Madre insoddisfatta (dialogo tra madre e figlio)
di
Ciro Esposito83
genere
incesti
MADRE Non capisco perché i figli facciano tante storie circa alcuni argomenti che riguardano i genitori. La nudità ed il sesso sono l’argomento preferito dei ragazzi da quando cominciano a capire qualcosa della vita, però si ostinano a pensare che i genitori siano una cosa a parte. Anzi, provano persino disgusto alla sola idea che i loro genitori possano avere una vita sessuale normale, come tutti gli altri…
FIGLIO Ma mamma!
MADRE È vero. E tu ne sei la dimostrazione. Da dove nasce tutto questo casino? Dal fatto che sei entrato in bagno e mi hai vista nuda ed hai fatto una faccia come se ti venisse da vomitare. Capisco di non avere più vent’anni ed un fisico fresco come quello delle ragazzine che frequenti tu, ma non sono neppure una vecchia decrepita che cade a pezzi. Comunque sia, il tuo disgusto non nasce da questo, lo so bene. È perché io sono tua madre.
FIGLIO E non è bello che i figli vedano nudi i propri genitori.
MADRE Altrettanto dovrei dire io… Non è bello che un genitore veda un figlio nudo che si sta masturbando in giro per casa, convinto di essere solo… E non aggiungo altro su questo argomento. Il fatto è che certe cose fanno parte della vita domestica, del quotidiano, del familiare. Ci sono situazioni, pensieri, discorsi, che sarebbe bello poter fare con le persone che ti stanno più vicine, quelle che ami di più e che più ti amano, invece di dover parlare con un’amica di cui non hai la certezza di una piena comprensione. Il senso della famiglia dovrebbe essere anche questo. È più rassicurante potersi aprire ad un figlio che ad un estraneo. Invece le cose non stanno così. Ad un certo punto, tra genitori e figli si creano dei muri, delle inibizioni e non se ne viene più fuori.
FIGLIO Mi spiace, mamma. Non avevo capito ce tu avessi simili esigenze. D’altro canto non è facile neppure per un figlio aprirsi, a volte. C’è sempre quel timore di essere giudicati, osteggiati. So che molte volte tu mi parli nel mio interesse, per proteggermi, ma alla mia età si ha voglia di vivere. Allora finisce che ricadiamo nei soliti ruoli di figlio e genitore e quindi recitiamo la nostra parte.
MADRE Hai ragione, ragazzo mio, il fatto è che tendiamo a dimenticarci di essere molto di più. Ci vediamo solo in quella prospettiva, perdendo la possibilità di viverci come esseri umani.
FIGLIO Facciamo così, mamma. Ogni tanto dimentichiamoci chi siamo e parliamoci senza la maschera del ruolo che interpretiamo. La prossima volta che vorrai aprirti con qualcuno, confidarti, anche solo sfogarti, io sarò qui per te e sarò pronto ad ascoltarti da adulto e da persona che ti vuole veramente bene.
MADRE Sei un tesoro. Abbracciami, che ne ho tanto bisogno…
FIGLIO Ehi, mamma. Che fai? Stai piangendo?
MADRE No, è solo che mi sono commossa un po’, ma adesso passa.
FIGLIO Sei sicura che sia solo questo? Non è che hai già bisogno di parlare?
MADRE Non vorrei passare per una che se ne approfitta subito, però, in verità, mi farebbe tanto piacere potermi confidare con te.
FIGLIO E allora fallo, senza esitare. Sono qui per questo, mamma.
MADRE Vedi, il fatto è che io ho tante amiche, ma ci sono cose che non ho mai osato confidare a nessuna di loro. Sai bene che tenere troppo a lungo dei segreti può far male. D’altro canto mi trovo anche nella posizione in cui, in quanto tua madre, non so se sia veramente giusto arrivare a tanto con te.
FIGLIO Che fai, mamma? Ti tiri indietro? Abbiamo detto di abbandonare i nostri ruoli e di parlarci liberamente. E poi non sono più un ragazzino. Avanti, coraggio.
MADRE E va bene. Però mi devi promettere che se l’argomento ti infastidisce, me lo dici e smettiamo.
FIGLIO Promesso.
MADRE Allora il problema è questo: tuo padre ed io non ci amiamo più. Sono anni che l’ho capito e me ne sono anche fatta una ragione. So anche che lui ha trovato il modo di sopperire a questa cosa…
FIGLIO Vuoi dire che ha un’amante?
MADRE Voglio dire che soddisfa le sue esigenze sessuali in qualche modo. Non credo con una relazione fissa. Penso piuttosto a rapporti occasionali.
FIGLIO Prostitute?
MADRE Non so. E neppure voglio sapere, in realtà. Dico solo che da quando si è creata questa situazione tra noi due, lui non mi cerca più ed io non faccio nulla per incoraggiarlo. Anzi, adesso che ho cominciato ad avere certi sospetti, non ho alcuna intenzione di permettergli di sfiorarmi.
FIGLIO È pur sempre tuo marito…
MADRE Non è così semplice. Per me, il fatto che faccia con altre donne le stesse cose che ha fatto con me e che poi magari voglia farle nuovamente con me, è inaccettabile.
FIGLIO Capisco. Magari ti può trasmettere qualche malattia.
MADRE È più di questo. È come se lo sentissi impuro. Non è semplice da spiegare. Un tempo pensavo che certe cose fossero solo nostre. Quasi avessero un’aura di sacralità. Ora pensare che le stesse cose lui le fa con una qualsiasi mi fa stare male.
FIGLIO Va bene, mamma, però, in fin dei conti, prima che vi sposaste, entrambi avete avuto delle relazioni e quindi quelle stesse cose magari le avete fatte con altri.
MADRE Alcune cose sì, altre invece le abbiamo sperimentate solo tra di noi. Sai, quando si è giovani si vive la sessualità con un impeto spontaneo. Col tempo e con l’esperienza, invece, ci si raffina e allora si va alla scoperta di qualche dettaglio, di qualcosa di particolare e originale che prima si era ignorato o che si era creduto di non voler mai provare.
FIGLIO Stai parlando di sesso e cose strane?
MADRE Ecco, appunto. Cose strane. Alla tua età c’erano cose che io ritenevo strane e che mi dicevo che non avrei mai voluto sperimentare, tanto mi sembravano turpi e poco interessanti. Poi invece, insieme a tuo padre, mossi sia dall’amore che dalla voglia di scoprire e sperimentare, ci siamo avvicinati ad alcune pratiche particolari e abbiamo scoperto che avevo un potere seduttivo molto forte. Il fatto è che eravamo lui ed io insieme, per questo abbiamo trovato il coraggio di osare. Quelle stesse pratiche sono diventate parte del nostro rapporto intimo e mai mi sarei sognata di fare le stesse cose con un altro uomo. Per tuo padre invece la faccenda è diversa ed ho scoperto che le ha fatte con altre donne. Per me è stato come violare qualcosa di sacro e renderlo impuro.
FIGLIO Anche se non ho chiaro il quadro della situazione, credo di aver compreso il senso e quindi capisco come tu ti possa sentire ora. Mi spiace davvero mamma. Tuttavia, se le cose stanno così, forse dovresti fare uno sforzo e superare questo trauma. Sei ancora giovane e hai diritto di vivere la tua vita.
MADRE Lo so, tesoro. Ho pensato tante volte che anch’io avrei potuto trovare un uomo. Magari non un’avventura di una notte, come fa tuo padre, ma qualcuno che possa volermi bene ed accettarmi con tutti i miei difetti e le mie perversioni.
FIGLIO Perché dici questo?
MADRE Vedi, figliolo, visto che abbiamo deciso di parlarci alla pari, non ti voglio nascondere che, grazie anche a tuo padre, in me si è evoluta una vita sessuale particolare. Ci sono certe cose che non possono essere escluse, perché fanno parte del mio modo di essere, di vivere la mia intimità. Sono conseguenza del percorso fatto con lui. Ho imparato molto ed ho finito per essere dipendente da certe pratiche, senza le quali la mia vita intima è incompleta. Ora però mi chiedo se una persona qualsiasi sarebbe disposta ad accettare queste mie piccole particolarità. Con tuo padre mi sentivo accolta, lui desiderava certi miei comportamenti. Un altro uomo potrebbe esserne disgustato. Dal canto mio, non potrei più avere un rapporto intimo che escludesse alcuni momenti particolari e questo mi mette nella condizione di preferire restare per i fatti miei, piuttosto che rischiare di essere rifiutata e di vedere un’espressione di disgusto nell’uomo che mi sta di fronte e che fino a un momento prima mi desiderava.
FIGLIO Ti confesso, mamma, che questo tuo discorso mi ha un po’ turbato. Insomma, non voglio entrare troppo nella tua vita privata, quindi non provo neppure a supporre di cosa tu stia parlando. Quello che mi ha colpito è il fatto che tu parli come se queste “pratiche” fossero il fulcro di un rapporto. Immagino che tu potresti trovare un uomo e andarci a letto normalmente. Poi, se le cose funzionano, potresti sondare il terreno e vedere se magari è disponibile verso alcune particolarità.
MADRE Non è così semplice. Tralasci il fatto che quando una donna cerca un uomo e non una semplice avventura, investe molte energie e queste andrebbero sprecate se poi, al momento opportuno, dopo magari una relazione di un certo tempo, tutto dovesse finire perché lui si è rivelato la persona sbagliata da questo punto di vista.
FIGLIO Se la metti così, dovrei dirti di lasciar perdere a priori.
MADRE Sì, dovrei fare così, lo so. Ogni tanto però sento il bisogno di qualcosa di personale, che mi appaghi, che mi dia soddisfazione.
FIGLIO Okay, mamma, abbiamo detto che possiamo parlarci liberamente e quindi spero di non esagerare con le mie parole… Se tu senti certi bisogno, puoi sempre provvedere da sola. Insomma, sei una donna moderna. Non dovrei essere io a dirtelo, ma la masturbazione non è una cosa brutta. Non siamo più legati a certi tabù.
MADRE Sei tenero, figliolo. Però le mie esigenze sono un po’ più complicate.
FIGLIO E va bene, mamma, però oggi si trovano le soluzioni a tutto. Sai, ci sono i vibratori. Se ti vergogni ad andare in un sexy shop, li puoi acquistare anche su internet. Sono di tutte le forme e per tutte le esigenze.
MADRE Non mi sarei mai aspettata di fare una simile conversazione con mio figlio. Ora però ne sono più che contenta. Con nessuno avevo mai potuto parlare così apertamente. Sento il tuo amore anche in queste parole. Per questo motivo voglio essere sincera e aperta con te. Allora spero che non arrossirai se ti dico che tua madre queste cose le conosce benissimo e che di vibratori e cose simili ne ho una certa esperienza.
FIGLIO Ah… Ecco. Sì… Bene. Mi fa piacere.
MADRE Le mie esigenze vanno al di là anche di questo, implicano una partecipazione a due, un’interazione che può avvenire solo tra due persone che sono in sintonia su qualcosa di particolare…
FIGLIO Scusa, mamma, ma non capisco.
MADRE Pipì.
FIGLIO Ah, sì. Vai, pure, ti aspetto qui e poi continuiamo.
MADRE No, sciocchino. Non hai capito. Non devo andare in bagno. Pipì è la mia perversione.
FIGLIO …
MADRE Sì, insomma, ho una perversione che mi porta ad essere attratta dal pissing. Sia passivo che attivo. Ti sconvolge?
FIGLIO Non so cosa dire. Ti tutti gli argomenti che potevano trattare, questo è quello che non avrei mai immaginato. Però, se ci penso un po’ sopra, non è poi nulla di troppo sconvolgente. Devo solo digerire l’idea che a mia madre piaccia una certa cosa, quale che sia. Più che la tua particolarità, credo che sia il fatto che tu abbia deciso di parlarne così apertamente con me, che mi agita. Siamo andati molto oltre quello che mi sarei aspettato… Però mi sembra una cosa positiva.
MADRE Se preferisci, possiamo cambiare argomento.
FIGLIO Direi che possiamo andare avanti. D’altro canto tu hai bisogno di confidarti ed io almeno posso capire meglio.
MADRE Va bene. Allora, io ho questa piccola perversione, prendiamolo come un dato di fatto. La mia paura è di incontrare un uomo che mi piace, ma che non mi accetti per questa cosa, che invece era totalmente condivisa con tuo padre. È una pratica di cui sono diventata totalmente dipendente. Se non c’è, non ci può essere neppure vero piacere per me.
FIGLIO Ma puoi farla anche da sola…
MADRE No, figliolo. Quello che mi… eccita… è che ci sia qualcuno con me, che mi guardi, che sia… ricettivo. E che possa magari anche ricambiare. Dopo tutto quello che ti ho detto, capirai quindi che è da tanto tempo che io non mi sento più soddisfatta.
FIGLIO Lo capisco, mamma. Tuttavia, perché non pensi che comunque con papà potrebbe ancora funzionare? Non dico a livello sentimentale, ma solo come tua controparte in questo… gioco? È brutto da dirsi, ma potresti sfruttarlo, se senti così tanto il bisogno.
MADRE Assolutamente no. Non voglio. Con lui ho chiuso. Mi sento tradita. Non perché va a letto con altre donne, ma perché ha infranto la sacralità del nostro rapporto speciale facendo le stesse cose con altre persone. È imperdonabile. Non ci voglio neppure pensare. Così ho deciso di rinunciare a tutto. È troppo angosciante sia ripensare al passato che immaginare situazioni future in cui starei in ansia per il timore di non essere compresa.
FIGLIO E allora cosa fai?
MADRE Niente, mi tengo il mio desiderio inappagato. Dirotto le energie altrove. Cerco di non pensarci. Almeno fino a che non faccio sogni tormentati che mi lasciano addosso una sensazione di frustrazione che neppure puoi immaginare.
FIGLIO Mi spiace tanto, mamma. Non sai quanto vorrei poterti aiutare.
MADRE Purtroppo non puoi, figliolo. Non c’entri in questa cosa. Comunque sia, il fatto stesso che tu abbia permesso questa conversazione mi ha fatto davvero bene.
FIGLIO Grazie mamma. Questo comunque non attenua le tue sofferenze.
MADRE Adesso non esageriamo. Sofferenza è una parola grossa. Si tratta solo di desiderio inappagato.
FIGLIO Posso farti qualche domanda più personale, mamma?
MADRE Sulla mia perversione?
FIGLIO Se non ti da fastidio…
MADRE Proviamo.
FIGLIO Se ti chiedo qualcosa che ti mette in imbarazzo, dimmelo.
MADRE Va bene, caro. Ma se non ti sei sentito in imbarazzo tu, dopo quello che ti ho detto, sarà difficile che possa sentirmici io.
FIGLIO Questa cosa che ti piace tanto è più tua verso l’altro o l’altro verso di te?
MADRE Dipende dai casi, a volte è più una questione psicologica. Magari basta solo che uno dei due la faccia e l’altro stia a guardare.
FIGLIO Se ho capito bene, allora, può essere anche una cosa semplice.
MADRE Diciamo di sì. Si possono creare diverse situazioni con vari livelli di coinvolgimento.
FIGLIO E comunque tutti ti possono aiutare a… ad avere gli stimoli giusti?
MADRE Ma sì. A volte basta poco. Un’idea, una situazione. Colleghi un fatto fisico ad una situazione particolare ed il gioco è fatto.
FIGLIO Quindi ti potrebbe bastare questo e poi potresti fare anche da sola?
MADRE Penso di sì.
FIGLIO Mamma, tu sei una donna che ama sperimentare. Anche osare, vero?
MADRE Diciamo di sì.
FIGLIO Te la sentiresti di osare l’inosabile?
MADRE Cioè?
FIGLIO Ho in mente una mezza idea che potrebbe risolvere almeno in parte il tuo… problema.
MADRE Di cosa stai parlando?
FIGLIO Se per te basta anche poco per avere lo stimolo giusto, ma questo stimolo, per quanto piccolo sia, debba necessariamente esserci… e se poi puoi continuare in autonomia… forse c’è un modo per poter ottenere tutto ciò.
MADRE Avanti, figliolo, dimmi cosa ti sta frullando in testa.
FIGLIO So che ti potrà sembrare strano ed è altrettanto strano per me. Forse neppure dovrei proporti una cosa del genere e comunque è meglio non starci a pensare sopra.
MADRE Credo che non dovrei neppure starti ad ascoltare, anche se mi stai incuriosendo.
FIGLIO Va bene. Te la dico così come mi è venuta in mente… Tu potresti fare quella cosa mentre io ti sto a guardare. Se la mia presenza è sufficiente perché tu ti… ti ecciti… io poi ti lascio da sola a fare quello che vuoi.
MADRE Ma sei pazzo? Non potrei mai fare una cosa simile con mio figlio.
FIGLIO Non con me. Solamente davanti a me. Non pensando che sono tuo figlio. Solo un uomo che ti sta guardando…
MADRE No, dai, tesoro. Non può funzionare. E poi sarebbe molto imbarazzante anche per te. Per non dire scioccante.
FIGLIO Sono disposto a correre il rischio per te, per il tuo piacere, mamma.
MADRE Sei un tesoro, ma non posso accettare.
FIGLIO Certo che puoi. E ne hai anche bisogno.
MADRE No, grazie. Sei tanto caro ma è una follia.
FIGLIO Prova a pensarci almeno.
MADRE Prova a pensarci tu. Voglio essere cruda con te, tanto perché tu possa immaginare come sarebbe assurda la situazione… E lo faccio scegliendo la versione più blanda.
FIGLIO Va bene, mamma. Dimmi.
MADRE Dovremmo andare di là in bagno. Io mi dovrei spogliare. O almeno togliermi la gonna e lo slip. Poi mi metterei seduta sulla tazza del water a gambe larghe e mi aprirei tutta, perché ho bisogno che il flusso sia libero, che fluisca di getto e sia tu che io dovremmo poterlo osservare liberamente. Forse gli schizzi ricadrebbero anche sul pavimento. In tutto ciò, tu dovresti starmi di fronte, con lo sguardo fisso sulla mia parte più intima. Ti ricordo che tu ti sei scandalizzato per il solo fatto di essere entrato in bagno con me nuda… Se tu riuscissi a non scappare, a restare lì fino all’ultimo, poi allora, se a mia volta non fossi condizionata dall’idea che sei mio figlio, solo in quel momento ti direi di andare fuori e proverei a darmi piacere. Non sono convinta che sia una buona idea né che sia realizzabile.
FIGLIO Oh, mamma. Non immagini come sia stato speciale il modo in cui mi hai rappresentato questo momento. Ora più che mai sono convinto che dobbiamo farlo. Le tue parole sono state così cariche di energia che… te lo confesso… ora sono eccitato all’idea di questa cosa e so che la voglio fare a tutti i costi… anche dovessi portarti di là di peso.
MADRE Anch’io sono eccitata, figliolo. Andiamo di là in bagno e sia quel che sia.
FIGLIO Ma mamma!
MADRE È vero. E tu ne sei la dimostrazione. Da dove nasce tutto questo casino? Dal fatto che sei entrato in bagno e mi hai vista nuda ed hai fatto una faccia come se ti venisse da vomitare. Capisco di non avere più vent’anni ed un fisico fresco come quello delle ragazzine che frequenti tu, ma non sono neppure una vecchia decrepita che cade a pezzi. Comunque sia, il tuo disgusto non nasce da questo, lo so bene. È perché io sono tua madre.
FIGLIO E non è bello che i figli vedano nudi i propri genitori.
MADRE Altrettanto dovrei dire io… Non è bello che un genitore veda un figlio nudo che si sta masturbando in giro per casa, convinto di essere solo… E non aggiungo altro su questo argomento. Il fatto è che certe cose fanno parte della vita domestica, del quotidiano, del familiare. Ci sono situazioni, pensieri, discorsi, che sarebbe bello poter fare con le persone che ti stanno più vicine, quelle che ami di più e che più ti amano, invece di dover parlare con un’amica di cui non hai la certezza di una piena comprensione. Il senso della famiglia dovrebbe essere anche questo. È più rassicurante potersi aprire ad un figlio che ad un estraneo. Invece le cose non stanno così. Ad un certo punto, tra genitori e figli si creano dei muri, delle inibizioni e non se ne viene più fuori.
FIGLIO Mi spiace, mamma. Non avevo capito ce tu avessi simili esigenze. D’altro canto non è facile neppure per un figlio aprirsi, a volte. C’è sempre quel timore di essere giudicati, osteggiati. So che molte volte tu mi parli nel mio interesse, per proteggermi, ma alla mia età si ha voglia di vivere. Allora finisce che ricadiamo nei soliti ruoli di figlio e genitore e quindi recitiamo la nostra parte.
MADRE Hai ragione, ragazzo mio, il fatto è che tendiamo a dimenticarci di essere molto di più. Ci vediamo solo in quella prospettiva, perdendo la possibilità di viverci come esseri umani.
FIGLIO Facciamo così, mamma. Ogni tanto dimentichiamoci chi siamo e parliamoci senza la maschera del ruolo che interpretiamo. La prossima volta che vorrai aprirti con qualcuno, confidarti, anche solo sfogarti, io sarò qui per te e sarò pronto ad ascoltarti da adulto e da persona che ti vuole veramente bene.
MADRE Sei un tesoro. Abbracciami, che ne ho tanto bisogno…
FIGLIO Ehi, mamma. Che fai? Stai piangendo?
MADRE No, è solo che mi sono commossa un po’, ma adesso passa.
FIGLIO Sei sicura che sia solo questo? Non è che hai già bisogno di parlare?
MADRE Non vorrei passare per una che se ne approfitta subito, però, in verità, mi farebbe tanto piacere potermi confidare con te.
FIGLIO E allora fallo, senza esitare. Sono qui per questo, mamma.
MADRE Vedi, il fatto è che io ho tante amiche, ma ci sono cose che non ho mai osato confidare a nessuna di loro. Sai bene che tenere troppo a lungo dei segreti può far male. D’altro canto mi trovo anche nella posizione in cui, in quanto tua madre, non so se sia veramente giusto arrivare a tanto con te.
FIGLIO Che fai, mamma? Ti tiri indietro? Abbiamo detto di abbandonare i nostri ruoli e di parlarci liberamente. E poi non sono più un ragazzino. Avanti, coraggio.
MADRE E va bene. Però mi devi promettere che se l’argomento ti infastidisce, me lo dici e smettiamo.
FIGLIO Promesso.
MADRE Allora il problema è questo: tuo padre ed io non ci amiamo più. Sono anni che l’ho capito e me ne sono anche fatta una ragione. So anche che lui ha trovato il modo di sopperire a questa cosa…
FIGLIO Vuoi dire che ha un’amante?
MADRE Voglio dire che soddisfa le sue esigenze sessuali in qualche modo. Non credo con una relazione fissa. Penso piuttosto a rapporti occasionali.
FIGLIO Prostitute?
MADRE Non so. E neppure voglio sapere, in realtà. Dico solo che da quando si è creata questa situazione tra noi due, lui non mi cerca più ed io non faccio nulla per incoraggiarlo. Anzi, adesso che ho cominciato ad avere certi sospetti, non ho alcuna intenzione di permettergli di sfiorarmi.
FIGLIO È pur sempre tuo marito…
MADRE Non è così semplice. Per me, il fatto che faccia con altre donne le stesse cose che ha fatto con me e che poi magari voglia farle nuovamente con me, è inaccettabile.
FIGLIO Capisco. Magari ti può trasmettere qualche malattia.
MADRE È più di questo. È come se lo sentissi impuro. Non è semplice da spiegare. Un tempo pensavo che certe cose fossero solo nostre. Quasi avessero un’aura di sacralità. Ora pensare che le stesse cose lui le fa con una qualsiasi mi fa stare male.
FIGLIO Va bene, mamma, però, in fin dei conti, prima che vi sposaste, entrambi avete avuto delle relazioni e quindi quelle stesse cose magari le avete fatte con altri.
MADRE Alcune cose sì, altre invece le abbiamo sperimentate solo tra di noi. Sai, quando si è giovani si vive la sessualità con un impeto spontaneo. Col tempo e con l’esperienza, invece, ci si raffina e allora si va alla scoperta di qualche dettaglio, di qualcosa di particolare e originale che prima si era ignorato o che si era creduto di non voler mai provare.
FIGLIO Stai parlando di sesso e cose strane?
MADRE Ecco, appunto. Cose strane. Alla tua età c’erano cose che io ritenevo strane e che mi dicevo che non avrei mai voluto sperimentare, tanto mi sembravano turpi e poco interessanti. Poi invece, insieme a tuo padre, mossi sia dall’amore che dalla voglia di scoprire e sperimentare, ci siamo avvicinati ad alcune pratiche particolari e abbiamo scoperto che avevo un potere seduttivo molto forte. Il fatto è che eravamo lui ed io insieme, per questo abbiamo trovato il coraggio di osare. Quelle stesse pratiche sono diventate parte del nostro rapporto intimo e mai mi sarei sognata di fare le stesse cose con un altro uomo. Per tuo padre invece la faccenda è diversa ed ho scoperto che le ha fatte con altre donne. Per me è stato come violare qualcosa di sacro e renderlo impuro.
FIGLIO Anche se non ho chiaro il quadro della situazione, credo di aver compreso il senso e quindi capisco come tu ti possa sentire ora. Mi spiace davvero mamma. Tuttavia, se le cose stanno così, forse dovresti fare uno sforzo e superare questo trauma. Sei ancora giovane e hai diritto di vivere la tua vita.
MADRE Lo so, tesoro. Ho pensato tante volte che anch’io avrei potuto trovare un uomo. Magari non un’avventura di una notte, come fa tuo padre, ma qualcuno che possa volermi bene ed accettarmi con tutti i miei difetti e le mie perversioni.
FIGLIO Perché dici questo?
MADRE Vedi, figliolo, visto che abbiamo deciso di parlarci alla pari, non ti voglio nascondere che, grazie anche a tuo padre, in me si è evoluta una vita sessuale particolare. Ci sono certe cose che non possono essere escluse, perché fanno parte del mio modo di essere, di vivere la mia intimità. Sono conseguenza del percorso fatto con lui. Ho imparato molto ed ho finito per essere dipendente da certe pratiche, senza le quali la mia vita intima è incompleta. Ora però mi chiedo se una persona qualsiasi sarebbe disposta ad accettare queste mie piccole particolarità. Con tuo padre mi sentivo accolta, lui desiderava certi miei comportamenti. Un altro uomo potrebbe esserne disgustato. Dal canto mio, non potrei più avere un rapporto intimo che escludesse alcuni momenti particolari e questo mi mette nella condizione di preferire restare per i fatti miei, piuttosto che rischiare di essere rifiutata e di vedere un’espressione di disgusto nell’uomo che mi sta di fronte e che fino a un momento prima mi desiderava.
FIGLIO Ti confesso, mamma, che questo tuo discorso mi ha un po’ turbato. Insomma, non voglio entrare troppo nella tua vita privata, quindi non provo neppure a supporre di cosa tu stia parlando. Quello che mi ha colpito è il fatto che tu parli come se queste “pratiche” fossero il fulcro di un rapporto. Immagino che tu potresti trovare un uomo e andarci a letto normalmente. Poi, se le cose funzionano, potresti sondare il terreno e vedere se magari è disponibile verso alcune particolarità.
MADRE Non è così semplice. Tralasci il fatto che quando una donna cerca un uomo e non una semplice avventura, investe molte energie e queste andrebbero sprecate se poi, al momento opportuno, dopo magari una relazione di un certo tempo, tutto dovesse finire perché lui si è rivelato la persona sbagliata da questo punto di vista.
FIGLIO Se la metti così, dovrei dirti di lasciar perdere a priori.
MADRE Sì, dovrei fare così, lo so. Ogni tanto però sento il bisogno di qualcosa di personale, che mi appaghi, che mi dia soddisfazione.
FIGLIO Okay, mamma, abbiamo detto che possiamo parlarci liberamente e quindi spero di non esagerare con le mie parole… Se tu senti certi bisogno, puoi sempre provvedere da sola. Insomma, sei una donna moderna. Non dovrei essere io a dirtelo, ma la masturbazione non è una cosa brutta. Non siamo più legati a certi tabù.
MADRE Sei tenero, figliolo. Però le mie esigenze sono un po’ più complicate.
FIGLIO E va bene, mamma, però oggi si trovano le soluzioni a tutto. Sai, ci sono i vibratori. Se ti vergogni ad andare in un sexy shop, li puoi acquistare anche su internet. Sono di tutte le forme e per tutte le esigenze.
MADRE Non mi sarei mai aspettata di fare una simile conversazione con mio figlio. Ora però ne sono più che contenta. Con nessuno avevo mai potuto parlare così apertamente. Sento il tuo amore anche in queste parole. Per questo motivo voglio essere sincera e aperta con te. Allora spero che non arrossirai se ti dico che tua madre queste cose le conosce benissimo e che di vibratori e cose simili ne ho una certa esperienza.
FIGLIO Ah… Ecco. Sì… Bene. Mi fa piacere.
MADRE Le mie esigenze vanno al di là anche di questo, implicano una partecipazione a due, un’interazione che può avvenire solo tra due persone che sono in sintonia su qualcosa di particolare…
FIGLIO Scusa, mamma, ma non capisco.
MADRE Pipì.
FIGLIO Ah, sì. Vai, pure, ti aspetto qui e poi continuiamo.
MADRE No, sciocchino. Non hai capito. Non devo andare in bagno. Pipì è la mia perversione.
FIGLIO …
MADRE Sì, insomma, ho una perversione che mi porta ad essere attratta dal pissing. Sia passivo che attivo. Ti sconvolge?
FIGLIO Non so cosa dire. Ti tutti gli argomenti che potevano trattare, questo è quello che non avrei mai immaginato. Però, se ci penso un po’ sopra, non è poi nulla di troppo sconvolgente. Devo solo digerire l’idea che a mia madre piaccia una certa cosa, quale che sia. Più che la tua particolarità, credo che sia il fatto che tu abbia deciso di parlarne così apertamente con me, che mi agita. Siamo andati molto oltre quello che mi sarei aspettato… Però mi sembra una cosa positiva.
MADRE Se preferisci, possiamo cambiare argomento.
FIGLIO Direi che possiamo andare avanti. D’altro canto tu hai bisogno di confidarti ed io almeno posso capire meglio.
MADRE Va bene. Allora, io ho questa piccola perversione, prendiamolo come un dato di fatto. La mia paura è di incontrare un uomo che mi piace, ma che non mi accetti per questa cosa, che invece era totalmente condivisa con tuo padre. È una pratica di cui sono diventata totalmente dipendente. Se non c’è, non ci può essere neppure vero piacere per me.
FIGLIO Ma puoi farla anche da sola…
MADRE No, figliolo. Quello che mi… eccita… è che ci sia qualcuno con me, che mi guardi, che sia… ricettivo. E che possa magari anche ricambiare. Dopo tutto quello che ti ho detto, capirai quindi che è da tanto tempo che io non mi sento più soddisfatta.
FIGLIO Lo capisco, mamma. Tuttavia, perché non pensi che comunque con papà potrebbe ancora funzionare? Non dico a livello sentimentale, ma solo come tua controparte in questo… gioco? È brutto da dirsi, ma potresti sfruttarlo, se senti così tanto il bisogno.
MADRE Assolutamente no. Non voglio. Con lui ho chiuso. Mi sento tradita. Non perché va a letto con altre donne, ma perché ha infranto la sacralità del nostro rapporto speciale facendo le stesse cose con altre persone. È imperdonabile. Non ci voglio neppure pensare. Così ho deciso di rinunciare a tutto. È troppo angosciante sia ripensare al passato che immaginare situazioni future in cui starei in ansia per il timore di non essere compresa.
FIGLIO E allora cosa fai?
MADRE Niente, mi tengo il mio desiderio inappagato. Dirotto le energie altrove. Cerco di non pensarci. Almeno fino a che non faccio sogni tormentati che mi lasciano addosso una sensazione di frustrazione che neppure puoi immaginare.
FIGLIO Mi spiace tanto, mamma. Non sai quanto vorrei poterti aiutare.
MADRE Purtroppo non puoi, figliolo. Non c’entri in questa cosa. Comunque sia, il fatto stesso che tu abbia permesso questa conversazione mi ha fatto davvero bene.
FIGLIO Grazie mamma. Questo comunque non attenua le tue sofferenze.
MADRE Adesso non esageriamo. Sofferenza è una parola grossa. Si tratta solo di desiderio inappagato.
FIGLIO Posso farti qualche domanda più personale, mamma?
MADRE Sulla mia perversione?
FIGLIO Se non ti da fastidio…
MADRE Proviamo.
FIGLIO Se ti chiedo qualcosa che ti mette in imbarazzo, dimmelo.
MADRE Va bene, caro. Ma se non ti sei sentito in imbarazzo tu, dopo quello che ti ho detto, sarà difficile che possa sentirmici io.
FIGLIO Questa cosa che ti piace tanto è più tua verso l’altro o l’altro verso di te?
MADRE Dipende dai casi, a volte è più una questione psicologica. Magari basta solo che uno dei due la faccia e l’altro stia a guardare.
FIGLIO Se ho capito bene, allora, può essere anche una cosa semplice.
MADRE Diciamo di sì. Si possono creare diverse situazioni con vari livelli di coinvolgimento.
FIGLIO E comunque tutti ti possono aiutare a… ad avere gli stimoli giusti?
MADRE Ma sì. A volte basta poco. Un’idea, una situazione. Colleghi un fatto fisico ad una situazione particolare ed il gioco è fatto.
FIGLIO Quindi ti potrebbe bastare questo e poi potresti fare anche da sola?
MADRE Penso di sì.
FIGLIO Mamma, tu sei una donna che ama sperimentare. Anche osare, vero?
MADRE Diciamo di sì.
FIGLIO Te la sentiresti di osare l’inosabile?
MADRE Cioè?
FIGLIO Ho in mente una mezza idea che potrebbe risolvere almeno in parte il tuo… problema.
MADRE Di cosa stai parlando?
FIGLIO Se per te basta anche poco per avere lo stimolo giusto, ma questo stimolo, per quanto piccolo sia, debba necessariamente esserci… e se poi puoi continuare in autonomia… forse c’è un modo per poter ottenere tutto ciò.
MADRE Avanti, figliolo, dimmi cosa ti sta frullando in testa.
FIGLIO So che ti potrà sembrare strano ed è altrettanto strano per me. Forse neppure dovrei proporti una cosa del genere e comunque è meglio non starci a pensare sopra.
MADRE Credo che non dovrei neppure starti ad ascoltare, anche se mi stai incuriosendo.
FIGLIO Va bene. Te la dico così come mi è venuta in mente… Tu potresti fare quella cosa mentre io ti sto a guardare. Se la mia presenza è sufficiente perché tu ti… ti ecciti… io poi ti lascio da sola a fare quello che vuoi.
MADRE Ma sei pazzo? Non potrei mai fare una cosa simile con mio figlio.
FIGLIO Non con me. Solamente davanti a me. Non pensando che sono tuo figlio. Solo un uomo che ti sta guardando…
MADRE No, dai, tesoro. Non può funzionare. E poi sarebbe molto imbarazzante anche per te. Per non dire scioccante.
FIGLIO Sono disposto a correre il rischio per te, per il tuo piacere, mamma.
MADRE Sei un tesoro, ma non posso accettare.
FIGLIO Certo che puoi. E ne hai anche bisogno.
MADRE No, grazie. Sei tanto caro ma è una follia.
FIGLIO Prova a pensarci almeno.
MADRE Prova a pensarci tu. Voglio essere cruda con te, tanto perché tu possa immaginare come sarebbe assurda la situazione… E lo faccio scegliendo la versione più blanda.
FIGLIO Va bene, mamma. Dimmi.
MADRE Dovremmo andare di là in bagno. Io mi dovrei spogliare. O almeno togliermi la gonna e lo slip. Poi mi metterei seduta sulla tazza del water a gambe larghe e mi aprirei tutta, perché ho bisogno che il flusso sia libero, che fluisca di getto e sia tu che io dovremmo poterlo osservare liberamente. Forse gli schizzi ricadrebbero anche sul pavimento. In tutto ciò, tu dovresti starmi di fronte, con lo sguardo fisso sulla mia parte più intima. Ti ricordo che tu ti sei scandalizzato per il solo fatto di essere entrato in bagno con me nuda… Se tu riuscissi a non scappare, a restare lì fino all’ultimo, poi allora, se a mia volta non fossi condizionata dall’idea che sei mio figlio, solo in quel momento ti direi di andare fuori e proverei a darmi piacere. Non sono convinta che sia una buona idea né che sia realizzabile.
FIGLIO Oh, mamma. Non immagini come sia stato speciale il modo in cui mi hai rappresentato questo momento. Ora più che mai sono convinto che dobbiamo farlo. Le tue parole sono state così cariche di energia che… te lo confesso… ora sono eccitato all’idea di questa cosa e so che la voglio fare a tutti i costi… anche dovessi portarti di là di peso.
MADRE Anch’io sono eccitata, figliolo. Andiamo di là in bagno e sia quel che sia.
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