I piedi della mia ragazza (futura moglie)

di
genere
feticismo

Ciao a tutti, mi chiamo Massimo ho 35 anni e sono sposato con Francesca da 5 anni, anche se in realtà la nostra relazione è iniziata 15 anni fa quando lei ne aveva appena 18. Francesca ha 2 anni meno di me, anche se come tutte le donne rispetto agli uomini è maturata molto prima, ha i capelli rossi che tendono al castano, occhi marroni ed è alta 1.70m. La sua corporatura non è sicuramente quella di una modella, ma io ho amato il suo corpo sin dall'inizio. La sua pelle è molto delicata e dal colore molto più chiaro della mia, tanto che quando andiamo al mare in estate lei deve stare molto attenta perché in pochissimo tempo rischia di bruciare e diventare viola.
Francesca ha una terza/quarta di reggiseno, un seno bianco e candido adornato da due grandi corone di colore rosa cipria.
Essendo appunto molto alta, non aspettatevi un piedino da ballerina classica, infatti ha un piede che calza il 39, asciutto e con dita lunghe e dritte e con unghie sempre curate e in estate anche smaltate (in genere di rosso).
Il perché di questa descrizione delle sue estremità vi sarà chiaro più avanti nel racconto...

Io e mi moglie abbiamo avuto una vita sessuale attiva, non ai livelli di farlo 3-4 volte a settimana per intenderci, ma in genere almeno una volta a settimana ci concediamo un pochino di svago.
Fin dall'inizio lei è stata sempre molto timida, anche perché sono stato il suo primo ragazzo (oddio spero anche l'unico ad oggi :D) e quindi non aveva molta dimestichezza nel sesso e nel suo approccio. Nel tempo mi confidò poi che non aveva mai visto video hard e che nemmeno le era mai venuto lo stimolo.
La verità è che da sempre avevamo il terrore che lei rimanesse incinta, quindi era molto raro che il nostro rapporto terminasse con la penetrazione, bensì ci piaceva giocare con la masturbazione di coppia.
Con il tempo però, sempre rispettando i suoi desideri e il suo stato d'animo, sono riuscito a farla un po' sbloccare e abbiamo quindi iniziato a prenderci un po' gusto, quindi abbiamo via via "abbandonato" il sesso tradizionale che prevedeva la sola penetrazione in varie posizioni, per dedicarci ad esplorare il mondo delle fantasie.

Fin da piccolo ho avuto sempre un debole: i piedi femminili. Dapprima ero rapito dalla loro forma, così sinuosa ed elegante, poi ho iniziato a chiedermi quali sensazioni avesse potuto darmi il loro odore e, senza che ve lo dica, SENSAZIONI INEBRIANTI!

Una delle tante sere in cui ci concedevamo un po' di piacere (ricordo, eravamo a casa dei suoi) mentre ero sotto le coperte intento a darle piacere orale, lei toccò per sbaglio il mio pene con il piede e, che ci crediate o no, purtroppo non sono riuscito a mantenere il sangue freddo e sono venuto sulle lenzuola.
Da quella sera, tutto è cambiato per me. Ormai Francesca era diventata il centro del mio mondo sessuale, e nessuna sarebbe stata mai più alla sua altezza.
Nei giorni successivi cercai il coraggio in un sms e le dissi che era stata un'esperienza magica e che anche un suo solo tocco era bastato per farmi esplodere.
Sono quasi sicuro che lei fosse molto imbarazzata leggendo il messaggio, ma poi si sbloccò un po' e iniziò a chiedermi cosa ci fosse che mi piaceva tanto di quei suoi "lunghi piedi secchi". Io le dissi che per me rappresentavano la perfezione: la pura verità. Inoltre le dissi che venire all'istante al solo tocco di un piede, mi aveva trasmesso una sensazione di "dominazione della situazione" da parte sua che mi aveva estasiato.
Non parlammo più di quella cosa, e nei mesi successivi non successe più niente del genere, fino a che una sera... Una fantastica sera...

Eravamo a casa dei miei (ricordate? non eravamo ancora sposati!) in camera mia, rigorosamente a porta chiusa a chiave, perché ogni tanto i miei avevano il brutto vizio di entrare per dare la buonanotte... Eravamo nel pieno dell'erotismo ed era il mio turno di darle piacere, ma volevo farle provare una posizione diversa, così la feci sedere al bordo del letto e io mi misi in ginocchio per terra (completamente nudo in pieno inverno) per leccargliela. Negli anni ho praticamente creato nella mia testa una mappa 3D della vagina di mia moglie, solo utilizzando la lingua, l'ho esplorata in lungo e largo e potrei anche disegnarla senza tralasciare il benché minimo particolare.
Comunque, ero in ginocchio davanti la sua splendida vagina, e sono rimasto lì credo per 30-40 minuti, perché lei lo adorava e anche io amo lecarrla fino a farla venire nella mia bocca.
Dopo un po' però, vuoi il freddo, vuoi comunque la posizione, iniziai un po' a cedere alla stanchezza e quindi le chiesi se potevo smettere. La realtà è che non aspettavo una sua risposta, in fondo certo che potevo smettere! Abbassai la testa per vedere come poggiare il piede per alzarmi ma mentre ero con lo sguardo in basso avvertii una lieve pressione sulla nuca. Era ovvio che fosse lei, ma non capivo come mi stesse tenendo la testa rivolta in basso... Al mio ennesimo tentativo di alzare lo sguardo per chiederle spiegazioni riuscii a spostarmi e la guardai negli occhi; in quel momento la cosa che poco prima mi teneva la testa piegata in basso era poggiata sulla mia spalla, vicino al collo: il suo piede.
Per scherzare le dissi: "guarda che sono io che devo riposare le gambe, non tu!". Lei invece, senza tradire nemmeno una smorfia in volto avvicinò l'indice a naso e bocca imitando il gesto del silenzio.
In quel momento rimasi senza parole, perché non riuscivo a capire cosa stesse succedendo.
A quel punto mi disse: "adesso tu rimani lì dove sei, per terra, perché il letto è mio", e dicendo questo poggiò anche l'altro piede sull'altra spalla, iniziando a spingermi lentamente verso il pavimento.
Il pavimento sembrava una lastra di gelo e considerando che io ero nudo come un verme, non appena poggiai la schiena a terra mi ritrassi inarcandomi più che potevo.
Francesca però aveva dato un ordine chiaro: io dovevo rimanere per terra. I suoi piedi quindi si staccarono dalle mie spalle e me li premette con decisione uno sul petto e l'altro sulla coscia, mettendomi letteralmente al tappeto. Per un breve istante rimasi senza fiato, un po' per il freddo, un po' per la situazione che si stava creando.
"Possibile che Francesca mi faccia una cosa del genere?" pensai tra me e me. Non ebbi tanto modo di pensare altro, perché subito Francesca mi disse: "adesso caro mio, voglio vedere quanto veramente mi ami e quanto ami i miei piedini"; così dicendo staccò il piede dal petto che mi forzava a terra e inizio ad avvicinarlo molto lentamente al mio viso. A quel punto avevo ben chiaro in testa costa stava per accadere: Francesca, la mia ragazza, si era trasformata nella mia Padrona, e stava per poggiarmi il piedi in faccia!
Il mio battito iniziò ad accelerare, cominciai ad essere irrequieto. Cambiavo in continuazione lo sguardo passando dal piede al suo viso, che sembrava trasformato. Era come se fosse totalmente padrona della situazione e che non provasse alcun imbarazzo.
Era arrivato. Era arrivato al mio naso. Il piedi che tanto avevo sognato, era a pochi centimetri dal mio naso e, a quel punto, potei iniziare a sentire l'odore che emanava.
La parola odore è riduttivo, per una cosa del genere la parola corretta è PROFUMO.
Il suo piede arrivò al mio naso. Sentii la sua pelle calda, leggermente umida (dopo averla fatta venire 5 volte con la lingua, era abbastanza sudata) e poi TUTTO NERO. Il suo piede mi fu completamente in viso e per l'eccitazione trattenni il respiro perché avevo paura che qualsiasi movimento o rumore avesse potuto portarlo via da me.
A quel punto lei esclamò un po' infastidita: "no no caro mio, voglio che respiri immediatamente!" e a quelle parole lasciai ogni tensione e iniziai ad inspirare profondamente: era una sensazione bellissima, essere disteso sotto al piedi della mia donna era la cosa più bella che potesse capitarmi.
A quel punto la mia erezione era arrivata a livelli cosmici, riuscivo a percepire il sangue che pulsava nelle vene del mio pene, ormai sul punto di scoppiare.
Fu in quel momento, che non credevo potesse migliorare, che invece successo l'inaspettato: l'altro piede di Francesca iniziò a strisciare dalla coscia in alto... Lentamente, suadentemente, quasi giocando... Sapeva che la cosa mi avrebbe portato a venire da un momento all'altro.
Non ci volle molto che il suo piede arrivò ai testicoli, che quasi si ritrassero al suo tocco. Arrivò poi al tronco, per poi abbracciarlo, infilarlo tra l'alluce e il secondo dito fino ad arrivare al glande.
Ero lì: sotto i piedi della mia Dea.
In tutto questo era quasi come se mi fossi dimenticato del piede in faccia, perché Francesca lo tolse e mi diede un paio di colpi con il dorso sulla guancia dicendomi: "ohi non ti ho mica detto di smettere di odorare l'altro eh! Forza!". A quelle parola ripresi ad idolatrare quel piede così odoroso e sudato, che mi stava mandando oltre il cielo e le stelle.
Ovviamente mentre facevo tutto questo, l'altro piede aveva iniziato il suo lavoro di su e giù, lento ma costante. Ogni volta che la pelle tornava sopra al glande e l'alluce mi carezzava il frenulo avevo come una scossa e dovevo impegnarmi con tutte le mie forze per non venire immediatamente.
Francesca però non era di questa idea, tanto che alzò di nuovo il piede dalla mia faccia e mi disse: "ti do meno di un minuto per sborrare intesi? Altrimenti non li vedi più i miei piedi!".
COSA? NO TI PREGO NON FARMI QUESTO!
In quel momento allora mi concentrai per cercare di venire all'istante, e inutile che vi dica che non fu difficile: 10 secondi dopo avermi detto quelle parole esplosi come un vulcano sul suo piede; non credo di aver mai eiaculato con tanta esplosività e quantità, e credo che anche lei ne rimase sorpresa perché ritrasse immediatamente il piede che mi aveva messo in faccia per andare a raccogliere il mio seme.
Ero sfinito... Non avevo più un briciolo di forza in corpo. L'unica cosa che ancora potevo avvertire era il suo odore forte nelle mie narici. Speravo non se ne andasse mai più.

Lei tirò su i piedi e si pulì con dei fazzoletti. Non mi guardava e non mi parlava. Io cercavo di dirle qualcosa ma ero veramente privo di forze.
Iniziai a pensare che forse non era stata una buona idea, perché avevo la sensazione che si fosse pentita e che si vergognasse.
"Che scemo che sei Massimo, l'hai portata tu a fare questa cosa che chiaramente non voleva fare", pensai tra me e me.
Tentai di rialzarmi per darmi una pulita e per cercare di consolarla un po'.
Quando poggiai la mano sul bordo del letto per alzarmi sentii la sua mano sulla mia, quindi cercai di afferrarla per farmi aiutare ad alzarmi ma quando feci il movimento di tirarmi su lei si sporse dal letto e mi disse con un sorriso: "mi sembrava di averti detto che il letto era mio... Resta pure lì, e senza che ti pulisci, tanto non abbiamo ancora finito..."

CONTINUA
scritto il
2025-02-14
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