Una coppia inaspettata, racconto in Eros

di
genere
sentimentali

Sono una studentessa universitaria, sto facendo un tirocinio presso un ente che si occupa di studiare e sperimentare in ambito neuroscientifico. E' ormai un paio di mesi che svolgo il tirocinio presso questo ente, e c'è il mio tutor che è un gran figo.
alto ma non troppo, muscoloso e robusto , occhi scuri ed un
bello sguardo intenso, molto mediterraneo. Non è il classico ragazzo che dici "oh mio dio" ma è molto affascinante e piacente. La sua gentilezza e la sua disponibiltà sono merce rara a questo mondo, è molto dolce. Non riesco a capire se sia sempre così gentile con tutti o se è tale soprattutto nei miei confronti.
Mi sento profondamente attratta.
Una normale giornata in laboratorio settembrina, iniziano i primi freddi. siamo io e lui a fare le varie valutazioni alle persone, siamo noi e altri dottorandi, ma spesso in stanza siamo solo noi due.
un pomeriggio dopo essere stati a gestire una parte dell'esperimento in una palestra siamo andati nel lab ed eravamo solo noi due. Mi chiede se fossi interessata alla ricerca
"sei interessata alla ricerca?"
"non molto, non è proprio uno dei miei principali interessi "
qualche ora dopo "io penso che tu sia molto precisa e che tu sia portata. sicura che non ti piace?" dopo tutte le
valutazioni fatte insieme e tutte le ore passate insieme mi rendo conto che stare vicino a lui, il senso di
familiarità che inizio a sentire, il calore, il benessere iniziano a farsi sentire. Chiudiamo il lab verso sera,
e durante la chiusura ci perdiamo in chiacchiere.
"sei fidanzata?"
"si, da circa un anno"
"tu sei fidanzato?"
"sono fidanzato da cinque anni "
"Wao, molto tempo. complimenti"
"grazie! voi invece siete una coppia giovane"
"si"
"di dov'è lui?"
"vive lontano, verso nord"
"ah, come mai una relazione a distanza?"
"eh , non sono mai stata tipo da relazioni a distanza ma lui mi ha presa molto"
"ho capito, beh, le cose come vanno vanno. la vita è cosi"
"Esatto"
Usciamo dal lab e andiamo via. In ascensore mi sorride, chiacchieriamo un pò e poi va via dall'edificio nella direzione opposta alla mia.
Arrivo a casa, ceno e mi faccio la doccia. mi sdraio sul letto, finalmente, dopo una giornata in giro.
Mi rilasso e dopo qualche minuto mi arriva un messaggio da parte sua, sono abituata a riceverli per, diciamo, le attività da svolgere e gli orari visto che è lui a gestirli. invece stavolta erano messaggi
abbastanza differenti dai classici.
"Buonasera, come stai?"
"Tutto bene grazie, e tu?"
"Io anche, grazie mari. giornata stancante ma siamo riusciti a fare tutto, sono contento che mi hai aiutato.
Mi dispiace che al momento sei l'unica tirocinante che deve gestire insieme a me questi compiti ma gli
altri ragazzi ci sono poco. Infatti verranno valutati diversamente viste le numerose assenze. "
"Capisco, grazie"
"Che fai stasera?"
"Sto a casa, non ho particolari impegni, sto leggendo un libro di Castaneda. tu?"
"interessante, io non ho programmato nulla. Ma... che ne pensi se ci vedessimo e facessimo una chiacchierata? il progetto vedo che ti sta interessando ed anche se è fuori dall'orario canonico potremmo
discuterne, magari in un pub"
"Grazie Andrea, mi farebbe piacere. Dopotutto è una bella idea, ci sono tante cose interessanti di cui
discutere in merito. A che indirizzo devo venire?"
"Ma figurati... vengo a prenderti io, insomma, mi dispiace che devi attraversare la città"
"Ma anche tu abiti lontano e fuori città"
"Non fa nulla Maria. se hai diffidenza nel darmi il tuo indirizzo posso venire in un punto che preferisci, ma
insisto nel venirti a prendere io, del resto, mi piace anche guidare"
"Va bene, mi faccio trovare in questa via............ è davanti ad un centro commerciale"
"D'accordo. per le 21 sarò lì"
"A dopo"
Chiudo il telefono e mi preparo, mi vesto in modo molto sobrio, casual ma leggermente elegante. Non mi piace essere troppo anonima. Un paio di jeans comodi e che assecondano le mie forme, una maglietta in simil velluto morbida e color cobalto e degli stivaletti neri.
Mi faccio una treccia, un filo di trucco e mi incammino verso il centro commerciale. Alle 21.10 arrivo lì,
leggermente in ritardo e lo trovo già lì. Che bello, è anche puntuale. Esce dalla macchina e mi saluta.
"Ciao Maria, andiamo?"
"Andiamo andiamo.. "
salgo sulla sua macchina bianca ed iniziamo ad avviarci al pub, distante una ventina di kilometri. Ci perdiamo in chiacchiere di circostanza durante il tragitto. ed in men che non si dica arriviamo al pub.
Parcheggiamo ed entriamo.
"Cosa gradisci da bere? io sono indeciso, non bevo molto solitamente ma un cocktail lo ordino volentieri"
"Io vorrei un qualsiasi cocktail che contenga cocco o ananas, sono fissata con la frutta esotica"
"Molto buono"
Ordiniamo e continuiamo la nostra conversazione. I cocktail si fanno numerosi sul nostro tavolo durante la serata, fino a renderci brilli ma assolutamente non ubriachi. siamo entrambi persone abbastanza coscienziose.
"Allora Mari, come hai trovato il nostro progetto quando hai dovuto scegliere il tirocinio?"
"eravate nella lista delle convenzioni ed avendo uno spiccato interesse nelle neuroscienze ho voluto fare
domanda. Anche perchè al mio interno alimento spesso la parte più filosofica a scapito di quella scientifica e volevo fare un'esperienza che mi tenesse più legata ai fatti"
"Ci sta, è una constatazione giusta la tua, provare a fare cose lontane dal nostro solito approccio è un bel modo di approcciarsi alla vita. molto bene"
"tu invece sei uno abbastanza stacanovista o sbaglio? vedo che ti dedichi anima e cuore al tuo progetto,
sei sempre in laboratorio, hai sempre energia"
"Non ho sempre energia a mille ma effettivamente mi dedico molto a questo dottorato, anche perchè così al termine dei percorsi avrò sviluppato capacità in ambiti anche abbastanza diversificati tra loro, un pò come te"
"E' bello vedere qualcuno dedicarsi così ad un fine in un mondo in cui la massa non sa in che direzione sta andando"
"grazie Maria! Che belle parole che mi stai dedicando"
"figurati"
"Comunque sono incuriosito, anche tu hai un non so che di particolare. che percorso stai facendo nella vita oltre quello di cui sono già a conoscenza?"
"io faccio arti marziali, viaggio quando posso, studio talvolta medicina cinese e niente...parlo con tante persone, mi piace stare in mezzo alla gente, vederla cambiare, crescere, adattarsi, evolversi e farla evolvere quando possibile"
"insomma... roba da poco eh. quante cose! non capita spesso di conoscere una persona così multidisciplinare"
" ci insegniano ad essere spesso una sola cosa in questo mondo, bisogna avere tanti interessi e passioni"
"ben detto..."
ci guardiamo per qualche istante in silenzio, che bel luccichio che ha negli occhi
" mi piace come mi guardi, mari"
"ti guardo incuriosita, non stupirti"
"perchè no? mi guardi in modo particolare"
"come descriveresti il modo in cui ti guardo?"
"incuriosito come dicevi tu, ma hai questi occhi grandi che parlano praticamente ahahah, sei molto bella,hai dei lineamenti particolari ma anche dolci"
arrossisco. quel gioco di sguardi era come spogliarsi senza spogliarsi.
"grazie Andrea" gli faccio un gentile sorriso
"è stato interessante uscire con te stasera, stimolante direi"
"non farci l'abitudine però, siamo entrambi fidanzati. ricordi? "
"certo, ma l'essere fidanzato perchè dovrebbe impedirmi di osservarti e contemplarti nel tuo essere ciò che sei al massimo delle tue possibilità? le impressioni, la novità, la varietà di sensazioni che una persona insolita può donarci io le esploro nella mia mente"
" non sento parlare nessuno più in questo modo. preserva sempre questo tuo essere frizzante, non fartelo portare mai via da niente e da nessuno"
"no...certamente. "
"andiamo.... è tardi, domani dobbiamo alzarci presto"
"va bene, hai ragione. Andiamo... "
si appresta a pagare il conto per entrambi
"Ei andrea ma che fai? pago io per me, tranquillo. grazie del pensiero ma non posso accettare"
"nono... insisto, è stata una bella serata e voglio ringraziarti così"
"d'accordo, se proprio insisti ti lascio a questo piacere"
"grazie"
Esco e lo attendo fuori. Esce e ci incamminiamo nella macchina prossima al locale. mi accompagna
verso casa, il tragitto dura una mezz'ora. mi sorride mentre parliamo. sento un certo freddo e lui accende il riscaldamento mi lascia al centro commerciale dove mi aveva presa ad inizio serata. Scende dalla macchina per
salutarmi, mi abbraccia. Per pochi istanti. lo sento che ha paura di darmi impressioni sbagliate. Il suo profumo è buonissimo. Dolce ma deciso, sa di pulito. Secondo me è tutta la palestra che fa a renderlo così, emana proprio testosterone questo ragazzo.
"ciao maria a domani"
"buonanotte"

Il giorno dopo vado in laboratorio verso le 8 come concordato. iniziamo a montare tutto ed in qualche
modo le nostre mani per "sbaglio" si ritrovano più volte a sfiorarsi nello sbrogliare i vari cavi dei dispositivi
che utilizziamo. facciamo i primi due signori e poi facciamo altre valutazioni alle altre persone che mancavano per raggiungere l'obiettivo della mattinata.
è ora di pranzo ormai e siamo rimasti solo noi due in lab.
"Ei andre, tu che hai per pranzo?"
"uova e riso con verdure. tu?"
"io sto andando già a comprare qualcosa, tu hai bisogno di altro?"
"nono ti ringrazio."
scendo giù a prendere il mio pranzo e tornando di sopra ci mettiamo a mangiare insieme al tavolo del
laboratorio. dopo pranzo mi metto a leggere un pò in attesa degli esperimenti delle 15.
"cosa leggi?"
"Stesso libro dell'altra sera. ho quasi finito"
"Va bene, ma rilassa le spalle, sei tutta in tensione" disse mettendomi la mano sulle spalle e facendomi
un piccolo massaggio. butto la testa all'indietro per guardarlo negli occhi
"ti aspetta una bella carriera da massaggiatore ahahah, sei bravo!" con quelle mani potenti sarebbero stati bravi tutti. ha delle mani molto belle.
finisce la giornata, riordiniamo tutta la stanza ed andiamo via. oggi sono venuta coi mezzi, mi aspetta una bella traversata
"come torni a casa oggi, marì?"
"torno con la metro, faccio prima e mi risparmio il traffico"
"uh, posso accompagnarti ? sarai stanca..."
" ma non preoccuparti andrew ahah, non sono stanca dai, ho lavorato con te e mi hai aiutata a fare tutto, abbiamo gestito bene la giornata"
"certo, e allora visto che siamo bravi a gestire le cose perchè non lasci che ti accompagni? anche a me piace passare il tempo in tua compagnia"
"d'accordo. trovi sempre il modo di convincermi a fare le cose"
"ma dai che sotto sotto sei contenta che ti convinco "
alzo gli occhi al cielo, sorrido ed acconsento a farmi accompagnare, adora stare con me, è gentile e disponibile, perchè no?
"in che zona abiti? metti il tuo indirizzo sul navigatore "
"ah però che bella zona"
"è molto bella, si, è piena di verde"
il viaggio dura un'oretta, c'era molto traffico, come al solito.
"che buon profumo che hai maria! o sono io particolarmente sensibile o te ne sei messa tanto, non lo so, ma è davvero buono"
"probabilmente sei tu ad essere sensibile...a me proprio, ultimamente"

" può essere...non ti rendi conto di che energia che emani. mi verrebbe voglia di stare sempre vicino a te ultimamente, non vedo l'ora di vederti. Ogni volta che so che in laboratorio ci sarai tu io sono contento come un bambino"
"Andrea.... addirittura? cosa ho fatto per darti tutte queste belle impressioni? anche io la penso così su molte cose ma... non ti senti un pò a disagio? siamo entrambi fidanzati"
"prima cosa.. tu sei eccellente in ciò che fai, ecco perchè mi dai queste impressioni. seconda cosa. Lo so che siamo fidanzati, me lo ricordi praticamente sempre. sono adulto però e responsabile di quello che sento. sento tutto ciò che ti ho appena detto"
"anche io provo grande interesse per te. Ma sono gli ormoni che ti fanno parlare così"
"ti garantisco che non sono nè gli ormoni nè quel dolce profumo che indossi ogni giorno"
"va bene... che posso dirti?"
" visto che anche tu ricambi questo interesse e te lo leggo negli occhi, perchè non esci di nuovo con me?"
"ancora? ma tu mi stai chiedendo di uscire con te chiedendomi in un certo senso di fare del male alle spalle alla persona che amo di più sulla terra"
"infatti mi sento uno stronzo a chiedertelo, però, accetta ti prego"
"devo declinare l'invito, anche se con grande dispiacere. ci vediamo questi in giorni in lab"

ho chiuso la portiera alle mie spalle, stavo soffrendo parecchio in quel momento. una parte di me che aveva espresso con fermezza e dovere la sua volontà era in contrasto con la voglia di esplorare quel ragazzo, sentirlo parlare, sentirlo ridere e stargli vicino. com'è possibile che provo un affetto così profondo per due persone? la domanda mi ha tartassato per tutta la nottata. il giorno dopo avrei dovuto vedere Andrea e tutti gli altri dottorandi in laboratorio ma ero stanca...sono andata a dormire fiduciosa
che il giorno dopo sarei stata meglio.
il giorno dopo mi sveglio e vado in lab come ormai ogni giorno negli ultimi tempi. Vedo i dottorandi e li saluto, saluto anche Andrea mostrando un sorriso ma vedo il dispiacere nei suoi occhi.
rimane tutta la mattinata a fare le valutazioni nella stanzetta contigua alla nostra. Nel pomeriggio vanno via tutti e rimaniamo come al solito io e lui a somministrare i test alle ultime due persone nel pomeriggio.
Una coppia di coniugi.
mi inclino per attaccare una spina, mi cade qualcosa e mi giro di scatto e vedo che Andrea mi sta fissando il culo...faccio finta di niente e torno ad attaccare la spina come niente fosse. Ascoltiamo la storia di questa coppia di marito e moglie a fini psicologici ma la loro storia è molto intensa, vissuta, avventurosa.
Con gli alti e bassi che ogni coppia mostra in vari periodi della vita. Andrea mi guarda ogni tanto, con gli occhi curiosi e speranzosi. finiamo il nostro dovere e poi accompagno i signori all'ascensore. torno di sopra e trovo Andrea intento a riordinare. Mi accingo a fare lo stesso, aiutandolo.
Ad un certo punto mi gira un pò la testa e mi siedo.
"Tutto bene ?"
"si si...mi gira la testa, perdonami ma sto seduta cinque minuti, non posso aiutarti ora"
"vuoi che ti porti qualcosa?"
"nono... stammi un attimo vicina, per ora non ho bisogno di nulla"
Andrea prende una sedia e si avvicina a me. Mi mette una mano sulla spalla assicurandosi che io stia bene.
"grazie che mi stai vicina, comunque prima ho visto come mi guardavi...il mio lato B"
il fatto di sentirmi poco bene mi ha fatto abbassare le difese ed ora dico le cose più facilmente a quanto
pare.

" beh sei ben fatta, scusami, mi è caduto l'occhio. Non solo oggi"
" anche tu sei molto...molto bello"
mi guarda negli occhi, si avvicina "stai dicendo mica che provi attrazione fisica?"

non rispondo ma ricambio lo sguardo in modo subdolo. gli prendo entrambe le mani, le scruto, le esamino con le mie mani, le esploro, sento la pelle soffice di quel ragazzo pieno di dedizione, il calore della sua pelle. Andrea si avvicina e mi bacia, schiude le sue labbra piano piano e tenendomi le mani nelle sue stringendole, continua a baciarmi.. mamma mia l'eccitazione che provo in questo momento.
Sento di starmi bagnando sotto al sottile tessuto delle mutandine.
"baci benissimo Maria" si è staccato solo per dirmi questa cosa e poi è subito tornato ad unire le sue
labbra alle mie. I baci aumentano di intensità, mi attira a sè prendendomi cavalcioni su di lui. ora siamo entrambi sulla sua sedia. Mi mette le mani sul culo e mi massaggia delicatamente, mi stringe a sè. Inizia a baciarmi il collo. Si insinua nel sinuoso tessuto della mia camicetta, sento il suo respiro caldo vicino al
mio seno. Si alza e va a chiudere la porta a chiave, torna da me
"ho voglia di te, ho una voglia come non la ho mai avuta prima. Ti voglio fare mia in questo laboratorio"
non proferisco parola, prendo il suo viso tra le mani e continuo a baciarlo, quanta lingua in quei baci. si abbassa i pantaloni e rimane in mutande, mi prende in braccio e mi adagia sul tavolo. mi toglie i jeans e rimango solo con mutandine e reggiseno.
"sei meravigliosa, santo cielo" mi guardava con occhi voraci, famelici.
inizia a baciarmi i capezzoli, togliendomi il reggiseno con dei leggeri morsi, mi tiene le mani sui fianchi,
avvicina il viso alle mie mutande.
"hai un profumo molto interessante anche qui giù, piccola dea"
sospiro, cercando di non essere rumorosa. Mette le sue mani sotto ai lembi delle mutandine sfilandomele e lasciandole cadere ai miei piedi.
inizia a baciarmi l'interno coscia, si avvicina alle mie labbra, aprendo le sue sulle mie più intime. sento il suo calore, la sua lingua bagnata avvolgere la mia piccola fica. infila due dita dentro di me toccando ripetutamente il mio punto G, facendomi trasalire ogni istante. Mi inarco, bagnando il suo viso della mia eccitazione. Mi alzo ed inizio ad inginocchiarmi davanti a lui, sottomettendomi alla sua virilità.
"Che bella dote eh"
fa un sorrisetto presuntuoso e si lascia andare. gli abbasso i boxer e sento il profumo del suo sesso, un odore buono, pulito ma naturale. Lo guardo negli occhi mentre prendo il suo membro in mano ed inizio a segarlo, prima piano e poi sempre più velocemente. Prendo il suo pisello in bocca, massaggiandolo con la mia lingua, scappellandolo con le labbra, tutto questo accompagnato dai miei sguardi seducenti.
Dio quanto era bello vederlo, sentirlo, averlo nella mia bocca, scopare la sua mente.
Mi prende e mi gira, mi ritrovo lui che mi bacia il collo, la schiena, infila la sua testa fra i miei glutei sodi e mi lubrifica la vagina. Sento il suo pisello strusciarmi dietro...
"sto per farti godere mari."
"penetrami ti prego, ti voglio dentro, voglio sentirti dentro fino in fondo"
non se lo fa ripetere due volte, me lo infila fra le labbra e lo sento scivolare verso la mia cervice, sto a pecora davanti a lui, a sua disposizione, a godere entrambi l'uno delle carni e dell'anima dell'altra. Inizia a stantuffarmi con quel palo carnoso e prepotente che ha fra le gambe, gemiamo sommessamente per
non far sentire il nostro piacere a tutta l'università.
"Maria, sei la mia preferita. ti darò sempre piacere e ti darò sempre il meglio di ciò che sono. grazie per tutta la fiducia che mi stai dando"
"prendimi Andrea, con te voglio lasciarmi andare"
continua a scoparmi fino a che non sta per venire. mi prende per i fianchi per darmi le ultime botte, sento il mio culo urtare rumorosamente contro il suo pube, infrangendosi su di esso.
"girati che ti vengo in bocca tesoro"
continuo toccandomi da sola inginocchiata davanti a lui, sento e vedo il suo sesso pulsare davanti ai miei occhi mentre viene lavorato dalla sua bella mano.
"sto per venire andrea, an...drea...aaa"
"apri la bocca apri la bocca che ti riempio "
mentre vengo ed i miei rivoletti bagnano il pavimento sento sulla lingua la sua cappella fiottare lunghe ondate di nettare caldo. lo accolgo tutto, stringendogli il culo per tenerlo nella mia bocca. Ero ghiotta di quel delizioso liquido caldo. dio quanto era buono.
ingoio tutto con piacere perchè era davvero buono, delicato
mi sdraio per terra, stanca e soddisfatta. Andrea mi raggiunge, abbracciandomi.
che gran piacere.
di
scritto il
2024-11-04
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