Il vicino

di
genere
prime esperienze

Mi chiamo Franco, 50 anni originario di un paesino della Basilicata dove ho vissuto fino alla maturità per poi trasferirmi per frequentare il corso di economia e commercio presso l’Univeristà di Napoli, ho una sorella, Sonia, di ben 12 anni più grande di me, eh si i miei avevano provato e riprovato ad avere un secondo figlio e quando avevano deposto ogni speranza ecco che sono nato io.
Quando eravamo ragazzini il paese non offriva nulla di divertente se non giocare al calcio nel campetto della chiesa e, intorno ai 15 anni gli ormoni erano a mille e le ragazze, quelle poche che c’erano, avevano occhi solo per i ragazzi più grandi che le scarrozzavano in macchina e a noi rimane ben poco da fare se non spararsi seghe a più non posso. Avevo un amico, Giovanni, frequentavamo la stessa scuola fin dalle elementari e praticamente stavamo sempre insieme. Un giorno eravamo a casa sua per studiare affidati al fratello più grande ma una telefonata lo costrinse ad uscire urgentemente “mi raccomando non fate casini torno al massimo tra un’ora” si raccomandò, a noi non parve vero e Giovanni mi disse “ti faccio vedere una cosa” cercò in un cassetto e inserì una cassetta VHS nel videoregistratore in tv apparve un culo con un cazzo di notevoli dimensioni piantato dentro e la donna che mugolava di piacere “cazzo Giovanni! dove l’hai presa?” “in videoteca ci lavora mio cugino e ogni tanto me le presta, mi faccio delle seghe bellissime con questi video” “ci credo guarda che fighe!” “dai spariamoci una sega insieme” propose Giovanni, condividevamo tutto e non ci trovai nulla di strano così sdraiati sul letto con i nostri piselli all’aria iniziammo a segarci guardando le scene di sesso che si susseguivano senza sosta “Che ne dici se ognuno fa la sega all’altro così non ci sentiamo due segaioli?” “Ma va! Cosa cambia?” “Cambia! Non sentendo la mia mano immagino che sia una bella ragazza a farmi la sega!” con gli ormoni impazziti risposi “tu dici? Ok proviamo!” così toccai per la prima volta un cazzo e devo dire che Giovanni aveva ragione era una sensazione diversa …..molto piacevole! Sborrammo quasi insieme…..”Allora che ne pensi? ”mi chiese Giovanni “Avevi ragione …è diverso che farsi la sega da soli…..mi è piaciuto!” “anche a me!”. Il fratello di Giovanni iniziò a lavorare quindi eravamo spesso a casa sua da soli e da allora farsi le seghe a vicenda è diventato il nostro gioco preferito. Beh a dirla tutta non ci siamo fermati lì, la voglia di sperimentare è cresciuta ed un giorno proposi a Giovanni di giocare a turno a fare la femmina “dovrebbe essere divertente ma come facciamo mica possiamo andare a comprare indumenti femminili?” chiese Giovanni “No! certo che no! però io posso prendermi gli indumenti che Sonia o mamma non mettono più e che decidono di buttare come gli slip o le calze o una gonna e tu puoi fare lo stesso!” Così riuscimmo a procurarci due paia di calze, erano le cose più facili perché ad ogni piccola smagliatura le gettavano via ma a noi se erano un po' rotte non interessava, due slip tipo perizoma, che Sonia aveva gettato, ed una gonna della mamma di Giovanni. Così iniziammo a giocare insieme e a turno uno di noi indossava indumenti femminili e faceva una sega all’altro, la cosa era molto intrigante e coinvolgente e devo riconoscere che mi piaceva molto indossare il perizoma e le calze. Il passaggio dal farsi le seghe al primo pompino fu cosa quasi naturale, in tv una splendida bionda stava facendo un pompino da urlo “Giovanni guarda come lo lecca bene quella lì?” “si lo vedo” “oggi tocca a te fare la femmina …..” lasciai la frase a metà, Giovanni sdraiato accanto a me con le calze e la gonna mi guardò “vuoi che ti lecchi il cazzo?” chiese e senza aspettare la risposta abbassò la testa sul cazzo e iniziò a leccarmelo “ohhhh!!!! Che bello!!!” esclamai quando lo avvolse con le labbra e sentii l’umido della bocca …..la nuova sensazione fu troppo forte e ricordo che venni subito “sborroooo!” Giovanni si scostò e mi riversai sulla pancia una quantità di sperma mai vista “Giovanni è bellissimo! a te è piaciuto?” “ si! è bello! Ma domani tocca a te” “si certo”. Ricordo il primo pompino come se fosse ieri mi sentii inebriato dall’odore del cazzo, dal sapore, il fruscio delle calze ad ogni movimento fu una scossa interiore che mi arrivò al cervello e quando Giovanni stava per sborrare non mi staccai, lo feci venire in bocca ed ingoiai tutto lo sperma per non soffocare “Wow! Franco ti sono venuto in bocca …..com’è?” “bellissimo e buonissimo!!!” risposi mentre mi ripulivo le labbra. Fu così che riempimmo i nostri pomeriggi fino al giorno della maturità quando le nostre strade si divisero per l’università io a Napoli e Giovanni a Roma.
Terminata l’università trovai lavoro come amministrativo in una azienda di dolci, biscotti e simili, incontrai una ragazza di cui mi innamorai e ci sposammo, con lei ho avuto una figlia, Roberta, che ora ha 20 anni e vive con la madre …..si perché quando Roberta aveva 10 anni ci siamo separati. Io mi sono dedicato al lavoro e pian piano sono arrivato ad occupare il ruolo vicedirettore aziendale e poi l’occasione, a 50 anni, di occupare il posto di direttore presso un’azienda metalmeccanica nel bresciano. Con l’assunzione ho avuto vari benefit come l’auto, il pc, il telefono ed un appartamento in una palazzina, nei pressi del complesso industriale, che il proprietario aveva intelligentemente messo a disposizione delle aziende del polo industriale per i dirigenti fuori sede.
Sono ormai qui da qualche mese e a parte qualche uscita nei weekend per andare in centro a Brescia con i colleghi trascorro molto tempo a casa dato che termino il lavoro alle 17,30. Dopo le esperienze adolescenziali con Giovanni non ho più avuto pulsioni bisex se non raramente ma principalmente quando indosso indumenti femminili. Si! lo confesso! Travestirmi da donna mi provoca un piacere intimo molto intenso, che mi piace, mi fa star bene e talvolta ci sto così bene che ho voglia di essere donna fino in fondo e dar piacere ad un uomo.
Negli anni, e con la possibilità economica, il travestimento è migliorato sempre di più, ho la protesi mammaria che dona sensazioni simili ad un seno vero ad ogni movimento, inoltre vivendo da solo ho potuto fare l’epilazione definitiva senza dover dar conto a nessuno e il naylon sulla pelle mi provoca sensazioni che non so descrivere…. posso solo dire che quando indosso le calze a volte ho la pelle d’oca dal piacere provato!. Così quando sono a casa spesso sono enfemme più per piacere personale che altro.
Abito all’ultimo piano della palazzina con un bel terrazzo confinante con la porzione di terrazzo dell’altro appartamento occupato da Marco il direttore di una azienda di cosmetici, un bell’uomo di origini siciliane tra i 55 e i 60 anni portati benissimo, abbiamo fatto amicizia al punto che qualche volta ceniamo insieme specialmente in occasione di eventi calcistici in televisione.
E’ domenica mattina, stranamente c’è un sole tiepido che invoglia ad uscire ma nei d’intorni non c’è nulla di piacevole e dovrei arrivare in città e non ho voglia di mettermi a cercare parcheggio, so che Marco non c’è e dovrebbe rientrare stasera, andava da un’amica per il week end, quindi mi preparo en femme per benino e decido di prendere un po' di sole sul terrazzo che è lontano da occhi indiscreti, indosso il perizoma, un paio di autoreggenti color carne, la mia inseparabile protesi mammaria, un paio di decolletè rosse ed un tubino rosso corto, trucco, una parrucca di riccioli nera
un aperitivo e un po' di stucchini e mi sistemo sulla sdraio in terrazzo. All’improvviso squilla il cellulare, guardo lo schermo …è l’Ad….”si! pronto buongiorno dottore” “buongiorno Franco, volevo dirle che per lunedì mattina, appena si apre, ho indetto una riunione con i dirigenti ed i capo reparti, le ho mandato mail con l’ordine del giorno” “va bene adesso apro la mail e lo leggo” “ok! Buona domenica a domani” “grazie, buona domenica anche a lei” non faccio in tempo a posare il cellulare che sento una voce “ma lo sai che vestita così sei uno schianto?” Marco è affacciato alla ringhiera oltre la separazione tra i due terrazzi, sono rimasto di sasso, mi sento diventato rosso dalla vergogna e non riesco a rispondere “avevo visto questa gran figa riccioluta sul tuo terrazzo e ho pensato “ma tu guarda Franco che figa che si è portato a casa poi ti ho sentito al telefono…..” “ma…..ma…. avevi detto che rientravi stasera!” riesco a balbettare come se fosse colpa sua se mi aveva trovato vestita da donna “si era quello il programma! ma poi ieri sera mi ha detto che stamane arrivava la figlia e non voleva che mi trovasse lì così sono rientrato ieri sul tardi per non dovermi svegliare questa mattina prestissimo, dai! vieni da me che mangiamo insieme ma non ti cambiare ….mi piaci moltissimo” e scompare dietro la separazione opaca. Un misto di sensazioni mi assalgono, vergogna eccitazione, curiosità, non so riconoscere cosa mi spinge ad avviarmi verso la porta di ingresso, prendere le chiavi e in quel momento sento forte i battiti del mio cuore come per il primo appuntamento intanto una voce dentro di me urla “dove cazzo stai andando! Torna indietro imbecille!” ma il mio essere è come sdoppiato la parte maschile vorrebbe tornare indietro e chiudersi in casa dalla vergogna e l’altra parte è attratta da quella situazione eccitante e curiosa ed ha il sopravvento tanto che mi ritrovo di fronte alla porta di Marco sul pianerottolo.
Con il cuore a mille suono il campanello, Marco, ancora in accappatoio, apre “ah eccoti! Vieni entra! Come ti devo chiamare?” “Non lo so! Non ci ho mai pensato!” “Come sarebbe non ci hai mai pensato? Vuoi dirmi che non hai mai incontrato nessuno vestita così?” “Si! mai nessuno” “ok!ok! va bene se ti chiamo Silvia?” “si, va bene Silvia mi piace” “ma che cazzo stai dicendo???” penso “dovresti uscire di corsa e chiuderti in casa” “Allora Silvia, accomodati cosa ti posso offrire? Va bene un bicchiere di vino bianco freddo e dei dadini di formaggio?” “si! benissimo grazie” e mi accomodo sul divano accavallando le gambe “cazzo! Sei incredibile” sussurra Marco mentre si alza e va in cucina. Normalmente lo avrei seguito come sempre quando ci incontriamo per pranzare insieme o per vedere la partita in tv, ma questa volta resto seduta e aspetto di essere servita…..in un attimo mi rendo conto di essere rimasta lì involontariamente forse come avrebbe fatto una sua amica invitata a casa, e mi sento avvampare. Marco torna con un piattino e due bicchieri e si siede sul divano accanto a me “Cazzo Silvia devo ammettere che sei uno schianto! Se non avessi sentito la telefonata non ci avrei mai creduto, ma sei così perfetta, cammini sicura sui quei tacchi, deve essere da un po' che lo fai!” “fare cosa?” “travestirti” mi sento rossa in viso “si! è vero è da un po' che lo faccio” poi immediatamente puntualizzo “ma mi travesto solo per piacere mio e non faccio altro, è una cosa che mi fa sentire bene con me stessa” “hai parlato di te al femminile” “davvero? Non me ne sono accorta” “si! lo hai appena rifatto” vedo lo aguardo di Marco rivolto alle mie gambe, sedendomi il vestito è salito ed è evidente la balza di pizzo delle calze, cerco di tirarmi giù il vestito “sei veramente incredibile, fai gesti da vera femmina e come una vera femmina mi fai quest’effetto” apre l’accappatoio con un gesto e si mostra nudo, è eccitato, ha un cazzo maestoso, bello, turgido, una cappella larga e rosa, diritto come un fuso con venature pronunciate che gli danno l’aspetto nodoso, sono basita non riesco a dire nulla ma non riesco neanche a staccare gli occhi da quella meraviglia di cazzo che Marco ha tra le gambe e che ha cominciato ad accarezzarsi lentamente, sono come ipnotizzata con il bicchiere in mano e lo sguardo alla sua mano che si muove lenta “Vuoi continuare tu?” mi chiede in un sussurro “ma sei impazzito!” la voce urla entro di me mentre la mia mano si avvicina alla coscia di Marco, l’accarezza e sale verso l’inguine, Marco ha tolto la sua mano e guarda me mentre io, come in trance, continuo a guardare il suo cazzo svettante e la mia mano destra che lo impugna e inizia a segarlo lentamente “ohhhhh!!!!! Bravissima Silvia” sussurra Marco mentre si lascia andare sul divano, io sento un piacere pervadermi tutta, sentire di nuovo la pelle setosa di un cazzo nella mia mano mentre lo sego….. è un’esperienza che avevo dimenticato, mi è sempre piaciuto moltissimo ma non l’ho mai confessato a Giovanni, il cazzo nodoso di Marco è leggermente diverso ma bellissimo, sento nella mia mano le venature dure che percorrono l’asta e continuo un lento su e giù, su e giù, su e giù “ohhhhh!!!!! Siiiiii!!!! Brava Silvia così!!” i gemiti di piacere di Marco mi entrano nel cervello donandomi sensazioni inebrianti, sono io Silvia a provocargli piacere e ciò mi riempie di orgoglio e autostima, continuo a fissare quella meravigliosa cappella rosa, ora umida di precum, nascosta dalla pelle e scompare e ricompare ad ogni movimento della mia mano, ne sono attratta, ipnotizzata, mi tornano in mente i pompini che ci scambiavano io e Giovanni da ragazzi, questo ricordo e i gemiti di piacere di Marco sono un mix esplosivo per la mia mente e una voglia di prendere in bocca quel magnifico cazzo mi assale prepotente, sento una stretta allo stomaco mentre un’ondata di calore mi avvolge la testa, mi sistemo meglio sul divano impugno il cazzo con la sinistra continuando la lenta sega mentre con la destra accarezzo il ventre villoso di Marco, il contatto con la sua pelle …i suoi peli …. mi obnubilano i sensi, non sono più in me mentre abbasso la testa e inizio a leccare quella cappella “ohhhhh!!!!!! Siiiiiiii!!!!! Silvia bravissima” credo di sentire ma non mi interessa, mi sto godendo il cazzo in bocca rivivendo tutte le bellissime sensazioni dimenticate “mmmmmhhhhhhh!!!!!!!!” mugolo mentre lecco tutta l’asta fino alle palle …..è bellissimo …lo imbocco e mentre roteo la lingua tutta intorno alla cappella sento la mano di Marco sulla mia nuca che mi spinge con dolcezza per invitarmi a prendere il suo cazzo fino in gola…..mi impegno fin quasi a soffocare e quando lo tiro fuori dalla bocca il cazzo gronda di saliva “bravissima Silvia! Che brava che sei! Adesso vieni qui” Marco si alza “ecco brava adesso mettiti in ginocchio sul divano e appoggiati allo schienale!” sono ancora inebetita dal pompino e come un automa ubbidisco “ecco brava così” Marco in piedi dietro di me con il cazzo diritto si sistema tra le mie gambe e me le fa allargare, all’improvviso rientro in me e mi rendo conto che mi vuole inculare “No! No! fermo, non l’ho mai fatto!” dico ma con poca convinzione e restando nella posizione “Si! come avevi detto che ti travesti solo per te e non facevi altro, mi hai fatto un pompino da vera troia!” “Ma nel culo non l’ho mai preso!” “Vedrai sarà bellissimo e ti sentirai una vera femmina, tranquilla sarò dolcissimo!” intanto mi ha alzato il tubino e scostato il perizoma, ho paura ma nello stesso tempo una forte eccitazione mi sconvolge ancor di più forse la voglia di sentirmi femmina, forse la voglia di essere dominata, di essere oggetto di piacere, avevo sempre sognato questo momento …. ora lo temo ma non faccio nulla per fermare Marco, il quale ha iniziato a bagnare il mio buchino vergine con la saliva e lo massaggia con un dito sussurrando “rilassati! rilassati! sarà tutto più semplice e piacevole ….rilassati” appena si accorge che non stringo più le natiche con una leggera pressione infila il polpastrello del dito nello sfintere “ahhhh!!!!” gemo “ecco brava ora spingi in fuori un pochino” ubbidisco e sento il dito penetrare nel retto “ohhhhh!!!!! Mmmhhhhh!!! piano ….. fa piano” Marco si ferma dandomi il tempo di abituarmi a quell’intrusione mentre lo sfintere tenta di chiudersi intorno al dito dopo poco Marco inizia a muovere il dito provocandomi gemiti di sottile piacere “mmmhhhh!!!!” gemo sussurrando, “aspetta un attimo, non ti muovere!” e lo vedo passarmi davanti nudo con il cazzo bello diritto, scompare in una stanza e subito dopo ricompare, ha qualcosa in mano ma non ho capito cosa, si sistema di nuovo dietro di me “ecco questo gel lubrificante ti aiuta!” e sento che lo fa cadere sul mio forellino, è freddo! Marco che con le dita spalma e massaggia il gel “rilassati rilassati” ripete come un mantra ….sento il dito intrufolarsi di nuovo dentro di me ma questa volta scivola dentro con facilità “ahhh!!!!! Siiii!!” mi sento gemere “ecco brava! Rilassati ….così brava!“ il dito esce ed entra con sempre maggiore semplicità, poi all’improvviso lo sento di più e mi irrigidisco un attimo “calma rilassati stai andando benissimo! Silvia hai un culo bellissimo” quelle parole miste al trattamento che sto subendo hanno un effetto dirompente “siiiiii!! Marco è tutto tuo! inculami ti prego! Ohhhhh!!! Che bello!!!” mi sento dire, mi accorgo che mi sto lasciando andare e mi apro le natiche con le mani offrendo, da vera troia, il mio culo al suo piacere “bravissima!!! Adesso quando ti dirò io spingi indietro!” ho la testa fra i cuscini del divano e il culo a pizzo oscenamente aperto con le mani sento che Marco appoggia la cappella sul mio forellino vergine e avverto una leggera pressione ….sento che mi sto aprendo lentamente “ohhhh!!!! Fa piano piano…ti prego pianooooo!!!!” la pressione aumenta e mi sento spaccare “pianooooo!!!!!!!” “adesso spingi!!” eseguo e “ahhhrghhhhhhh!!!!!!” quasi urlo dal dolore “shhshshshshh! Calma adesso passa subito!” Marco, piegato su di me, mi sussurra all’orecchio mentre sento lo sfintere che tenta inutilmente di chiudersi stringendosi intorno alla cappella “mmmhhhhhh!!!! Ahhhh!!!” gemo mentre la fitta sta passando lasciando il posto ad una strana sensazione di piacere, Marco non si è mosso di un millimetro intanto i miei muscoli anali lentamente si rilassano, se ne accorge e, aggiunto un po' di gel, riprende a spingere “ahhhhhh!!! Mmmhhhh!!!!” gemo ma questa volta sono gemiti più di piacere che di dolore, sento ogni centimetro del cazzo di Marco invadermi il retto, mi godo questa lenta inculata con una sensazione di sottomissione, mi sento dominata dalla virilità di Marco e …..mi piace, mi piace un sacco …..Marco spinge inesorabilmente il suo scettro di carne nel mio culo senza sosta ……sembra non finire mai fino a quando non sento i peli del suo pube che mi solleticano le natiche “wow bravissima Silvia!! Lo hai preso tutto nel culo!!! “ohhhh!!!!!!siiii!!!!!!!!! lo sento tutto è bellissimooooo!!!!!!” “Adesso! Se senti dolore dimmelo ok?” “ok” Marco inizia un lento movimento avanti indietro…. avanti indietro….. avanti indietro “che culo che hai!! sei bravissima” “ohhh siiiii!!! è bellissimo!!! dai scopami, scopami, rompimi il culo forza!” mi sento mentre lo imploro ma non mi importa ho solo voglia di sentirmi sua, di sentire quel meraviglioso cazzo che mi rompe il culo, di sentirlo esplodere dentro di me, Marco aumenta il ritmo sempre di più “oh cazzo vengooooo!!!” sono io che urlo e contemporaneamente” vengooooo!!!!!” questa volta è Marco, si blocca piantato dentro di me in fondo e sento gli spasmi del suo cazzo e mi riversa nel culo una quantità di sperma calda, pian piano la sua virilità perde consistenza Marco lo tira fuori e si siede sul divano accanto a me, io provo una sensazione di vuoto e lo sfintere si contrae per riprendere la sua dimensione originaria, mi giro mi ricompongo e mi siedo sull’accappatoio di Marco
“Non ci avevo creduto che non l’avevi mai preso in culo, dopo il pompino che mi hai fatto ero sicuro che avessi il culo rotto, ora sono contento di essere stato il primo” intanto sento lo sperma che fuoriesce dal culo aperto e …..mi piace! Lo guardo e riesco a dire solo “grazie”.
“da oggi voglio solo Silvia a casa mia, anzi ti invito a cena già mercoledì e vediamo insieme la partita di Champions!” “Va bene! Adesso vado a farmi una doccia!” Torno a casa sentendomi meno stabile sui tacchi e soprattutto con un leggero indolenzimento al sedere, ma mi sento felice di essere Silvia e in questo esatto momento realizzo con certezza che questa è stata solo la prima inculata di tante altre!.
scritto il
2024-04-02
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