Il giorno che ho scoperto di essere bisex (primo capitolo)
di
IL DIVINO LUCA
genere
bisex
Ed eccomi qui, in un bar alla periferia di bergamo, a ricapitolare le mie esperienze sessuali degli ultimi 40 anni con una mia cara amica, la quale mi sta aiutando alla stesura di questo testo.
Cominciamo dall’inizio.
Provengo da una classica famiglia cattolica del sud d’italia; madre casalinga, padre dipendente enel, in un’italia dei primi anni 60 che si stava plasmando su un boom economico sempre piu’ prepotente ma che a livello sessuale aveva ancora molta strada davanti. In quegli anni le mie conoscenze in materia sessuale erano nulle se non addirittura inesistenti, le uniche cose ho iniziato a sapere sono arrivate attraverso terze persone, amici e confidenti con I quali interloquivo, e avido di sapere ascoltavo le loro esperienze.
Ma se devo proprio dirla tutta, la mia prima esperienza inizia un giorno nel quale mia sorella minore (2 anni in meno di me) mi chiede se avessi avuto esperienze sessuali o almeno esperienze inerenti il sesso, e mi dice anche che lei ha sentito le sue amiche parlarne e mi spiega nei minimi dettagli tutto quello che ha sentito asserendo di essere molto incuriosita e di voler iniziare a fare qualche esperienza ma che aveva paura di andare cosi’ e/o di fare tutta da sola ; cosi’ chiede il mio aiuto, spiegandomi che se le fossi stato accanto in determinate esperienze non si sarebbe sentita sola e soprattutto inadeguata. Sinceramente non sapevo cosa dire, e visto che lei era li’ in attesa di una mia risposta, le dico che le sono vicino e che se voleva potevamo organizzare un’uscita a 4(io con una mia amica e lei con un suo amico). Cosi’ avvenne. Teniamo presente il fatto che eravamo tutti adolescenti, pieni di ormoni, con voglia di scoprire e provare tutto sul sesso.
Ci incontrammo in un parchetto che era vicino al nostro paese. Io ero insieme ad una mia compagna e lei era insieme al suo fidanzatino dell’epoca. Li’ ho avuto il mio primo sesso orale fatto da questa mia compagna che sembrava conoscesse gia’ alla perfezione come fare il tutto; labbra umide che sfiorano il mio glande per poi sentirlo entrare nella sua bocca umida e calda; sentire che si induriva ad ogni suo succhio ed eccitarmi sempre di piu’ nel vedere che mentre le tenevo la sua bellissima chioma morbida e scura lei si eccitava e godeva solo nel tenerlo in bocca.
Girai lo sguardo verso mia sorella e vidi che lei stava facendo la stessa cosa al suo fidanzatino con un a differenza, mentre la mia amica era dolce, lei era molto piu’ vorace e ingorda del membro del fidanzatino
Ero talmente preso da quello che mi stava facendo la mia amichetta, che il mio pene si ingrandiva sempre di piu’ e allo stesso tempo mentre ansimovo e godevo, sentivo qualcosa che non avevo mai provato ma che mi faceva stare bene. Sentivo che iniziava ad uscire qualcosa dal mio pene, lo tirai fuori pensando che fosse pipi.
Non era cosi
Era il mio sperma che, per la prima volta, veniva fuori.
Quella esperienza mi fece rimanere come ovattato per tutta la giornata, finche non sono rimasto solo in stanza con mia sorella.
Controllai se I miei dormissero, e inizia a fare una serie di domande a mia sorella, era la prima volta che parlavo con lei di sesso liberamente, e le chiesi come poter fare per avere ancora e ancora quella sensazione a me finora sconosciuta ma altrettanto piacevole e liberatoria.
Mia sorella mi spiega come dovevo mastubarmi per avere le stesse sensazioni e mi confessa senza vergogna che lei lo fa’ gia da diverso tempo ma in modo diverso.
Da quella volta ho sempre cercato di seguire il consiglio di mia sorella, e di episodi simili a quell’uscita a 4 purtroppo non avvennero piu’ per un bel po’ di tempo. Da qui arriviamo a quando frequento il quinto scentifico.
Nel mio istituto c’e’ questo ragazzo, alfredo, molto bello, alto, fisico asciutto come quello di chi fa sport. Stava sempre da solo, sembrava quasi che stesse sempre sulle sue e non dava confidenza a nessuno, ma non frequentandolo credetti che fosse un atteggiamento normale. Finche’ un giorno mi si avvicino’ e mi chiese aiuto in qualita’ di responsabile degli studenti.
Lo ascoltai volentieri; mi racconto’ tutto quello che stava subendo, per il suo non essere come gli altri. In verita’ non capivo bene quello che cercava di dirmi ma visibilmente preso dalla conversazione inizio’ a piangere e lo invitai ad andare nei bagni per darsi una rinfrescata al viso lacrimante ed anche perche’ non era bello che lo vedessero piangere in corridoio.
Come entrambo nei bagni mi spinse dentro quello privato dove si trova il wc, e senza neanche parlare mi bacio’. Non sapevo cosa fare ma quello che stava facendo non mi dispiaceva affatto e contraccambiai il bacio.
Forse avrei dovuto fermarlo, ma non fu cosi. Lo baciavo con passione e trasporto anche io, la mia lingua le arrivavafino in gola cosi la sua, senza neanche pensare che fosse un ragazzo come me. Piu’ ci baciavamo e piu’ la cosa mi piaceva e il mio sesso nei pantaloni diventava sempre piu’ grande e turgido.
Alfredo capi’ subito quello che stava succedendo; si inginocchio’ davanti a me, mi abbasso’ la cerniera, slaccio la cintura apri il bottone dei mie jean e lo tiro’ fuori; senza neanche pensarci lo prese tutto in bocca e inizio’ ad andare avanti e indietro senza fermarsi, ebbi un impeto, misi le mie mani sulla sua testa e lo spingevo sempre di piu’, non so perche ma l’unica cosa che volevo era che gli entrasse tutto in bocca e che sentisse tutto il mio pene duro per lui. Non reagiva anzi mi lasciava fare. La cosa’ continuo’ per un alcuni minuti finche’ il mio sperma non usci’ e ivase tutta la sua bocca e il suo viso. Alzo’ la testa mi guardo’ e con la bocca ancora piena del mio sperma si alzo’ e mi bacio’. Non capivo piu’ nulla se non la voglia di stare con alfredo e non uscire piu’ da quel bagno, avrei voluto ricambiare ma alfredo non volle minimamente che io le toccassi il pene.
Tutta la mattina rimasi a pensare a quello che era successo, e aspettai che arrivasse sera.
Dovevo assolutamnete parlare con la mia confidente (mia sorella).
Quando arrivo’ le raccontai tutto, credevo che mi dicesse che avevo fatto male che non si sarebbbe dovuto ripete, ma non fu’ cosi. Mi disse che avevo fatto bene e mi racconto’ che anche lei aveva avuto una relazione di qualche mese con una sua amica una certa luisa, mi confido’ che non rimpiangeva nulla e se fosse capitato nuovamente lo avrebbe rifatto.
Cominciamo dall’inizio.
Provengo da una classica famiglia cattolica del sud d’italia; madre casalinga, padre dipendente enel, in un’italia dei primi anni 60 che si stava plasmando su un boom economico sempre piu’ prepotente ma che a livello sessuale aveva ancora molta strada davanti. In quegli anni le mie conoscenze in materia sessuale erano nulle se non addirittura inesistenti, le uniche cose ho iniziato a sapere sono arrivate attraverso terze persone, amici e confidenti con I quali interloquivo, e avido di sapere ascoltavo le loro esperienze.
Ma se devo proprio dirla tutta, la mia prima esperienza inizia un giorno nel quale mia sorella minore (2 anni in meno di me) mi chiede se avessi avuto esperienze sessuali o almeno esperienze inerenti il sesso, e mi dice anche che lei ha sentito le sue amiche parlarne e mi spiega nei minimi dettagli tutto quello che ha sentito asserendo di essere molto incuriosita e di voler iniziare a fare qualche esperienza ma che aveva paura di andare cosi’ e/o di fare tutta da sola ; cosi’ chiede il mio aiuto, spiegandomi che se le fossi stato accanto in determinate esperienze non si sarebbe sentita sola e soprattutto inadeguata. Sinceramente non sapevo cosa dire, e visto che lei era li’ in attesa di una mia risposta, le dico che le sono vicino e che se voleva potevamo organizzare un’uscita a 4(io con una mia amica e lei con un suo amico). Cosi’ avvenne. Teniamo presente il fatto che eravamo tutti adolescenti, pieni di ormoni, con voglia di scoprire e provare tutto sul sesso.
Ci incontrammo in un parchetto che era vicino al nostro paese. Io ero insieme ad una mia compagna e lei era insieme al suo fidanzatino dell’epoca. Li’ ho avuto il mio primo sesso orale fatto da questa mia compagna che sembrava conoscesse gia’ alla perfezione come fare il tutto; labbra umide che sfiorano il mio glande per poi sentirlo entrare nella sua bocca umida e calda; sentire che si induriva ad ogni suo succhio ed eccitarmi sempre di piu’ nel vedere che mentre le tenevo la sua bellissima chioma morbida e scura lei si eccitava e godeva solo nel tenerlo in bocca.
Girai lo sguardo verso mia sorella e vidi che lei stava facendo la stessa cosa al suo fidanzatino con un a differenza, mentre la mia amica era dolce, lei era molto piu’ vorace e ingorda del membro del fidanzatino
Ero talmente preso da quello che mi stava facendo la mia amichetta, che il mio pene si ingrandiva sempre di piu’ e allo stesso tempo mentre ansimovo e godevo, sentivo qualcosa che non avevo mai provato ma che mi faceva stare bene. Sentivo che iniziava ad uscire qualcosa dal mio pene, lo tirai fuori pensando che fosse pipi.
Non era cosi
Era il mio sperma che, per la prima volta, veniva fuori.
Quella esperienza mi fece rimanere come ovattato per tutta la giornata, finche non sono rimasto solo in stanza con mia sorella.
Controllai se I miei dormissero, e inizia a fare una serie di domande a mia sorella, era la prima volta che parlavo con lei di sesso liberamente, e le chiesi come poter fare per avere ancora e ancora quella sensazione a me finora sconosciuta ma altrettanto piacevole e liberatoria.
Mia sorella mi spiega come dovevo mastubarmi per avere le stesse sensazioni e mi confessa senza vergogna che lei lo fa’ gia da diverso tempo ma in modo diverso.
Da quella volta ho sempre cercato di seguire il consiglio di mia sorella, e di episodi simili a quell’uscita a 4 purtroppo non avvennero piu’ per un bel po’ di tempo. Da qui arriviamo a quando frequento il quinto scentifico.
Nel mio istituto c’e’ questo ragazzo, alfredo, molto bello, alto, fisico asciutto come quello di chi fa sport. Stava sempre da solo, sembrava quasi che stesse sempre sulle sue e non dava confidenza a nessuno, ma non frequentandolo credetti che fosse un atteggiamento normale. Finche’ un giorno mi si avvicino’ e mi chiese aiuto in qualita’ di responsabile degli studenti.
Lo ascoltai volentieri; mi racconto’ tutto quello che stava subendo, per il suo non essere come gli altri. In verita’ non capivo bene quello che cercava di dirmi ma visibilmente preso dalla conversazione inizio’ a piangere e lo invitai ad andare nei bagni per darsi una rinfrescata al viso lacrimante ed anche perche’ non era bello che lo vedessero piangere in corridoio.
Come entrambo nei bagni mi spinse dentro quello privato dove si trova il wc, e senza neanche parlare mi bacio’. Non sapevo cosa fare ma quello che stava facendo non mi dispiaceva affatto e contraccambiai il bacio.
Forse avrei dovuto fermarlo, ma non fu cosi. Lo baciavo con passione e trasporto anche io, la mia lingua le arrivavafino in gola cosi la sua, senza neanche pensare che fosse un ragazzo come me. Piu’ ci baciavamo e piu’ la cosa mi piaceva e il mio sesso nei pantaloni diventava sempre piu’ grande e turgido.
Alfredo capi’ subito quello che stava succedendo; si inginocchio’ davanti a me, mi abbasso’ la cerniera, slaccio la cintura apri il bottone dei mie jean e lo tiro’ fuori; senza neanche pensarci lo prese tutto in bocca e inizio’ ad andare avanti e indietro senza fermarsi, ebbi un impeto, misi le mie mani sulla sua testa e lo spingevo sempre di piu’, non so perche ma l’unica cosa che volevo era che gli entrasse tutto in bocca e che sentisse tutto il mio pene duro per lui. Non reagiva anzi mi lasciava fare. La cosa’ continuo’ per un alcuni minuti finche’ il mio sperma non usci’ e ivase tutta la sua bocca e il suo viso. Alzo’ la testa mi guardo’ e con la bocca ancora piena del mio sperma si alzo’ e mi bacio’. Non capivo piu’ nulla se non la voglia di stare con alfredo e non uscire piu’ da quel bagno, avrei voluto ricambiare ma alfredo non volle minimamente che io le toccassi il pene.
Tutta la mattina rimasi a pensare a quello che era successo, e aspettai che arrivasse sera.
Dovevo assolutamnete parlare con la mia confidente (mia sorella).
Quando arrivo’ le raccontai tutto, credevo che mi dicesse che avevo fatto male che non si sarebbbe dovuto ripete, ma non fu’ cosi. Mi disse che avevo fatto bene e mi racconto’ che anche lei aveva avuto una relazione di qualche mese con una sua amica una certa luisa, mi confido’ che non rimpiangeva nulla e se fosse capitato nuovamente lo avrebbe rifatto.
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