Volevo che fosse il più fortunato del mondo... (2)

di
genere
incesti

Misi tutto via ben nascosto e uscii dalla stanza. Fu comprensibilmente un pomeriggio lungo e di attesa. Ore e minuti che passavano lentamente. Guardavo continuamente l’orologio in attesa delle 6, quando mio figlio sarebbe rientrato dall' allenamento di tennis. Ero incapace di pensare a qualsiasi altra cosa se non a cosa sarebbe successo da lì a poco. Finalmente arrivarono le 6 e pochi minuti dopo Fabio varcò la porta di casa… mi sali l' agitazione. Gli chiesi come era andato l' allenamento…” bene mamma, sono diventato veramente bravo nel rovescio a due mani lo sai?” Gli sorrisi ma lo guardai con occhi diversi dal solito. Nella mia testa pensai: “figlio mio tra un po' tu diventerai il ragazzo più fortunato del mondo”. Lo invitai ad andare a farsi la doccia, cosa che fece immediatamente, anche se questa volta non lo seguii per spiarlo. In quei minuti camminai nervosamente per casa. Poi quando intuii che aveva finito mi diressi in cucina e mi sedetti al tavolo. Fabio entrò pochi istanti dopo. Si mise al tavolo anche lui per completare degli esercizi di non so quale materia per il giorno dopo… era concentrato. “Fabio, tesoro, scusami, volevo solo capire di quanto tempo hai ancora bisogno per finire gli esercizi…?” ovviamente non era vero, stavo cercando di progettare il momento tanto atteso. “No mamma, dammi una mezz'oretta e finisco” “okey, dimmi solo se stasera ti potrebbe andare bene mangiare degli hamburger o preferisci qualcos'altro…” “Gli hamburger vanno bene” mi rispose sorridendo. Pensai che l’ora x era arrivata e probabilmente non ci sarebbero stati hamburger da cucinare ne mangiare. Attesi facendo finta di controllare qualcosa sul telefono, poi Fabio disse: “Mamma, io ho finito”. Sobbalzai quasi sulla sedia, vidi l’orario, le 7e21 di sera. “Okei, vado a prendere un.. fermacapelli e arrivo a preparare la cena” gli risposi cercando una scusa. Quindi mi alzai dalla sedia e mi diressi rapidamente verso la camera. Con una tensione addosso incredibile recuperai quello che serviva e appoggiai tutto sul letto. Poi mi spogliai e iniziai la trasformazione. Misi prima il reggiseno a balconcino in pizzo nero che lasciava trasparire i capezzoli, nonché le sorreggeva splendidamente dandogli l'effetto sperato, ovvero due tette esplosive. Poi il pezzo forte, le collant nere velate con la riga e aperte sotto: erano morbidissime e … wow, sexy sexy ed ancora sexy. Indossai poi una minigonna, anche questa nera e molto stretta. I sandali con tacco alto, molto alto erano la ciliegina sulla torta… mi avvicinai allo specchio per guardarmi e vedere se era tutto ok e… con sorpresa scoprii che di sexy c'era poco, ma con soddisfazione vidi una porca vestita da film porno… mi fissavo e rifissavo da testa ai piedi, ero sorpresa nel vedere quanto una donna apparentemente normale potesse con poche cose diventare una troia pronta a tutto. Anche la minigonna dava il senso di quello che ero quella sera: era corta, cortissima da non poter lasciare spazio al dubbio che le collant erano aperte proprio la sotto. Ero pronta. Uscii dalla camera per tornare in cucina dove Fabio ignaro di tutto mi aspettava per la cena. Cercai di non fare rumore con i tacchi, poi un ultimo passo ed eccomi sulla porta della cucina. Fabio stava guardando il cellulare pertanto non si accorse di nulla. “Amore, ti piace la mamma come si è vestita per te stasera?” Così lo invitai ad alzare lo sguardo dal telefono. Fabio finalmente mi vide e rimase di pietra. Bocca aperta, occhi spalancati come in preda ad un'allucinazione. Sotto non lo so ma lo avrei scoperto presto. Paura ed ansia in me erano sparite, ero entrata in modalità puttana… per sempre. Mi avvicinai piano verso mio figlio che credo stesse sudando freddo. “Amore, non dici niente, sono la tua mamma, ti piaccio così vestita da puttana?” Mi girai per fargli notare anche la riga dietro ai collant, e con la scusa indietreggiai fino a appoggiarmi con il culo al suo cazzo. Mi strusciai e capii subito di aver colpito nel segno: era duro, di marmo e… grosso. Mi girai verso di lui come a volerlo baciare, ma il mio unico intento fu di infilare la mia mano nelle sue mutande iniziando un delicato massaggio allo scroto. Fabio continuava a non parlare ma in compenso stava al settimo cielo: era in estasi totale, i suoi occhi erano rivolti verso l’alto come a ringraziare qualche divinità per quello che gli stava capitando… le sue palle ben presto divennero gonfie… Avvicinai la mia bocca al suo orecchio e continuando il massaggio alle palle e al suo cazzo che sentivo bagnarsi gli dissi a bassa voce: “Non stai sognando figlio mio, la tua mamma è e vuole essere la tua puttana. Voglio fare la tua troia 24 ore al giorno, mi vestirò da troia per te, voglio scopare con te tutto il giorno”. Fabio non disse ancora nulla ma in compenso si abbasso lentamente i pantaloni e mutande e punto’ il suo cazzo che stava per esplodere verso le mia figa bagnatissima. Mi strinse a se, sentivo tutta la voglia di farmi capire che quello che gli avevo appena detto era anche il suo desiderio… poi il suo cazzo scompari sotto la minigonna e la punta bagnata della sua cappella era lì, appoggiata alle labbra, anch'esse bagnate della mia figa… poi le sue prime parole furono: “posso mamma?” “Amore, voglio essere puttana fino in fondo” . Finii la frase che finalmente sentii il suo glande prendere posto dentro la mia figa… nessuno dei due stava più in se, stavamo entrambi godendo di brutto… io venni quasi subito e penso Fabio lo capii facilmente visto che gridai due volte per il piacere… poi ci guardammo negli occhi pochi istanti, capii che anche lui stava per venire, stava per rilasciare dentro di me le sue voglie e le fantasie che erano diventate realtà… uno due tre, al quarto colpo di bacino di Fabio sentii dentro di me un calore incredibile, un piacere indescrivibile. Lo guardai in faccia… era l' espressione dell'estasi più totale. “Mamma, sei da film porno.. voglio venirti dentro ancora … sei veramente troia”. A quelle parole una mamma normale si arrabbierebbe come minimo, io invece ero contenta e vogliosa di sentire quel cazzo pulsare ancora tra le mie gambe, di sentirmi dire quelle parole. “Amore, andiamo in camera, voglio sentire la mia figa bruciare.” Gli presi la mano e arrivammo velocemente in camera. Fabio si spogliò e si sdraiò sul letto, io non lasciai il mio outfit da troia, avevo capito che a mio figlio la cosa piaceva parecchio. Mi avvicinai così al suo cazzo che era già bello dritto e duro per prendermene cura con la bocca. Mentre la mia lingua scorreva piano sulla sua cappella, con l’altra mia mano ero impegnata a sgrillettare il mio clitoride; pensai che quel fantastico pezzo di carne che avevo in bocca da quel momento avrebbe passato momenti indimenticabili. Alzai la testa, guardai mio figlio con l’espressione della cagna in calore, lui aveva ripreso a non parlare. Credo che avesse capito che l' unica cosa da fare era godere, credo che avesse capito che questo sarebbe stato il filo conduttore delle sue giornate: a casa con la sua mamma troia a scopare e sborrare tutto il giorno. Mi avvicinai a lui e mi misi sdraiata di schiena come a cercare un abbraccio, ma con la sola intenzione di provare una posizione diversa. Fabio non ci mise tanto a capire, pochi istanti e il suo cazzo era nuovamente tra le mie gambe. Iniziò a farlo scorrere dentro, spingeva, penso che avrebbe voluto fare entrare anche le palle dentro la mia figa. Alzai la gamba per darmi e dargli maggiore piacere. Ero bagnata all' inverosimile, pronta ad esplodere nel più totale godimento. Fabio continuava a spingere, sentivo il suo glande accarezzare le mie pareti uterine. Qualche istante dopo, iniziai a lasciarmi andare a mugolii che pian piano diventavano sempre più forti… sempre più lunghi… “si amore, mamma sta per venire, continua così che vengo di brutto…” . Fabio mi rispose: “Mamma, sto venendo anche io, sto per riempirti di nuovo di sborra..” “ Vieni tutto dentro, riempimi la figa, riempi la tua mamma di sborra, fammi sentire che sono diventata la tua puttana..” . Urlai e venni come forse mai mi era capitato… e venne anche Fabio… tantissimo… sentivo dentro la mia figa un fiume di sborra calda… era veramente piena… un po' usciva e un po' chissà, sarebbe arrivata nelle ovaie. Mi girai per guardarlo e capire cosa stava provando: sembrava entrato in un altro mondo, in un altra dimensione… e come se l'avessi anestetizzato. “Piccolo mio, hai capito adesso cosa ti aspetterà per tanto tempo? Hai capito che la tua mamma è diventata la tua puttana da scopare e riempire di sborra?” “Mamma, mi sento in paradiso, non sto capendo veramente un cazzo, vestita così da troia non smetterei mai di scoparti e di riempirti di sborra… “. Passo qualche secondo poi mi chiese…”Mamma dai, puliscimi la cappella con la bocca… pulisci tutto con la lingua, ti prego..” Lo guardai senza dire nulla passandomi la lingua sulle labbra.. poi fece uscire lentamente il suo cazzo dalla mia figa fradicia di umori e piena di sborra che sentivo scivolare fuori facendomi sentire ancora più troia. Mi avvicinai così al suo cazzo, alla sua cappella rossa e coperta ancora da rimasugli di sperma per pulirla e sentire in bocca quel sapore di sesso che non avrei abbandonato per tanto. Andai su e giù con la lingua per tutto il tronchetto ancora rigido, passandola sulla cappella con la speranza di vederlo schizzare nuovamente… avevo sete della sua sborra. Continuai per diversi minuti a leccare e gustarmi tutto quel ben di Dio. Poi mi staccai, e mi misi accanto a lui, quasi abbracciati. Io continuai a massaggiare delicatamente il suo cazzo, mentre ci baciavamo facendo girare vorticosamente le nostre lingue una con l'altra. Ci addormentammo, anche se nel cuore della notte trovammo il modo di scopare nuovamente.
Il giorno dopo lo svegliai facendomi trovare con il suo cazzo in bocca… fu un meraviglioso massaggio fatto di lingua e mani che accarezzavano la sacca delle sue palle… ecco, capii che era sul punto di sborrare di nuovo.. uno schizzo incredibile mi fini sul viso, un po' sui capelli e un po' sulle labbra: mi passai la lingua come a gustare un piatto stellato, poi finii di pulire ed ingoiare lo sperma rimasto sulla punta del suo cazzo.
E così iniziò un giorno in cui credo avremmo scopato dalle 12 alle 13 volte. E così i giorni successivi. Ogni momento era buono, ogni posto era adatto per farmi farcire di sborra.
Ero piena di adrenalina ed euforica.
Ma da lì a poco le mie giornate e quelle del mio piccolo maiale sarebbero cambiate ancora… in meglio.
Dopo 4 giorni dovetti uscire per andare a prendere qualcosa al supermercato (anche se con la scusa pensai di approfittare per entrare in qualche negozio di intimo per acquistare qualcos'altro che fosse molto sexy); nel mentre ero intenta a scegliere la lingerie più sensuale, incrociai lo sguardo della mia amica Greta, anche lei nel negozio mentre aveva appena acquistato delle collant nere e color carne entrambe 20 denari. Si avvicinò, ci salutammo e mi domandò: “Come state? Come sta Fabio che è qualche giorno che non viene a lezione di tennis?” “Tutto ok, è solo un po' stanco questi giorni”. Poi mi dice “...al circolo ci hanno lasciato dei documenti da firmare, li ho presi anche per te, se sei a casa più tardi passo”. Volevo rispondere in altro modo ma non so perché le dissi “ok Greta, vieni pure quando vuoi”... Ci salutammo dandoci appuntamento per dopo. Rimasi un attimo spaesata, poi senza comprare nulla mi diressi verso casa…
Arrivata, cercai di riordinare un po' le stanze, ma ciò che non potevo togliere era l'odore di sesso che quelle stanze emanavano. Fabio dal canto suo uscì nudo ( ma ormai era il suo outfit preferito) dalla sua stanza col cazzo duro e dritto, ormai perennemente voglioso di godere e svuotare tutte le sue voglie dentro di me, e come fossimo due drogati di sesso, finimmo sul divano in quattro e quattrotto, Io a gambe aperte e lui con il suo arnese dentro di me… come i cani che quando annusano la cagna in calore vogliono subito montarla… con le mani mi palpava le tette, mentre sotto io ero un mare di umori, lui faceva entrare e uscire dal suo buco preferito il suo bel pisello, finché iniziò ad ansimare per poi dare due colpi dentro di me, dove sentii il suo sperma scaldarmi figa e pancia.
Lo guardai e vidi in lui felicità e pace dei sensi, ma anche la voglia di ricominciare da lì a poco. Non saprei dire con precisione, ma allo stesso tempo sembrava assente, pensai che il cervello si attivasse solo ai comandi che arrivavano dal suo pene. Pensai per qualche secondo se avessi agito bene nei suoi confronti, pensiero che svanì subito, convinta di aver fatto la scelta giusta, convinta che se avessi potuto avrei fatto ancora di più per lui. Rimasi con i miei pensieri tra le nuvole ancora un po', poi lo squillo del telefono mi fece saltare dallo spavento… era Greta…” Tesoro, sei a casa? Vengo tra una mezz'oretta va bene” io le risposi balbettando come se fossi stata scoperta “ va va bene, eeemh, ok, ti aspetto qui” .
Dissi a Fabio di andare in camera sua e di aspettare, lo avrei raggiunto più tardi.
Ricominciai a riassettare casa nel miglior modo, ma mentre lo facevo tornai a pensare: cerco di fare finta di nulla oppure provo a raccontare a Greta la mia nuova vita e quella del mio Fabio? Certo che farò finta di nulla, rischierei di mettermi e mettere nei guai Fabio… mi dicevo. Così continuai a mettere in ordine, ma ben presto il citofono suono’...
Mi specchiai per vedere se pure io ero apposto, ed anche se non molto convinta mi avviai alla porta.
Aprii, era Greta e….wow, la squadrai da testa a piedi, e non c'è che dire, era proprio niente male… pellicciotto molto chic sopra un completo due pezzi, giacca e gonna appena sopra le ginocchia, credo indossasse le collant color carne che aveva comprato la mattina, scarpe con un bel tacco da 8…
La feci entrare e senza tanto pensarci la feci accomodare su quello stesso divano dove pochi minuti prima mio figlio mi allargava le labbra della figa con il suo cazzo.. e dove mi accorsi essere rimaste più di qualche goccie di sborra…
CONTINUA…
scritto il
2025-01-09
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