3.Il nuovo cliente

di
genere
dominazione

Ho passato una notte insonne. Ho pensato e pensato a questa situazione e mi sono imposta di pensare unicamente al lavoro.
Mi concentrerò sul fatto che il Signor Matteo sia un enorme arrogante, stronzo e bastardo.
Punto.

La mattina vado presto al lavoro, ho le chiavi e posso entrare quando mi pare.
Mi studio tutte le schede, gli appunti e i campioni. Così lo stronzo non potrà dire che sono impreparata.
Quando arriva, verso le dieci, abbiamo già iniziato a fare delle lavorazioni. Lui non dice nulla, fa i suoi controlli, prende le misure e guarda l'operaio come lavora.
Lo lascio lì, e vado in ufficio a mandare un paio di mail .
Passano pochi minuti e il Signor Matteo varca la porta dell'ufficio e si siede nella scrivania vuota accanto alla mia,quella che di solito usa Nicola quando c'è.
Mi ostino a non guardarlo e a non parlargli. Lui invece mi guarda, con le braccia incrociate sul petto, come in attesa di qualcosa.
Alzo la testa e lo guardo.
"Le serve qualcosa?"
"Si, un caffè, grazie"
Resto sorpresa ma non gliela voglio dare vinta stavolta.
Allungo una mano nel cassetto della scrivania e gli porgo una chiavetta.
"Certo, la saletta sa dov'è. Si serva pure" dico ostentando un sorriso finto appositamente.
Lui fa una smorfia e accavvalla una gamba sull'altra.
"Espresso, amaro,nel caso non lo ricordasse"
Il sorriso mi muore sul volto, lo guardo un attimo e maledico la vocina che mi ricorda che lui è un cliente. Un testa di cazzo ma un cliente.

Torno con il suo caffè e glielo porgo.
Lui lo prende e lo beve d' un fiato.
"Non credo sia necessario che io venga domani. Siete partiti bene.Se ha problemi mi chiami, sennò ci vediamo quando avete finito"
Detto questo si alza e se ne va.
Dovrò restare una settimana senza vederlo.

La settimana scorre tranquilla. Tre giorni dopo, verso sera,avviso Nicola che abbiamo finito il campionario del Signor Matteo.
"Lo chiamo io e lo faccio venire domani. Me ne occupo io.Ho bisogno che tu vada da Margherita domani. Ti mando una mail con i dettagli "
Cerco di protestare ma ha già messo giù. Vorrei essere qui quando verrà il Signor Matteo,per eventuali problemi , per vedere la sua faccia quando vedrà come ho lavorato e..e semplicemente per vederlo. Margherita è una dei nostri clienti più rognosi, mi porterà via tutta la giornata. Cazzo!

Il giorno dopo sto per essere arrestata per Margheriticidio quando suona il telefono. È Nicola.
"Matteo è stato soddisfatto. Ci darà una decina di commesse grosse per ora. Stasera lo porto fuori a cena. Vieni anche tu. Alle 20 al Sushi quello in centro."
E mette giù. Tanto valeva mi avesse mandato un messaggio.

A cena.
Stasera.
Con il Signor Matteo.
Cazzo!


Ho mollato Margherita con una scusa e sono corsa a casa. Doccia e panico!
Mio marito non c'è, tanto per cambiare. Gli manderò un messaggio dopo.
Come mi vesto? Vestito?...no..troppo..
Fisso l'armadio cercando di far uscire magicamente un outfit decente.
Alla fine opto per un classico pantalone nero, una camicia di raso lilla e azzardo una decoltè di vernice nera, quella che uso a Natale e Capodanno praticamente .
In fondo è una cena di lavoro.
Mi raccolgo i capelli in uno chignon e mi trucco. Guardo l 'ora. Arriverò in ritardo di qualche minuti, ma è accettabile.


Quando arrivo al ristorante Nicola e il Signor Matteo sono già al tavolo. C'è anche Giulia, la moglie di Matteo.
Meno male. Ci saranno meno silenzi imbarazzanti.
Nicola mi vede e mi fa un cenno con la mano.
Li raggiungo , saluto tutti e mi siedo. Di fronte al Signor Matteo.
Prima del mio arrivo, stava parlando con Giulia e incredibile ma vero, sta sorridendo.
La cosa mi infastidisce un pò. Non l'ho mai visto sorridere con me...

Per tutta la cena mi considera poco e nulla. Giulia tiene le redini della conversazione.
All'improvviso ho il desiderio che questa serata finisca quanto prima.
Quando finalmente ci alziamo e usciamo dal locale, saluto tutti e mi dirigo verso l'auto.
"Vado pure io" dice il signor Matteo congedandosi da Nicola e Giulia,che si avviano dalla parte opposta.
Mi volto un nanosecondo, e lo vedo camminare dietro di me.
Raggiungo la mia auto e apro la portiera.
"Mi fa compagnia per un ultimo bicchiere? Devo riprendermi dalle chiacchiere di Giulia...quella donna parla un sacco "
Lo guardo perplessa e poi scoppio a ridere.
" In effetti..."
Lui si guarda i piedi e fa un passo verso di me. Mi guarda e si avvicina ancora.
Io non respiro più. Letteralmente.
Si china su di me e sento il suo fiato caldo solleticarmi l'orecchio.
E poi mi sussurra
"In realtà vorrei portarti a casa mia e scoparti tutta la notte."
Si allontana e io mi sento il cuore rimbombare nelle orecchie e un incendio è scoppiato tra le mie cosce.
Una persona ragionevole ora lo manderebbe a fanculo, se ne andrebbe indignata, lo schiaffegerebbe.
Io resto li, intontita.
Lui fa dei passi indietro, tira fuori dalla tasca una chiave di un auto e si dirige verso una berlina nera parcheggiata un pò più in là. E intanto mi guarda. E i suoi occhi mi impongono di seguirlo.
Mi sento come una che sta per saltare ,un salta nel buio, un salto senza ritorno.
Trattengo il fiato mentre lo guardo. Poi la mia mano muove a chiudere la portiera e i miei piedi muovono dietro di lui.


Salgo nella sua auto senza dire nulla, guardo fisso davanti a me. Lui non dice nulla, ma ogni tanto sento il suo sguardo addosso. Dopo circa mezz'ora arriviamo davanti ad una palazzina. Parcheggia e scende. Io lo seguo, tenendo la borsa sul grembo a testa bassa . Che accidenti sto facendo? Ma il mio corpo non risponde più. Lo segue e basta,come un automa, come se da questo dipendesse la mia vita.
Sono terrorizzata e eccitata come non mai. Non riesco a pensare, ho il vuoto in testa. Vedo solo lui, che cammina davanti a me.

Usciamo dell'ascensore, ancora nessuno parla. Apre la porta di un appartamento e mi invita ad entrare. Mi guarda famelico, e riesco solo ad eccitarmi di più. Non riesco a fare nient'altro.
Lui chiude la porta alle mie spalle, piano. Non accende la luce.L'unica luce è quella del lampione in strada che entra dalla finestra.
Cerco di registrare altri dettagli dell'appartamento, ma ho il suo corpo a contatto con il mio. Sento di nuovo il suo fiato sul collo e di nuovo mi parla all'orecchio, con voce bassa, profonda.
"Spogliati"
Rabbrividisco e credo di aver un infarto in corso quando le sue labbra sfiorano il mio collo.
Lascio cadere la borsa, e inizio a spogliarmi, come lui mi ha detto di fare .
Lui mi gira attorno e si piazza davanti a me. Mi guarda sbottonarmi la camicia, mi guarda toglierla. Mi guarda mentre mi tolgo le scarpe e mi sfilo i pantaloni.
Per tutto il tempo non riesco a guardarlo .Mi tremano le ginocchia.
"Ferma" mi ordina.
Io mi fermo e lui si avvicina .
"Rimettiti le scarpe "
Faccio come mi dice poi lui si avvicina di nuovo al mio orecchio.
"Girati, e appoggiati al muro"
Cazzo...sto già colando.
Ancora una volta eseguo i suoi ordini .
Lui mi poggia una mano al centro della schiena e mi guida in modo che mi chini di più. Con un piede mi invita ad allargare le gambe.
Sento la sua mano scorrere sulla schiena verso il basso, e poi sulla natica . Per un attimo stacca la mano e poi...un dolore immenso mi fa andare a fuoco la chiappa.
Gemo. E le gambe mi tremano. Mi ha piazzato un ceffone così forte che deve essersi fatto male anche lui.
Sento di nuovo la sua mano, tremo al pensiero che possa schiaffeggiarmi ancora. Porta anche l'altra mano suo mio fondo schiena e...sento uno strappo!
mi ha strappato gli slip e ora il mio culo è esposto davanti a lui.
Chiudo gli occhi, li stringo. Sento la sua mano che si insinua tra le mie pieghe delle mie natiche e scende fino a trovare le mie labbra..gonfie e bagnate.
"mmm...dio.." Lo sento mormorare.
Le sue mani mi esplorano, tra la figa e il culo, si muovono, si insinuano, e io gemo
e tremo.
Con uno strattone mi penetra con,credo, due dita e urlo. Lui riaffonda e ancora e ancora, sempre più a fondo sempre più veloce.
"Schizza..fammi bere"
E io obbedisco. Mi lascio andare mentre lui continua a scoparmi con le dita sempre più forte. E schizzo. Godo e schizzo. Lui si china e mi beve direttamente dalla fonte.
Dio..Godo ,sto esplodendo..urlo e mi cedono le ginocchia mentre lui si nutre di me.
Quando è soddisfatto, riprende a masturbarmi e stavolta, senza chiedere, mi infila un dito nel culo. Mi irrigidisco,ma lui continua e io sto godendo troppo e mi lascio andare.
Non sono più Sofia, non so chi sono, ma sono che voglio godere come non mai con quest'uomo stanotte.

Proprio mentre sto raggiungendo l'apice lui si ferma. Non oso muovermi, cerco di riprendere fiato. E finalmente mi penetra. Finalmente il Signor Matteo mi scopa, li in piedi, con una foga che non avevo mai sentito.
Urlo dal piacere, quasi guaisco,e lui continua, continua a sfondarmi la figa tenendomi il culo aperto, infilando dentro i pollici per ancorarsi a me.
Lo sento ansimare, lo sento godere.
Non capisco più niente, mi gira la testa.
Lui esplode dentro e resta lì, ansimando .
Poi esce da me, mi sento come svuotata
Sono esausta.
Senza dire nulla lui mi aiuta a rimettermi dritta. Ora mi rendo conto che mi fa male la schiena, il culo e anche la faccia che devo aver strusciato e premuto sul muro più volte. Mi fa voltare, mi accarezza i capelli, il viso e mi bacia sulla bocca, tenendo il suo corpo premuto sul mio.
Quel bacio è come linfa,un nettare che mi riaccende.
Vorrei non finisse mai.
Ma lui si stacca da me. Mi prende per mano e barcollando lo seguo.
Apre una porta e cerca l'interruttore.
La luce mi ferisce gli occhi.
Siamo in un bagno. Un bagno enorme. Con una vasca di quelle grandi , idromassaggio.
Mi lascia sulla porta e io lo seguo con lo sguardo. Lui si siede sul bordo della vasca e aziona i rubinetti per riempirla.
Lo guardo spogliarsi. Sono come in trance. Non mi rendo ancora conto di quello che è successo, di quello che ho fatto, di quello che ho lasciato mi facesse. Ma rifarei tutto.

È nudo da davanti a me e vorrei toccarlo , accarezzarlo, ma non oso.
Lui mi guarda e io abbasso lo sguardo. Mi mette una mano sotto il mento per alzarmi il viso, per obbligarmi a guardarlo.
È sempre difficile capire cosa pensa, ma la luce nei suoi occhi è diversa ora, ma è pur sempre un lupo che guarda la sua preda.
"Finisci di spogliarti e raggiungimi nella vasca"
Si volta e faccio ciò che il mio Signore mi ha chiesto.


(continua)
scritto il
2024-06-10
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