La mia prima volta con Luca

di
genere
prime esperienze



Avevo diciannove anni, ed ero in campeggio in Toscana con due amiche. Niente di speciale: tenda, zanzare, cene veloci e serate con la birra al bar del campeggio. Lì abbiamo conosciuto un gruppo di ragazzi di Roma. Tra loro c’era Luca.

Ventitré anni, fisico asciutto, occhi scuri e un sorriso da stronzo, ma di quelli che ti fanno sciogliere. Da subito mi ha puntata, ma con calma. Mi faceva ridere, mi guardava le gambe ogni volta che mi sedevo, mi toccava sempre per “giocare”. Io lo lasciavo fare. Lo volevo, anche se non l’avevo mai fatto.

Una sera, dopo una grigliata, ero leggermente brilla. Lui mi prese da parte e mi disse:
«Vieni da me, dai, non facciamo finta che non lo vuoi pure tu.»

Non dissi niente, ma lo seguii nella sua tenda.

Appena dentro, mi baciò subito. Aveva le mani grandi, forti. Mi infilò la mano sotto la maglietta, poi dentro le mutandine. “Sei bagnata frate,” disse sorridendo, ma non mi fece ridere, mi eccitò di più. Mi faceva sentire desiderata, davvero.

Mi sdraiò sul materassino, mi tolse tutto: maglietta, reggiseno, pantaloncini. Rimasi completamente nuda davanti a lui, col cuore che mi batteva in gola. Anche lui si spogliò. Era già duro. Non me lo aspettavo così grosso, mi prese un attimo il panico. Lo guardai e gli dissi:
«Non l’ho mai fatto.»
Lui mi baciò piano e disse solo:
«Allora facciamo bene.»

Mi leccò piano tra le gambe, con calma, tenendomi ferma con le mani. Mi vergognavo un po’, ma era troppo bello. Quando mi mise un dito dentro, gemetti senza riuscire a trattenermi. Poi due dita, poi la lingua. Venne a ondate, con lui che non si fermava.

Quando mi entrò, fu strano. Mi fece un po’ male, ma durò pochi secondi. Mi prese piano, poi un po’ più forte. Mi guardava mentre lo faceva, e mi parlava a bassa voce.
«Guarda quanto ti piace… Sei stretta, cazzo… così mi fai impazzire.»

Io non dicevo niente, gemevo e basta. Sentivo tutto, ogni spinta, ogni respiro. Non durò tanto, venne dentro il preservativo gemendo forte, poi si buttò di lato, sudato, con un sorriso che mi fece sorridere anche a me.

Mi sentivo vuota e piena insieme. Ero stanca, sporca, ma felice. Non fu romantico, ma fu giusto così. Era la mia prima volta, ed era quello che volevo.

Mi sono lavata con le salviettine e sono tornata alla mia tenda.
Lui mi ha detto:
«Se domani vuoi, ci facciamo il bis.»

E io, sorridendo:
«Vediamo come mi sveglio.»
scritto il
2025-06-24
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