🔥Contenuto esclusivo 🔥
di
Perla_bianca
genere
esibizionismo
Avevo programmato la live per le 22:30. Luci calde, pelle oliata, la lingerie in seta nera che sapevo avrebbero amato. Il letto rifatto solo a metà , per dare l’idea che qualcosa fosse già successo… o che stesse per succedere.
Mi piace quel momento prima di premere "start": il cuore accelera, il respiro cambia, e nel corpo si accende qualcosa. Quella consapevolezza carnale di essere lì per essere guardata. Desiderata. Vissuta.
Appena entrata in live, erano già in cento. Cuoricini, commenti, richieste.
Ma uno mi ha colpita subito.
"Mostrami quello sguardo che fai quando stai per venire."
Il nickname mi era familiare. Era un abbonato storico. Mai volgare. Sempre presente. Sempre attento. E sotto sotto… intrigante da morire.
Mi sdraiai sulla poltrona con le gambe già leggermente divaricate. Giocavo con la voce, con la lentezza, con le parole.
Il vibratore era lì, pronto. Il mio respiro, già più profondo.
«Stasera non c’è scena. Solo voglia. Volete vedermi venire davvero?»
Iniziai a toccarmi sopra la seta delle mutandine, le dita leggere, circolari, un gioco di pressione e aspettativa. Guardavo la cam come si guarda un amante con cui si gioca da mesi, ma che non hai mai toccato davvero. Lento, consapevole. Il piacere saliva mentre loro scrivevano, ma io non leggevo. Volevo perdermi, non recitare.
Abbassai le mutandine lentamente, e il vibratore scivolò contro le mia fica già bagnata. Un brivido. Le cosce si mossero da sole. Sussurrai il suo nickname nella cam, una volta sola, quasi impercettibile.
Il toy entrò dentro il mio buchino più stretto con facilità , e le dita cominciarono a cercare il punto esatto sul clitoride. Cerchi. Pressione. Le anche si muovevano a ritmo.
«Sto letteralmente colando… pensate davvero che riesca a fermarmi adesso?»
Presi il tette tra le dita, lo strinsi, mi pizzicai i capezzoli. Il calore saliva in modo violento e dolce allo stesso tempo. Non c’era finzione. Il viso stravolto dal piacere, sudata, eccitata, fuori controllo. Le gambe che tremavano, il fiato corto, la bocca aperta.
«Sto colando come una troia in calore… e non voglio smettere.»
Quando venni, lo feci senza trattenermi: un urlo, le gambe rigide, il ventre che si contraeva e il vibratore che non smetteva di muoversi. Il letto sotto di me era bagnato. I miei gemiti riempivano la stanza. E l’obiettivo era fisso sul mio viso mentre godevo.
Davvero. Crudelmente. Senza filtro.
Spensi la live con le dita ancora bagnate.
E pochi minuti dopo, il messaggio.
"Domani sera, stanza 938 Se sei così davanti a uno schermo… voglio vederti sotto di me. Nuda. Umida. Reale."
Mi piace quel momento prima di premere "start": il cuore accelera, il respiro cambia, e nel corpo si accende qualcosa. Quella consapevolezza carnale di essere lì per essere guardata. Desiderata. Vissuta.
Appena entrata in live, erano già in cento. Cuoricini, commenti, richieste.
Ma uno mi ha colpita subito.
"Mostrami quello sguardo che fai quando stai per venire."
Il nickname mi era familiare. Era un abbonato storico. Mai volgare. Sempre presente. Sempre attento. E sotto sotto… intrigante da morire.
Mi sdraiai sulla poltrona con le gambe già leggermente divaricate. Giocavo con la voce, con la lentezza, con le parole.
Il vibratore era lì, pronto. Il mio respiro, già più profondo.
«Stasera non c’è scena. Solo voglia. Volete vedermi venire davvero?»
Iniziai a toccarmi sopra la seta delle mutandine, le dita leggere, circolari, un gioco di pressione e aspettativa. Guardavo la cam come si guarda un amante con cui si gioca da mesi, ma che non hai mai toccato davvero. Lento, consapevole. Il piacere saliva mentre loro scrivevano, ma io non leggevo. Volevo perdermi, non recitare.
Abbassai le mutandine lentamente, e il vibratore scivolò contro le mia fica già bagnata. Un brivido. Le cosce si mossero da sole. Sussurrai il suo nickname nella cam, una volta sola, quasi impercettibile.
Il toy entrò dentro il mio buchino più stretto con facilità , e le dita cominciarono a cercare il punto esatto sul clitoride. Cerchi. Pressione. Le anche si muovevano a ritmo.
«Sto letteralmente colando… pensate davvero che riesca a fermarmi adesso?»
Presi il tette tra le dita, lo strinsi, mi pizzicai i capezzoli. Il calore saliva in modo violento e dolce allo stesso tempo. Non c’era finzione. Il viso stravolto dal piacere, sudata, eccitata, fuori controllo. Le gambe che tremavano, il fiato corto, la bocca aperta.
«Sto colando come una troia in calore… e non voglio smettere.»
Quando venni, lo feci senza trattenermi: un urlo, le gambe rigide, il ventre che si contraeva e il vibratore che non smetteva di muoversi. Il letto sotto di me era bagnato. I miei gemiti riempivano la stanza. E l’obiettivo era fisso sul mio viso mentre godevo.
Davvero. Crudelmente. Senza filtro.
Spensi la live con le dita ancora bagnate.
E pochi minuti dopo, il messaggio.
"Domani sera, stanza 938 Se sei così davanti a uno schermo… voglio vederti sotto di me. Nuda. Umida. Reale."
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5.8
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Commenti dei lettori al racconto erotico