I Lupi - cap. 2
di
The Best Of
genere
dominazione
Quella notte Chiara non aveva chiuso occhio e decise che doveva scoprire di più. Giada era bruttina, quindi ogni occasione per fare sesso andava sfruttata, ma lei non comprendeva perche' Giada avesse tradito il suo ragazzo per uno come Diego.
Nel pomeriggio si videro tutti a casa sua e lei, curiosa di sapere, aveva sistemato una videocamera tra i libri, a parete, cercando di inquadrare tutta la camera.
Alle tre arrivarono le due amiche e Diego. Un’ora dopo, Chiara chiese a Beatrice di accompagnarla a ritirare un pacco per sua madre in lavanderia e disse a Giada e a Diego di continuare che, in venti minuti, sarebbero tornate.
Al ritorno Chiara trovò Giada strana: i capelli erano scompigliati e il rossetto era stato risistemato molto in fretta, così che le sbavature erano evidenti. Poi, aveva una macchia biancastra sul maglione. Sta di fatto che appena i colleghi andarono via, Chiara corse alla telecamera e scaricò il video sul PC.
Vide che appena lei e Beatrice erano uscite, Diego si era avvicinato a Giada, mettendole le mani sotto la maglia e si vedeva chiaramente che a Giada la cosa piaceva.
Diego le ordino' di tirargli fuori la minchia e lei, come un automa, obbedì al comando, e in meno di un minuto era inginocchiata per terra, succhiando e pompando il nerbo del ragazzo.
Diego era veramente peggio che uno scaricatore di porto, gli insulti si susseguivano, le ordinò di tirare fuori i seni perché voleva ficcarglielo in mezzo, voleva una spagnola. Giada, ormai soggiogata, rimase solamente coi jeans, e accolse tra le sue mammelle quel fallo diabolico.
Chiara notò che non era piu' lungo del normale, ma era sicuramente largo piu' della media e Giada cercava di spremerglielo come meglio poteva per dargli piu' piacere possibile. Lui alternava il su e giu' tra le sue mammelle, ai dentro e fuori nella sua bocca.
Vide che la saliva colava ai lati della bocca di Giada, mentre lui cercava di fargliello entrare il piu' possibile, si vedeva che Giada faceva fatica, eppure lui, noncurante della difficolta' della ragazza, si aiutava con le mani, spingendogli con forza la nuca.
Giada iniziò a tossire, ma Diego non volle saperne di fermarsi e, ridendo, le disse che rischiava di farsi trovare con il cazzo in bocca dalle colleghe. Non contento, le ordinoò di leccargli bene la peluria sopra lo scroto, e Giada, provandoci, tossì ancora più forte; probabilmente qualche pelo le era andato di traverso.
Diego iniziò a stantuffare sempre più velocemente e, in tono arrabbiato, le ordinò di aprire meglio la bocca e Giada lo accontentò; era la sua schiava, lui comandava e lei eseguiva.
Le prese la nuca fra le mani e lo spinse sino in fondo una, due, tre volte e venne. Sì sfilò dalla bocca di Giada che ancora schizzava copiosamente e parte dello sperma cadde per terra, sul pavimento.
Chiara vide Diego prendere Giada per i capelli, spingerla per terra e pulire il pavimento dal suo sperma con i suoi capelli. Giada era schiacchiata con la faccia contro il pavimento e i suoi capelli erano tutti impiastricciati.
Il giorno dopo, all'universita', Chiara fece finta di nulla con Giada e con Beatrice, come se nulla fosse ma, dopo pochi giorni, e Giada era diventata taciturna e, quando arrivava Diego, lei si allontanava subito.
A Chiara, la cosa non era sfuggita, ma non ci pensò più di tanto.
Io sabato sera Chiara uscì col suo ragazzo e con la sua compagnia. Andarono in un bel locale a ballare. Erano in sette quella sera, loro due, Beatrice, un’altra ragazza e tre ragazzi. Tra loro, uno, Guido, era il classico ragazzo di papa, figlio di un industriale ricco, sempre vestito firmato, macchina potente coi sedili in pelle e tutti gli optional possibili e immaginabili. Beatrice non era assolutamente interessata, approfittava di lui per farsi portare in giro su una macchina da ottantamila euro e farsi fare qualche regalo.
A metà serata, mentre tornava dal bagno Chiara venne presa per un polso e quasi inciampò , per il brusco arresto. Si girò, arrabbiata, e vide Diego che le chiese se voleva qualcosa da bere.
Lei gli rispose che non era sola e che non vedendola tornare il suo ragazzo si sarebbe allarmato, ma Diego non si scompose. Le disse: “ ti ho offerto da bere, anche se ci vedesse, non ci sarebbe nulla di male, mica ti vedrebbe intenta a succhiarmelo.”
Chiara fece un sorriso forzato e propose di andare ad avvisare il suo ragazzo, che si sarebbe fermata a fare due chiacchiere con un compagno di studi. Diego acconsentì e disse che sarebbe andato a prendere da bere.
Il suo ragazzo disse va bene, e Chiara andò a sedersi in un divanetto scelto da Diego, che nel frattempo era tornato con le bevande.
Chiara si accorse che il suo ragazzo era entrato nella saletta, seppure ancora ad una certa distanza.Se ne accorse anche Diego , il quale all'improvviso, senza alcun segno premonitore, le disse “sposta la gonna e fammi vedere bene le cosce.”
Come fosse stata ipnotizzata, Chiara fece quello che le era stato detto.
" girati e fissa il tuo ragazzo " e lei fece come volle volle lui, e sentì la sua mano che stava risalendo la sua coscia, come se stesse pattinando su una lastra di ghiaccio. Continuò per una decina di secondi ad accarezzarle la parte superiore della coscia, passando dalla sinistra alla destra, poi, con un movimento repentino, le spinse la mano verso il pube, accarezzandolo furiosamente.
Chiara si svincolò e scappò dal suo ragazzo.
Cinque minuti dopo ricevette un sms di Diego. “ sei una stupida troietta. Capiterà che il tuo ragazzo vedrà mentre me lo succhi bene e te lo infilo sino in gola. Vomiterai, stupida troietta.”
Nel pomeriggio si videro tutti a casa sua e lei, curiosa di sapere, aveva sistemato una videocamera tra i libri, a parete, cercando di inquadrare tutta la camera.
Alle tre arrivarono le due amiche e Diego. Un’ora dopo, Chiara chiese a Beatrice di accompagnarla a ritirare un pacco per sua madre in lavanderia e disse a Giada e a Diego di continuare che, in venti minuti, sarebbero tornate.
Al ritorno Chiara trovò Giada strana: i capelli erano scompigliati e il rossetto era stato risistemato molto in fretta, così che le sbavature erano evidenti. Poi, aveva una macchia biancastra sul maglione. Sta di fatto che appena i colleghi andarono via, Chiara corse alla telecamera e scaricò il video sul PC.
Vide che appena lei e Beatrice erano uscite, Diego si era avvicinato a Giada, mettendole le mani sotto la maglia e si vedeva chiaramente che a Giada la cosa piaceva.
Diego le ordino' di tirargli fuori la minchia e lei, come un automa, obbedì al comando, e in meno di un minuto era inginocchiata per terra, succhiando e pompando il nerbo del ragazzo.
Diego era veramente peggio che uno scaricatore di porto, gli insulti si susseguivano, le ordinò di tirare fuori i seni perché voleva ficcarglielo in mezzo, voleva una spagnola. Giada, ormai soggiogata, rimase solamente coi jeans, e accolse tra le sue mammelle quel fallo diabolico.
Chiara notò che non era piu' lungo del normale, ma era sicuramente largo piu' della media e Giada cercava di spremerglielo come meglio poteva per dargli piu' piacere possibile. Lui alternava il su e giu' tra le sue mammelle, ai dentro e fuori nella sua bocca.
Vide che la saliva colava ai lati della bocca di Giada, mentre lui cercava di fargliello entrare il piu' possibile, si vedeva che Giada faceva fatica, eppure lui, noncurante della difficolta' della ragazza, si aiutava con le mani, spingendogli con forza la nuca.
Giada iniziò a tossire, ma Diego non volle saperne di fermarsi e, ridendo, le disse che rischiava di farsi trovare con il cazzo in bocca dalle colleghe. Non contento, le ordinoò di leccargli bene la peluria sopra lo scroto, e Giada, provandoci, tossì ancora più forte; probabilmente qualche pelo le era andato di traverso.
Diego iniziò a stantuffare sempre più velocemente e, in tono arrabbiato, le ordinò di aprire meglio la bocca e Giada lo accontentò; era la sua schiava, lui comandava e lei eseguiva.
Le prese la nuca fra le mani e lo spinse sino in fondo una, due, tre volte e venne. Sì sfilò dalla bocca di Giada che ancora schizzava copiosamente e parte dello sperma cadde per terra, sul pavimento.
Chiara vide Diego prendere Giada per i capelli, spingerla per terra e pulire il pavimento dal suo sperma con i suoi capelli. Giada era schiacchiata con la faccia contro il pavimento e i suoi capelli erano tutti impiastricciati.
Il giorno dopo, all'universita', Chiara fece finta di nulla con Giada e con Beatrice, come se nulla fosse ma, dopo pochi giorni, e Giada era diventata taciturna e, quando arrivava Diego, lei si allontanava subito.
A Chiara, la cosa non era sfuggita, ma non ci pensò più di tanto.
Io sabato sera Chiara uscì col suo ragazzo e con la sua compagnia. Andarono in un bel locale a ballare. Erano in sette quella sera, loro due, Beatrice, un’altra ragazza e tre ragazzi. Tra loro, uno, Guido, era il classico ragazzo di papa, figlio di un industriale ricco, sempre vestito firmato, macchina potente coi sedili in pelle e tutti gli optional possibili e immaginabili. Beatrice non era assolutamente interessata, approfittava di lui per farsi portare in giro su una macchina da ottantamila euro e farsi fare qualche regalo.
A metà serata, mentre tornava dal bagno Chiara venne presa per un polso e quasi inciampò , per il brusco arresto. Si girò, arrabbiata, e vide Diego che le chiese se voleva qualcosa da bere.
Lei gli rispose che non era sola e che non vedendola tornare il suo ragazzo si sarebbe allarmato, ma Diego non si scompose. Le disse: “ ti ho offerto da bere, anche se ci vedesse, non ci sarebbe nulla di male, mica ti vedrebbe intenta a succhiarmelo.”
Chiara fece un sorriso forzato e propose di andare ad avvisare il suo ragazzo, che si sarebbe fermata a fare due chiacchiere con un compagno di studi. Diego acconsentì e disse che sarebbe andato a prendere da bere.
Il suo ragazzo disse va bene, e Chiara andò a sedersi in un divanetto scelto da Diego, che nel frattempo era tornato con le bevande.
Chiara si accorse che il suo ragazzo era entrato nella saletta, seppure ancora ad una certa distanza.Se ne accorse anche Diego , il quale all'improvviso, senza alcun segno premonitore, le disse “sposta la gonna e fammi vedere bene le cosce.”
Come fosse stata ipnotizzata, Chiara fece quello che le era stato detto.
" girati e fissa il tuo ragazzo " e lei fece come volle volle lui, e sentì la sua mano che stava risalendo la sua coscia, come se stesse pattinando su una lastra di ghiaccio. Continuò per una decina di secondi ad accarezzarle la parte superiore della coscia, passando dalla sinistra alla destra, poi, con un movimento repentino, le spinse la mano verso il pube, accarezzandolo furiosamente.
Chiara si svincolò e scappò dal suo ragazzo.
Cinque minuti dopo ricevette un sms di Diego. “ sei una stupida troietta. Capiterà che il tuo ragazzo vedrà mentre me lo succhi bene e te lo infilo sino in gola. Vomiterai, stupida troietta.”
7
voti
voti
valutazione
3
3
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
I Lupiracconto sucessivo
La mia prima ragazza - cap. 1
Commenti dei lettori al racconto erotico