In spiaggia
di
Virtualmente
genere
esibizionismo
“Doveva essere una giornata tranquilla al mare con la mia fidanzata e invece come sempre ha trovato il modo di rompermi il cazzo.
Dopo una giornata pesante al lavoro e con il caldo che toglie la salute, la spiaggia è l'unica soluzione per respirare un pò.
Ci posizioniamo defilati rispetto agli altri. C’è gente per tutti i gusti. Un gruppetto in abiti da cerimonia che fa foto, la classica famiglia straniera multi generazione che si gode il mare e il cibo italiano, qualcuno è li dalla mattina e qualcuno è arrivato da poco. Una ragazza dorme ancora vestita.
E poi ci sono loro due: una coppia di ragazzini che appena finito il bagno si stendono su un telo che potrebbe ospitare una squadra di calcio. Nulla che attiri l’attenzione. Lei una biondona con un costume di trent'anni fa che non le valorizzano per nulla le forme generose che ha.”
Questo è quello che deve aver pensato quel coglione del mio fidanzato. Li ho notati appena siamo arrivati.
Una coppia di ragazzi, troppo distanti tra loro per essere fidanzatini ma troppo vicini per essere semplici amici. Parlano e ridono. Si godono il bagno come se fossero appena usciti da una tour nelle fornaci infernali. Sembrano solo contenti di essere li piuttosto che esserci insieme.
Protetta dalla distanza posso osservarli. Mi scopro obbligata a osservarli.
Lui si inginocchia di fianco e le slaccia subito il reggiseno. La inonda di crema e le sue mani inizino a percorrere il corpo della ragazza come se stessero seguendo un percorso immaginario, non c'è un angolo del corpo che trascura, dalla testa ai piedi ma sempre evita di osare. Se dovessi descriverlo con una parola sarebbe: “diligente”.
Ma dura poco. Il suo sguardo è cambiato, fisso sul corpo della ragazza mangia con gli occhi quello che accarezza. Non è più un massaggio.
Si sofferma sulla nuca di lei per un tempo infinito. Anche lo sguardo di lei è cambiato. È rossa in viso, immobile e non dice nulla.
Incrocio gli occhi di lui che mi guarda fisso, li abbassa su di lei e poi di nuovo su di me. Come se volesse invitarmi a guardare. La sua mano si sposta dal collo alla gola. La stringe. La sta soffocando.
In spiaggia tra la gente lui la sta soffocando.
Lei non si muove e io non riesco a dire niente. Guardo il mio ragazzo ma è troppo occupato a giocare con il telefono, gli do un calcio ma non si gira.
Nessuno sembra accorgersene. Per fortuna l’ha lasciata. Ora le massaggia la parte bassa della schiena come se niente fosse successo. Lei riprende colore ma continua a non dire nulla, immobile.
Lui sa che lo guardo ma non se ne cura. Di nuovo risale con le mani, una si ferma sulla nuca mentre l’altra sulla spalla. Poi di nuovo il collo, di nuovo stringe, lei boccheggia ma non fa nulla.
Non so che fare. Di nuovo mi guarda. Non riesco a distoglere lo sguardo.
Si stende su di lei bloccandola alla sabbia e le dice qualcosa all’orecchio, mi guardano entrambi.
Lui sorride, lei si passa la lingua sulle labbra. Istintivamente ricambio e mi scopro avere le labbra aride.
E di nuovo lui ricomincia, ma questa volta le mani percorrono i fianchi della ragazza, si insinuano sotto le ascelle, le prendono le spalle, le stringono entrambe e di colpo la strattona verso il basso, ritmicamente. Lei di nuovo mi guarda. Ha gli occhi lucidi e le labbra semi aperte. La lingua tra le labbra.
Lui si riposiziona più indietro e comincia ad accarezzarle le gambe. Non può pensare di farlo in una spiaggia affollata. Mi guarda, poi indica con gli occhi il culo che sotto di lui e di nuovo mi guarda sorridendo. Lo sta per fare. Io non vedo, mi alzo e con la scusa del caldo vado in acqua e ora posso guardarli da dietro.
Lui le accarezza le gambe lentamente, con delicatezza. È tornato ad essere il ragazzo “diligente” ma lo sguardo è quello del lupo. È concentrato sul corpo di lei. Mi ignora ma io so che sa che lo guardo. Apre le gambe di lei e preme sulle caviglie come se volesse bloccarle a terra. Deve essere un loro codice perché lei non fa nulla.
Le mani risalgono e come se fosse un caso, si soffermano sull’interno coscia di lei. Prima sono pochi attimi innocenti, poi secondi e infine la vedo la mano che avvolge la fica di lei ancora coperta del costume.
Lui ora è immobile. Devo capire e mi avvicino alla battigia. è tutto assurdo. Vedo solo loro due sulla spiaggia e me che li guardo.
Lei comincia a inarcare il bacino. Lenti movimenti. Li riconosco. La mano di lui sembra immobile tra le sue gambe. La presa è ferma. Così come lo è quella sulla nuca. La tiene bloccata al terreno mentre le sta sparando un ditalino in spiaggia-visione. Le si agita convulsamente. Sta per godere, lo sento nella mia fica bagnata ma poi…si avvicina un tipo e lui si stacca.
No, non ci credo. È tutto finito così.
Lui si stende su di lei e le parla. Lei annuisce e sorride. Dice poche parole.
Torniamo alle nostre posizioni iniziali. Lui mi guarda e di nuovo mi sorride. Con gli occhi mi guarda il seno e poi mi indica lei.
Ricomincia ad accarezzarla. La sua mano percorre di nuovo i fianchi e le accarezza la parte esterna del seno. Lei si inarca leggermente.
Lo sta invitando ad entrare ma lui non lo fa. Perché? È così ovvio che lei lo vuole che lo voglio anche io. Lo sento nei miei capezzoli che si sono induriti.
Ma lui si stacca e la stacca con il braccio sulla schiena schiacciandola di nuovo sulla sabbia. Poi le si avvicina e le sussura qualcosa. Questa volta lei parla. È una sola chiara parola ripetuta tre volte: STRONZO.
Lui sorride, ha gli occhi affamati. Di nuovo lei alza la spalla e questa volta la mano di lui non ha dubbi. Si insinua sotto di lei ad avvolgerle il seno.
Lei ansima mentre negli occhi di lui si legge il piacere di chi ha finalmente esaudito un desiderio innominabile.
E ora sono di nuovo li immobili come in un quadro. Lei con la testa tra i capelli, il busto leggermente rialzato. Lui con la mano infilata sotto di lei ad avvolgere il seno. Fermi così fintanto che lei si gira e gli dice: TI PREGO BASTA. Allora capisco. Le sta torturando i capezzoli.
Lei continua a chiederglielo ma lui non si ferma. Muto la guarda e continua.
lei soffre, io soffro, i capezzoli mi fanno male. Di nuovo “BASTA, BASTA” e io con lei “basta basta”. Soffriamo insieme fin quando lei sussurra “CILINDRO” e tutto si ferma.
È la loro parola segreta. Hanno una parola segreta. ma da quanto tempo scopano questi due per essere così affiatati? Ma poi, che cazzo di parola è “CILINDRO”? deve averla scelta lui. Gli uomini sono idioti.
A proposito di uomini idioti, il mio fidanzato continua a giocare al telefono. Gli do un pizzico. Gli chiedo di venire in acqua con me ma lui si lamenta che è stanco.
Vado da sola e dopo un po' li vedo entrare in acqua. Ma questa è un’altra storia.
Dopo una giornata pesante al lavoro e con il caldo che toglie la salute, la spiaggia è l'unica soluzione per respirare un pò.
Ci posizioniamo defilati rispetto agli altri. C’è gente per tutti i gusti. Un gruppetto in abiti da cerimonia che fa foto, la classica famiglia straniera multi generazione che si gode il mare e il cibo italiano, qualcuno è li dalla mattina e qualcuno è arrivato da poco. Una ragazza dorme ancora vestita.
E poi ci sono loro due: una coppia di ragazzini che appena finito il bagno si stendono su un telo che potrebbe ospitare una squadra di calcio. Nulla che attiri l’attenzione. Lei una biondona con un costume di trent'anni fa che non le valorizzano per nulla le forme generose che ha.”
Questo è quello che deve aver pensato quel coglione del mio fidanzato. Li ho notati appena siamo arrivati.
Una coppia di ragazzi, troppo distanti tra loro per essere fidanzatini ma troppo vicini per essere semplici amici. Parlano e ridono. Si godono il bagno come se fossero appena usciti da una tour nelle fornaci infernali. Sembrano solo contenti di essere li piuttosto che esserci insieme.
Protetta dalla distanza posso osservarli. Mi scopro obbligata a osservarli.
Lui si inginocchia di fianco e le slaccia subito il reggiseno. La inonda di crema e le sue mani inizino a percorrere il corpo della ragazza come se stessero seguendo un percorso immaginario, non c'è un angolo del corpo che trascura, dalla testa ai piedi ma sempre evita di osare. Se dovessi descriverlo con una parola sarebbe: “diligente”.
Ma dura poco. Il suo sguardo è cambiato, fisso sul corpo della ragazza mangia con gli occhi quello che accarezza. Non è più un massaggio.
Si sofferma sulla nuca di lei per un tempo infinito. Anche lo sguardo di lei è cambiato. È rossa in viso, immobile e non dice nulla.
Incrocio gli occhi di lui che mi guarda fisso, li abbassa su di lei e poi di nuovo su di me. Come se volesse invitarmi a guardare. La sua mano si sposta dal collo alla gola. La stringe. La sta soffocando.
In spiaggia tra la gente lui la sta soffocando.
Lei non si muove e io non riesco a dire niente. Guardo il mio ragazzo ma è troppo occupato a giocare con il telefono, gli do un calcio ma non si gira.
Nessuno sembra accorgersene. Per fortuna l’ha lasciata. Ora le massaggia la parte bassa della schiena come se niente fosse successo. Lei riprende colore ma continua a non dire nulla, immobile.
Lui sa che lo guardo ma non se ne cura. Di nuovo risale con le mani, una si ferma sulla nuca mentre l’altra sulla spalla. Poi di nuovo il collo, di nuovo stringe, lei boccheggia ma non fa nulla.
Non so che fare. Di nuovo mi guarda. Non riesco a distoglere lo sguardo.
Si stende su di lei bloccandola alla sabbia e le dice qualcosa all’orecchio, mi guardano entrambi.
Lui sorride, lei si passa la lingua sulle labbra. Istintivamente ricambio e mi scopro avere le labbra aride.
E di nuovo lui ricomincia, ma questa volta le mani percorrono i fianchi della ragazza, si insinuano sotto le ascelle, le prendono le spalle, le stringono entrambe e di colpo la strattona verso il basso, ritmicamente. Lei di nuovo mi guarda. Ha gli occhi lucidi e le labbra semi aperte. La lingua tra le labbra.
Lui si riposiziona più indietro e comincia ad accarezzarle le gambe. Non può pensare di farlo in una spiaggia affollata. Mi guarda, poi indica con gli occhi il culo che sotto di lui e di nuovo mi guarda sorridendo. Lo sta per fare. Io non vedo, mi alzo e con la scusa del caldo vado in acqua e ora posso guardarli da dietro.
Lui le accarezza le gambe lentamente, con delicatezza. È tornato ad essere il ragazzo “diligente” ma lo sguardo è quello del lupo. È concentrato sul corpo di lei. Mi ignora ma io so che sa che lo guardo. Apre le gambe di lei e preme sulle caviglie come se volesse bloccarle a terra. Deve essere un loro codice perché lei non fa nulla.
Le mani risalgono e come se fosse un caso, si soffermano sull’interno coscia di lei. Prima sono pochi attimi innocenti, poi secondi e infine la vedo la mano che avvolge la fica di lei ancora coperta del costume.
Lui ora è immobile. Devo capire e mi avvicino alla battigia. è tutto assurdo. Vedo solo loro due sulla spiaggia e me che li guardo.
Lei comincia a inarcare il bacino. Lenti movimenti. Li riconosco. La mano di lui sembra immobile tra le sue gambe. La presa è ferma. Così come lo è quella sulla nuca. La tiene bloccata al terreno mentre le sta sparando un ditalino in spiaggia-visione. Le si agita convulsamente. Sta per godere, lo sento nella mia fica bagnata ma poi…si avvicina un tipo e lui si stacca.
No, non ci credo. È tutto finito così.
Lui si stende su di lei e le parla. Lei annuisce e sorride. Dice poche parole.
Torniamo alle nostre posizioni iniziali. Lui mi guarda e di nuovo mi sorride. Con gli occhi mi guarda il seno e poi mi indica lei.
Ricomincia ad accarezzarla. La sua mano percorre di nuovo i fianchi e le accarezza la parte esterna del seno. Lei si inarca leggermente.
Lo sta invitando ad entrare ma lui non lo fa. Perché? È così ovvio che lei lo vuole che lo voglio anche io. Lo sento nei miei capezzoli che si sono induriti.
Ma lui si stacca e la stacca con il braccio sulla schiena schiacciandola di nuovo sulla sabbia. Poi le si avvicina e le sussura qualcosa. Questa volta lei parla. È una sola chiara parola ripetuta tre volte: STRONZO.
Lui sorride, ha gli occhi affamati. Di nuovo lei alza la spalla e questa volta la mano di lui non ha dubbi. Si insinua sotto di lei ad avvolgerle il seno.
Lei ansima mentre negli occhi di lui si legge il piacere di chi ha finalmente esaudito un desiderio innominabile.
E ora sono di nuovo li immobili come in un quadro. Lei con la testa tra i capelli, il busto leggermente rialzato. Lui con la mano infilata sotto di lei ad avvolgere il seno. Fermi così fintanto che lei si gira e gli dice: TI PREGO BASTA. Allora capisco. Le sta torturando i capezzoli.
Lei continua a chiederglielo ma lui non si ferma. Muto la guarda e continua.
lei soffre, io soffro, i capezzoli mi fanno male. Di nuovo “BASTA, BASTA” e io con lei “basta basta”. Soffriamo insieme fin quando lei sussurra “CILINDRO” e tutto si ferma.
È la loro parola segreta. Hanno una parola segreta. ma da quanto tempo scopano questi due per essere così affiatati? Ma poi, che cazzo di parola è “CILINDRO”? deve averla scelta lui. Gli uomini sono idioti.
A proposito di uomini idioti, il mio fidanzato continua a giocare al telefono. Gli do un pizzico. Gli chiedo di venire in acqua con me ma lui si lamenta che è stanco.
Vado da sola e dopo un po' li vedo entrare in acqua. Ma questa è un’altra storia.
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Commenti dei lettori al racconto erotico