti impedendoci di uscire
Ci avevano avvisato che era pericoloso ad entrarci nella città vecchia di notte
Un tizio seduto ad un tavolo all angolo ci fa segno di avvicinarci
Timorosamente ci avviciniamo tutte e sei
Poi indica me
Chiedendo a chi appartengo
Mio marito dice e mia moglie
Lui bene quanto vuoi?
Mio marito non è in vendita
Quanto voi a me piace tua donna
Mio marito si altera
Rimediando percorse
Si alza minaccioso
Ultima volta quanto vuoi
Ha in mano un coltello
Io mi metto tra mio marito e lui
Chiedo di lasciarci uscire
Mi spinge di lato sferrando un calcio nelle parti intime
Cade in terra e viene raggiunto da una serie di calci
Io intervengo in difesa di mio marito
Urlando nulla non vuole nulla vengo spontaneamente basta che lo lasci andare via tutti
Lui si calma ok li lascio stare
Mi affera per il polso portandomi via
Il mio sacrificio ha salvato la vita ai altri
Non so dove mi hanno portata
Mi trovo in un locale con il minimo indispensabile
Mi guardo intorno c’è solo deserto
Non mi ha violentata
Ma col tempo mi ha resa sua sono servizievole come il cane al suo padrone
Ho perso la cognizione del tempo
Non so se sono mesi o anni che ormai soddisfo sessualmente quel uomo
Dal nome inprunucisbbile
Non c’è giorno che non mi usa al suo piacimento
Predilige il culo
Ormai cedevole dalle innumerevoli penetrazioni subite
A pensare che a mio marito lo avevo sempre negato
Ora appartengo ad un’altra persona lui ha trovata un’altra bionda più giovane
Che lo soddisfi
Scendendo di appartenenza scendo anche di decenza
Credo che morirò in questo deserto
I segni dei anni iniziano a comparire
Ho cambiato già 8 padroni
Ora sono di un Pecoraro
Che mi usa come un animale e violento e poco propenso a perdonare la disobidienza
È arrivato a vendermi per sfogare i uomini che transitano
Praticamente una prostituita
Per i viandanti
E se mi rifiuto oltre alle percosse mi fa scopare dai suoi cani
Sono ormai al degrado sto pensando di togliermi la vita
Ma un colpo di fortuna vuole che passa un drappello dell esercito
È uno dei soldati che stavo dandogli piacere
Mi chiede se ero la turista rapita una decina di anni fa
Piangendo dico di sì
Ok però prima finisci il tuo lavoro poi ti libero
Mi sono scopata sei soldati
Poi loro mi strappano dalle mani del mio aguzzino
Certo loro non si sono comportati differentemente dei miei aguzzini
Anzi prima di portarmi alla civiltà si godettero il mio corpo innumerevoli volte
Poi arrivati in città ho dovuto sottomettermi anche ai altri della caserma prima di avvisare la mia ambasciata
Del mio ritrovamento dopo dieci anni
Rientro in Italia mio marito si era accompagnato aveva una famiglia
Si mise a piangere chiedendomi scusa quella maledetta sera ero l’unica che era contraria della passeggiata nella città vecchia
Ed ero l’unica che per amore si era sacrificata per salvargli la vita
E lo stronzo si era rassegnato di cercarmi
In più si era riaccompagnato
Questo è un mio triste capitolo
Che non mi porto più niente di buono
Esattamente in turnisti
Siamo con altre coppie di amici e colleghi di entrambi
Giriamo per il centro in cerca di locali non turistico ci ritroviamo nella città vecchia
Entriamo in un locale
Frequentato dai abitanti del luogo
Siamo tre coppie le altre di erano stancate ed hanno
Preso la via per l’albergo
Ci sediamo prendiamo dei alcolici
Certo le facce non sono raccomandabili
Mi sento osservata
Si sa il biondo qui attira
Sento che parlano e ridono
Ma non comprendo cosa dicono
Dopo mezz’ora arrivano altri
Mio marito si insospettisce
Chiede il conto
Che tarda ad arrivare
Ci alziamo e andiamo alla cassa
Lì in inglese stentato dicono che è stato offerto dai signori indicandoceli
Mio marito ringrazia
Ci avviamo verso l’uscita
Due uomini si mettono davanti impedendoci di uscire
Ci avevano avvisato che era pericoloso ad entrarci nella città vecchia di notte
Un tizio seduto ad un tavolo all angolo ci fa segno di avvicinarci
Timorosamente ci avviciniamo tutte e sei
Poi indica me
Chiedendo a chi appartengo
Mio marito dice e mia moglie
Lui bene quanto vuoi?
Mio marito non è in vendita
Quanto voi a me piace tua donna
Mio marito si altera
Rimediando percorse
Si alza minaccioso
Ultima volta quanto vuoi
Ha in mano un coltello
Io mi metto tra mio marito e lui
Chiedo di lasciarci uscire
Mi spinge di lato sferrando un calcio nelle parti intime
Cade in terra e viene raggiunto da una serie di calci
Io intervengo in difesa di mio marito
Urlando nulla non vuole nulla vengo spontaneamente basta che lo lasci andare via tutti
Lui si calma ok li lascio stare
Mi affera per il polso portandomi via
Il mio sacrificio ha salvato la vita ai altri
Non so dove mi hanno portata
Mi trovo in un locale con il minimo indispensabile
Mi guardo intorno c’è solo deserto
Non mi ha violentata
Ma col tempo mi ha resa sua sono servizievole come il cane al suo padrone
Ho perso la cognizione del tempo
Non so se sono mesi o anni che ormai soddisfo sessualmente quel uomo
Dal nome inprunucisbbile
Non c’è giorno che non mi usa al suo piacimento
Predilige il culo
Ormai cedevole dalle innumerevoli penetrazioni subite
A pensare che a mio marito lo avevo sempre negato
Ora appartengo ad un’altra persona lui ha trovata un’altra bionda più giovane
Che lo soddisfi
Scendendo di appartenenza scendo anche di decenza
Credo che morirò in questo deserto
I segni dei anni iniziano a comparire
Ho cambiato già 8 padroni
Ora sono di un Pecoraro
Che mi usa come un animale e violento e poco propenso a perdonare la disobidienza
È arrivato a vendermi per sfogare i uomini che transitano
Praticamente una prostituita
Per i viandanti
E se mi rifiuto oltre alle percosse mi fa scopare dai suoi cani
Sono ormai al degrado sto pensando di togliermi la vita
Ma un colpo di fortuna vuole che passa un drappello dell esercito
È uno dei soldati che stavo dandogli piacere
Mi chiede se ero la turista rapita una decina di anni fa
Piangendo dico di sì
Ok però prima finisci il tuo lavoro poi ti libero
Mi sono scopata sei soldati
Poi loro mi strappano dalle mani del mio aguzzino
Certo loro non si sono comportati differentemente dei miei aguzzini
Anzi prima di portarmi alla civiltà si godettero il mio corpo innumerevoli volte
Poi arrivati in città ho dovuto sottomettermi anche ai altri della caserma prima di avvisare la mia ambasciata
Del mio ritrovamento dopo dieci anni
Rientro in Italia mio marito si era accompagnato aveva una famiglia
Si mise a piangere chiedendomi scusa quella maledetta sera ero l’unica che era contraria della passeggiata nella città vecchia
Ed ero l’unica che per amore si era sacrificata per salvargli la vita
E lo stronzo si era rassegnato di cercarmi
In più si era riaccompagnato
Questo è un mio triste capitolo
Che non mi porto più niente di buono
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Commenti dei lettori al racconto erotico