Ancora schiavo ai piedi di moglie e suocera

di
genere
feticismo

L’esperienza di essere umiliato contemporaneamente dai piedi di mia moglie e di mia suocera era stata meravigliosa. Il più intenso piacere sessuale della mia vita. Avrei voluto rivivere di nuovo quei fantastici momenti ma non avevo il coraggio di proporlo a mia moglie.
Temevo che si sarebbe ingelosita, persino offesa, per le mie fantasie sessuali nei confronti di sua madre.
Ma, fortunatamente per me, l’occasione si sarebbe, presto ripresentata.
Un pomeriggio, la mia regina mi inviò tramite whatsapp la lista della spesa e precisò che sua madre sarebbe rimasta a cena da noi.
Così mi presi di coraggio e risposi: “ok, mia regina. Stasera sarò il vostro cuoco, il vostro cameriere e il vostro poggiapiedi”.
Temevo di averla indispettita ma Lei risposte con l’emoticon del bacio affettuoso. Era fatta! Si profilava un’altra serata di beatitudine sotto i piedi di moglie e suocera.
Dopo il lavoro, mi precipitai al supermercato, acquistai quanto mi aveva commissionato la mia regina e tornai a casa sempre più elettrizzato.
Cucinai, apparecchiai la tavola per tre e rigovernai la cucina, mentre mia moglie, comodamente sdraiata sul divano, conversava a telefono con un’amica dopo aver terminato la lezione di pilates on line.
Indossava una maglietta bianca, dei leggings neri e dei calzini verde acqua.
Finalmente giunse mia suocera .
Era radiosa, aveva un trucco minimal con rossetto e mascara, indossava un elegante abito verde smeraldo e delle décolleté in pelle nera con tacco medio. Notai subito che non aveva le calze e fantasticai sul meraviglioso aroma che avrebbero sprigionato le sue meravigliose estremità.
“Che eleganza” esclamò la figlia che finalmente aveva terminato la sua lunga conversazione telefonica.
La mia regina salutò affettuosamente la madre e, dopo i convenevoli, la invito’ a sedersi a tavola.
“Caro maritino mio, puoi servire la cena”.
“Subito mia regina” risposi sempre più emozionato.
Servii il pasto alle due dee e mi sedetti a tavola, ma la mia regina, volendo assecondare la mia perversione, mi disse che non ero degno di sedere a tavola con loro e mi ordino i stendermi a terra, sotto il tavolo, ai loro piedi. Mia suocera protesto’: “povero il mio genero. Perché non può cenare con noi? Non mi sembra giusto dopo che ha cucinato tanto”.
“A lui piace così. È uno schiavo e come tale viene trattato” - rispose mia moglie .
“Ora vai giù” disse quindi rivolta a me con tono perentorio.
Eseguii l’ordine in prenda ad una elettrizzante eccitazione e mi ritrovai i piedi della regina poggiati sul membro, che immediatamente divenne duro come il marmo.
“Mettigli anche tu i piedi addosso” disse quindi alla madre .
Mia suocera si sfilò le décolleté e poggiò entrambi i piedi sulla mia faccia . Ero in estasi , il profumo delle divine estremità di mia suocera pervadeva le mie narici, mentre i piedi della mia regina sollecitavano il mio membro con dei piccoli movimenti . Stavo quasi per venire quando moglie e suocera, terminato il pasto, si alzarono da tavola lasciandomi steso per terra come un ebete.
Sparecchiai la tavola, ritornai in salotto e le trovai sedute sul divano, a piedi nudi. Capii che era giunto il momento di massaggiare le loro estremità ed eseguii il mio nuovo incombente, mentre le due dee conversavano senza neppure degnarmi di uno sguardo.
“Basta così” -disse mia moglie dopo qualche minuto- “vorrei bere una camomilla e andare a letto perché sono piuttosto stanca”.
“Si anche io “ - le fece eco madre - “è arrivato il momento di tornare a casa”.
All’udire quelle parole fui pervaso da un forte disappunto: erano settimane, forse mesi, che desideravo i piedi di mia suocera ma lei se ne stava per andare senza che avessi raggiunto il piacere.
Pensai che avevo perso una meravigliosa occasione quando mia suocera aggiunse: “ma prima dobbiamo premiare tuo marito per i suoi servigi”.
All’udire quelle parole il mio cuore prese a palpitare. Mi girai verso la mia regina in attesa dei suoi ordini e lei, con un sorriso beffardo, disse alla madre: “va bene. Mettigli un piede in bocca”.
Mia suocera si sfilò le décolleté, infilò divertita il piede sinistro dentro la mia bocca e scoppio’ a ridere insieme alla figlia nel vedere la mia espressione sorpresa e inebetita.
“Questa è la tua cena” - disse mia suocera ridendo sempre con maggiore veemenza. Il mio membro divenne durissimo mentre mia suocera continuava a deridermi e infilare il piede sempre più all’interno della bocca.
La mia regina, che aveva assistito divertita alla scena, volle provare anche lei il sadico gioco e mi ritrovai le estremità di entrambe le donne dentro la mia cavità orale.
Le loro risa erano sempre più forti e divertite e la mia eccitazione sempre più intesa. Chiesi il permesso di toccarmi ma mia moglie me lo proibì perché si stava divertendo e voleva continuare ad umiliarmi con un nuovo meraviglioso supplizio. Indossò, infatti, le sue scarpe da ginnastica e fece calzare alla madre le sue décolleté. Quindi, avvicino’ le suole al mio viso e disse semplicemente: “lecca”.
In preda all’eccitazione, presi avidamente a leccare ogni centimetro delle suole di mia moglie e, a seguire, delle suole di mia suocera. Le due dee ridevano sadicamente nel vedere la mia lingua macchiarsi di sporco ma le loro risate non facevano che aumentare la mia eccitazione e il mio piacere. Finalmente la mia regina cominciò a massaggiare il mio membro coi suoi sublimi piedi affusolati e io, prostrato, umiliato, felice, inebetito, esplosi dopo pochi secondi in una sborrata colossale. Corsi in bagno a pulirmi e tornai in salotto per baciare con reverenza le scarpe delle due dee e ringraziarle per la meravigliosa serata.






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scritto il
2023-12-05
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