Il dipendente voglioso
di
Franco Terzigno
genere
gay
Ero il direttore di un ufficio cittadino, un 50ina di dipendenti, quasi tutte femmine, una decina di maschi, tutti anziani, tranne un 35enne, io 40enne,.
gente fredda in quella città, ma quel tip era molto sollecito con me, e quando si avvide che passavo qualche sera in ufficio, cominciò a restare con me in ufficio.
Se veniva da me nella mia stanza da direttore, lo vedevo che sculettava un po, e spesso si chinava per mettere in mostra un bel culo polposo.
Forse aveva capito che pur andando con femmine, non mi dispiaceva inculare maschietti.
Una sera venne a fianco a me e si chinava sulla scrivania, e mi trovai il suo culo all'altezza della mano, come niente fosse lo palpai, facendolo sospirare, non si ritrasse.
Non so neanche come fu, si calò il pantalone e mostrò un bel culo liscio davvero, io ero dietro lo feci chinare sulla scrivania e glielo misi nel culo, trovandolo preparato, evidentemente aspettava quella cosa.
Fu una bella chiavata, eccitante, durò il giusto, gli dissi che stavo sborrando mi trattenne con le mani, voleva che gli sborrassi nel culo.
Lo riempii con soddisfazione mia e sua.
Si girò, mi srrise mentre si vestiva venne a porgermi il viso per baciarmi e non mi rifiutai.
uscimmo come se niente fosse, e per la strada parlammo, io stavo in albergo, lui mi disse che abitava da solo, e che da tanto tempo sognava che io lo degnassi di attenzione.
Lo invitai a cena in un locale la vicino, accettò volentieri, a tavola ci accorgemmo che avevamo ancora voglia.
Andammo a casa sua, e li appena Chiusa la porta, si inginocchiò per succhiarmelo, con grande passione.
Un bel pompino davvero.
Ci mettemmo nudi a letto lui mi coccolò a lungo.
Alla fine si mise sulla schiena come le femmine alzò le cosce e lo penetrai da davanti, lui smaniava dal piacere e mi abbracciava per baciarmi, fin quando non gli sborrai ancora nel culo.
cazzo, mi hai fatto sborrare due, volte, ma chi sei? lo complimentai.
ne era felice, disse che sperava che ci saremmo rivisti ancora.
Non ci fu bisogno di raccomandare segretezza, non disse mai niente a nessuno e aspettav a un mio segno per altre nostre chiavatine, veramente eccitanti sempre.
Quando si accorse che diventava un po ripetitivo, invitò un amico anche lui passivo, e si alternavano a darmi piacere.
Due bravissimi tipi, veramente un bel periodo. Le donne dell'ufficio erano veramente racchie e antipatiche. ma loro me ne diedero di soddisfazioni.
gente fredda in quella città, ma quel tip era molto sollecito con me, e quando si avvide che passavo qualche sera in ufficio, cominciò a restare con me in ufficio.
Se veniva da me nella mia stanza da direttore, lo vedevo che sculettava un po, e spesso si chinava per mettere in mostra un bel culo polposo.
Forse aveva capito che pur andando con femmine, non mi dispiaceva inculare maschietti.
Una sera venne a fianco a me e si chinava sulla scrivania, e mi trovai il suo culo all'altezza della mano, come niente fosse lo palpai, facendolo sospirare, non si ritrasse.
Non so neanche come fu, si calò il pantalone e mostrò un bel culo liscio davvero, io ero dietro lo feci chinare sulla scrivania e glielo misi nel culo, trovandolo preparato, evidentemente aspettava quella cosa.
Fu una bella chiavata, eccitante, durò il giusto, gli dissi che stavo sborrando mi trattenne con le mani, voleva che gli sborrassi nel culo.
Lo riempii con soddisfazione mia e sua.
Si girò, mi srrise mentre si vestiva venne a porgermi il viso per baciarmi e non mi rifiutai.
uscimmo come se niente fosse, e per la strada parlammo, io stavo in albergo, lui mi disse che abitava da solo, e che da tanto tempo sognava che io lo degnassi di attenzione.
Lo invitai a cena in un locale la vicino, accettò volentieri, a tavola ci accorgemmo che avevamo ancora voglia.
Andammo a casa sua, e li appena Chiusa la porta, si inginocchiò per succhiarmelo, con grande passione.
Un bel pompino davvero.
Ci mettemmo nudi a letto lui mi coccolò a lungo.
Alla fine si mise sulla schiena come le femmine alzò le cosce e lo penetrai da davanti, lui smaniava dal piacere e mi abbracciava per baciarmi, fin quando non gli sborrai ancora nel culo.
cazzo, mi hai fatto sborrare due, volte, ma chi sei? lo complimentai.
ne era felice, disse che sperava che ci saremmo rivisti ancora.
Non ci fu bisogno di raccomandare segretezza, non disse mai niente a nessuno e aspettav a un mio segno per altre nostre chiavatine, veramente eccitanti sempre.
Quando si accorse che diventava un po ripetitivo, invitò un amico anche lui passivo, e si alternavano a darmi piacere.
Due bravissimi tipi, veramente un bel periodo. Le donne dell'ufficio erano veramente racchie e antipatiche. ma loro me ne diedero di soddisfazioni.
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