Il mio capo

di
genere
gay

Ebbene sì, sono gay, o meglio frocio come ama chiamarmi mia madre.
Lo sono credo da sempre, e non sempre è stato semplice, non sono effemminato, ma adoro i maschi i loro cazzi, adoro travestirmi e sentirmi donna, o meglio femmina.
Mamma lo ha sempre saputo, e parlarne con lei, è sempre stato facile, anzi, è il mio confessionale, a lei ho raccontato della mia prima volta, di come ho perso la mia verginità, lei è stat la persona che mi ha acquistato più in là con gli anni, i primi indumenti femminili, per prima mi ha vista come donna, travestita e truccata, mi ha aspettata le serate che uscivo come Paola, e così sono cresciuta con il suo aiuto.
Iniziai a lavorare dopo l'università. in una grande azienda, e il lavoro mi piaceva, e così mi distinsi trà molti altri, cercavo di nascondere la mia natura femminile, non volevo che mi intralciasse sul lavoro, ma durò poco, se ne accorsero tutti.
Ma non mi derisero, o estromisero dalla loro compagnia, anzi, e così, successe che un bel giorno conobbi il nostro nuovo capo.
Un quarantenne sposato con due figli, e dopo un anno, capì le mie potenzialità, e mi fece crescere, e finii per lavorare al suo fianco, cosa che mi creò non pochi problemi, mi piaceva e me ne stavo innamorando.
Ne parlai con mamma, che mi consigliò di non fare stupidaggini, e così seguii per un pò i suoi consigli, nel frattempo mi portai a casa un mio ex, dormiva con mè, facevamo sesso, mamma spesso mi vedeva nuda, intenta a far godere il mkio uomo, come spesso la vedevo nuda mentre si lavava, o si vestiva, e fù in uno di questi momenti che le chiesi, se avesse un uomo, mi rispose di sì, più di uno, rimasi un poco basita, si Paola mi piace il cazzo, e uno non mi basta, come a tè no?, la guardai, e notai della peluria sulla sua figa, e le consigliai di depilarsi, e allora mi chiese di provvedere io, cosa che feci, e toccare la sua figa, mi eccitò, ma allora ti piace la figa, scossi la testa, no mamma, non ho mai infilato il cazzo in una figa.
Rise, vuoi provare?, dai scopami, il cazzo era duro, le salii sopra e lo infilai, era calda, morbida, le baciai i seni, e poi le nostre labbra si unirono, e io le venni dentro, lei rise, sì mi sà proprio che sei frocio mio tesoro, ridemmo, e estrassi il cazzo moscio dalla sua figa.
Perà il lavorare al fianco di Luca ogni giorno mi creava problemi, la voglia di baciarlo era troppa, faticavo a trattenermi, e le settimane passavano, e io mi innamoravo sempre dipiù.
Un lunedì, Luca mi disse che saremmo partiti per Roma, alla sede principale per dei nuovi progetti, e la partenza sarebbe stata per la settimana dopo, intanto lui andava in ferie con la famiglia, prima di andarsene mi disse, mi raccomando, prepara la valigia, e mettici tutto il necessario, e mi strizzò l'occhio, quasi svenni.
A casa lo dissi a mamma, e lei fù d'accordo con mè, che ci fosse un doppio messaggio, ma non volevo illudermi, cos' la domenica prima della partenza, preparai un valigia con abiti maschili, scarpe ecc, e una più piccola con tutto l'occorente per trasformarmi il Paola, e il lunedì mattina raggiunsi Luca.
Prendemmo il frecciarossa, e parlammo di lavoro per tutto il viaggio, ne rimasi delusa, e poi in albergo, chiese due camere attigue, per poter lavorare meglio disse al portiere, e un volta in camera, disfai le valigie, e ad un tratto, vidi aprirsi la porta comunicante, e apparì lui,stupendo come sempre, hai portato l'occorrente Paola? quasi svenni, si avvicinò, mi baciò a lungo, poi si staccò e mi disse, preparati per bene, questa sera ti porto a cena.
Ci misi un'esagerazione di tempo a prepararmi, indossai reggicalze calze slip e regiseno, mi truccai sapientemente misi mi infilai un tubino nero, un paio di sandali tacco basso, a Roma camminare è difficile, e ppi mi misi la parrucca, ero stupenda.Luca venne in camera alle venti precise, mi ammirò, e mi prese per il braccio, andiamo Paola.
La cena fù meravigliosa, anche se si capiva che non ero proprio una donna, ma nulla successe, e ppi rientrammo in albergo, alla porta mi abbracciò,e baciò, a lungo, infilando la mano sotto il vestito, afferrò il mio cazzo, siinginocchiò, e mi fece godere nella sua bocca.
Entrammo in camera, mi spogliò, e mi scopò con furore, er stupendo, e mi venne dentro.
Rimanemmo abbracciati a lungo, e poi, mi chiese di scoparlo, si miese a pancia sopra, sollevò le gambe e io introdussi iol mio cazzo nel mio amore, e lo scopai a lungo.
Dormimmo abbracciati, e il giorno dopo rimanemmo in camera a scopare e a chiachierare, mi disse che era gay, e che il matrimonioera combinato, i figli erano di altri, e che per causa deò lavoro non poteva dichiararsi omosessuale.
Passammo il tempo libero che avevamo a letto, Luca iniziò a truccarsi e travestirsi era una vera donna.
Al nostro rientro Luca si trasferì da mè, e nei fine settimana raggiungeva la famiglia.
Passavamo le serate con mamma travestite, come trè lesbiche, spompinavo il mio uomo davanti a mamma mentre guardavano latelevisione, e poi una sera Luca chiese a mia madre se poteva scoparla, Luca aveva un bel cazzo, mamma mi guardò, io annuii, e così, l' sul divano, Luca le leccò a lungo la figa, e poi la montò.
Fù pazzesco,la cosa si ripetè alcuni giorni dopo, e la cosa mi eccitava, finimmo col dormire tutti e trè nello stesso letto.
Un sabato mattina mamma ci svegliò, si mise trà di noi nel letto, e ci mostrò una carta, mamma era gravida, Luca l'aveva messa incinta, fù stupendo, così passammo i nove mesi trà scopate e inculate, e arrivò il giorno del parto, mamma mi donò una bellissima sorellina, poi mi fece cenno di avvicinarmi al letto, ora tocca a tè mettermi incinta tesoro, vi ho dato una bambina voglio darvi un maschietto.
Un anno dopo abbracciavo mio figlio, io e Luca eravamo una coppia regolarmente sposata.
scritto il
2023-11-25
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