Travolti dala passione

Scritto da , il 2013-04-04, genere etero

Il suo sguardo magnetico si incatenò al mio, e la mia mente si svuotò, mentre le mie guance prendevano colore. Non sapevo più cosa dire, e rimasi in silenzio a fissarlo. Mi sembrava di annegare in quegli occhi scuri, vi leggevo mille promesse, e tutto quello che sarebbe stato il nostro futuro insieme.
Non riuscii ad oppormi quando vidi il suo volto avvicinarsi, la mia mente mi urlava avvertimenti, ma il mio corpo bramava un altro contatto con giulio. Sentii il suo naso sfiorare il mio, e i nostri respiri mischiarsi. Avrei potuto voltare la testa, tirarmi indietro, alzarmi ed andarmene, ma non feci nulla.
Accolsi con un sospiro la sua bocca sulla mia, e lasciai che le nostre lingue giocassero e le labbra si modellassero le une sulle altre, mentre il mio cuore prendeva il volo.
Con il braccio mi attirò vicino a sé, sul letto, ed io lo lasciai fare, senza né la forza né la voglia di oppormi. Le sue labbra bollenti mi percorsero il collo, alternando baci infuocati e piccoli morsi. Le mie resistenze caddero definitivamente, e mi aggrappai a lui con tutta la forza che avevo. Sentii il suo braccio attirarmi ancora di più a sé, premendo il mio bacino contro il suo. Potevo sentire la sua eccitazione, separata da me solo dal lenzuolo sottile, ma non mi tirai indietro. Assecondai i suoi movimenti, strusciandomi contro di lui e strappandogli un gemito. Staccò le labbra dalle mie solo il tempo di guardarmi negli occhi, la luce di insicurezza nel suo sguardo si sciolse quando capì che facevo sul serio e venne sostituita dall'eccitazione crescente.
La pelle bronzea scottava sotto le mie dita intorpidite, riscaldandole, mentre le mie mani percorrevano tutto il suo corpo esplorandolo ed accarezzandolo come non avevo mai potuto fare. Il suo cuore batteva accelerato contro il mio petto, così forte che potevo sentirlo . Lasciai che mi guidasse a cavalcioni su di sé e rimasi un attimo ad osservarlo, probabilmente non si rendeva conto di quanto fosse eccitante per me. Per tutto il giorno non ero riuscita a pensare ad altro che non fosse il suo corpo, ed ora era lì, sotto di me, nudo ed in balìa delle mie decisioni. Le mani gli tremavano leggermente, ed impacciato per via del braccio ferito, dovetti aiutarlo a togliermi maglietta e reggiseno. Un sorriso malizioso si aprì sul mio volto alla vista del suo sguardo. Mi fissava come un bambino la mattina di Natale. Dischiuse le labbra, pronto a dire qualcosa, ma le mie mani, rapide, non gliene lasciarono il tempo e scesero a scostare il lenzuolo che ancora lo copriva. La sua erezione si erigeva fra noi in tutta la sua virilità, provocandomi un fremito di eccitazione. La circondai con le mani, mentre giulio chiudeva gli occhi, lasciandosi andare sui cuscini con un sospiro. Sentirlo caldo e pulsante sotto la mia mano rischiava seriamente di farmi perdere la testa, ma ripresi ad accarezzarlo studiando la sua espressione. Non mi ero mai trovata in una situazione simile, ma le riviste e le chiacchierate tra amiche qualcosa insegnano. La mia eccitazione aumentava in maniera indescrivibile, nel vederlo rispondere così al tocco delle mie mani, ed il suono dei suoi sospiri mi faceva venire voglia di strapparmi quello che restava dei miei vestiti.
Le sue mani stringevano convulsamente i bordi del lenzuolo, e più volte dovette mordersi il labbro per soffocare dei gemiti
Rallentai fino a fermarmi, ed attesi che spalancasse gli occhi su di me, lo sguardo tormentato mi implorava di continuare, ma rimase in silenzio, il labbro pieno ancora stretto fra i denti.
Gli sorrisi maliziosa, mentre mi chinavo a posare un bacio sulla punta della sua eccitazione. Il suo corpo fremette, e lasciai che la mia lingua accarezzasse lì dove avevo appena baciato. Osservai in silenzio i suoi occhi spalancarsi e la muta richiesta di continuare, che vi era riflessa. Senza preavviso lasciai che le mie labbra umide lo avvolgessero completamente, e vidi la sua schiena inarcarsi dal piacere, mentre il pugno sano strappava il brandello di lenzuolo che stringeva dall'inizio. Continuai alternando la bocca e la mano, e pensavo di stare per impazzire dall'eccitazione quando lo sentii mormorare - Ti prego, fermati... Aspetta! - la voce roca stravolta dal piacere. Mi liberai dei vestiti in un attimo e tornai a cavalcioni su di lui, iniziando a muovermi piano, strusciandomi sulla sua erezione. Le sue mani mi afferrarono per la vita, premendo le dita bollenti nella pelle dei miei fianchi. Non continuai a lungo, prima che m’imponesse di fermarmi
- Mi stai facendo impazzire... - mormorò immobile, la testa reclinata all'indietro e gli occhi chiusi. Mi appropriai di nuovo della sua erezione e con un sospiro lasciai che entrasse dentro di me. giulio spalancò gli occhi fissandoli nei miei, i denti così stretti intorno al labbro che pensai potesse iniziare a sanguinare. Mi chinai su di lui, muovendomi dolcemente e strappandogli un gemito. Affondai il volto nel suo collo, chiudendo gli occhi e beandomi della sensazione di calore che si espandeva nel mio ventre. Inspirai profondamente l'odore selvaggio, di muschio e legno che emanava, e riaprii gli occhi appena in tempo per vedere la stanza che si rovesciava.
Sentivo il suo corpo premere contro il mio, mentre si sorreggeva sul braccio per non pesarmi troppo addosso. Iniziò a muoversi dentro di me, lento e dolce, probabilmente temeva di farmi male, ma con l'aumentare dell'eccitazione, le sue barriere cedettero e si lasciò andare. selvaggio ed istintivo come me l'ero immaginato, e dalle labbra gli sfuggì un ringhio eccitato. Mi aggrappai a quella schiena liscia e bronzea, assecondando i suoi movimenti e lasciando che il piacere mi travolgesse e mi facesse perdere la testa.
- Oh, giulio... - sussurrai soffocando un sospiro nel suo collo, lo sentii fremere e premere ancora più forte il suo corpo contro il mio, ero inchiodata fra di lui e il materasso, il suo calore era ovunque, ma non mi bastava, avrei voluto averlo ancora più vicino, avrei voluto fondermi con lui. Lo circondai con le gambe avvicinandolo ancora di più, le mani sul suo sedere sodo e perfetto, sentivo i muscoli guizzare senza sforzo. Nonostante il respiro affannato, ero sicura che non stesse facendo la minima fatica.
Il suo volto in balìa del piacere mi stava facendo perdere la testa, mentre le sue spinte incessanti e sempre più profonde, mi facevano avvicinare sempre di più al punto di non ritorno. Avrei voluto che non finisse mai, ma allo stesso tempo ero sicura che non sarei riuscita ad andare avanti ancora molto. Anche i suoi sospiri soffocati si stavano facendo sempre più intensi, e le spinte più violente. Lasciai che avvicinasse il volto al mio, le nostre labbra si sfioravano, i respiri si mischiavano, e lo sentii irrigidirsi, mentre gemeva il mio nome in un ultimo spasmo, abbandonandosi al piacere. Il suo sussurro roco, ed il calore improvviso e violento che si diffuse nel mio ventre, furono più di quanto riuscissi a sopportare, e senza riuscire a trattenere un grido, raggiunsi l'apice quasi insieme a lui.
Rimasi immobile ad occhi chiusi, con il suo peso addosso, mentre mi prendeva il volto fra le mani febbricitanti e premeva le labbra sulle mie più e più volte.
- Ti amo - sussurrò roco fra i miei capelli, prima di rotolare sul materasso al mio fianco. Fu il mio turno di aprire gli occhi e guardarlo, abbandonato sul materasso, gli occhi chiusi e i capelli umidi di sudore, era sempre più eccitante...
Appoggiai la guancia sul suo petto caldo, e mi addormentai cullata dal suono del suo cuore, prima ancora che riprendesse un ritmo normale.

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