Per una sera ho fatto sesso con mio figlio

Scritto da , il 2013-01-13, genere incesti


-Per una sera ho fatto sesso con mio figlio-


Erano le cinque del pomeriggio, un certo languorino solleticava il mio palato, decisi di prepararmi un panino dopo una giornata dedicata alla correzione dei compiti dei miei alunni la voglia di prendermi una piccola pausa era diventava basilare.

Le giornate si erano accorciate e la sera faceva buio presto, l'autunno era arrivato portando freddo e nebbia, le giornate uggiose davano un senso di tristezza complicando non poco il mio umore, la morte di mio marito avvenuta un anno prima aveva condizionato la mia vita, ma fortunatamente non quella di mio figlio il suo carattere forte ed estroverso lo aveva portato a procurarsi nuove amicizie e nuove conoscenze, la facilità nel minimizzare le avversità e i pericoli quotidiani creava una spinta tranquillizzante e rasserenante anche alla mia vita.

Io la sua giovane mammina (testuali parole di mio figlio) che tutti i suoi compagni avrebbero voluto avere come genitrice ero fragile e delicata come una ceramica di Capodimonte e sempre più frequentemente mi aggrappavo a lui nei momenti di difficoltà sapendo di poter contare sul suo aiuto e sulla sua comprensione.

Mentre pensavo a queste cose la porta d'ingresso si aprì.... era il mio tesoro, la sua voce chiara e squillante risuonò nel corridoio con grande euforia disse:
“ Mamma ho vinto al gratta e vinci duecento euro, perciò stasera ti porto fuori a cena”
poi correggendosi rapidamente aggiunge:
” Anzi mi porti tu perché non ho ancora la patente”
Ridendo per questa sua esternazione risposi:
“Ok amore mi metto in tiro perché non voglio farti sfigurare”

Ero felice la malinconia delle ore precedente era sparita in un sol colpo, la sua euforia era stata contagiosa... lo guardai e non potei fare a meno di constatare che il ragazzotto cicciotello e brufoloso di qualche anno prima si era trasformato in un bel esemplare di maschio diciottenne, alto, muscoloso, dai lineamenti dolci e delicati che affascinava in modo particolare le sue amiche ed anche le mie.

Velocemente riordinai lo studio e la cucina, volevo essere bella per mio figlio, nel passare davanti ad uno specchio a parete la sensazione che provai guardandomi fu di autocompiacimento il mio fisico ancora giovanile e grazioso non rispecchiava minimamente la vera realtà anagrafica.

Mentre facevo la doccia Luca entrò senza bussare in bagno la cosa mi creò imbarazzo, soprattutto perché mi sorprese completamente nuda, e la reazione a questa sua improvvisa incursione mi condizionò a coprirmi con un braccio il seno e con l'altra mano il pube, e dopo un mio rimprovero con relativo chiarimento da parte sua dell'involontarietà dell'accaduto, cominciò una piccola discussione improntata sul falso moralismo e i tabù della nudità.

La requisitoria di mio figlio si dilungò con una logica tutta particolare improntata sulla moralità cristiana inculcata dalla religione, alla quale replicai con veemenza gesticolando sia con le braccia che con le le mani lasciando alla pubblica visione le mie zone intime..... con un sorrisetto malizioso quasi a voler finire questa contesa si scusò allontanandosi, lanciandomi però l'ultima pungente frecciatina: “E brava!!! la mia cara dolce mammina allora c'è il trucco.... non sei bionda naturale” rimasi con la bocca spalancata dalla sua esternazione e scoppiai in una rumorosa risata.


La cura nell'abbigliamento fu semplice ma ricercata ed anche Luca approvò in pieno le mie scelte, il suo gusto nel vestire mi sorprese e i consigli sugli accessori rispecchiarono le mie preferenze, soltanto quando volle indicarmi il tipo di biancheria intima che avrei dovuto indossare lo scacciai con tono scherzoso dalla mia camera.

Parcheggiai l'auto nel vasto piazzale del ristorante, con calma c'incamminammo verso l'ingresso del locale, ero allegra e felice e quando mio figlio mi prese a braccetto uno stato di euforia pervase il mio corpo, ero stranamente eccitata ed emozionata, un piacere caldo intenso ed avvolgente percorse la mia schiena, sentì inturgidirsi i capezzoli e bagnarsi il tassellino degli slip non volevo che mio figlio si accorgesse delle emozioni che stavo provando, pertanto una volta entrati nel ristorante mi recai in bagno con l'intenzione di calmarmi e smorzare queste pericolose sensazioni.

Luca aveva scelto un tavolo vicino alla finestra l'ambiente era particolarmente carino e suggestivo, il personale si dimostrò efficiente e premuroso, un cameriere scambiandoci per una coppia ci chiese se preferivamo una salettina più appartata, tutti e due ci mettemmo a ridere e quando lo ragguagliammo sul rapporto che intercorreva fra di noi rimase sorpreso e fu prodigo di complimenti nei miei riguardi.

La serata passò allegramente i nostri discorsi si estesero da uno stato informale ad uno più mirato addentrandosi anche nella sfera sessuale.... con qualche imbarazzo da parte mia nel dover rispondere ad alcune richieste troppo personali, ad un certo punto mio figlio mi rivolse la domanda che mi aspettavo ma che avrei preferito non voler sentire, mi trovai fortemente indecisa se dire la verità oppure no......quando mi chiese se avevo fatto l'amore con altri uomini dalla morte di suo padre gli risposi: “Si Tesoro e capitato alcune di volte “.

Luca sembrò interessato a questo argomento ma troncai il dialogo alludendo che il luogo dove eravamo non è il più adatto per certe confidenze perciò l'invitai a soprassedere, Luca accusò il colpo e ci rimane male.

Finimmo di mangiare e ritorniamo all'auto cercai di smorzare la tensione che si è creata facendogli qualche coccola, lui mi diede un bacio e disse:

“Dai mammina sono curioso vorrei farti un'altra domanda solo una.... ti prego... ”

Il sorriso e la sua faccia da schiaffi mi condizionò ad accettare la sua proposta pregandolo però di non eccedere.

La sua domanda fu come un pugno allo stomaco: “Mamma quando hai fatto all'amore con queste persone loro ti sono venuti dentro” risposi affermativamente e diventai probabilmente rossa in volto dalla vergogna e dalle vampate di calore... Luca fu di parola e non mi chiese altro.

Ero soddisfatta della serata trascorsa e sebbene mio figlio per quanto impertinente fosse stato era un adorabile partner pertanto quando mi propose dal momento che era diventato maggiorenne di concludere la serata in un piano bar di Milano Marittima dopo qualche resistenza più che altro di finto pudore accettai con piacere, le luci soffuse e l'atmosfera di peccato del locale fece venire alla luce tutta la mia femminilità e la mia voglia di vivere.

Ci sedemmo in una zona non molto distante dal pianista, la combinazione alcool più buona musica creò uno status di benessere inconscio, istintivamente appoggiai il mio capo sulla spalla del mio Luca stringendomi a lui senza dovermi preoccupare più di tanto, dal momento che mi sentivo protetta e lontana da occhi indiscreti il suo braccio mi cinse le spalle e la sua mano mi accarezzò il volto, ero felice mi sentivo veramente bene da molto tempo che non provavo questa sensazione.

Fissandomi intensamente le sue labbra si appoggiarono alle mie, mi aspettavo il solito bacetto ma rimasi sorpresa quando la sua lingua entrò dentro la mia bocca spaziando, succhiando e centellinando ogni centimetro al suo interno, non capivo più nulla, lo lasciai fare come inebetita, la sua mano si appoggiò al mio ventre e sollevò leggermente il maglioncino toccò la pelle nuda della pancia il suo dito medio solleticò il mio ombelico infilandosi sotto la trama del collant per poi raggiungere l'elastico delle mutandine con la chiara intenzione d' infilarsi fra la pelle e lo slip, a quel punto un barlume di lucidità mi liberò dallo stato di trance in cui ero caduta e guardandolo in faccia con voce ferma gli dissi:

”Scusa Luca fermati un attimo.....Non puoi fare cosi ti prego smettila”

Mentii spudoratamente (in effetti avrei voluto dirgli che anche a me piaceva quello che mi faceva ma non potevo assecondarlo.... per lo meno non subito) mi alzai e mi diressi verso l'uscita, una volta fuori dal locale mi accesi una sigaretta per lenire lo stato d'animo in cui mi trovavo e poco dopo fui raggiunta da Luca che scusandosi mi abbracciò teneramente.

Riparati dentro l'abitacolo dell'auto continuammo il nostro discorso.... mi resi conto che mio figlio per quanto dispiaciuto non aveva alcuna intenzione di lasciar perdere quello che probabilmente si è prefissato, un infinità di pensieri passano per la mia testa ma uno in particolare martellava con un fracasso assordante.... il fatto che mio figlio mi volesse, che volesse farsi sua madre mi stordì e mi lusingò contemporaneamente dal momento che anch'io in pratica desideravo questa cosa.

Partimmo in direzione di casa nostra, la strada era libera e il traffico piuttosto scarso, la mano di mio figlio si posò sopra una gamba ma questa volta non feci nulla, con molta delicatezza risalì sotto la gonna lungo la coscia scivolando verso l'interno accarezzando la morbida carne ricoperta dal nylon, per poi soffermarsi sull'inguine, sembrava una scena surreale io zitta lo lasciavo fare mentre il suo sguardo fisso e imperturbabile guardava la strada, le sue dita forzarono la tenue resistenza che opponevo, avvertii il calore del palmo della mano attraverso la leggera trama della calza una senso di piacere mi scosse fin dalle viscere provocandomi un lungo brivido di piacere.
.A quel punto ruppi gli indugi inforcai la prima stradina laterale che trovai...dirigendomi verso la pineta fermai l'auto in uno spiazzo, e senza dire nulla ci trovammo faccia a faccia i nostri occhi s'incrociarono, meccanicamente le nostre bocche si unirono in un languido bacio la sua voce quasi impercettibilmente sussurrò:

“Mamma fammi entrare dentro te.....voglio venire dentro la tua pancia come hanno fatto gli altri uomini che ti hanno posseduta”

Queste parole furono sufficienti a farmi sciogliere definitivamente, le mie mutandine s'inzupparono di umori appiccicosi e sibilando dall'eccitazione risposi:

“Si amore mio sono qui per te.... fammi le cose che mi hanno fatto loro....chiamami puttana, troia,vacca, fammi godere, puoi farmi tutto quello che vuoi”

L'auto non era il massimo della comodità ma nessuno di noi due voleva rimandare quell'attimo cosi dolce ed intenso, i ribaltabili del mio fuoristrada crearono un poco di spazio comunque insufficiente per muoversi liberamente, nonostante la mia altezza di un metro e settantacinque non permettesse una vasta scelta di movimenti Luca riuscì a sollevarmi e posizionandosi fra le mie gambe affondò il suo viso nel mio inguine... lo sentii annusare il mio sesso aspirando a pieni polmoni le sue mani lacerarono il nylon del collant, palparono pube e cosce solcarono con le dita le labbra della vagina coperta dalle mutandine fradice del mio piacere.

Mi sistemai meglio, guidai le sue mani, sul mio seno, sulla pancia, sull'ombelico, fin sotto le mutandine....un sussulto di piacere lo scosse quando le dita arrivarono a contatto con la soffice peluria del mio inguine.

Cosi come il collant anche le mutandine di satin finirono ingloriosamente strappate, la lingua cominciò a frugarmi dentro la pancia, solleticò il mio clitoride per poi aspirarne con avidità gli abbondanti succhi della mia vulva, i suoi attacchi audaci e mirati minarono la mia lucidità, cercai di respingere il crescente piacere che montava in me, non volevo godere cosi presto ma i sapienti massaggi nei punti sensibili del mio corpo e le continue manipolazioni mi portarono sull'orlo del godimento, mi morsi le labbra quando il mio clitoride gonfio ed eccitato portò la mia libido ad un livello insostenibile. Una carezza più decisa delle altre fu la classica goccia che fece traboccare il vaso un profondo gemito di piacere uscii dalla mia bocca facendomi venire una prima volta.

La cosa non passò inosservata a mio figlio che mi baciò e mormorò “Mamma ti amo sei il mio amore”

Luca sollevò il suo corpo e si distese sopra di me..... era arrivato il momento che desideravo una leggera pressione sulle grandi labbra mi fece intuire che aveva appoggiato il suo pene all'ingresso della mia fessura il suo membro si aprì la strada fra le tenere pareti del mio sesso, l'attrezzo di mio figlio venne minuziosamente lubrificato dai miei succhi vaginali, le grandi labbra accolsero ed accarezzarono delicatamente la sua cappella il mio bacino aderì perfettamente al mio ventre Luca cominciò a muoversi con movimenti lenti ma decisi.... il piacere che provai in quel momento portò alla mia mente dolci ricordi vissuti con suo padre, alla nostra prima notte d'amore per arrivare fino alla sera che concepimmo il ragazzo che ora era dentro il mio utero e mi chiamava amore.

Il godimento che stavo provando mi svuotò la mente da ogni altro pensiero mio figlio mi stava chiavando con irruenza ma soprattutto con la forza dei suoi diciotto anni, mi sentii trascinata nella spirale del piacere e i miei gemiti di godimento seguirono l'andamento ritmato della verga che entrava ed usciva dalla mia pancia con furia animalesca.

Il suo pene era al massimo della sua potenza, pronto ad espellere la sua essenza dentro la mia pancia, non ero protetta ma non me ne importava nulla di quello che sarebbe potuto accadere, la sua voce affannata disse:

“ Mamma so che non pigli più la pillola e se rimani incinta?

Sapendo di mentire risposi:
“Amore non ti preoccupare stai tranquillo sono ugualmente protetta se vuoi venirmi dentro..... fallo”

Sapevo che quello che avevo detto era sconvolgente e moralmente deleterio una gravidanza in quelle condizioni sarebbe stata altamente deplorevole e condannabile da tutti fortunatamente esisteva l'aborto e nel peggiore dei casi avrei risolto la situazione usando quella scappatoia

Ero all'apice del piacere, sentivo i muscoli del mio sesso contrarsi e rilassarsi in modo spasmodico....un rantolo affannoso mi avvisò che Luca stava pompando il suo seme all'interno del mio utero il suo godimento coincise con il mio secondo orgasmo, come un' invasata urlai dal piacere impazzendo dalla felicità assaporando ogni minuscola parte di quel breve attimo cercando di farlo durare il più a lungo possibile.

Una sensazione cosi bella e dolce era un ricordo ormai sbiadito nel tempo avuto la prima volta che feci l'amore e sebbene altri uomini dopo la morte di mio marito avessero avuto la possibilità di avermi, l'intensità provata con mio figlio non aveva paragoni con alcuno, nonostante la paura e il rischio di rimanere nuovamente incinta.
La mano di Luca accarezzò il mio volto e con un fazzolettino raccolse il rivolo di sperma che fuoriusciva dalla mia vagina, tanta tenerezza addolcì il mio stato d'animo avrei voluto abbracciarlo e baciarlo ora avevo difficoltà a riconoscermi non ero più solo la sua mamma, ero stata la sua amante, la sua donna per una sera, e lui aveva violato l'antro che diciotto anni prima l'aveva portato alla luce...... questa cosa mi dava un senso di vergogna e di piacere simultaneamente....la sua voce interruppe queste mie considerazioni e con voce tranquilla e pacata disse:

“Dai mamma andiamo a casa da stasera dormiamo assieme come marito e moglie ”

La sua richiesta mi colse di sorpresa mi resi conto che la situazione aveva assunto per lui un aspetto nuovo ed interessante, feci mente locale su quello che era accaduto e capii che per Luca avere una mamma/amante che lo accudiva durante il giorno e che lo assecondava sessualmente alla notte era la soluzione perfetta... anche se nel mio caso sarebbe risultata impegnativa e vincolante la cosa mi attirava enormemente, mi ripromisi di riparlarne e di chiarire alcuni particolari importanti, ma per questa sera non avrei fatto altro che assecondare le sue intenzioni sapendo che una volta arrivati a casa le sue voglie si sarebbero ripresentate e mi sarei ritrovata oggetto del suo desiderio, e per una altra volta sarei rimasta nuda e scopata per la seconda volta..... misi in moto l'auto assaporando questa dolce sensazione e sorridendo accettai le mani di Luca fra le mie cosce.


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