Una estate, una prova
di
kapp_m
genere
prime esperienze
Tornavamo tutti e tre ubriachi alla casa in affitto. Barcollavamo pericolosamente per le strade, ridendo e scherzando. Passammo per l'ennesima volta davanti al mare, che scrosciava nel buio più completo lontano dai lampioni del lungomare pedonale e dai fari che illuminavano a giorno i primi 20 metri di spiaggia e ombrelloni.
"bagno?!"
"ma che sei scemo, io congestiono sicuro."
"ma da quando ti fai questi problemi oh, muoviti"
Andreas e Serena iniziarono a correre inciampando sulla sabbia, scomparendo poco dopo nelle ombre lunghe della spiaggia. Sbuffai, volevo solo andare a dormire. Avevamo dato troppo per quella sera, ma era evidente che tra quei due c'era qualcosa. Mi dispiaceva perché Serena piaceva anche a me, giovane, asciutta, due tettine piccole ma un culo favoloso. E due occhi azzurri che non ne avevo mai visti così. Mi incamminai piano per seguirli. In un certo senso non volevo lasciarli soli ma mi sentivo già fastidiosamente di troppo. Almeno avrebbero dovuto trovare un'altra occasione.
Arrivato ai primi ombrelloni davanti al bagnasciuga l'oscurità era meno opprimente di quello che pensavo. La luce dei fari dal lungomare arrivava fioca così distante, ma mi permetteva di vedere agevolmente.
"raga dove siete?"
"qui!" Mi diressi verso la voce, ovvero verso la torretta dove di giorno sedeva il bagnino, completamente ricoperta alla base da teli pubblicitari. La struttura e i teli proiettavano un'ombra quasi nera verso il mare.
"ma non abbiamo i costumi" feci notare quando arrivai.
I due, che si stavano già togliendo le scarpe, rimasero un attimo interdetti.
Andreas uscì con una idea "va beh bagno nudi, tanto è buio"
Serena mi guardò, e intuì il rossore perfino nell'oscurità " no dai facciamo in intimo ..". Con quello scambio già sentii la mia eccitazione che cresceva. Un intimo è come un costume, tranne che bagnato si vede attraverso.
Ci spogliammo senza parlare e corremmo verso le onde. L'acqua era fredda quando mi tuffai ridendo. I miei amici avevano fatto lo stesso vicino a me. Mi sentivo davvero eccitato dalla situazione e a ben vedere anche gli altri due lo erano. Serena aveva i capezzoli sporgenti dal reggiseno sottile, mentre Andreas aveva una evidente mezza erezione.
Giocammo in acqua a schizzarci e a prendere le onde, sempre con un orecchio sull'attenti. Conoscevamo il pericolo dei controllori delle spiagge, che giravano a sorprendere gente come noi che non facevamo male a nessuno.
Il freddo divenne insopportabile Andreas batteva rumorosamente i denti, mentre Serena aveva la pelle d'oca.
"usciamo?"
"cazzo sì, sto congelando"
"andiamo spediti verso gli asciugamani che non abbiamo!"
Seduti su un basso muretto di piastrelle dentro il traliccio del bagnino, almeno i teli pubblicitari ci proteggevano dal vento ghiacciato sulla pelle bagnata.
"bella idea, e ora facciamo a gara di chi congela prima?"
"ma no basta aspettare un attimo e ci asciughiamo.. "
"quello succede di giorno con il sole. Ci vuole il sole scemo"
"oh tanto ormai siamo bagnati no?"
Serena interruppe il nostro scambio. "se vi girate io mi cambio"
Io e Andreas ci guardammo. Una eccitazione latente creò tensione nel terzetto.
"e se non lo facessimo?" uscì Andreas.
"beh ti devi girare per forza perché ho freddo e mi voglio cambiare" ribatté Serena.
"dai ma che sarà mai, noi mica ti chiederemo di girarti quando ci cambieremo. Non saranno certo i primi cazzi che hai visto"
"no ma io non guarderò mica!"
La guardai sorridendo "anche se volessi non sarebbe un problema"
Decisi di provare. "Sere dai ci fai vedere le tette?"
"mmm direi di no" e rise. Dovevo provocarla di più. Andreas mi guardava con gli occhi sgranati per l'attesa.
"dai solo una sbirciatina ... Mica ti vorrai tenere l'intimo bagnato!"
"ce l'avete anche voi bagnato" disse stringendosi le mani sui seni in una metafora protettiva.
"va bene, lo facciamo anche noi. Vero?" guardai Andreas e gli feci un cenno. "si esatto lo facciamo anche noi"
"e va bene, solo perché ho freddissimo. Ma a freno le mani" con un gesto veloce si tolse il reggiseno leggero e scoprì due seni pallidi e tondi, con due capezzoli chiari piccoli ed eccitati. Non si stava vergognando per nulla, espose le tette aspettando trepidante una nostra reazione. "ora tocca a voi"
Io indugiai un secondo a guardare quelle splendide tette e poi mi abbassai gli slip. Il mio cazzo semi duro uscì all'aria come una molla. L'acqua gelida l'aveva fatto rimpicciolire ma la vista del seno scoperto l'aveva in parte guarito. Le mia palle sotto l'uccello erano intirizzite per il freddo. Serena lo guardò sorridendo.
Poi toccò Andreas. Si abbassò gli slip ed espose il suo cazzo. In particolare, il più grosso cazzone che io avessi mai visto, dal vivo e dallo schermo. Era molle, lascivamente abbandonato sui grossi testicoli, con la cappella mezza in vista. Quello che avevo pensato essere una mezza erezione era .... beh, perfettamente flaccido. Lo guardai a bocca aperta, e anche Serena fece lo stesso, senza sorridere. Mi si riempì la bocca di saliva, che ingoiai rumorosamente.
Parlò Serena per prima. "ma hai un cazzo gigante"
"si me lo dicono tutte, grazie"
"ma sul serio, è spoporzionato con te così magro"
"eppure mi sono ritrovato questo uccello"
"come fai a ... ?" e le parole si spensero in bocca a Serena.
"a pisciare? lo tengo con due mani. A scopare? devo stare mooolto attento"
Le tettine perfette di Serena mi sembrarono all'improvviso normalità. Quel cazzone era qualcosa di spettacolare e molto desiderabile.
Mi spostai più vicino ad Andreas in modo che i nostri cazzi fossero uno di fianco all'altro. "Sere se dovessi scegliere quale succhieresti?"
"dovendo scegliere ... il suo. Non ne ho mai succhiato uno così grosso, e non so neanche se ne sarei capace. Tu?"
"beh potendo scegliere anche io succhierei il suo cazzo"
"lo vuoi provare?" Serena mi guardò con gli occhi stranamente sgranati. I seni pallidi sul suo petto erano uno sfondo bellissimo al suo viso nella penombra.
"non lo so, io ..."
"a me piacerebbe guardare che gli succhi il cazzo ... A te va bene Andreas no?"
"a me va bene tutto basta che qualcuno mi fa sborrare, che a questo punto a furia di parlare di cose mi è venuta voglia"
"dai succhiaglielo"
"ma non so, dai ma scherziamo ..."
"fagli un pompino e io poi lo faccio a te"
"mi succhieresti il cazzo?"
"si ma devi farmi guardare per bene che ti infili in bocca il suo"
"cazzo dimmi che non è una tua perversione ... "
"e invece sì..."
"cioè? ti piace guardare gente che si spompina?"
"no mi piacciono gli uomini che si toccano il pisello a vicenda"
Io rimasi sorpreso. La mano sottile di Serena prese saldamente quel gigantesco uccello, che si era appena appena indurito. Lo aprì completamente mostrando la grossa cappella, segandolo gentilmente alcune volte e guardandomi con aspettativa. Io mi inginocchiai davanti a quel cazzone, fissandolo con desiderio. Non guardai più Andreas, non mi importava. Volevo solo il suo pisello. Il mio cazzo nudo saltava per l'eccitazione con spasmi dolorosi tra le mie gambe.
Leccai la grossa cappella per inumidirla. Era calda e morbida. Un gemito all'unisono di Serena e di Andreas mi diedero il coraggio per avviluppare le labbra attorno all'uccello tiepido e iniziare a succhiare.
"ooooh cazzo come succhi bene ooh sii"
"fagli un bel pompino, bravo"
"ti piace il mio cazzone in bocca?"
Si mi piaceva un mondo. Ma decisi di non rispondere per non peggiorare ulteriormente la mia situazione. Mi sentivo avvilito e realizzato nello stesso momento. Il mio corpo nudo e freddo era alla mercé dei miei amici. Il mio culo levato in aria mi faceva sentire esposto, in un modo intimo ed eccitante. Tra le gambe avevo un urgente desiderio, ma non capivo più se si concentrasse sulla punta del cazzo o più in basso in mezzo alle gambe.
Mi tolsi un attimo l'uccellone dalla bocca. "Toccami" dissi a Serena senza guardarla. Lei capì, mi mise le mani sul cazzo e sulle palle, segandomi energicamente.
"è durissimo, ti piace succhiare cazzi eh? come a me mi sa"
Andreas non diceva niente, geneva a voce piena e basta mentre scorrevo sul suo pisello sempre più profondamente. La gola mi si aprì con naturalezza e il suo cazzone mi occupò tutta la bocca, scendendo verso la laringe. La.mia.saliva gorgogliò attorno al pisello. Serena intuì che qualcosa era cambiato e mi segò ancora più energicamente. Ero al settimo cielo, e in quel momento la sentii muoversi per posizionarsi dietro di me. Le sue mani erano ancora attorno al mio pisello e al mio scroto, ma all'improvviso un brivido mi percorse tutta la schiena. La sua lingua si era appoggiata sul mio ano. Senza volerlo emisi un lungo squittio strozzato dal pisello in bocca. L'orgasmo mi stava montando tra le gambe, e solo in quel momento notai che anche Andreas doveva essere vicinissimo, gemendo e vibrando. Il suo cazzo era caldissimo e all'improvviso con un gemito a voce piena si indurì in uno spasmo estremo in fondo alla mia gola. Altri due gemiti e quel grosso cazzone esplose nella mia gola, pulsando esageratamente.
"OOOH SII CAZZO SIII INGOIA LA MIA SBORRA SIII AHH MM MM MH"
Io non ero pronto. Ingoiai tutto quello che potevo ma la sborra era troppa e iniziò a colarmi dalle labbra. Intanto Serena non smetteva di leccarmi l'ano e di masturbarmi e io non sapevo cosa fare, ero eccitatissimo ma volevo sbatterglielo in gola come Andreas aveva fatto con me e farle succhiare il mio cazzo e riempirla di sperma in faccia e....
All'improvviso sborrai. Fortissimo, senza controllo, inarcando la schiena e sentendo distintamente gli schizzi che correvano lungo il mio pisello duro da far male. Serena non smise di segarmi furiosamente, gemendo come noi mentre con la lingua giocava con il mio culo. I miei gemiti si trasformarono in tremori incontrollati. Per non rischiare di mordere inavvertitamente il pisello di Andreas me lo tolsi dalla bocca, seguito da un fiotto di sperma bianco che colò denso sulle sue palle.
"oooh cielo oooh siiii si si non ti fermare Sere oooh"
Andreas era immobile con gli occhi chiusi e la testa riversa. Serena non accennava a smettere, anche se ormai il mio cazzo gocciolava stentato. Sentivo il mio ano lubrificato e sensibile.
Mi allontanai leggermente dall'inguine di Andreas, con il suo cazzone molle appoggiato sul bordo delle piastrelle lisce. Mi ascougai la bocca e sentii che l'eccitazione era svanita con l'orgasmo e che ero di nuovo in me.
"che cazzo ho fatto ... No che cazzo mi avete fatto fare!"
Andreas, immobile, occhi chiusi, non rispondeva. Serena rise all'altezza del mio fianco. "È stato ... incredibile!!"
"ma che cazzo d.."
"è stato davvero stupendo. Tu sei stato bravissimo e io ero così calda!"
"si ma un conto è se tu .."
"comunque una promessa è una promessa: domani ti faccio un pompino nelle cabine della spiaggia"
Ci ragionai velocemente, per quanto l'orgasmo recente mi potesse far lavorare le sinapsi. Un bel pompino da Serena, e di certo mi avrebbe guardato con quei begli occhi azzurri, mica io e Andreas che per la vergogna non ci eravamo neanche scambiati uno sguardo. E magari avrebbe potuto ancora giocare con il mio culo, elettrizzante… "va bene, ma c'è un ma! nessuno deve saperlo!"
Andreas risorse "se non lo dico a nessuno me lo succhi di nuovo?"
Mi venne naturale sorridere "vediamo" e gli diedi uno schiaffetto al grosso cazzo flaccido, che sobbalzò.
"bagno?!"
"ma che sei scemo, io congestiono sicuro."
"ma da quando ti fai questi problemi oh, muoviti"
Andreas e Serena iniziarono a correre inciampando sulla sabbia, scomparendo poco dopo nelle ombre lunghe della spiaggia. Sbuffai, volevo solo andare a dormire. Avevamo dato troppo per quella sera, ma era evidente che tra quei due c'era qualcosa. Mi dispiaceva perché Serena piaceva anche a me, giovane, asciutta, due tettine piccole ma un culo favoloso. E due occhi azzurri che non ne avevo mai visti così. Mi incamminai piano per seguirli. In un certo senso non volevo lasciarli soli ma mi sentivo già fastidiosamente di troppo. Almeno avrebbero dovuto trovare un'altra occasione.
Arrivato ai primi ombrelloni davanti al bagnasciuga l'oscurità era meno opprimente di quello che pensavo. La luce dei fari dal lungomare arrivava fioca così distante, ma mi permetteva di vedere agevolmente.
"raga dove siete?"
"qui!" Mi diressi verso la voce, ovvero verso la torretta dove di giorno sedeva il bagnino, completamente ricoperta alla base da teli pubblicitari. La struttura e i teli proiettavano un'ombra quasi nera verso il mare.
"ma non abbiamo i costumi" feci notare quando arrivai.
I due, che si stavano già togliendo le scarpe, rimasero un attimo interdetti.
Andreas uscì con una idea "va beh bagno nudi, tanto è buio"
Serena mi guardò, e intuì il rossore perfino nell'oscurità " no dai facciamo in intimo ..". Con quello scambio già sentii la mia eccitazione che cresceva. Un intimo è come un costume, tranne che bagnato si vede attraverso.
Ci spogliammo senza parlare e corremmo verso le onde. L'acqua era fredda quando mi tuffai ridendo. I miei amici avevano fatto lo stesso vicino a me. Mi sentivo davvero eccitato dalla situazione e a ben vedere anche gli altri due lo erano. Serena aveva i capezzoli sporgenti dal reggiseno sottile, mentre Andreas aveva una evidente mezza erezione.
Giocammo in acqua a schizzarci e a prendere le onde, sempre con un orecchio sull'attenti. Conoscevamo il pericolo dei controllori delle spiagge, che giravano a sorprendere gente come noi che non facevamo male a nessuno.
Il freddo divenne insopportabile Andreas batteva rumorosamente i denti, mentre Serena aveva la pelle d'oca.
"usciamo?"
"cazzo sì, sto congelando"
"andiamo spediti verso gli asciugamani che non abbiamo!"
Seduti su un basso muretto di piastrelle dentro il traliccio del bagnino, almeno i teli pubblicitari ci proteggevano dal vento ghiacciato sulla pelle bagnata.
"bella idea, e ora facciamo a gara di chi congela prima?"
"ma no basta aspettare un attimo e ci asciughiamo.. "
"quello succede di giorno con il sole. Ci vuole il sole scemo"
"oh tanto ormai siamo bagnati no?"
Serena interruppe il nostro scambio. "se vi girate io mi cambio"
Io e Andreas ci guardammo. Una eccitazione latente creò tensione nel terzetto.
"e se non lo facessimo?" uscì Andreas.
"beh ti devi girare per forza perché ho freddo e mi voglio cambiare" ribatté Serena.
"dai ma che sarà mai, noi mica ti chiederemo di girarti quando ci cambieremo. Non saranno certo i primi cazzi che hai visto"
"no ma io non guarderò mica!"
La guardai sorridendo "anche se volessi non sarebbe un problema"
Decisi di provare. "Sere dai ci fai vedere le tette?"
"mmm direi di no" e rise. Dovevo provocarla di più. Andreas mi guardava con gli occhi sgranati per l'attesa.
"dai solo una sbirciatina ... Mica ti vorrai tenere l'intimo bagnato!"
"ce l'avete anche voi bagnato" disse stringendosi le mani sui seni in una metafora protettiva.
"va bene, lo facciamo anche noi. Vero?" guardai Andreas e gli feci un cenno. "si esatto lo facciamo anche noi"
"e va bene, solo perché ho freddissimo. Ma a freno le mani" con un gesto veloce si tolse il reggiseno leggero e scoprì due seni pallidi e tondi, con due capezzoli chiari piccoli ed eccitati. Non si stava vergognando per nulla, espose le tette aspettando trepidante una nostra reazione. "ora tocca a voi"
Io indugiai un secondo a guardare quelle splendide tette e poi mi abbassai gli slip. Il mio cazzo semi duro uscì all'aria come una molla. L'acqua gelida l'aveva fatto rimpicciolire ma la vista del seno scoperto l'aveva in parte guarito. Le mia palle sotto l'uccello erano intirizzite per il freddo. Serena lo guardò sorridendo.
Poi toccò Andreas. Si abbassò gli slip ed espose il suo cazzo. In particolare, il più grosso cazzone che io avessi mai visto, dal vivo e dallo schermo. Era molle, lascivamente abbandonato sui grossi testicoli, con la cappella mezza in vista. Quello che avevo pensato essere una mezza erezione era .... beh, perfettamente flaccido. Lo guardai a bocca aperta, e anche Serena fece lo stesso, senza sorridere. Mi si riempì la bocca di saliva, che ingoiai rumorosamente.
Parlò Serena per prima. "ma hai un cazzo gigante"
"si me lo dicono tutte, grazie"
"ma sul serio, è spoporzionato con te così magro"
"eppure mi sono ritrovato questo uccello"
"come fai a ... ?" e le parole si spensero in bocca a Serena.
"a pisciare? lo tengo con due mani. A scopare? devo stare mooolto attento"
Le tettine perfette di Serena mi sembrarono all'improvviso normalità. Quel cazzone era qualcosa di spettacolare e molto desiderabile.
Mi spostai più vicino ad Andreas in modo che i nostri cazzi fossero uno di fianco all'altro. "Sere se dovessi scegliere quale succhieresti?"
"dovendo scegliere ... il suo. Non ne ho mai succhiato uno così grosso, e non so neanche se ne sarei capace. Tu?"
"beh potendo scegliere anche io succhierei il suo cazzo"
"lo vuoi provare?" Serena mi guardò con gli occhi stranamente sgranati. I seni pallidi sul suo petto erano uno sfondo bellissimo al suo viso nella penombra.
"non lo so, io ..."
"a me piacerebbe guardare che gli succhi il cazzo ... A te va bene Andreas no?"
"a me va bene tutto basta che qualcuno mi fa sborrare, che a questo punto a furia di parlare di cose mi è venuta voglia"
"dai succhiaglielo"
"ma non so, dai ma scherziamo ..."
"fagli un pompino e io poi lo faccio a te"
"mi succhieresti il cazzo?"
"si ma devi farmi guardare per bene che ti infili in bocca il suo"
"cazzo dimmi che non è una tua perversione ... "
"e invece sì..."
"cioè? ti piace guardare gente che si spompina?"
"no mi piacciono gli uomini che si toccano il pisello a vicenda"
Io rimasi sorpreso. La mano sottile di Serena prese saldamente quel gigantesco uccello, che si era appena appena indurito. Lo aprì completamente mostrando la grossa cappella, segandolo gentilmente alcune volte e guardandomi con aspettativa. Io mi inginocchiai davanti a quel cazzone, fissandolo con desiderio. Non guardai più Andreas, non mi importava. Volevo solo il suo pisello. Il mio cazzo nudo saltava per l'eccitazione con spasmi dolorosi tra le mie gambe.
Leccai la grossa cappella per inumidirla. Era calda e morbida. Un gemito all'unisono di Serena e di Andreas mi diedero il coraggio per avviluppare le labbra attorno all'uccello tiepido e iniziare a succhiare.
"ooooh cazzo come succhi bene ooh sii"
"fagli un bel pompino, bravo"
"ti piace il mio cazzone in bocca?"
Si mi piaceva un mondo. Ma decisi di non rispondere per non peggiorare ulteriormente la mia situazione. Mi sentivo avvilito e realizzato nello stesso momento. Il mio corpo nudo e freddo era alla mercé dei miei amici. Il mio culo levato in aria mi faceva sentire esposto, in un modo intimo ed eccitante. Tra le gambe avevo un urgente desiderio, ma non capivo più se si concentrasse sulla punta del cazzo o più in basso in mezzo alle gambe.
Mi tolsi un attimo l'uccellone dalla bocca. "Toccami" dissi a Serena senza guardarla. Lei capì, mi mise le mani sul cazzo e sulle palle, segandomi energicamente.
"è durissimo, ti piace succhiare cazzi eh? come a me mi sa"
Andreas non diceva niente, geneva a voce piena e basta mentre scorrevo sul suo pisello sempre più profondamente. La gola mi si aprì con naturalezza e il suo cazzone mi occupò tutta la bocca, scendendo verso la laringe. La.mia.saliva gorgogliò attorno al pisello. Serena intuì che qualcosa era cambiato e mi segò ancora più energicamente. Ero al settimo cielo, e in quel momento la sentii muoversi per posizionarsi dietro di me. Le sue mani erano ancora attorno al mio pisello e al mio scroto, ma all'improvviso un brivido mi percorse tutta la schiena. La sua lingua si era appoggiata sul mio ano. Senza volerlo emisi un lungo squittio strozzato dal pisello in bocca. L'orgasmo mi stava montando tra le gambe, e solo in quel momento notai che anche Andreas doveva essere vicinissimo, gemendo e vibrando. Il suo cazzo era caldissimo e all'improvviso con un gemito a voce piena si indurì in uno spasmo estremo in fondo alla mia gola. Altri due gemiti e quel grosso cazzone esplose nella mia gola, pulsando esageratamente.
"OOOH SII CAZZO SIII INGOIA LA MIA SBORRA SIII AHH MM MM MH"
Io non ero pronto. Ingoiai tutto quello che potevo ma la sborra era troppa e iniziò a colarmi dalle labbra. Intanto Serena non smetteva di leccarmi l'ano e di masturbarmi e io non sapevo cosa fare, ero eccitatissimo ma volevo sbatterglielo in gola come Andreas aveva fatto con me e farle succhiare il mio cazzo e riempirla di sperma in faccia e....
All'improvviso sborrai. Fortissimo, senza controllo, inarcando la schiena e sentendo distintamente gli schizzi che correvano lungo il mio pisello duro da far male. Serena non smise di segarmi furiosamente, gemendo come noi mentre con la lingua giocava con il mio culo. I miei gemiti si trasformarono in tremori incontrollati. Per non rischiare di mordere inavvertitamente il pisello di Andreas me lo tolsi dalla bocca, seguito da un fiotto di sperma bianco che colò denso sulle sue palle.
"oooh cielo oooh siiii si si non ti fermare Sere oooh"
Andreas era immobile con gli occhi chiusi e la testa riversa. Serena non accennava a smettere, anche se ormai il mio cazzo gocciolava stentato. Sentivo il mio ano lubrificato e sensibile.
Mi allontanai leggermente dall'inguine di Andreas, con il suo cazzone molle appoggiato sul bordo delle piastrelle lisce. Mi ascougai la bocca e sentii che l'eccitazione era svanita con l'orgasmo e che ero di nuovo in me.
"che cazzo ho fatto ... No che cazzo mi avete fatto fare!"
Andreas, immobile, occhi chiusi, non rispondeva. Serena rise all'altezza del mio fianco. "È stato ... incredibile!!"
"ma che cazzo d.."
"è stato davvero stupendo. Tu sei stato bravissimo e io ero così calda!"
"si ma un conto è se tu .."
"comunque una promessa è una promessa: domani ti faccio un pompino nelle cabine della spiaggia"
Ci ragionai velocemente, per quanto l'orgasmo recente mi potesse far lavorare le sinapsi. Un bel pompino da Serena, e di certo mi avrebbe guardato con quei begli occhi azzurri, mica io e Andreas che per la vergogna non ci eravamo neanche scambiati uno sguardo. E magari avrebbe potuto ancora giocare con il mio culo, elettrizzante… "va bene, ma c'è un ma! nessuno deve saperlo!"
Andreas risorse "se non lo dico a nessuno me lo succhi di nuovo?"
Mi venne naturale sorridere "vediamo" e gli diedi uno schiaffetto al grosso cazzo flaccido, che sobbalzò.
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