La villa

di
genere
dominazione

Mi chiamo Martina ho 24 anni e sono fidanzata da 7.
Sono una ragazza in carne con la quarta di seno e un culo grosso e sodo,per questo motivo mi sento spesso a disagio con gli altri.
Non amo il mio corpo nudo anche se il mio fidanzato lo apprezza molto e mi fa sentire bella.
La settimana scorsa stavo tornando a casa con la macchina,era notte e pioveva a dirotto,riuscivo a malapena a vedere davanti a me.
Decisi di lasciare l'autostrada per evitare incidenti e mi diressi verso la statale che era meno illuminata ma senza traffico.
Ad un certo punto sentii un rumore metallico e la macchina iniziò q sobbalzare,fini a fermarsi di botto; imprecai e provai a riaccenderla ma senza successo.
Ero in mezzo al nulla sle per giunta la pioggia era aumentata,così decisi di chiamare il mio ragazzo per avvisarlo ma il telefono non prendeva.
L'unica soluzione era scendere dall'auto,per fortuna avevo sempre con me un ombrello e così scesi dal veicolo e provai a cercare un riparo.
Intorno a me era tutta campagna ma in lontananza vidi una luce fioca prevenire da quella che sembrava una casa.
Mi dovessi in quella direzione mentre la pioggia non mi dava tregua,avevo i piedi già zuppi e fradici; quando mi avvicinai alla luce scoprii che non veniva da una casa ma da un'immensa tenuta persa nel nulla.
La porta era gigantesca tanto che dovetti usare tutta la mia forza per aprirla,dentro era buio pesto e così a tentoni cercai una luce.
Usai la torcia del telefonino e prima che si scaricasse del tutto trovai il pulsante e accesi la luce.
Ero al piano terra della villa,il pavimento era sporco e liso e le pareti cadevano a pezzi,non c'era né un divano né un letto così decisi di provare al piano superiore.
Vidi un bagliore provenire a una stanza e incuriosita mi avvicinai per vedere cosa fosse,veniva da un camino acceso all'interno di una camera da letto immensa e fatiscente.
C'era solo un letto a 2 piazze in mezzo alla stanza,il fuoco era acceso ma non c'era nessuno dentro la camera.
Ero troppo zuppa e stavo congelando così piano piano mi spogliati mettendo i vestiti vicino al fuoco;ero rimasta in mutande e reggiseno e il fuoco mi riscaldata tutto il corpo.
Diedi un'occhiata al cellulare non c'era ancora campo e si stava per spegnere,così lo gettai sul letto e decisi di vedere se c'erano altre stanze con camini o letti.
Avevo ancora le scarpe e salii al terzo piano ma non trovai nulla di interessante; tornai nella stanza da letto ma con mia sorpresa notai ch3 non era più vuota.
All'interno c'erano due uomini,uno marocchino magro e alto e l'altro nero muscoloso e più giovane.
Stavano parlando tra loro mentre toccavano i miei vestiti e il mio cellulare;non so cosa mi prese ma scelsi di entrare nella stanza e chiusi ai due uomini chi fossero e cosa ci facevano lì.
I due mi guardarono per un istante e poi dissero do chiamarsi abdul e michael e che loro vivevano li da alcuni mesi.
Indossavano solo mutande ed erano sporchi,erano chiaramente senzatetto o poveracci.
Mi chiesero come mai fossi capitata lì ma io non risposi,volevo solo i miei vestiti e andarmene;ma abdul si mise in mezzo e mi disse "ti abbiamo fatto una domanda,se non rispondi butto il telefono dalla finestra".
Raccontai la mia disavventura e alla fine dissi di ridarmi i vestiti e il cellulare, ma Abdul lo prese e con una velocità incredibile lo gettò dalla finestra rotta sotto la pioggia.
Mi precipitai alla finestra ma ormai il telefono era caduto,"che cazzo fai?" Dissi ad Abdul che per tutta risposta mi rise in faccia e disse "tanto era scarico ahahaha".
A quel punto michael prese i miei vestiti e li gettò tra le fiamme del camino mentre Abdul mi teneva ferma per le braccia vidi i miei abiti ormai ridotti in cenere.
Li mandai a quel paese e tornai al primo piano decisa ad uscire e tornare alla macchina in un modo o nell'altro.
Ma la pioggia incessante ed il freddo mi fecero desistere così restai al piano terra a riflettere; passarono pochi minuti quando i due scesero dalle scale e mi raggiunsero.
"Non puoi uscire con questo tempo"disse michael, "sei costretta a rimanere qua con noi".
Abdul si diresse verso un armadio nascosto in un angolo,non ci avevo fatto caso all'inizio,ma dal mobile tirò fuori due mazze di metallo.
"SE NON TORNI SU CON NOI TI AMMAZZIAMO DI BOTTE" disse michael,"Muoviti e vai in camera da letto puttana.
A malincuore e spaventata salii le scale e tornai in camera da letto dove poco dopo mi raggiunse michael e mi disse di restare ferma.
Poco dopo arrivò l'altro uomo, portava con sé un borsone nero e gonfio,lo aprii e tirò fuori una corda e del nastro isolante;"mettiti sul letto in ginocchio muoviti" mi ordinò Abdul io risposi di no e allora mi diede un ceffone fortissimo che mi fece traballare.
"Non abbiamo tempo da perdere e non stiamo scherzando fai ciò che ti diciamo troia",ero ancora intontita dal colpo così feci come mi chiesero.
Mi fecero togliere il reggiseno e le mutande e le gettarono tra le fiamme,ero completamente nuda al loro cospetto.
"Guarda che tettone e che culone che ha questa" disse michael,"e che fichetta carnosa" aggiunse abdul;, ero imbarazzata e spaventata e mi misi a piangere.
I due uomini non fecero una piega e prima si misero davanti a me poi mi tapparono la bocca col nastro isolante poi mi ordinarono di togliergli le mutande.
Così feci e quello che vidi mi spaventò ancora di più,due enormi cazzi duri e lunghi erano davanti a me, puzzavano da morire.
Mi legarono le mani dietro la schiena e mi tolsero il nastro dalla bocca,"ora ci devi segare e leccare palle e cazzo chiaro"?
"Nemmeno per sogno puzzano e sono troppo grossi" risposi, ma ricevetti un pugno nello stomaco che mi fece piegare in due.
"O fai come ti diciamo o ti ammazziamo puttana" disse abdul;non avevo scelte e mi segai i loro peni,a stento mi stavano nelle mani tanto erano grossi.
Mentre michael mi scopava la gola come un forsennato facendomi lacrimare e soffocare,il maroccchino si avvicinò alla borsa e tirò fuori alcuni oggetti.
Un dildo e un vibratore xl,un flacone di gel e una frusta piccola e nera.
"Ora ci divertiamo ahahaha" disse Abdul,"sdraiati sul letto e apri le gambe",ubbidii per evitare altre botte e mi stesi sul letto con le gambe aperte.
"Mettiti il dildo nella figa muoviti,deve entrare fino in fondo troia",ci provai ma era troppo grosso e mi stava aprendo la vagina; così lo tolsi ma ricevetti uno sputo in faccia e un altro pugno.
"Allora vuoi farmi arrabbiare eh? Disse michael,"ora ti faccio vedere io" prese il vibratore lo legò alla mazza e lo attaccò al pavimento tramite una ventosa sulla base.
"Mettiti a cavalcioni sul vibratore e stai buona chiaro?";lo fecero entrare tutto nella figa e lo accelero.
La sensazione era incredibile mi stava spaccando in 4 la vagina.
Urlavo di dolore così mi tapparono anche la bocca,ero bloccata su quel coso con le mani legate e imbavagliata; mi misero il dildo nel culo e a turno mi davano schiaffi fortissimi sulle chiappe.
Erano diventati tuttte rosse e stavo per venire con dei oggetti dentro di me,ero esausta ma Abdul mi mise il pene in bocca mentre Michael mise il vibratore al livello massimo.
Tolse il dildo dal culo e mi scopó con foga,venni parecchie volte mentre loro si alternavano tra culo e bocca.
Poi finalmente spensero il vibratore e Abdul si stesse sul letto a pancia in su,"cavalca il mio cazzo puttana","mettitelo dentro e fammi vedere come ti muovii".
Cavalcavo quel pene più veloce che potevo per finire al più presto ma il marocchino era instancabile e durava come un toro.
Michael intanto mi slego i polsi e mi disse di chinarmi e aprire il culo,mi infilò dentro il suo cazzo e mi presero a schiaffi tette e culo assieme.
Usarono anche la frusta e mi sputarono in faccia dandomi della troia;poi vennero dentro di me e a quel punto persi i sensi.
Quando mi svegliai ero stesa sul letto e fuori era notte fonda,i due uomini sembravano spariti così mi alzai a fatica,mi tremavano le gambe e dal culo e dalla figa mi colava la loro sborra.
Arrivai al piano di sotto e vidi una decina di altri neri tutti nudi che mi osservavano.
Mochael e Abdul dissero che erano altri barboni e migranti loro amici che stavano in un centro li vicino.
Per tutta la notte mi spaccarono tutti i buchi,picchiandomi e sputando su di me.


scritto il
2023-07-10
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