Il padre sottomesso
di
zorrogatto ge
genere
dominazione
«Ma che bel bimbo nero! Lo avete adottato?»
Feci un sorriso umile: «No, è nostro...»
«Ma è...»
Fiorella interruppe il curioso sconosciuto: «L'ho messo al mondo io» disse sorridendo e scuotendo i suoi capelli ramati.
Il tipo, a quel punto era interdetto. Mi guardava e cercava di collocarmi: «Ma lui -chiese a Fiorella, ignorandomi tranquillamente- è... il padre?»
lei fece un breve risatina: «No, Giulio è il mio adorabile maritino, ma non gli concedo di penetrarmi... -il tipo curioso strabuzzò gli occhi, guardando alternativamente me e poi lei e poi di nuovo me, mentre annuivo con aria mite- … credo che sia stato uno dei camerieri dell'albergo dove siamo andati in vacanza a Marsa Alam...»
A questo punto, il tipo capì che poteva osare qualunque domanda: «Ma... e suo marito...?»
«Oh, quella sera gli ho detto di aspettarmi in camera, perché avevo un appuntamento... coi quattro camerieri del resort, anche se lui forse ha creduto che dovessi vedere solo una persona»
«Ma lui, quindi...» «Lui quindi può solo leccarmi: vede questa chiavetta che ho appesa al collo? E' il lucchetto della gabbietta che deve tenere sempre... -il tipo alzò un sopracciglio in modo interrogativo-... Giulio, mostra la gabbietta al signore,che non mi crede!»
Ed io obbedii, slacciando il bottone dei jeans, abbassando la zip e mostrando la gabbietta metallica attraverso il pizzo delle mutandine rosa che devo indossare.
Il tipo fa un perfetto “O” di stupore con la bocca, ma poi riflette rapidamente e azzarda, passando al tu: «Ma tu ti fai montare da chi capita?»
Flo sorride: «Diciamo che le persone molto brutte e molto sporche non mi accendono per nulla.. Ma non è un tuo rischio, guardandoti» conclude in modo complice.
Il tipo cerca di stringere i tempi: «Mi piacerebbe farlo.... adesso, ma come facciamo?»
Mia moglie fa un risatina: « Possiamo infilarci in quel portone, che conosco, andare fino all'ultimo piano in ascensore e da lì salire la scaletta fino alla porta del locale motore dell'ascensore, dove sul pianerottolo potrai fottermi nei buchi che preferisci.
Son sicura che Giulio sarà felice di attendermi seduto in quel bar con Jamila, mentre io e te ci divertiamo un attimo»
E così, obbediente, impugnai le maniglie del passeggino e lo pilotai verso i tavolini esterni del locale, dopo un breve cenno di saluto -assolutamente ignorato- al tipo che già si pregustava di montare mia moglie, seguendola verso il portone e ipnotizzato dal dolce dondolio del suo culo appena velato da una ampia, morbida gonnellina.
Stettero via una mezz'ora buona ed alla fine lui aveva l'aria unn po'... stropicciata, mentre Fiorella era raggiante come seqmpre, quando aveva trovato un buon cazzo con cui giocare.
«Amore, senti!» Mi disse e si avvicinò a me: come da consolidata prassi, le misi la mano sotto la gonna, andando a controllare dilatazione e scivolosità di fica e culo di mia moglie.
Lei, con quell'espressione trionfante, stava per dire qulcosa, ma le squillò il cellulare e lei, dopo aver appena occhieggiato chi la chiamava, rispose.
Era una sua amica che, combinazione!, era ad appena dieci minuti da lì e “doveva assolutamente vederla!”
Ancora poche battute per accordarsi e poi: «Giovanna mi deve parlare; è qui vicino e vado ad incontrarla; tu magari vai a casa con Jamila e... fai il bravo!» aggiunse con irridente sarcasmo.
Si alzò, fece ciao con la mano al tipo e andò via, sogno sculettante in dissolvenza lungo la strada.
«Ah, io sono Arturo...» Mi girai verso di lui, che mi porgeva la mano da stringere.
«Piacere... io sono.... Giulio»
Lui mi sorrise con aria comprensiva; capivo che voleva farmi domande e mi disposi ad ascoltarle e rispondere.
Ordinammo due birre e poi...
«Proprio bella vostra figlia... cioè la figlia di Fio... va beh, hai capito!» Annuii, convenendone.
«Scusa, ma sono curioso, spro non ti spiaccia se chiedo...» Sorrisi mitemente ed assentii col capo.
«Pensavo a quello che è successo in Egitto... Ma... è stato un incidente???»
«No, no: Fiorella aveva fatto amicizia con quattro del personale del resort e quella sera mi ha avvertito: “ho appuntamento con loro tra un po': sono anche in periodo fertile e quindi potremmo tornare a case in tre, chi può mai dire!!!” e poi aveva riso, divertita.
Servizievole, le chiesi se volesse che l'accompagnassi, ma... “No, ti ringrazio: amano fottere solo le signore europee, non i loro mariti!” e ghignò, cattiva»
Arturo stava probabilmente riflettendo su quanto gli avevo detto e studiando sul come proseguire la nostra conversazione...
«Ma... e così... tua moglie... sì, insomma è andata con quei neri in Egitto sapendo che rischiava di essere ingravidata...»
«In effetti ci contava... Sopratutto non voleva avere un bimbo bianco, ma proprio il più possibile nero, per escludermi visibilmente dall'idea di essere io il padre»
«Ma tu, allora... cosa fai come sesso? Con lei, fai qualcosa?»
«Oh, posso solo ripulirla dopo che è stata riempita da altri maschi.
A volte, se sono presente, mi mette anche a disposizione del suo o dei suoi maschi del momento e quindi devo spompinare e farmi inculare da loro...»
Lui rifletté un attimo: «Ma... e quell'amica che le ha telefonato... quella... Giovanna?»
«Oh, lei è una sua buona amica; oltre a dividersi i maschi, a volte lesbicano un po' tra loro, magari coinvolgendo anche ragazze giovani... Inoltre Fiorella la sta istruendo per sottomettere il marito e farlo diventare come me...»
Feci un sorriso umile: «No, è nostro...»
«Ma è...»
Fiorella interruppe il curioso sconosciuto: «L'ho messo al mondo io» disse sorridendo e scuotendo i suoi capelli ramati.
Il tipo, a quel punto era interdetto. Mi guardava e cercava di collocarmi: «Ma lui -chiese a Fiorella, ignorandomi tranquillamente- è... il padre?»
lei fece un breve risatina: «No, Giulio è il mio adorabile maritino, ma non gli concedo di penetrarmi... -il tipo curioso strabuzzò gli occhi, guardando alternativamente me e poi lei e poi di nuovo me, mentre annuivo con aria mite- … credo che sia stato uno dei camerieri dell'albergo dove siamo andati in vacanza a Marsa Alam...»
A questo punto, il tipo capì che poteva osare qualunque domanda: «Ma... e suo marito...?»
«Oh, quella sera gli ho detto di aspettarmi in camera, perché avevo un appuntamento... coi quattro camerieri del resort, anche se lui forse ha creduto che dovessi vedere solo una persona»
«Ma lui, quindi...» «Lui quindi può solo leccarmi: vede questa chiavetta che ho appesa al collo? E' il lucchetto della gabbietta che deve tenere sempre... -il tipo alzò un sopracciglio in modo interrogativo-... Giulio, mostra la gabbietta al signore,che non mi crede!»
Ed io obbedii, slacciando il bottone dei jeans, abbassando la zip e mostrando la gabbietta metallica attraverso il pizzo delle mutandine rosa che devo indossare.
Il tipo fa un perfetto “O” di stupore con la bocca, ma poi riflette rapidamente e azzarda, passando al tu: «Ma tu ti fai montare da chi capita?»
Flo sorride: «Diciamo che le persone molto brutte e molto sporche non mi accendono per nulla.. Ma non è un tuo rischio, guardandoti» conclude in modo complice.
Il tipo cerca di stringere i tempi: «Mi piacerebbe farlo.... adesso, ma come facciamo?»
Mia moglie fa un risatina: « Possiamo infilarci in quel portone, che conosco, andare fino all'ultimo piano in ascensore e da lì salire la scaletta fino alla porta del locale motore dell'ascensore, dove sul pianerottolo potrai fottermi nei buchi che preferisci.
Son sicura che Giulio sarà felice di attendermi seduto in quel bar con Jamila, mentre io e te ci divertiamo un attimo»
E così, obbediente, impugnai le maniglie del passeggino e lo pilotai verso i tavolini esterni del locale, dopo un breve cenno di saluto -assolutamente ignorato- al tipo che già si pregustava di montare mia moglie, seguendola verso il portone e ipnotizzato dal dolce dondolio del suo culo appena velato da una ampia, morbida gonnellina.
Stettero via una mezz'ora buona ed alla fine lui aveva l'aria unn po'... stropicciata, mentre Fiorella era raggiante come seqmpre, quando aveva trovato un buon cazzo con cui giocare.
«Amore, senti!» Mi disse e si avvicinò a me: come da consolidata prassi, le misi la mano sotto la gonna, andando a controllare dilatazione e scivolosità di fica e culo di mia moglie.
Lei, con quell'espressione trionfante, stava per dire qulcosa, ma le squillò il cellulare e lei, dopo aver appena occhieggiato chi la chiamava, rispose.
Era una sua amica che, combinazione!, era ad appena dieci minuti da lì e “doveva assolutamente vederla!”
Ancora poche battute per accordarsi e poi: «Giovanna mi deve parlare; è qui vicino e vado ad incontrarla; tu magari vai a casa con Jamila e... fai il bravo!» aggiunse con irridente sarcasmo.
Si alzò, fece ciao con la mano al tipo e andò via, sogno sculettante in dissolvenza lungo la strada.
«Ah, io sono Arturo...» Mi girai verso di lui, che mi porgeva la mano da stringere.
«Piacere... io sono.... Giulio»
Lui mi sorrise con aria comprensiva; capivo che voleva farmi domande e mi disposi ad ascoltarle e rispondere.
Ordinammo due birre e poi...
«Proprio bella vostra figlia... cioè la figlia di Fio... va beh, hai capito!» Annuii, convenendone.
«Scusa, ma sono curioso, spro non ti spiaccia se chiedo...» Sorrisi mitemente ed assentii col capo.
«Pensavo a quello che è successo in Egitto... Ma... è stato un incidente???»
«No, no: Fiorella aveva fatto amicizia con quattro del personale del resort e quella sera mi ha avvertito: “ho appuntamento con loro tra un po': sono anche in periodo fertile e quindi potremmo tornare a case in tre, chi può mai dire!!!” e poi aveva riso, divertita.
Servizievole, le chiesi se volesse che l'accompagnassi, ma... “No, ti ringrazio: amano fottere solo le signore europee, non i loro mariti!” e ghignò, cattiva»
Arturo stava probabilmente riflettendo su quanto gli avevo detto e studiando sul come proseguire la nostra conversazione...
«Ma... e così... tua moglie... sì, insomma è andata con quei neri in Egitto sapendo che rischiava di essere ingravidata...»
«In effetti ci contava... Sopratutto non voleva avere un bimbo bianco, ma proprio il più possibile nero, per escludermi visibilmente dall'idea di essere io il padre»
«Ma tu, allora... cosa fai come sesso? Con lei, fai qualcosa?»
«Oh, posso solo ripulirla dopo che è stata riempita da altri maschi.
A volte, se sono presente, mi mette anche a disposizione del suo o dei suoi maschi del momento e quindi devo spompinare e farmi inculare da loro...»
Lui rifletté un attimo: «Ma... e quell'amica che le ha telefonato... quella... Giovanna?»
«Oh, lei è una sua buona amica; oltre a dividersi i maschi, a volte lesbicano un po' tra loro, magari coinvolgendo anche ragazze giovani... Inoltre Fiorella la sta istruendo per sottomettere il marito e farlo diventare come me...»
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