Vicino voglioso 2
di
Milf boy
genere
etero
Sono Elena, donna rumena che vive ad Acilia (Roma), con mio figlio Sebastian di 21 anni, sono alta 1.67, capelli neri, fisico formoso con gambe toniche. Vi ho raccontato un incontro che ebbi la scorsa estate con un nuovo vicino di casa, Edoardo, ragazzo di 28 anni che vive con i suoi e suo fratello più piccolo (coetaneo di mio figlio). Ho sempre avuto il desiderio di fare l’amore con un ragazzo più giovane e grazie a Edoardo ci sono riuscita. Ci incontrammo la scorsa estate sulle scale del nostro palazzo, a Roma non c’era nessuno, io mi ritrovavo quasi sempre sola a casa perché mio figlio andava spesso a Ostia da un suo amico, Edo invece aveva casa libera poiché la famiglia era in vacanza (lui dovette restare a Roma per lavoro). Era evidente la sua bellezza, la sua virilità, aveva dei tratti che io adoro in un uomo: il classico ragazzo romano simpatico e alla mano, alto, moro, sempre abbronzato, un fisico tonico e allenato da urlo, belle mani curate, possenti e virili, mi piacevano addirittura i suoi grandi bei piedi latini. Ci avvicinammo perché fui molto gentile con lui un giorno in cui mi chiese le chiavi per stendere nella terrazza condominiale, decisi di aiutarlo a stendere, cercando di instaurare da subito con lui un’amicizia e una complicità. Ci riuscii visto che mi offrì un caffè e di pranzare con lui. Quel giorno a casa sua mi aprii molto su la mia vita personale, di come abbia sofferto per la separazione da mio marito, delle difficoltà di gestire un figlio e una casa da sola, di aver dovuto iniziare a fare pulizie per andare avanti… Lui fu molto uomo, protettivo, gentile, affettuoso, mi fece parlare, da persona matura non mi fece sentire a disagio e tutto ciò ci portò a unirci, da semplici contatti fisici scaturì un rapporto sessuale vero e proprio, grazie al quale godemmo appieno dei nostri corpi, leccandoci, baciandoci, adorandoci, facendo un sesso pazzesco, sia sfrenato che passionale. Continuammo a vederci qualche volta fino a settembre, poi dovette partire per Milano per un master per 6 mesi, periodo in cui continuammo a sentirci, videochiamarci, a mandarci foto intime dei nostri corpi nudi dalla testa ai piedi. Finalmente ieri sera tornò a casa, mi fece una sorpresa graditissima: mi chiese di scendere un attimo in garage dove mi attendeva con una scatola di cioccolatini. Teneramente restammo sotto in garage a mangiarci un po’ i cioccolatini e un po’, direi tanto, a baciarci, tenerci per mano, le classiche tenerezze tra due persone affezionate e complici sessualmente. Ripeto che una storia con lui che ha la metà dei miei anni praticamente, la troverei davvero fuori luogo però da un po’ di tempo vi confesso che la desidero, proprio perché lui è diverso dagli altri ed è molto maturo per la sua età. È un ragazzo responsabile, tenero, passionale, abbastanza presente sia dal vivo certo, ma anche quando siamo stati distanti… Nonostante la voglia che avevamo l’uno dell’altra di fare l’amore ieri sera in macchina non riuscimmo perché aveva poco tempo, doveva stare con la famiglia. Gli dissi che mio figlio sarebbe tornato tardi ma non si sentì di lasciare già la prima sera la sua famiglia e lo compresi. Stamattina però ci siamo incontrati finalmente: mi chiese verso le 9 se potesse scendere da me (lui vive al terzo piano e io al secondo) ma purtroppo gli dissi fosse meglio da lui in caso perché a casa da me ci fosse mio figlio. Mi disse allora di aspettare le 10, il fratello sarebbe tornato nel pomeriggio, mentre i genitori sarebbero usciti poco prima delle 10 e sarebbero tornati dopo pranzo. Mi inventai una scusa e dissi a mio figlio Sebastian che sarei mandato 2 ore circa per andare a fare un giro con una mia amica/collega che fa le pulizie nella stessa ditta dove lavoro. Salii le scale emozionatissima e vogliosa come non mai. Mi misi una bella maglietta attillata nera, un giacchetta primaverile sempre nera, dei jeans e un paio di sneaker. Edoardo mi aprì con un sorriso in faccia un po’ malizioso e un po’ da presa in giro, mi chiese “ma tu vai vestita così carina con le tue colleghe?”, entrai gli feci chiudere la porta e lo baciai in bocca, facendo un po’ la sostenuta. Iniziò subito a stuzzicarmi, a prendermi in giro, mi diceva “quanto ti abita vicino questa collega”, “quanto è fortunata questa collega a uscire con questa donna sexy”. Non smettevo di sorridere, di dirgli di smetterla, mi sentivo un’oca giuliva. Rimanemmo in piedi per un po’ a stuzzicarci e un po’ a toccarci, a cercarci, tra una presa in giro e una sua provocazione, non facevamo altro che prenderci per mano, a incrociare le nostre mani l’uno all’altro, mi riempiva di baci veloci sul collo e sulle guance. Lui era sexy come sempre: si fece trovare a petto nudo, indossava un pantalone della tuta lungo grigio della Nike ed era scalzo a piedi nudi. Mi tolse la giacchetta e mi disse di andarci a sedere sul divano, io prima di seguirlo mi levai le sneakers, i calzini corti e rimasi scalza. Sul divano iniziammo subito a “pomiciare” come dice lui, le nostre lingue calde si intrecciavano continuamente, mi piace tremendamente il modo di baciare. Mi ricordo che con la scusa di aver sempre i piedi freddi gli dissi di strusciare i suoi piedi ai miei, per riscaldarmeli… Era tenerissimo anche in quello, poi aveva dei piedi davvero stupendi, il doppio dei miei praticamente. Lui mi dice sempre che ama i miei piedini, tanto che una volta finito di riscaldarmeli con i suoi passò a massaggiarmeli e a baciarmeli poco dopo. Ovviamente non crediate che perdemmo tanto tempo in convenevoli, questa parte durò più o meno qualche minuto, visto che passammo quasi subito al sodo. Ci spogliammo, onde evitare di lasciare i nostri indumenti qua e là per la casa, per qualche eventuale rientro imprevisto da parte della sua famiglia, mi disse di prendere tutte le nostre cose e di portarle in camera da lui. Rimasti completamente nudi ci buttammo in maniera concitata sul letto. Iniziammo a leccarci, a fare l’amore, mi penetrava con il suo solito ritmo perfetto, a intervalli precisi, riuscì a durare un po’ di più questa volta, tanto che glielo feci notare. Gli dissi che il suo compito fosse più delle altre volte quello di farmi arrivare all’orgasmo più bello, più “vero” e più passionale della mia vita. Lui allora si alzò in piedi sul letto, mi chiese di alzarmi e di avvinghiarmi a lui mettendo le mie gambe intorno alla sua vita, infilò il suo pene nella mia vagina e guardandomi negli occhi iniziò a penetrarmi in una maniera forse più lenta ma paradossalmente più decisa, avevo la sensazione che il suo pene mi entrasse ancora più dentro, non so come spiegarvelo. Ci prendemmo le mani incrociandoci le dita e continuammo in quella specie di cavalcata in piedi per un bel pò di tempo in cui feci dei versi di godimento tanto forti, striduli, quanto sentiti e veritieri. Mi venne dentro scaricando per bene la sua sborra dentro di me. Lo baciai da lì di continuo, lo leccavo dappertutto, lui capii che evidentemente avesse fatto centro. Gli dissi di sdraiarsi, mi sedetti sopra di lui, infilai il suo pene dentro la mia vagina, misi le sue sopra le mie spalle e gli chiesi di scoparmi così. Mi cercò subito le mani, visto che in ogni posizione sessuale o in ogni momento in generale, ci piace tenerci per mano. Dopo poco però mi sganciai e presi i suoi piedi, li avvicinai alla mia bocca e iniziai a leccargli le piante: aveva dei piedi curatissimi, stavolta avendo camminato scalzo non erano pulitissimi però mi piaceva un sacco il sapore di maschio che emettevano. Ovviamente non vi parlo di un cattivo odore, forse solo chi è feticista di piedi sia maschili che femminili può capirmi. I suoi piedi grandi, piante lisce, i dorsi sempre abbronzati, dita curate, mi facevano impazzire. Superato questo momento fetish ci riposammo un po’ sul letto, continuando però a farci tenerezze l’una con l’altro, dopo un po’ gli feci anche un pompino, lui mi leccò la vagina, il clitoride, l’ano con una voracità incredibile. Passarono forse due ore, il tempo con lui vola, gli dissi che fosse meglio tornare da mio figlio. Ci alzammo, andai a prendere le mie cose, ma lo sentii abbracciarmi da dietro, mi prese le mani, mi disse che non voleva che andassi via. Mi girai e prendendogli nuovamente le mani mi decisi a fargli un discorso molto serio, ne trovai il coraggio. Più o meno fu questo: “senti Edo, credo che per te io stia provando dei sentimenti, non delle mere pulsazioni fisiche. Adoro ogni cosa di te, sia fisica che mentale, il modo che hai di toccarmi, il modo che hai di prendermi mentalmente. Però una storia con te che hai 28 anni non penso di potermela permettere, hai una vita davanti, fra qualche anno sarai sempre bello e sensuale, io invece più vecchia, più rugosa, meno attraente. Mi va pertanto di continuare a vederci, però dobbiamo porci un limite, per non stare male. Lui avvicinò le sue mani, intrecciate alle mie, verso il suo viso, le guardò intensamente, poi rivolse lo sguardo su di me e disse non volessi lui ora più staccarsi da me, che fosse al settimo cielo. Mi confidò di aver avuto rapporti sessuali a Milano con due ragazze e con una donna matura, trovata su un sito online. Mi ha confessato di non aver avuto la stessa spinta con le ragazze come con me, tanto di aver cercato un rapporto con una signora proprio per vedere se cercasse quel tipo di fisicità e maturità. Mi disse che questa donna fosse una signora peruviana molto grossa, che non lo attraesse granché, che in realtà quello che aveva avuto con me, che bramava di riavere da settembre fosse dovuto non solo a voglia di una donna più grande, ma proprio a una sua voglia di stare con me, anche emotivamente parlando. Ci baciammo passionalmente, non finì più quel bacio, mi commossi anche, dicendogli sarebbe stata una follia da parte di entrambi, sopratutto da parte mia. Mi disse di fidarsi di lui e mi lasciai andare, facemmo l’amore in una maniera particolare, avevamo bisogno certamente di godere, come avvenne, ma forse anche di convincerci l’uno con l’altra che valesse la pena provarci, stare insieme. Continuo a pensare e a ripensare a tutto ciò, lui mi scrive spesso, mi chiede come io stia, mi dice di non cambiare idea, che domenica ha casa libera… Ma ho un figlio, ha qualche anno in meno di Edoardo, mi sento una madre snaturata ed egoista ma allo stesso tempo sono sola, Sebastian non è mai a casa se non la sera per dormire praticamente. Perché dovrei privarmi di un uomo, un ragazzo in verità, che sta iniziando ad amarmi e che sto iniziando proprio io ad amare?
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