La festa e l'amico etero
di
dodal
genere
gay
Quella festa è stata indimenticabile. Musica, bella gente e fiumi di alcool, la classica festa estiva dove si esagera sempre. A fine serata ci confrontiamo con i nostri amici e ci salutiamo. Luca (nome di fantasia) era troppo ubriaco per mettersi al volante, ed io che abitavo li vicino gli avevo proposto di venire da me per dormire e riprendersi prima di tornare a casa. Dopo varie discussioni accettò la mia proposta e andammo da me.
All’epoca vivevo in un piccolo monolocale nel centro della mia città, e gli spazi erano quello che erano. C’era una piccola cucina all’ingresso, la camera principale con un tavolo, un letto e altri pochi mobili e un bagno.
Arrivammo a casa in condizioni pietose, andammo in bagno e con eterna stanchezza ci sedemmo sul letto mettendo un film soporifero che fare da compagnia. Nel frattempo, tra frasi sconnesse e risate ci fumammo l’ultima canna prima di collassare definitivamente nel letto.
Quella notte faceva davvero molto caldo, la finestra era spalancata e noi dormivamo solo con una maglietta e i boxer, con giusto un lenzuolo in caso di necessità a coprirci.
Per un paio di ore filò tutto tranquillo e dormimmo profondamente. Poi, ad una certa ora iniziai a svegliarmi perché sentivo dei leggeri movimenti intorno a me. Era notte, la stanza buia illuminata solo dalla luna perché la tv si era ormai spenta da tempo. Io stavo dormendo su un lato del mio corpo, rivolto verso il mio comodino, mentre, svegliandomi leggermente e totalmente rincoglionito sento qualcosa che si appoggia delicatamente alle mie mutande, esattamente da dietro di me. Rimango impassibile come se stessi ancora dormendo, mentre piano piano prendevo coscienza di cosa stesse accadendo: il mio amico stava provando a prendermi nel sonno.
Io avevo avuto un’esperienza con un’altro uomo poco tempo prima ed è un mio segreto grandissimo ma sapevo a cosa stavo andando incontro, ero più che altro stupito che il mio amico ci stesse provando proprio con me.
Rimasi sdraiato in quella posizione con gli occhi chiusi, ero sveglio ma facevo finta di dormire e il mio amico non si era accorto di nulla mentre molto lentamente e con molta delicatezza muoveva il suo cazzo sulle mie mutande. Andò avanti per qualche minuto, fin quando, ormai eccitato dai suoi movimenti cominciai a mia volta a strusciarmi su di lui assecondando i suoi movimenti. In quel momento si accorse che ero sveglio e suoi movimenti si fecero più presenti. In quel momento presi coraggio e gli appoggiai una mano sul pene; era caldo, duro e spingeva contro la mia mano.
In quel momento Luca venne preso dal panico perché mi ero svegliato, allontanò il suo corpo da me e iniziò a scusarsi con me per quello che stava facendo e che non era in lui. Io rimasi bloccato nella stessa posizione, sentendomi a disagio per questa interruzione improvvisa e con la voce rauca gli dissi:
“Luca, tranquillo…non è successo nulla! Va tutto bene”
Luca mi disse: “Ti giuro, non so cosa mi sia preso. Sono ancora sballato ed ero convinto di essere a casa la tipa che abbiamo beccato prima, chissà cosa stavo sognando”
Con quella frase ci rimasi di stucco, non sapevo come comportarmi ma il mio corpo fece il resto del lavoro. Mi girai verso di lui vedendo in penombra la sua faccia, allungai le mie mani in maniera convinta verso il suo pene afferrandoglielo. E mentre iniziai a muovere la mia mano gli dissi:
“Mi dispiace che io non sia quella ragazza, però se mi prometti di mantenere un piccolo segreto, posso diventare qualsiasi cosa tu voglia”
Stupito dalle mie parole e dalla mia foga continuai convinto in quello che stavo facendo, continuai a masturbarlo sentendo nuovamente il suo cazzo crescere nella mia mano. Mi stavo eccitando da morire per quel rapporto proibito. Luca si lasciò prendere e mi disse:
“Ascolta, a me piacciono le ragazze…non credo di volerlo fare”
Gli risposi: “Hai ragione, ma ti sta piacendo ora la mia mano…vero?”
Passarono pochi secondi in silenzio, dove si sentiva solo la mia mano che segava il suo cazzo. Poi Luca ruppe il silenzio con poche parole:” Si, mi piace molto”
Con quelle poche parole io presi coraggio, e nel buio della stanza mi alzai sul letto per raggiungere il suo corpo, la mia bocca cercava di avvicinarsi alla mia mano che non aveva smesso di masturbarlo. Il suo corpo era abbandonato dal ricevere piacere mentre la mia bocca ormai era li vicino.
Presi coraggio e iniziai a leccargli la punta del cazzo mentre la mia mano si staccò da lui per iniziare ad accarezzargli la pancia e il petto. La mia bocca si apri e scivolò sul suo cazzo che aveva un sapore forte. Non ci pensai molto e iniziai ad andare su e giù con la mia bocca mentre Luca iniziava a gemere sottovoce, sentirlo godere cosi mi faceva sentire molto bene, in quel momento era sottomesso alla mia bocca, avevo il potere di farlo godere tantissimo. E cosi facendo mi impegnai per fargli un pompino.
Lui arrivò al culmine del desiderio, aveva la testa inclinata indietro con gli occhi chiusi e si godeva ogni momento quasi dimenticandosi che ero io a farlo godere. Mentre glielo succhiavo lo osservavo per controllare che si eccitasse a dovere. Le sue mani mi afferrano dalla testa accompagnando i miei movimenti su di lui. Il suo cazzo era fradicio, e anche io ormai ero totalmente eccitato da quello che stava accadendo, staccai la mia bocca da lui e con il respiro corto e la voce sussurrante lo implorai: “vuoi scoparmi? Ho troppa voglia”….
La seconda parte la pubblicherò se vedo che avete interesse, grazie per aver letto fino a questo punto :)
All’epoca vivevo in un piccolo monolocale nel centro della mia città, e gli spazi erano quello che erano. C’era una piccola cucina all’ingresso, la camera principale con un tavolo, un letto e altri pochi mobili e un bagno.
Arrivammo a casa in condizioni pietose, andammo in bagno e con eterna stanchezza ci sedemmo sul letto mettendo un film soporifero che fare da compagnia. Nel frattempo, tra frasi sconnesse e risate ci fumammo l’ultima canna prima di collassare definitivamente nel letto.
Quella notte faceva davvero molto caldo, la finestra era spalancata e noi dormivamo solo con una maglietta e i boxer, con giusto un lenzuolo in caso di necessità a coprirci.
Per un paio di ore filò tutto tranquillo e dormimmo profondamente. Poi, ad una certa ora iniziai a svegliarmi perché sentivo dei leggeri movimenti intorno a me. Era notte, la stanza buia illuminata solo dalla luna perché la tv si era ormai spenta da tempo. Io stavo dormendo su un lato del mio corpo, rivolto verso il mio comodino, mentre, svegliandomi leggermente e totalmente rincoglionito sento qualcosa che si appoggia delicatamente alle mie mutande, esattamente da dietro di me. Rimango impassibile come se stessi ancora dormendo, mentre piano piano prendevo coscienza di cosa stesse accadendo: il mio amico stava provando a prendermi nel sonno.
Io avevo avuto un’esperienza con un’altro uomo poco tempo prima ed è un mio segreto grandissimo ma sapevo a cosa stavo andando incontro, ero più che altro stupito che il mio amico ci stesse provando proprio con me.
Rimasi sdraiato in quella posizione con gli occhi chiusi, ero sveglio ma facevo finta di dormire e il mio amico non si era accorto di nulla mentre molto lentamente e con molta delicatezza muoveva il suo cazzo sulle mie mutande. Andò avanti per qualche minuto, fin quando, ormai eccitato dai suoi movimenti cominciai a mia volta a strusciarmi su di lui assecondando i suoi movimenti. In quel momento si accorse che ero sveglio e suoi movimenti si fecero più presenti. In quel momento presi coraggio e gli appoggiai una mano sul pene; era caldo, duro e spingeva contro la mia mano.
In quel momento Luca venne preso dal panico perché mi ero svegliato, allontanò il suo corpo da me e iniziò a scusarsi con me per quello che stava facendo e che non era in lui. Io rimasi bloccato nella stessa posizione, sentendomi a disagio per questa interruzione improvvisa e con la voce rauca gli dissi:
“Luca, tranquillo…non è successo nulla! Va tutto bene”
Luca mi disse: “Ti giuro, non so cosa mi sia preso. Sono ancora sballato ed ero convinto di essere a casa la tipa che abbiamo beccato prima, chissà cosa stavo sognando”
Con quella frase ci rimasi di stucco, non sapevo come comportarmi ma il mio corpo fece il resto del lavoro. Mi girai verso di lui vedendo in penombra la sua faccia, allungai le mie mani in maniera convinta verso il suo pene afferrandoglielo. E mentre iniziai a muovere la mia mano gli dissi:
“Mi dispiace che io non sia quella ragazza, però se mi prometti di mantenere un piccolo segreto, posso diventare qualsiasi cosa tu voglia”
Stupito dalle mie parole e dalla mia foga continuai convinto in quello che stavo facendo, continuai a masturbarlo sentendo nuovamente il suo cazzo crescere nella mia mano. Mi stavo eccitando da morire per quel rapporto proibito. Luca si lasciò prendere e mi disse:
“Ascolta, a me piacciono le ragazze…non credo di volerlo fare”
Gli risposi: “Hai ragione, ma ti sta piacendo ora la mia mano…vero?”
Passarono pochi secondi in silenzio, dove si sentiva solo la mia mano che segava il suo cazzo. Poi Luca ruppe il silenzio con poche parole:” Si, mi piace molto”
Con quelle poche parole io presi coraggio, e nel buio della stanza mi alzai sul letto per raggiungere il suo corpo, la mia bocca cercava di avvicinarsi alla mia mano che non aveva smesso di masturbarlo. Il suo corpo era abbandonato dal ricevere piacere mentre la mia bocca ormai era li vicino.
Presi coraggio e iniziai a leccargli la punta del cazzo mentre la mia mano si staccò da lui per iniziare ad accarezzargli la pancia e il petto. La mia bocca si apri e scivolò sul suo cazzo che aveva un sapore forte. Non ci pensai molto e iniziai ad andare su e giù con la mia bocca mentre Luca iniziava a gemere sottovoce, sentirlo godere cosi mi faceva sentire molto bene, in quel momento era sottomesso alla mia bocca, avevo il potere di farlo godere tantissimo. E cosi facendo mi impegnai per fargli un pompino.
Lui arrivò al culmine del desiderio, aveva la testa inclinata indietro con gli occhi chiusi e si godeva ogni momento quasi dimenticandosi che ero io a farlo godere. Mentre glielo succhiavo lo osservavo per controllare che si eccitasse a dovere. Le sue mani mi afferrano dalla testa accompagnando i miei movimenti su di lui. Il suo cazzo era fradicio, e anche io ormai ero totalmente eccitato da quello che stava accadendo, staccai la mia bocca da lui e con il respiro corto e la voce sussurrante lo implorai: “vuoi scoparmi? Ho troppa voglia”….
La seconda parte la pubblicherò se vedo che avete interesse, grazie per aver letto fino a questo punto :)
3
5
voti
voti
valutazione
7.1
7.1
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
La prima volta
Commenti dei lettori al racconto erotico