Facciamo la sorpresa a papà.

di
genere
incesti

A volte si cercano problemi come se già non ce ne fossero a sufficienza. Mamma ha la mania di cambiare ambienti ogni tanto, spostare i mobili, modificare posizioni.
-Dai amore di mamma facciamo la sorpresa a papà così quando torna vediamo se gradisce-
-Mamma sono tre giorni che si è chiusa la scuola, vorrei riposarmi!- -Va bene faccio da sola- Fare da sola per mamma ha lo stesso significato di chiedere la mia collaborazione. -Ho capito, va bene- -Avrei questa idea, questo di qua, quello di la.....- -Spostiamo tutto, mamma sai come si chiamano in volgare quelli come te?-
-No, come si chiamano?- -Caca cazzi mamma, si chiamano proprio caca cazzi- -A tuo padre gli piscio sul cazzo, cacare mi sembra troppo. Uhh cosa ho detto!- -Dai mamma dimmi che
devo fare che è meglio- Dopo un'ora avevamo fatto la decima parte del lavoro, eravamo
sudati, la maglietta si era attaccata al corpo -Mamma ho sete vado a bere- Aspetta vengo anch'io- In frigorifero c'era il te verde, quello già imbottigliato, ho preso due
bicchieri, dopo averli riempiti ne ho porto uno a lei -Grazie amore di mamma- Mi chiama
amore di mamma da quando sono nato, a papà che si chiama Guido lo chiama Eros. -Mamma
si vede il seno in trasparenza- -Si ora con questo caldo mettevo anche l'intimo, siamo
soli io e te- l'ho guardata bene si vedeva anche la figa -Mamma si vede tutto- -Se ti da fastidio non mi guardare- -Se tornasse papà ora che direbbe?- -Direbbe che ha una figa di moglie e mi scoperebbe- Il linguaggio di mamma si stava facendo osceno, non che
fosse una puritana, ora però stava esagerando- Ho ripreso il lavoro, però ho tolto la
maglietta che era tutta bagnata -Vedi che ho ragione? ora la tolgo anch'io- In un attimo è rimasta a seno nudo. -Beato papà- -Cos'hai detto?- -Ho detto beato papà, hai
un seno splendido mamma- -Anche tu sei messo bene a pettorali- -Sono come papà- -Vorrei
proprio vedere- Ho finto di non capire anche se mi sentivo strano, mamma ha sempre avuto un modo di fare sbarazzino, con papà soprattutto, ora sembrava stesse esagerando.
Si stanno invertendo le parti, le prime seghe le ho fatte per lei, a volte l'avevo vista nuda, una volta l'ho sorpresa che faceva l'amore con papà, ora dava la sensazione che ci stesse provando con me, l'unico figlio. Lei e papà mi volevano un bene dell'anima, a volte mi sentivo troppo protetto, in certi momenti avrei desiderato la solitudine, lei o papà quando era a casa venivano sempre a controllarmi. Tutti pensieri che facevo in un secondo perché il lavoro continuava. Mi accorgevo che la nuova disposizione dei mobili, quelli che avevamo già sistemato, davano un aspetto diverso alla stanza, sembrava più accogliente -Mamma sei proprio brava- -Vedi che la mamma ha ragione? La mamma sa fare tutto, ora andiamo in camera, voglio cambiare anche di la-
-Mamma in camera c'è poco da spostare- -Intanto voglio cambiare la direzione del letto, i miei nonni dicevano di non coricarsi mai con i piedi verso la porta- -Perché- -Mi
chiedi perché? Perché con i piedi si esce quando si è nella cassa da morto- -Che stupidaggine- -Non lo so se è una stupidaggine, con tuo padre dei piedi mi interessa poco, l'importante è il senso del pisellino- -Perché pensi che possa morire anche quello?- -Non sia mai, vorrei che gliene crescesse un altro- - Si te l'immagini papà con due piselli- -Certo che l'immagino, se abbiamo due buchi perché l'uomo non dovrebbe
avere due piselli, e poi non chiamiamoli piselli, chiamiamoli col loro nome, sono cazzi- La volgarità di mamma emergeva ogni momento. Intanto il letto era stato spostato. -Ora lo voglio provare però mi devo asciugare il sudore, anzi ora faccio una doccia tanto abbiamo quasi finito- Mentre finivo di sistemare lei è andata in bagno,
è uscita in accappatoio -Falla anche tu la doccia, ci riposiamo un pochino poi prepariamo il pranzo- In altro momento avrei risposto di no, invece ho eseguito il
suo invito. Ho fatto la doccia, sono tornato in camera anche io in accappatoio.
-Vieni sul letto vicino a mamma, non sei stanco?- -Si mamma sono stanco- -Dammi la
mano avvicinati ti voglio confessare un segreto, vorrei fare l'amore con te- -Che
dici mamma- -Hai capito benissimo, voglio fare l'amore con te. l'hai mai fatto con
una ragazza?- -Mamma se l'avessi fatto ve lo avrei detto- - Vai avanti con le masturbazioni?- -Si mamma, ma papà cosa direbbe se lo venisse a sapere?- -Tante
volte ne abbiamo parlato di farti partecipare quando facciamo l'amore, io sono stata
disposta da subito, lui ancora tentennava ma sono sicura che è d'accordo- -Un figlio
può fare l'amore con la propria mamma?- -Ora non ti muovere, la mamma ti dimostra che tutto si può fare, basta volerlo- Il suo accappatoio resta chiuso e legato, sono scoperte parti delle sue gambe, slega il nodo della mia cintura apre -Lo immaginavo è
identico a quello di tuo padre- Un apprezzamento esagerato anche se non ancora avevo
l'erezione massima -Odora troppo di bagno schiuma vatti a sciacquare bene, mi piace il
sapore neutro- Sono andato a lavarmi meglio, la semi erezione è sparita. Sono tornato
sul letto parlava al telefono con papà, un sospiro di sollievo quando ho capito che
parlavano di altro, non avrei sopportato se l'avesse informato del nostro tentativo.
Ha ripreso da dove aveva lasciato, avevo difficoltà con l'erezione, non riuscivo ad averla nonostante lei mi stesse facendo di tutto. -Prova a masturbarti- -Non credo di
riuscire mamma sono frastornato- Abbiamo lasciato perdere con delusione da parte mia soprattutto, ma anche sua. Abbiamo riprovato diverse volte nei giorni successivi, sempre con lo stesso risultato. La notte voleva che stessi nel suo letto, non volevo,
tornavo nel mio dove riuscivo a masturbarmi. Davo la colpa all'oppressione, alla volgarità di mamma. E' tornato papà nel fine settimana, è tornato tardi il venerdì sera, io mi sono appisolato per poi passare alla fase rem senza accorgermi. Mi sono svegliato il sabato mattina, ho atteso che si alzassero loro per salutare papà.
Evidentemente mamma lo aveva relazionato alla perfezione. Mi hanno chiesto se mi
andava assistere ad una loro scopata per vedere che reazione avevo, ho detto che non ero pronto, ero in uno stato mentale confuso. A pranzo siamo andati fuori, l'argomento è stato sviscerato a dovere, mi hanno raccontato di alcune loro manie una di quelle
che mamma ironicamente mi aveva anticipato, a papà piaceva farsi fare da mamma la pipì
sul cazzo. Ad un tratto è arrivata la domanda da parte di papà -Hai qualche preferenza
sessuale in pratica ti eccita il cazzo o la figa?- - A questo no so dare una risposta,
quando mi masturbo ho una bella erezione, li sono solo, non mi sento obbligato, forse
è quello il motivo per cui non riesco- -Ti sei masturbato con qualche amico?- -Una volta ma non sono riuscito, la sua presenza mi dava fastidio. Quel pranzo ha dato inizio ad una serie di iniziative mancate tra cui l'intervento di un psicologo.
Lo ritenevo un impegno superiore, io volevo la tranquillità di decidere in positivo o
negativo, doveva essere una mia scelta. Da quel giorno si sono dedicati a me, mi hanno
detto che loro erano disponibili ad esaudire qualsiasi mio desiderio, naturalmente ci
doveva essere da parte mia la disponibilità a voler risolvere il problema, ammesso che
fosse un problema. Un sussulto l'ho avuto quando eravamo nudi sul letto, mamma è andata
a fare pipì, istintivamente ho toccato il cazzo di papà ricevendo una scossa adrenalinica con successiva erezione patibolare, sembrava che un anello mi stringesse sotto al glande e che questo si gonfiasse, in quel momento è tornata mamma, vedendo
quella meraviglia senza riflettere mi è venuta sopra mettendosi quel mostro nella figa.
Era mamma a scoparmi, aveva le smanie, si contorceva. Io avevo ancora in mano il cazzo
di papà, duro anch'esso ormai, non c'è voluto molto, siamo venuti tutti insieme. Mamma
non riusciva a scendere dal mio corpo, come se il glande mi fosse cresciuto ancora, non
riusciva a tirarlo fuori. Abbiamo aspettato che scemasse l'erezione, è successo ma il
glande era sempre gonfio. Mamma ha ripreso a scoparmi facendomi sborrare altre due volte. Finalmente, non senza precauzioni nel senso di farci male, siamo riusciti nell'intento. Da quel giorno è iniziata una nuova vita.
di
scritto il
2024-04-20
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