Puttana gratis pt. 3

di
genere
pulp

Quel pomeriggio, dopo Gaetano, non ho visto più nessuno di loro. Suoi essersene andato, sono corsa in bagno ad espellere lo sperma dal culo. Faccio un bidet, massaggiando l'ano. Anche quel giorno era stato usato, e sentivo un po'di dolore, oltre al seno e al volto tumefatto.
Mi sdraio sul divano e prendo un mano il cellulare. Apro la video chat anonima, riprendendo la vagina da sopra, e attendo. Il primo a capitarmi, leggo, è Tunisino. L'inquadratura della sua fotocamera non riprende nulla, solo buio e un suo sospiro in sottofondo.
"Hi, nice pussy"
"Yes, I'm your bitch"
Il mio inglese è pessimo, ma le basi per comunicare ciò che voglio ci sono.
"Show me your pussy, slut".
Gliela mostro, aprendo con le dita. Si vedono le labbra, le accarezzo.
"Oh, yeah, bitch. I want to fuck you"
"From?"
"Italy baby"
Gli ho chiesto di dove, e lui, preso dall'eccitazione, mi ha nominato una località non molto distante da me.
"Se vuoi vengo lì..." ho detto.
"Si, baby, vieni, quanto tempo?"
"Due ore in macchina"
"Segna indirizzo. Sbrigati che devo venire".
Gli do il mio numero e lo avviso che sarei partita appena chiusa la chat.
E così, mi infilo un vestito, senza reggiseno e mutande, e parto.
Durante il viaggio ogni tanto mi tocco, conscia del fatto che presto mi sarei fatta scopare da chissà chi.
Arrivo, davanti a me un palazzo un po' vecchiotto. Gli invio un messaggio dicendo che ero sotto casa sua, e mi fornisce il piano.
Entro dal portone e salgo fino a quando non vedo una porta socchiusa.
Davanti a me c'era un ragazzo di massimo 25 anni. Lo guardo, ma non mi dà il tempo di parlare. Mi prende per una mano e mi trascina in casa.
Chiusa la porta alle spalle, si gira verso di me e mi spoglia, abbassando il vestito. Resto nuda.
Mi guida verso la camera da letto, mi spinge sul materasso a pancia in giù e mi allarga le gambe.
"Adesso io rompere tuo culo, puttana".
Di nuovo. No. Ma non potevo sottrarmi, allora ho deciso di sopportare in silenzio. Come Gaetano, mi sputa nell'ano allargandolo ed entra di prepotenza, pompando già da subito. Stringevo le le coperte con forza, mi aggrappavo a qualunque cosa sperando non ci mettesse tanto tempo. Per fortuna, dopo qualche minuto viene. Da delle botte più forti, sborrandomi in culo. Resta un attimo su di me, dopodiché si alza e mi dice di aspettarlo, di non andarmene che sarebbe andato a farsi una doccia veloce.
Resto su quel letto, ma ad un certo punto la stanchezza prende il sopravvento e mi addormento.
Mi svegliano delle voci, delle risate. Apro gli occhi e vedo il tizio in compagnia di un ragazzino, un altro della sua età e un altro più o meno mio coetaneo.
Il ragazzino avrà avuto più o meno 17 anni.
Si accorgono del mio risveglio. Il tizio mi guarda con strafottenza: "senti, baby, ti va di fare divertire mio cugino? Non ha mai fatto sesso".
Annuisco, non sapendo cosa volessero fare di me e del mio corpo.
Si parlano per qualche istante nella loro lingua, poi il ragazzino si alza e viene verso di me. Sono già esposta, sdraiata a pancia in su con le gambe semi aperte.
"Toccala" gli suggeriscono.
Allora lui mi apre di più le gambe, guarda per un attimo, poi cerca il buco per infilarci le dita.
"Aspetta, prendi questa è meglio" e gli passano una bottiglia d'acqua di vetro vuota: "metti dentro".
Lo guardo mentre infila la bottiglia nella mia figa, con fare un po' maldestro ma al tempo stesso grezzo. Stava giocando col mio corpo. Sentivo il freddo della bottiglia dentro, cercava di infilarla più che poteva ma non riusciva ad andare oltre.
"Fai più forte, vedi che entra".
Si blocca un attimo. La tira fuori, poi guarda gli altri. Infine si rigira verso di me, guardando bene la figa. Prende la rincorsa col braccio e rinfila di forza la bottiglia, sbattendo prima però la bottiglia sull'osso in corrispondenza del clitoride, facendomi sussultare. Mi scappa un "ahi" di dolore, al quale vengo risposta con delle risate.
Dopo un po', stanco del gioco, si abbassa i pantaloni senza toglierli del tutto e inizia a scoparmi, velocemente, io sotto di lui a prendere l'ennesimo cazzo della giornata, ad essere usata come uno straccio e poi gettata via.

scritto il
2025-06-11
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