Socialmente porche

Scritto da , il 2013-04-13, genere trio

Tiziana e Valeria sono due signore quasi cinquantenni che prestano da tempo servizio come assistenti sociali dentro ad una associazione che si occupa del recupero delle anime. Alcune volte quindi vanno a far visita a chi è agli arresti domiciliari e tra questi c'è Sergio. Sergio non è la prima volta che ha avuto problemi con la legge, di reati ne ha coltivati tanti e di diverso tipo. Vedendolo per la strada non lo si direbbe mai perché è uno che sa comportarsi quando vuole, con le donne poi è tremendo e finisce per piacere a moltissime. Lo sa bene persino Tiziana che Sergio è uno che piace, infatti anni addietro è scivolata nel suo letto senza nemmeno rendersene conto e nel accorgersi di aver preso una sbandata per quello che era definito il suo utente ha trovato una scusa per evitare di tornare da lui. Essendo affiancata da Valeria ed essendo passato qualche anno si sentì più forte e perciò insieme alla collega andarono ad incontrarlo, sperando di riuscire con il tempo ad inserirlo in qualche contesto che lo portasse lontano da ogni forma di illecito.
Sergio ovviamente si comportò nei confronti di Tiziana come se nulla fosse, dandole del lei, attendendo di avere il permesso dalle due signore di poter dar loro del tu. Valeria senza dubbio era quella che più parlava e chiedeva. Tiziana preferiva annuire e prendere appunti. I primi incontri furono perciò molto formali e questo si sapeva che non avrebbe portato grandi frutti, occorreva infatti riuscire ad andare oltre senza dimenticare i ruoli di tutti loro. Valeria decise perciò di addentrarsi in discorsi sentimentali, sperando Sergio si facesse coinvolgere e di conseguenza sciogliere. In realtà Sergio non parlò dei suoi amori, bensì di quelle donne che aveva conosciuto e apprezzato, spiegando loro che la strada lo aveva viziato e crescendo era diventato molto esigente. Tiziana sapeva bene cosa volesse dire, Valeria invece uscendo non nascose le sue perplessità sul cosa volesse in realtà intendere con quel specificare che era diventato troppo esigente. Valeria rispetto a Tiziana era molto più composta, il suo modo era affabile ma contemporaneamente dimostrava di essere in grado di tenere tutto sotto controllo. Sergio però era quello che spesso le donne chiamavano "figlio di puttana" e infatti quando tornarono a fargli visita spudoratamente domandò a Valeria se era soddisfatta della sua vita e nel sentirsi dire che lo era, domandò se anche sessualmente lo fosse - nel vederla un po' inasprita non le nascose che si immaginava quella sua reazione. "La tua reazione è una risposta chiara e io non intendo vantarmi, ma credo che tu sia una donna che merita tanto sessualmente e che se ha tanto arriverebbe a fare qualsiasi cosa!" Tiziana quasi svenne nel sentirlo parlare così, non capiva se stava cercando di farla imbarazzare o cosa. Valeria avrebbe voluto sprofondare invece, ma sapeva che se mai fosse uscita da casa sua sarebbe stato come ammettere che non era all'altezza.
Sergio tutto era tranne che sprovveduto, sapeva bene che sarebbe restata e avrebbe cercato di dribblare per uscirne al meglio, mentre però Valeria cercava di riportare il dialogo su altri concetti se lo ritrovò a pochi centimetri davanti al suo viso. Sergio sistemò i capelli di Valeria dicendole che non voleva offenderla, che le sue parole le doveva ascoltare come lusinghiere. Valeria sorrise disarmata, sapeva del resto che il parere di Sergio era vero, verissimo. Sergio non lasciò spazio al tempo, allungò le mani verso i bottoni del giubbino della donna e la invitò a toglierselo.
"Perché dovrei toglierlo? sto bene così!" ribadì Valeria arrossendo e lui a quel punto affondò il piede sul pedale. "Non è vero che stai bene così, i tuoi capezzoli stanno gridando di essere liberati, non essere ipocrita, hai voglia di assaggiarmi come io ho voglia di te!" Valeria indietreggiò, avrebbe voluto scappare, spogliarsi, piangere, esplodere sessualmente e specialmente avrebbe desiderato che con lei non ci fosse Tiziana. Vedendo Valeria allontanarsi,e percependo cosa avesse davvero pensato andò verso Tiziana, Tiziana rimase immobile, non sapeva cosa aspettarsi, di certo sapeva che anche se era trascorso tanto tempo da quando era accaduto qualcosa tra loro, aveva ancora voglia di lui e non a caso ogni volta che era stata da lui rientrando a casa sua si era masturbata selvaggiamente pensandolo. Sergio le spostò i capelli, la baciò sul collo e poi sul volto, sino a mettere le mani sotto al pulloverino. Vedendo Tiziana che lo lasciava fare Valeria la invitò a riprendersi, ma Tiziana era già così partita con la testa che invece di ricomporsi si tolse il pullover restando con il reggiseno e la gonna. Valeria sbraitò, non credeva ai suoi occhi, non capiva come Tiziana fosse in grado di permettere a Sergio di fare quello che anche lei desiderava. Non riusciva ad uscire da quell'appartamento però e proprio perché rimase a guardarli che si ritrovò di nuovo con Sergio addosso. Tiziana intanto si lasciò sfuggire un "lasciati andare non sai cosa ti perdi se non lo fai" - divenne tutto chiaro a Valeria, era ovvio a quel punto che tra loro ci fosse già stato qualcosa, ed era altrettanto evidente che se la collega non riusciva a trattenersi davanti a lei il motivo era proprio perché quel uomo sessualmente valeva parecchio. Sergio fece uscire la sua erezione dai pantaloni della tuta, il suo membro era particolarmente non solo lungo ma pure grosso. Tiziana a quel punto si inginocchiò, si avvicinò con la bocca desiderosa di ingoiarlo, ma Sergio fu chiaro a tal proposito ed espresse chiaramente che le voleva entrambi inginocchiate davanti a lui e che se non avesse convinto l'amica avrebbe preferito lasciare perdere. Tiziana non voleva rinunciare a lui e quindi andò verso Valeria e prese ad accarezzarla, poi la baciò e lentamente si trovarono entrambi nude. Le difese di Valeria erano praticamente inesistenti e non gli restava che farsi trasportare dall'atmosfera. Si trovarono quindi tutti e tre sul divano e mentre Tiziana si era finalmente messa tra le labbra la verga di Sergio, Valeria aveva scostato le gambe e permesso alle dita di lui di toccarla intimamente. Non erano più due assistenti sociali, erano molto di più, erano due assatanate, due che finalmente stavano liberando i loro istinti più animali e desideravano da lui quello che spesso lui aveva trovato andando con le più porche che la strada gli avesse donato. Valeria e Tiziana, si leccarono, baciarono, masturbarono, leccarono insieme Sergio in ogni centimetro della sua pelle, lo invitarono a far su di loro ogni cosa desiderasse, specificarono persino che mai si erano sentite come in quel momento. Sergio le fece dire di ogni, confessarono persino di tutte quelle volte che finendo di scopare con un uomo lo avrebbero voluto mandare via a calci perché non le aveva soddisfatte ma poi non lo facevano per paura di essere considerate male, gli dissero pure che in certi momenti avevano desiderato che uno nelle sue stesse condizioni le avesse prese brutalmente. Raccontarono che certe volte si erano masturbate pensando a certi uomini un po' spietati e che altre volte mentre andavano da loro in carcere e a domicilio si erano slacciate un bottone della camicia per essere desiderate e per poi pensare che si sarebbe masturbato pensandole mentre se le ingroppava nelle posizioni più impensabili e con tormentato furore. Mentre si confessavano, lui le possedeva sbattendole ovunque e dovunque, ad un certo punto le aveva persino fatte mettere in ginocchio davanti a lui che se ne stava seduto in punta sul divano - le invitava a toccarsi, aprirsi e a dire sconcezze per convincerlo a scopare una o l'altra, le aveva poi messe in ginocchio faccia a faccia a darsi la lingua e furioso passava da dietro a una e poi l'altra scopandole con forza. Aveva pure voluto si applicassero in un sessantanove ed era rimasto a guardarle piacevolmente mentre si toccava o serviva da bere. Le aveva fatte masturbare sia da sole che insieme e mentre godevano le faceva guardare allo specchio sostenendo che era lui che le stava analizzando e desiderava dicessero cosa vedevano mentre si guardavano e se si sentivano diverse dalle donne da strada che spesso incontravano con l'intento di farle cambiare vita, perchè immorali. Valeria e Tiziana erano praticamente diventate due pantere, erano a dir poco in calore e nessuna delle due avrebbe voluto fermarsi perché stavano sentendosi come mai avrebbero creduto, pur se sempre lo avevano desiderato. Facendo quello che Sergio desiderava, sapevano che stavano facendo quello che avrebbero voluto ogni uomo da loro o loro da un uomo. Ad un certo punto Sergio scelse di cambiare gioco, domandò a Tiziana di leccare bene dietro Valeria. Valeria si paralizzò e con un po' di vergogna confessò che dietro non era abituata a prenderlo e avrebbe preferito non la sodomizzasse. "Leccala bene Tiziana! Preparala come si deve."
Valeria non voleva, cercava di convincere Sergio che avrebbe preferito lui prendesse Tiziana e la lasciasse perdere, ma più diceva di non volerlo dietro e più Sergio continuava a ripeterle che stava sbagliando e visto che non avevano nessuno dei tre fretta avrebbe fatto con calma e alla fine lo avrebbe pure ringraziato. Si era come raffreddata Valeria, e così per non spezzare l'armonia Sergio decise d' iniziare con Tiziana. Valeria si sentì ascoltata, tornò a lasciarsi andare lentamente e nel vedere come godeva Tiziana nel prenderlo dietro finì per eccitarsi nuovamente. "Inizia a leccarla, voglio che mentre ti scopo dietro tu la lecchi e faccia godere! Voglio godere mentre ti inculo e Vale gode della tua lingua"
Valeria si mise davanti a Tiziana, Tiziana prese a toccarla tra le cosce, a scoparla con le dita, passando ogni tanto la punta della sua lingua sul culo ben fatto e non esplorato di Valeria. Ogni volta che la sua lingua la sfiorava dove non voleva essere presa Valeria si muoveva come una serpe, e anche se era chiaro che stava impazzendo non accennava ad accettare che Sergio si inculasse pure lei. Con due schiaffetti sulle chiappe di Tiziana Sergio le fece capire che era giunto il momento di passare il trofeo di carne duro e ardente alla sua amica. Valeria si ritrovò perciò con le mani di Sergio sui fianchi, con Tiziana che le pizzicava i capezzoli e leccava la schiena. Sergio di tanto in tanto infilava le dita nella natura di Valeria che era fradicia e aperta come quella di una giumenta e con le dita madide passava poi a sfiorarle il culo aspettando di sentirla pronta ad accoglierlo, Con calma e lentamente, dopo aver invitato Tiziana a leccare la loro amica e a scoparsela con le dita, iniziò a fare entrare dietro un suo dito. Valeria lo invitava a fermarsi, diceva che stava provando dolore e non riusciva a rilassarsi, lo invitava a non entrare con più di un dito e di accontentarsi e lui per certi versi la illudeva che si sarebbe accontentato, ma appena Valeria si rilassava ecco che riprovava cercando di mettere due dita. Sentendola nuovamente bloccare decise che era meglio lasciar stare le due dita e iniziare a strusciarci la cappella. Entrò perciò diverso tempo con la sola cappella e uscì senza andare oltre per diverso tempo. Ogni volta che usciva dal suo buco provvedeva a riempirsi di saliva la sua verga e poi tornava nuovamente alla carica spingendo un po' di più affinché entrasse di più, finalmente Valeria si era piacevolmente rassegnata e lasciata andare, Sergio era praticamente entrato tutto e lei iniziava finalmente a godere di quel sentirsi scopata diversamente. Più lui entrava ed usciva e più si accorgeva di volerlo dentro e più lui entrava in lei e più lei si sentiva come non mai. All'improvviso desiderò pure che lui non smettesse mai di fare ciò che lei all'inizio non voleva, ma era arrivato il momento di godere anche per Sergio e ad un tratto lo sentì sfilarsi da dietro e la sua schiena si riempì del suo caldo sperma. Pur volendo non avrebbero nemmeno potuto riprendere i loro giochi, si era fatto infatti tardi, troppo tardi. Come se nulla fosse si vestirono e mentre lui entrò in doccia uscirono dicendosi che si sarebbero rivisti la settimana dopo. Non fu così. Valeria dopo aver cenato con il marito inventò infatti una scusa e raggiunse nuovamente Sergio, del resto era certa che l'avrebbe trovato in casa. Era infatti là ad aspettarla, nudo sul letto e soddisfatto, l'erezione era già pronta per prendersi cura di lei e a lui non restò che dire che era tutto suo e dal momento che ora sapeva cosa voleva e poteva dare non doveva far altro che lanciarsi a capofitto su di lui. Valeria si mise a cavalcioni sul suo viso, lo pregò di leccarla ovunque, questa volta non aveva bisogno di essere convinta o altro e poco dopo si ritrovò sulla erezione di Sergio, supplicandolo di fotterla con le dita mentre lei scendeva con il suo splendido culo su quei centimetri che per anni aveva sostenuto non le avrebbero mai dato piacere, ma solo dolore.

[scritto da Animadellalupa per Strani Pensieri]

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