Mamma piangeva.

di
genere
incesti

Si chiudeva in camera, piangeva, usciva andava in bagno a lavarsi il viso per nascondere il suo dramma. Non potevo sapere, non vedevo, un pomeriggio l'ho sentita piangere ho bussato alla porta, finalmente ha aperto -Che succede mamma perché piangi?- -Nulla qualche momento di sconforto- -Il motivo?- -Nulla ora mi passa, lasciamo perdere- -Non esco dalla camera se non mi dici il motivo- -Non puoi capire, vai a studiare- -Come posso studiare con te che piangi?- E' rimasta in silenzio, mi sono seduto sul letto -Mamma spiegami il motivo- -Tuo padre- -Cosa ha combinato- -Ha un'altra donna- -Dai non scherzare, non ci credo- -Non puoi capire- Di fatto papà rientrava dal lavoro sempre più tardi, le giustificazioni sembravano credibili, lei sicuramente aveva altri motivi per
dubitare. Ha ripreso a piangere, le lacrime bagnavano il viso, ho cercato di baciarla il sapore leggermente salato di quelle secrezioni lo avvertivo con la lingua, ho provato a leccarle il viso non rendendomi conto. -Cosa fai?- -Mamma tolgo le lacrime- -Non fare lo scemo- -Ho provato di nuovo a pulirla, cercava di spostarsi, la lingua è entrata in contatto con le sue labbra, forse un attimo, forse meno, mi ha guardato -Fermati per piacere- Mi sono spostato ho messo la testa sul suo seno, per starle vicino, aveva una vestaglia allacciata con un cintura della stessa stoffa, non aveva il reggiseno, avevo un capezzolo sotto l'orecchio. -Mamma non credo che papà abbia un'altra donna, sei tanto bella, non la trova facilmente una meglio di te- -Tesoro caro vorrei che avessi ragione, purtroppo non è così- Ha messo la mano sulla mia testa schiacciandola sul suo seno, un bacio tra i capelli. Ho sollevato la testa me lo ha preso con le mani, di nuovo le nostre labbra si sono sfiorate. Ne io ne lei abbiamo rifiutato, la vestaglia si è aperta scoprendo le cosce, -Mamma ti voglio bene, mi dispiace che papà si comporti male- -Tesoro di mamma meno male che ci sei, mi sollevi. Mi accarezzava i capelli, mi stavo eccitando, mi sono appena allontanato. -Dove vai, stai vicino a mamma, con te vicino mi sento più tranquilla- mi sono riavvicinato il pene duro premeva la sua gamba, si è girata verso di me -Mamma sei bellissima- Senza rispondere mi baciava la testa, l'erezione era totale. -Mamma lasciami non mi stringere- Mi vergognavo, mi sono distaccato, sono tornato nella mia camera a studiare. La testa era in tutt'altro posto, non potevo concentrarmi sullo studio, il giorno successivo avevo due verifiche a scuola, ed una di queste mi serviva per recuperare un quattro, dovevo sforzarmi a studiare. Nulla da fare, l'ho chiamata -
- Mamma aiutami, devo ripassare alcuni capitoli. Non l'ho fatto per lei, era una mia esigenza, è servita a distrarla dal pensiero di papà. E' stato piacevole per me e per lei, il giorno successivo a scuola tutto è andato per il meglio, appena sono rientrato l'ho abbracciata e baciata con tanta forza -Grazie mamma le verifiche sono andate benissimo, penso che dovrai aiutarmi ancora- -Piano mi fai male, hai una forza erculea, mi distruggi- -Mamma dovremo trovare un altro modo per evadere dai pensieri di papà, perché non iniziamo a fare un po' di attività fisica, lo facciamo insieme un oretta per qualche giorno riusciremo a trovarla, nulla di particolare una passeggiata a passo svelto- -Devi studiare non puoi togliere tempo allo studio- Mi ero quasi rassegnato, il giorno dopo ho trovato l'abbigliamento sportivo nella cameretta -Mamma sei un amore, che bella sorpresa, se non fossi mia mamma ti mangerei- -Mangiami se vuoi, vieni a vedere la mia tuta se ti piace- Sul letto c'era una tuta rosa con scarpe dello stesso colore -Che bella la tuta mamma, l'hai provata?- -No ora la provo davanti a te- Ha tolto la maglietta ed in pantaloncini che portava in casa è rimasta con mutandine e reggiseno, ha infilato la tuta, uno schianto, aderentissima la fasciava completamente -Mamma se esci così ti rubano, sei troppo bella- -Quanti complimenti, me li facesse tuo padre- -Non pensarci mamma vedrai che ti cercherà, lascialo perdere per qualche giorno- Che dire, mamma è rinata, la sentivo sempre più vicina. Le sera nel letto non riuscivo a prendere sonno, quella figura rosa mi appariva continuamente, nella testa balenavano pensieri sconci, riflettevo non potevo desiderare mamma, l'erezione inesorabile si è materializzata, ora la vedevo nuda distesa sul letto, stava diventando un incubo, il cazzo sempre più ingombrante, non c'erano alternative, la masturbazione. Movimenti lenti per fissare quell'immagine nella testa, gocce di liquido lubrificavano perfettamente fino alla sborrata, schizzi dappertutto, le mani impiastrate, sborra sulla pancia, sul petto, sul viso, svuotato di energie, respiro corto. Non era la prima volta che mi masturbavo, ero un praticante generoso, mai ho reagito in questo modo. Sopraffatto dal sonno, la mattina mi ha svegliato -Non vai a scuola?- -Certo mamma che ora è'- -Sono le sei e quaranta, anch'io mi sono svegliata più tardi, non so cosa mi è successo- Accelerando rito di preparazione sono arrivato in tempo a scuola, non è proprio vicino, devo prendere due autobus. I giorni passavano, non l'ho vista più piangere, non si è mai chiusa in camera, mi aiutava nello studio, non parlava più di papà, eravamo solo noi due. Avrei voluto dirle quello che mi era successo qualche notte prima, mi controllavo, non volevo deluderla e toglierle quella valvola di sfogo che per lei era qualcosa di importante. Un giorno di pioggia violenta c'era una parte della strada allagata, convinto di poterla attraversare con un salto, l'ho spiccato. Mi sono inzuppato. questo episodio mi è tornato in mente pensando a rivelare cosa era successa quella notte ed avere lo stesso risultato. Un'analogia preoccupante, il rischio non poteva essere calcolato. -Non riesco più a dormire la notte, sono sempre agitata, quello (mio padre) si lamenta che non lo faccio dormire, se avessi un altro letto! Anzi stasera mi metto sulla poltrona- -Dormire nel mio letto mi sembra difficile- -Non ti preoccupare vado sulla poltrona, tu riposa quando esce lui mi faccio qualche oretta di sonno e recupero- La sera è arrivata lei come promesso
si è sistemata sulla poltrona. La notte non riuscivo a prendere sonno, mi giravo continuamente nel letto. Alle 11,30 sono andato a vedere come stava, non dormiva, non
poteva dormire, era troppo scomodo. Le ho dato la mano trascinandola nel mio letto -Non
parlare si sveglia papà, ci stringiamo un pochino, ci stiamo, meglio della poltrona-
Ci siamo distesi, eravamo stretti l'uno a l'altra, le ho messo un braccio sulla spalla
l'ho stretta al mio corpo. -Buonanotte mamma- -Buonanotte tesoro di mamma- Le ho dato
un bacino tra i capelli, non l'avessi mai fatto, assolutamente contro la mia volontà ho
avuto un'erezione pazzesca, il suo corpo attaccato al mio, l'ha sentito, non si è spostata, anzi forse era una mia impressione ma la sentivo spingere. Col braccio che avevo sotto il suo collo ho fatto un movimento impercettibile avvicinando il viso al
mio, non ha reagito, il respiro diventava corto e frequente, stavamo entrando nel tunnel.
Le ho sussurrato all'orecchio, ormai ero invasato -Mamma l'altra notte pensandoti mi
sono masturbato- Subito dopo mi sono pentito, invece lei delicatamente mi è venuta sopra
-Anche a me è successa la stessa cosa- E' stato allora che le nostre bocche si sono unite, non solo le nostre bocche, il cazzo ha trovato subito la posizione, era bagnatissima lei, non ha trovato ostacoli, è entrato nella figa dolcemente -Finalmente
amore, sapessi da quando ti desidero, so che è sporco ma è bellissimo, dammi il tuo succo, fammi sentire donna- -Oooh mamma che bello- -Sborrami nella figa, oddio da quando
tempo non sentivo un piacere così- -Mamma parla piano, ci può sentire- -Non mi interessa
è colpa sua se sono in questo stato- Ha dovuto reprimere i gemiti, avrebbe urlato al
mondo intero quello che stava succedendo- -Ancora amore, ne voglio ancora, da troppo
tempo mi manca. Abbiamo proseguito senza fare nessun rumore, dormire non era proprio il
caso. Ci siamo alzati molto prima di papà, ci siamo ricomposti. Mamma ha preparato la
colazione, lui si è alzato, è andato in bagno, è rimasto sorpreso quando ci ha visti.
Senza guardare mamma mi ha chiesto come mai, ho risposto che c'era una riunione prima di entrare a scuola, non ha risposto, ha bevuto il cappuccino ed è uscito. -Hai visto come
mi tratta?- -Mamma tranquilla tornerà da te, anche se ....- -Anche se... cosa- -Anche
se mamma ...- -So quello che vuoi dire, volevo che uscisse dalla tua bocca- -Mamma ti
amo, ora te lo posso confessare, mi sono masturbato mille volte pensandoti- -Ora non ne abbiamo più bisogno, ti vorrei vicino tutte le notti- -Proponi a papà se ci riesci, se per dormire vuole mettersi nel mio lettino ed io e te dormiamo nel letto grande- -Non mi sento proprio di fare una richiesta del genere, fagliela tu- -Non mi aspettavo una risposta così immediata, papà è stato subito d'accordo. Mamma mi mangiava con gli occhi. La prima sera abbiamo lasciato la porta della camera aperta per vedere le reazioni di papà, l'unica che ha avuto è stata quella di chiudere la porta. Eravamo meravigliosamente nudi io e mamma, eccitati quanto mai abbiamo dato inizio a qualcosa di impossibile considerando che la notte precedente nessuno di noi due ha dormito(.)
di
scritto il
2024-01-27
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