Un incontro magico
di
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genere
bisex
Oggi mi è accaduta una cosa incredibile. Seguitemi.
Qualche anno fa andai in spiaggia a prendere un po' di sole. Di solito mi recavo in un posto un po' appartato perché mi piaceva prendere il sole nudo. Lo ricordo come se fosse ora; ero tutto depilato, con un perizoma verde fosforescente e le unghie dei piedi smaltate di rosso.
Indossavo una gabbietta metallica molto piccola; in effetti era già da qualche anno che la indossavo e il mio pene era in fase di rimpicciolimento. La gabbia aveva un anello intorno ai testicoli e una flangia piatta che comprimeva il pene con un catetere inserito di una decina di centimetri. Questa flangia aveva un buchetto collegato con il catetere che permetteva di fare pipì e quindi la indossavo spesso al punto che mi ci trovavo proprio a mio agio e senza mi dava la sensazione di essere nudo. Era un gioco iniziato qualche anno fa con mia moglie e continuavamo di comune accordo.
Il tutto però era coperto dal micro costume che indossavo.
Mi assopii al caldo del sole quando improvvisamente venni svegliato da una pallonata che mi colpì su una gamba. Alzai il busto e a 30 metri di distanza vidi dei ragazzi che si erano organizzati per giocare a pallone. Istintivamente mi alzai e detti un calcio al pallone per restituirlo, senza pensare minimamente al fatto che ero conciato in quel modo.
Fatto sta che iniziarono ad arrivare altre pallonate e a riprendere il pallone veniva sempre lo stesso ragazzo, che ringraziava ossequioso ma indugiava a guardarmi incuriosito.
Per farla breve quando dopo un’ora finirono di giocare, i suoi amici andarono via e lui venne a sedersi vicino a me. Facemmo amicizia a tal punto che, oramai al tramonto, gli toccai il pacco dal costume e lui non si ritrasse. A quel punto intrufolai una mano dentro i calzoncini e tirai fuori un bel cazzo mezzo barzotto che mi si induriva tra le mani. Senza fiatare mi piegai su di lui e mi misi in bocca quel ben di dio. Iniziai a fargli un sontuoso pompino, lento con colpetti di lingua a girargli intorno alla cappella e qualche leccata su tutto il fusto. Non tralasciai neanche i coglioni che uno ad uno mi misi in bocca mentre lo segavo con la mano. Mi impegnai nella mia specialità ovvero ingoiare tutto quel cazzo fino alle tonsille, fino a sbattere con la bocca sul suo ventre e così dopo qualche minuto esplose con 4/5 abbondanti schizzi che gli andarono a finire sul petto e in parte sul mio viso.
Gli presi il cazzo alla base e lo scrutavo da sotto. Era un bel mazzuolo di carne, dritto, tronfio e venoso, ancora duro, con una bella cappella in evidenza e tutta la pelle del prepuzio scendeva giù. Lui aveva ancora la testa reclinata in dietro, evidentemente il mio lavoretto gli era proprio piaciuto.
Però subito dopo senza parlare si rivestì e se ne andò frettolosamente.
Io pensai che si vergognava di quello che era accaduto e valutai che anche io era la prima volta che facevo un pompino ad un uomo, nel senso che avevo già fatto molti di pompini ma sempre a trans e in ambiti ben diversi.
Tornato a casa raccontai l’accaduto a mia moglie.
“ bene allora dobbiamo festeggiare il tuo primo pompino “ nature “ disse ……… “
Si infilò uno strapon e mi inculò a dovere senza sosta, fino a quando dopo diversi minuti vide uscire dello sperma filamentoso e vischioso dal buchetto della gabbietta.
Ero venuto senza toccarmi e lei non perse occasione per dirmi “ vedi sei venuto senza toccarti ….. oramai godi solo dal culo ….. , questo è un orgasmo anale bello e buono ……., il tuo primo orgasmo anale …... “.
Non rividi ami più quel ragazzo.
Oggi a distanza di un paio di anni mi è capitato di ricevere diverse telefonate da un corriere che doveva consegnarmi un pacco e chi ti ritrovo al portone ? proprio il ragazzo di quella avventura.
Ci siamo riconosciuti e l’ho fatto entrare in casa per un caffè.
“ ora però ho il tuo telefono e non scappi come la volta scorsa …… “, gli dissi mentre portava la tazzina verso le sue labbra carnose
“ ma ….. veramente io …… ora ho famiglia ….. “.
“ ma fai un brutto mestiere …. dai che ti posso dare una mano …..”
Questa volta mi ha guardato negli occhi e non è scappato.
Qualche anno fa andai in spiaggia a prendere un po' di sole. Di solito mi recavo in un posto un po' appartato perché mi piaceva prendere il sole nudo. Lo ricordo come se fosse ora; ero tutto depilato, con un perizoma verde fosforescente e le unghie dei piedi smaltate di rosso.
Indossavo una gabbietta metallica molto piccola; in effetti era già da qualche anno che la indossavo e il mio pene era in fase di rimpicciolimento. La gabbia aveva un anello intorno ai testicoli e una flangia piatta che comprimeva il pene con un catetere inserito di una decina di centimetri. Questa flangia aveva un buchetto collegato con il catetere che permetteva di fare pipì e quindi la indossavo spesso al punto che mi ci trovavo proprio a mio agio e senza mi dava la sensazione di essere nudo. Era un gioco iniziato qualche anno fa con mia moglie e continuavamo di comune accordo.
Il tutto però era coperto dal micro costume che indossavo.
Mi assopii al caldo del sole quando improvvisamente venni svegliato da una pallonata che mi colpì su una gamba. Alzai il busto e a 30 metri di distanza vidi dei ragazzi che si erano organizzati per giocare a pallone. Istintivamente mi alzai e detti un calcio al pallone per restituirlo, senza pensare minimamente al fatto che ero conciato in quel modo.
Fatto sta che iniziarono ad arrivare altre pallonate e a riprendere il pallone veniva sempre lo stesso ragazzo, che ringraziava ossequioso ma indugiava a guardarmi incuriosito.
Per farla breve quando dopo un’ora finirono di giocare, i suoi amici andarono via e lui venne a sedersi vicino a me. Facemmo amicizia a tal punto che, oramai al tramonto, gli toccai il pacco dal costume e lui non si ritrasse. A quel punto intrufolai una mano dentro i calzoncini e tirai fuori un bel cazzo mezzo barzotto che mi si induriva tra le mani. Senza fiatare mi piegai su di lui e mi misi in bocca quel ben di dio. Iniziai a fargli un sontuoso pompino, lento con colpetti di lingua a girargli intorno alla cappella e qualche leccata su tutto il fusto. Non tralasciai neanche i coglioni che uno ad uno mi misi in bocca mentre lo segavo con la mano. Mi impegnai nella mia specialità ovvero ingoiare tutto quel cazzo fino alle tonsille, fino a sbattere con la bocca sul suo ventre e così dopo qualche minuto esplose con 4/5 abbondanti schizzi che gli andarono a finire sul petto e in parte sul mio viso.
Gli presi il cazzo alla base e lo scrutavo da sotto. Era un bel mazzuolo di carne, dritto, tronfio e venoso, ancora duro, con una bella cappella in evidenza e tutta la pelle del prepuzio scendeva giù. Lui aveva ancora la testa reclinata in dietro, evidentemente il mio lavoretto gli era proprio piaciuto.
Però subito dopo senza parlare si rivestì e se ne andò frettolosamente.
Io pensai che si vergognava di quello che era accaduto e valutai che anche io era la prima volta che facevo un pompino ad un uomo, nel senso che avevo già fatto molti di pompini ma sempre a trans e in ambiti ben diversi.
Tornato a casa raccontai l’accaduto a mia moglie.
“ bene allora dobbiamo festeggiare il tuo primo pompino “ nature “ disse ……… “
Si infilò uno strapon e mi inculò a dovere senza sosta, fino a quando dopo diversi minuti vide uscire dello sperma filamentoso e vischioso dal buchetto della gabbietta.
Ero venuto senza toccarmi e lei non perse occasione per dirmi “ vedi sei venuto senza toccarti ….. oramai godi solo dal culo ….. , questo è un orgasmo anale bello e buono ……., il tuo primo orgasmo anale …... “.
Non rividi ami più quel ragazzo.
Oggi a distanza di un paio di anni mi è capitato di ricevere diverse telefonate da un corriere che doveva consegnarmi un pacco e chi ti ritrovo al portone ? proprio il ragazzo di quella avventura.
Ci siamo riconosciuti e l’ho fatto entrare in casa per un caffè.
“ ora però ho il tuo telefono e non scappi come la volta scorsa …… “, gli dissi mentre portava la tazzina verso le sue labbra carnose
“ ma ….. veramente io …… ora ho famiglia ….. “.
“ ma fai un brutto mestiere …. dai che ti posso dare una mano …..”
Questa volta mi ha guardato negli occhi e non è scappato.
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