I piedini di Marzia

di
genere
feticismo

Io e Marzia eravamo insieme nel salottino a casa di sua madre. La madre stava nel salone accanto. Tra le due stanze una porta bianca. Aperta. Stava per iniziare il programma preferito di Marzia in televisione, così ci sedemmo sul piccolo sofà e lei accese il televisore. Il suo sguardo era fisso allo schermo, mentre il mio era fisso su di lei. Non potevo fare a meno che guardare i suoi capelli scuri lucenti, le sue piccole spalle scoperte, i seni modesti che liberi dal reggipetto si intravedevano da sotto la fine canottiera azzurra, e sotto gli shorts morbidi il mio sguardo correva lungo le sue gambe lisce e abbronzate, fermandosi poi sui suoi meravigliosi piedini avvolti dai calzini bianchi. Piccoli, un 34, con le dita aperte a ventaglietto. Avendo sempre faticato a trovare scarpe per i suoi piedi così piccoli spesso si era dovuta accontentare di un numero in più, ma ciò ha sempre fatto sì che le dita non venissero strette dalla punta della scarpa, ma rimanessero naturali, come quelle dei bambini.
Osservarla mi stava facendo impazzire, il solo profumo del suo collo mi procurava un' enorme e solida erezione. Non resistetti. La baciai.
"Dai fammi seguire! Lo sai che mi piace questo programma! Non infastidirmi."
"Ma piccola... Mi viene tanta tanta voglia ad averti vicino." Dissi carezzandole il seno.
"Vedi di piantarla subito, tanto non possiamo fare niente con mia madre nella stanza accanto."
Tolse la mia mano dal suo seno, ma subito la misi sulla sua coscia.
"No!"
Tentai di nuovo di baciarla
"Senti ora mi hai rotto! Levati da qui e avvicina quella sedia al divano."
Mi alzai. La guardai, ma lei aveva di nuovo gli occhi al televisore. Posizionai la sedia davanti al divano e lei ci appoggiò le gambe sopra lasciando sporgere i piedi oltre la seduta.
"Vuoi vedere come ti faccio stare buono? Ora ti inginocchierai davanti ai miei piedi. Starai lì Immobile per tutta la durata del programma, non mi toccare e non mi parlare. Stai lì e fissami i piedi. Muto. Se farai il bravo ti darò un bel premietto."
Ubbidii. Mi inginocchiai vicino alla sedia con il naso ad un centimetro dalle sue estremità. E stetti li. Immobile. L'odore dei suoi piedi mi inebriava. Continuavo a fissarli. Desideravo così tanto di poterci almeno appoggiare il naso per annusarli. Ma Marzia era stata chiara, non potevo toccarla.
Il programma si interruppe per la pubblicità e dal salone arrivò la voce di sua madre a commentare ciò che era appena successo nello show televisivo, che evidentemente stava seguendo anche lei sull'altra tv.
"Amore... Posso dirti solo una cosa?"
"Finché c'è la pubblicità parla quanto vuoi. Ma non mi toccare."
"Non è che io non voglia ubbidirti, anzi onestamente non mi dispiace stare qui con i tuoi piedini, ma se tua madre venisse qui mi verrebbe in ginocchio ai tuoi piedi..."
"Quindi?"
"Sarebbe molto imbarazzante. Non trovi?"
"Si, forse un po'. Ma tranquillo la sentiamo se si alza dal divano. E comunque lei mi dice sempre che tu sei il mio cagnolino, che fai tutto ciò che voglio e che ti fai in quattro per corteggiarmi sempre, quindi non penso che se ti vedesse ai miei piedi si meraviglierbbe. Anzi ora la chiamo!"
"Nono ti prego."
Marzia inspirò per prepararsi a chiamare la madre nella stanza accanto.
"Mamma..."
Non potevo crederci, l'aveva chiamata davvero! Decisi che non mi sarei mosso e non avrei tolto lo sguardo dai suoi piedi. Diventai rosso immediatamente, imbarazzato dall' imminente umiliazione.
"... Hai più saputo dove andrà in vacanza Giorgio?"
Alla fine ebbero una breve e semplice conversazione da una stanza all'altra.
Partì la sigla del programma che stava per ricominciare.
"Te la sei fatta so eh?" mi disse con la sua voce miagolante.
Non risposi.
"Alzati un attimo."
In silenzio mi misi in piedi. Marzia sollevò una gamba e con il piede mi carezzò il pene.
"Ahahah lo sapevo! Cosa te l'ha fatto venire duro? I miei piedi o la possibilità di essere visto mentri stai in ginocchio a fissarli?"
In realtà l'avevo duro da quando stavamo sul divano. Ma non risposi. Mi limitai a tornare in ginocchio, con lo sguardo ai suoi piedi.
Marzia si allungò e improvvisamente sfilò i calzini. Ora avevo davanti quelle meraviglie allo scoperto. Tutto quanto attorno sparì. Mi misi ancora più vicino stando attento a non toccarla. L'odore mi arrivava facilmente nel naso rendendomi l'uccello ancora più duro. I miei occhi roteavano senza sosta ammirando e bramando quei teneri piedini. Mi sembrava quasi di poterne sentire il sapore.
Non saprei dire quanto tempo passò fino allo stacco pubblicitario. Ero totalmente rapito dalle fantasie che i suoi piedi scalzi mi suscitavano.
"Li vuoi vero?"
Feci di sì con la testa.
"Si cosa?"
"Si li voglio."
"E cosa vuoi farci?"
"... Lo sai amore..."
"No eheh, non lo so, dimmelo."
"Ma si che lo sai dai."
"Voglio sentirtelo dire, forza."
"Ok voglio leccarli."
"Vuoi leccare cosa scusa?"
"Voglio leccarti i piedi ok?"
"Come? Non ho sentito."
"Voglio leccarti i piedi!"
Proprio in quell'istante marzia mise muto al televisore, così che la mia frase risonasse nella stanza. Si fece poi una risatina compiaciuta.
"Dai ma perché fai così!? E se tua madre ha sentito?.
"Ahaha ti prego scusami ma era troppo divertente! E figurati se ha sentito! Ha una certa età non ci sente più benissimo, inoltre da lei la TV ha il volume alto. Volevo solo farti uno scherzetto."
Tornai in silenzio a fissare con lo sguardo triste le sue piante rosee.
"Amore mio, ti sei offeso?"
"No... Però non mi piacciono molto questi scherzi..."
"Scusa non lo faccio più. Ma non ti preoccupare non ti farei mai vedere da mia madre in ginocchio ai miei piedi. Ciò che facciamo è solo nostro. Te lo prometto... Lecca piedi! Ehehe".
...
Il conduttore stava salutando il pubblico da casa prima di lanciare la sigla di chiusura del programma. Finalmente era terminato.
"Sei stato bravo. Sono contenta. Mi fai davvero innamorare quando mi dimostri che fai qualsiasi cosa per me. Do un valore immenso a ciò. Mi fai sentire amata, rispetta e sicura. Perciò... Farò io qualcosa per te adesso, ti sei meritato il tuo premietto".
Marzia infilò una mano sotto la canottiera a carezzarsi I seni, sollevandola abbastanza da farne intravedere una minima parte. Poggiò poi l'altra tra le sue gambe e iniziò a strofinarsi la vulva umida.
"Puoi leccare."
Immediatamente mi avvicinai ai suoi piedini ed iniziai a leccarli e odorarli con passione. A me piaceva da impazzire leccarle I piedi, ma non mi permetteva mai di farlo perché la cosa la imbarazzava troppo. Quindi quel momento fui felicissimo. La mia lingua correva leggera inumidendo le sue piante, con la punta del naso che si fermava tra le dita. Leccavo e baciavo ogni centimetro dei suoi piedini. Mentre lei mi guardava con gli occhi innamorati. La mano le scivolò dunque negli slip e cominciò a masturbarsi con più intensità.
Entrambi ebbimo un momento di estasi. Gli occhi chiusi. Io così impegnato a leccare i suoi piedini e lei a massaggiare con le dita il suo sesso dandosi piacere.
Ma all'improvviso.
"Ma che diavolo state facendo!?"
Sua madre vide la figlia intenta a masturbarsi furiosamente mentre il suo fidanzato stava in ginocchio leccandole i piedi.
Penso che nessuno dei tre si toglierà quell'immagine dalla testa molto presto.
di
scritto il
2024-03-24
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