Festa Medievale in Francia
di
Tkcp
genere
feticismo
Questo aneddoto accadde qualche anno fa ma tutt'oggi, a ripensarci sento emergente quelle emozioni.
Io e la mia compagna a giugno di qualche tempo fa ci prendemmo un weekend per staccare un po' la spina e decidemmo di andare in Francia, dunque partimmo il venerdí pomeriggio per tornare a casa la domenica sera.
Quella domenica ci mettemmo in viaggio già dal mattino per un rientro lento e rilassante caratterizzato da soste per goderci anche il paesaggio. Mentre peró attraversavamo i vari paesini, ci trovammo imbottigliati nel traffico per un festival annuale che si svolgeva in uno di questi; vista la numerosa mole di persone , decidemmo di cercar parcheggio e fermarci li qualche ora per pranzare e curiosare, per poi ripartire nel pomeriggio.
Ci ritrovammo dunque catapultati in un ambiente molto suggestivo attorno alle mura di un antico castello medievale, tra le vie c'era gente in abiti caratteristici, personaggi mitologici, bancarelle, tende , catapulte ed un sacco di gruppi di rievocazione storica che duellavano vestiti con armature metalliche, spade e e studi.
Dopo aver pranzato decidemmo di fare un altra passeggiata prima di rimetterci sulla strada di casa.
Era molto caldo, si sudava un sacco e ormai nelle vie c'era poco gente , tutti stavano pranzando o riposando all'ombra nelle tende, quando all'improvviso si avvicinarono du ragazzi giovani in abiti storici, avranno avuto circa la nostra etá, ed iniziato a parlare in francese con la mia compagna che però, non conoscendo la lingua, li guardava spaesata. Sembrava quasi che la stessero accusando di qualcosa, non si capiva se stavano recitando o se effettivamente ci fosse qualcosa che non andava, poi, una volta capito che eravamo italiani, si guardarono, senza di dir altro presero sotto braccio la mia compagna e si diressero all'interno delle mura del castello. Lei mi rivolse uno sguardo spaesato e dunque io mi incamminai dietro di loro per capire cosa stesse accadendo.
Una volta che loro oltrepassarono l'entrata io venni bloccato da due guardie che mi iniziarono a far domande in francese che io non capivo. Quando si resero conto che non conoscevo le dinamiche di quel festival e soprattutto la loro lingua, risero e mi diedero una pacca sulla spalla per farmi capire che loro stavano recitando una parte, e mi fecero passare.
Una volta dentro, vidi, sotto un piccolo porticato in legno la mia compagna, era seduta un una tavola di legno a terra con le braccia legate in alto e le caviglie bloccate da una rudimentale gogna.
Mi fermai con un gruppo di persone che stavano tutte guardando questa scena rievocativa cercando di capire fin dove fosse arrivata la cosa.
I due ragazzi iniziarono a parlare a voce alta, alcuni del gruppo attorno a me ridevano, io ancora non capivo poi , i due presero delle piume e iniziarono a passarle sui fianchi scoperti della mia compagna facendola dimenare e gridare mentre le persone ridacchiavano. Passarono la piuma poi sul collo, sulle ascelle entrando dalle manichette della t-shirt e lei iniziava davvero a soffrire.
I due poi si spostarono ai piedi, le tolsero le scarpe e i calzini scoprendo le sue soffici piante arrossate dal caldo, lei iniziò a gridare "no,i piedi no! Vi prego , no feet no feet" ma loro irremovibili, presero i piedi e le bloccavano le dita con dei cordoncini e iniziarono a passarle le piume sulle piante mentre lei rideva istericamente e supplicava di fermarsi. Le fecero capire che se avesse detto "stop" sarebbe stata una confessione di stregoneria , poi iniziarono a farle il solletico con le mani e non le restó altro che dire "stop".
Per aver confessato presero un secchio d'acqua e sapone e con una spazzola le spazzolarono i piedi per un ultimo istante di tortura.
Poi venne rilasciata e tra gli applausi del pubblico si ricompose e ci mettemmo in cammino verso la macchina.
Io e la mia compagna a giugno di qualche tempo fa ci prendemmo un weekend per staccare un po' la spina e decidemmo di andare in Francia, dunque partimmo il venerdí pomeriggio per tornare a casa la domenica sera.
Quella domenica ci mettemmo in viaggio già dal mattino per un rientro lento e rilassante caratterizzato da soste per goderci anche il paesaggio. Mentre peró attraversavamo i vari paesini, ci trovammo imbottigliati nel traffico per un festival annuale che si svolgeva in uno di questi; vista la numerosa mole di persone , decidemmo di cercar parcheggio e fermarci li qualche ora per pranzare e curiosare, per poi ripartire nel pomeriggio.
Ci ritrovammo dunque catapultati in un ambiente molto suggestivo attorno alle mura di un antico castello medievale, tra le vie c'era gente in abiti caratteristici, personaggi mitologici, bancarelle, tende , catapulte ed un sacco di gruppi di rievocazione storica che duellavano vestiti con armature metalliche, spade e e studi.
Dopo aver pranzato decidemmo di fare un altra passeggiata prima di rimetterci sulla strada di casa.
Era molto caldo, si sudava un sacco e ormai nelle vie c'era poco gente , tutti stavano pranzando o riposando all'ombra nelle tende, quando all'improvviso si avvicinarono du ragazzi giovani in abiti storici, avranno avuto circa la nostra etá, ed iniziato a parlare in francese con la mia compagna che però, non conoscendo la lingua, li guardava spaesata. Sembrava quasi che la stessero accusando di qualcosa, non si capiva se stavano recitando o se effettivamente ci fosse qualcosa che non andava, poi, una volta capito che eravamo italiani, si guardarono, senza di dir altro presero sotto braccio la mia compagna e si diressero all'interno delle mura del castello. Lei mi rivolse uno sguardo spaesato e dunque io mi incamminai dietro di loro per capire cosa stesse accadendo.
Una volta che loro oltrepassarono l'entrata io venni bloccato da due guardie che mi iniziarono a far domande in francese che io non capivo. Quando si resero conto che non conoscevo le dinamiche di quel festival e soprattutto la loro lingua, risero e mi diedero una pacca sulla spalla per farmi capire che loro stavano recitando una parte, e mi fecero passare.
Una volta dentro, vidi, sotto un piccolo porticato in legno la mia compagna, era seduta un una tavola di legno a terra con le braccia legate in alto e le caviglie bloccate da una rudimentale gogna.
Mi fermai con un gruppo di persone che stavano tutte guardando questa scena rievocativa cercando di capire fin dove fosse arrivata la cosa.
I due ragazzi iniziarono a parlare a voce alta, alcuni del gruppo attorno a me ridevano, io ancora non capivo poi , i due presero delle piume e iniziarono a passarle sui fianchi scoperti della mia compagna facendola dimenare e gridare mentre le persone ridacchiavano. Passarono la piuma poi sul collo, sulle ascelle entrando dalle manichette della t-shirt e lei iniziava davvero a soffrire.
I due poi si spostarono ai piedi, le tolsero le scarpe e i calzini scoprendo le sue soffici piante arrossate dal caldo, lei iniziò a gridare "no,i piedi no! Vi prego , no feet no feet" ma loro irremovibili, presero i piedi e le bloccavano le dita con dei cordoncini e iniziarono a passarle le piume sulle piante mentre lei rideva istericamente e supplicava di fermarsi. Le fecero capire che se avesse detto "stop" sarebbe stata una confessione di stregoneria , poi iniziarono a farle il solletico con le mani e non le restó altro che dire "stop".
Per aver confessato presero un secchio d'acqua e sapone e con una spazzola le spazzolarono i piedi per un ultimo istante di tortura.
Poi venne rilasciata e tra gli applausi del pubblico si ricompose e ci mettemmo in cammino verso la macchina.
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Commenti dei lettori al racconto erotico