Genitori scopano, figli si segano.
di
daino
genere
voyeur
Non so se è successo anche ad altri, io sentendo scopare mamma e papà mi eccitavo da morire, avrei voluto essere con loro pur sapendo che non poteva mai accadere. la sera aspettavo, era come un rito, non vedevo l'ora che arrivasse. Loro tardavano, pensavano che dormissi, macché ero in attesa delle loro evoluzioni. La porta della mia cameretta era sempre aperta, quella della loro camera quasi sempre chiusa o socchiusa. In questo secondo caso arrivavano distinte alle mie orecchie i gemiti di mamma, le volgarità di papà, a volte la insultava perfino "Puttana, troia non ti basta mai". Per me era una carica micidiale, a volte mi segavo a ripetizione. Una sera, forse per dimenticanza la porta della loro camera è rimasta aperta, è stata una festa, si sentiva il vibrare del
letto. Caso strano anche la sera successiva, e poi le altre sere, cominciavo a pensare
che lo facessero per farmi sentire. Il problema era mamma che, come diceva papà, non gli
bastava mai. Mamma aveva il vizio di stare in casa vestita in maniera succinta, se capitava qualcuno che so magari i suoi genitori, non si vestiva affatto, la nonna la
richiamava "Che cazzo vestiti un po' di più, almeno davanti a tuo figlio" Lei rispondeva
"Fatti i cazzi tuoi, non me lo dice lui che mi devo coprire" Incalzava la nonna "Albino
non ti dice niente"? (Albino mio padre) "E' lui che mi chiede di vestirmi così" "Bel
porco" chiosava la nonna ed andava via. Vedere mamma girare in casa in quel modo era un
belvedere, anche papà nei giorni in cui non lavorava, non resistendo a quella visione,
la trascinava sul letto e zac la infilzava come un tordo, di giorno a porta chiusa,
almeno quello. Non potevo crescere in maniera migliore, ho avuto subito la mia prima ragazza, che però non mi dava la stessa possibilità che papà aveva con mamma. Le seghe
proseguivano, non avevo scelta sentendo loro.
Sono cresciuto col pallino
della figa.
letto. Caso strano anche la sera successiva, e poi le altre sere, cominciavo a pensare
che lo facessero per farmi sentire. Il problema era mamma che, come diceva papà, non gli
bastava mai. Mamma aveva il vizio di stare in casa vestita in maniera succinta, se capitava qualcuno che so magari i suoi genitori, non si vestiva affatto, la nonna la
richiamava "Che cazzo vestiti un po' di più, almeno davanti a tuo figlio" Lei rispondeva
"Fatti i cazzi tuoi, non me lo dice lui che mi devo coprire" Incalzava la nonna "Albino
non ti dice niente"? (Albino mio padre) "E' lui che mi chiede di vestirmi così" "Bel
porco" chiosava la nonna ed andava via. Vedere mamma girare in casa in quel modo era un
belvedere, anche papà nei giorni in cui non lavorava, non resistendo a quella visione,
la trascinava sul letto e zac la infilzava come un tordo, di giorno a porta chiusa,
almeno quello. Non potevo crescere in maniera migliore, ho avuto subito la mia prima ragazza, che però non mi dava la stessa possibilità che papà aveva con mamma. Le seghe
proseguivano, non avevo scelta sentendo loro.
Sono cresciuto col pallino
della figa.
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