Michela

di
genere
dominazione

“Michela, sei in ritardo e sai quanto odio i ritardi.”
Ti ho scritto. Prima preoccupato e poi, dopo la tua risposta vaga, ti ho riscritto incazzato.
“Sai vero cosa ti aspetta quando arrivi?”
“Certo che lo so. Chi ti dice che non lo stia facendo di proposito?”
Ho riso, mentre il cazzo mi si induriva a fronte di questa tua sfacciataggine.
Riprendo il telefono.
Scrivo a Angela.
“Michela è in ritardo. E io ho già il cazzo duro.”
Angela sa benissimo quanto stia arrivando a questa serata pieno di voglia, anche per merito suo.
Conosciuta su internet, frequentando un sito con foto e racconti erotici, le sue parole e la sua troiaggine mi mandano spesso ai matti e mi piace quanto riesca ad eccitarmi con poche, ma descritte benissimo, immagini.
Anche questa volta non perde tempo e coglie subito l’occasione.
“Potrei dargli qualche bacino per alleviare quella tensione…”
“Angela…lo sai che se cominci così…”
“...finisco per succhiartelo come desidero da settimane…”
“Ecco…appunto…”
Intanto Michela mi ha scritto che in dieci minuti sarebbe arrivata.
“Michela sarà qui fra dieci minuti e io sono già con il cazzo in mano.”
“Come sempre quando parliamo…o sbaglio, monello mio?”
“No, Angela, non sbagli.”
In effetti non avevo resistito e avevo aperto la zip dei pantaloni per accarezzarmi meglio e giocare con il cazzo che già montava di desiderio.
“Beata Michela che se lo potrà godere. Volevo dargli solo qualche bacino e sto finendo per ciucciartelo. Che desiderio di farti sborrare per me! Promettimi che la farai godere pensando a me. Pensando a noi. E che non ci farai mancare tanta bella crema calda!”
“La faccio uscire con il profumo del mio cazzo sulla faccia.”
“Sono lì con te, lo accarezzo piano. La mia mano sull'asta, il mio pollice stuzzica il glande. Te lo mangerei”
Tendo la pelle al massimo e già la prima goccia di piacere lentamente inizia a colare dalla cappella violacea.
“Angela, mi fai vibrare. Fermiamoci altrimenti mi fai godere! È incredibile desiderare una persona che non si è mai visto, ma è come se ti conoscessi e desiderassi da sempre. Baciami con il sapore del mio cazzo in bocca e poi un'ultima succhiata. Michela sta per arrivare.”
“Non sborrare ancora, fallo dopo che arriva. Ti bacio, un leggero rivolo di saliva. Mi vuoi e io ti voglio. Smack”
Devo fermarmi per non arrivare troppo carico all’arrivo della mia compagna.
“Ti voglio Angela. Godremo di nuovo insieme. Ora devo andare.”
“Buona serata amore. Pensami mentre godi, io mi accarezzerò pensandoti. Smack. Ciao.”

Mi rivesto velocemente, sentendo il citofono suonare.
L'aspetto sulla porta di casa e una volta entrata la sbatto contro la porta mettendole la lingua in bocca. Dopo un debole resistenza, anche Michela inizia a giocare con la mia lingua e le braccia intorno al collo.
È di più di dieci centimetri più bassa di me e si alza leggermente sulle punte. Il suo abbondante seno si schiaccia sul mio petto, mentre il culo finisce fra le mie mani, stringendola a me, senza darle scampo.
- Senti senti quanto desiderio abbiamo qua…- mi sussurra nell’orecchio mentre sente la mia erezione sul suo ventre attraverso la stoffa.
- Mettiti in ginocchio. Lo sai che questo ritardo ha delle conseguenze.
Mi sorride, sorniona e lentamente striscia lungo il mio corpo.
Sento i suoi capezzoli duri tendere la camicetta e per pochi secondi il suo seno accompagnare il mio cazzo in un su e giù appena accennato.
- Metti le mani dietro la schiena.
Esegue. È brava. Lo sa e mi sorride leccandosi le labbra, mentre con gli occhi alterna sguardi diretti verso di me e altri verso la zip che lentamente sto facendo scendere a pochi centimetri dal suo viso.
Alza il sopracciglio fissandomi, con ora il cazzo duro sotto il naso.
Lo odora. Odora le palle. Tira fuori la lingua. Sa cosa voglio in questi casi. Io comincio a schiffeggiarle la lingua con la cappella, per poi strusciargliela sulle labbra e sulle guance.
Ansima e sorride.
- Brava Michela. Uscirai così e ti farai baciare sulle guance dai nostri amici. Devono sentire bene il mio odore su di te. Ora assaggialo per bene.
Sembra non aspettare e volere altro.
La lingua inizia a muoversi veloce su e giù l’asta. Un su e giù che viene interrotto solo da vogliosi baci e risucchi alla cappella.
Mi porta al limite con la sua bravura.
Si stacca riprendendo fiato, mentre io inizio a masturbarmi veloce davanti a lei.
- Scommetto che oltre alle guance dovrò avere anche il sapore della tua sborra in bocca, vero?
La mia risposta è metterle una mano sulla testa e avvicinarla ancora di più.
Sto scoppiando.
Mi masturbo con la cappella nella sua bocca e la sua lingua che gioca con il frenulo.
Presto sento uno schizzo salirmi dalle palle e scoppiarle in bocca. E così altre quattro potenti pulsazioni mentre biascico il suo nome nell’orgasmo.
Mi appoggio alla porta davanti a me, intanto che lei finisce di ingoiare e gustarsi le mie ultime gocce prima di lasciare libero il mio cazzo fradicio e lucido di saliva.
- Sei stupenda.
- E tu sei un porco. Ma mi piaci così. Anche perché so che la serata è appena cominciata.


(Se volete mi trovate anche qui g.richard70@protonmail.com)
di
scritto il
2025-03-16
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