Quella volta nel parco (2)
di
Albyone
genere
confessioni
Continuazione della 1 parte.
Durante la cena sentivo la voglia di averla ma avvertivo anche la sua voglia di avermi.
La signora era molto simpatica e pronta alle batture, vestita in modo molto elegante con un vestito nero scollato il giusto e decolletè nere con tacco.
Sinceramente abbiamo finito la cena frettolosamente e con una scusa, non ricordo se mia o sua, ci siamo portati nuovamente nel parco.
Sotto un albero abbiamo ripreso a baciarci come se non ci fosse un domani.
Sentivo tra le mie gambe un affare che si ingrossava sempre di più.
Avvertivo la sua voglia e per provocarla le sussurravo quello che avrei voluto farle.
Quando stava per inchinarsi per prendere il mio attrezzo, l’ho fermata e appoggiate le sue braccia verso un albero ho iniziato una lenta azione di massaggio con le mani verso l’obiettivo più naturale, prima però ho dedicato alcuni minuti al suo seno, alla sua nuca ed al suo collo con baci e leccate più e meno intense.
Ormai il suo vestito era volato via, era buio nessuno poteva vederci, mi sono inchinato davanti a lei, le ho spostato a lato il perizoma ed ho iniziato a leccare il clitoride e la fica, prima dolcemente poi sempre più voracemente, le ho infilato la lingua in fica, ruotandola e dando piccoli colpetti al suo interno.
Con la lingua sul clitoride e due dita, sapientemente preparate, che leccavano il suo meraviglioso organo la signora si è allagata la fica ed il suo umore scendeva lentamente verso le cosce.
Facendosi penetrare con la lingua i suoi gemiti riaffiorarono ma i maggiori gemiti li produceva mentre le leccavo il clitoride, quando il clitoride è stato succhiato a fondo ha lanciato quasi un urlo.
“Continua … così…mi fai impazzire…” continuava a ripetere, fino a quando disse “ Scopami…subito… non resisto”.
Lei era appoggiata ad un albero e così mi misi dietro di lei, le ho allargato le gambe e messo il cazzo tra le cosce, iniziai a simulare una scopata… Avanti ed indietro… Sbrodolando umore sul suo culetto… Passando la punta del cazzo sulla fica…. bagnata di suo…. E continuavo in mezzo alle gambe.
“Noooo… non così…. Lo voglio dentro” continuava a gemere la signora eccitata più che mai.
Quando sperma e umore avevano bagnato dal culo alle cosce, puntai la capella verso la sua fica.. senza entrare…. Attendevo il suo invito che non si fece attendere molto.
“Scopami…Scopami… Mettimelo dentro….” chiese la signora e così con un colpo veloce la penetrai producendo un suo urlo di massimo godimento.
Mi incitava ad essere più veloce quando io la penetravo lentamente mentre quando la penetravo velocemente chiedeva di essere penetrata lentamente perché voleva aumentare il suo piacere.
In entrambi i casi cacciava qualche urlo di godimento e ripeteva “Ooohhh siiiii…..Ancora……Mi stai scopando….. continua a sbattermi...”
“Sto per venire” le dissi ad un certo punto e per risposta ottenni un “in bocca …. Lo voglio tutto in bocca.. il tuo sperma… la tua sborra”.
Così feci, al momento giusto usci dalla sua fica e contemporaneamente lei si girò prendendolo tutto in bocca, le sborrai in bocca e lei ingoiò tutto il liquido fino all’ultima goccia, senza dimenticarsi di pulire con la lingua anche le parti più intime e ben nascoste.
(continua)
Durante la cena sentivo la voglia di averla ma avvertivo anche la sua voglia di avermi.
La signora era molto simpatica e pronta alle batture, vestita in modo molto elegante con un vestito nero scollato il giusto e decolletè nere con tacco.
Sinceramente abbiamo finito la cena frettolosamente e con una scusa, non ricordo se mia o sua, ci siamo portati nuovamente nel parco.
Sotto un albero abbiamo ripreso a baciarci come se non ci fosse un domani.
Sentivo tra le mie gambe un affare che si ingrossava sempre di più.
Avvertivo la sua voglia e per provocarla le sussurravo quello che avrei voluto farle.
Quando stava per inchinarsi per prendere il mio attrezzo, l’ho fermata e appoggiate le sue braccia verso un albero ho iniziato una lenta azione di massaggio con le mani verso l’obiettivo più naturale, prima però ho dedicato alcuni minuti al suo seno, alla sua nuca ed al suo collo con baci e leccate più e meno intense.
Ormai il suo vestito era volato via, era buio nessuno poteva vederci, mi sono inchinato davanti a lei, le ho spostato a lato il perizoma ed ho iniziato a leccare il clitoride e la fica, prima dolcemente poi sempre più voracemente, le ho infilato la lingua in fica, ruotandola e dando piccoli colpetti al suo interno.
Con la lingua sul clitoride e due dita, sapientemente preparate, che leccavano il suo meraviglioso organo la signora si è allagata la fica ed il suo umore scendeva lentamente verso le cosce.
Facendosi penetrare con la lingua i suoi gemiti riaffiorarono ma i maggiori gemiti li produceva mentre le leccavo il clitoride, quando il clitoride è stato succhiato a fondo ha lanciato quasi un urlo.
“Continua … così…mi fai impazzire…” continuava a ripetere, fino a quando disse “ Scopami…subito… non resisto”.
Lei era appoggiata ad un albero e così mi misi dietro di lei, le ho allargato le gambe e messo il cazzo tra le cosce, iniziai a simulare una scopata… Avanti ed indietro… Sbrodolando umore sul suo culetto… Passando la punta del cazzo sulla fica…. bagnata di suo…. E continuavo in mezzo alle gambe.
“Noooo… non così…. Lo voglio dentro” continuava a gemere la signora eccitata più che mai.
Quando sperma e umore avevano bagnato dal culo alle cosce, puntai la capella verso la sua fica.. senza entrare…. Attendevo il suo invito che non si fece attendere molto.
“Scopami…Scopami… Mettimelo dentro….” chiese la signora e così con un colpo veloce la penetrai producendo un suo urlo di massimo godimento.
Mi incitava ad essere più veloce quando io la penetravo lentamente mentre quando la penetravo velocemente chiedeva di essere penetrata lentamente perché voleva aumentare il suo piacere.
In entrambi i casi cacciava qualche urlo di godimento e ripeteva “Ooohhh siiiii…..Ancora……Mi stai scopando….. continua a sbattermi...”
“Sto per venire” le dissi ad un certo punto e per risposta ottenni un “in bocca …. Lo voglio tutto in bocca.. il tuo sperma… la tua sborra”.
Così feci, al momento giusto usci dalla sua fica e contemporaneamente lei si girò prendendolo tutto in bocca, le sborrai in bocca e lei ingoiò tutto il liquido fino all’ultima goccia, senza dimenticarsi di pulire con la lingua anche le parti più intime e ben nascoste.
(continua)
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