Ritorno al parco

Scritto da , il 2023-04-22, genere voyeur

Ritorno al parco
(seguito de “La mia prima volta al parco”)


Dopo la nostra esperienza al parco (vedi “La mia prima volta al parco”) continuammo a frequentare posti simili con grande soddisfazione reciproca, ma dopo altre esperienze, ad Alfonso venne voglia di cambiare posto dove svolgere le nostre “sedute”, per sperimentare nuove situazioni, Io non ero molto d’accordo, ma volli accontentare mio marito che mi propose di frequentare alcuni locali “privè” dove vigeva lo scambio di coppie.
Per la nostra prima volta,scegliemmo un locale, non molto distante dalla nostra città. Il locale era lussuoso, con luci soffuse ed una musica dolce aleggiava all’interno. C’era già una discreta quantità di persone di ambedue i sessi, anche se i maschi erano in numero maggiore. Io e Alfonso andammo al bar ordinammo dei drinks che bevemmo ad uno dei tavolini presenti in sala.
La sala era in penombra ed alcune coppie ballavano strette baciandosi e toccandosi in maniera molto esplicita nelle parti intime, L’eccitazione era palpabile ed anche noi incominciavamo ad esserlo. Ad un tratto una donna non più giovane, truccatissima, con un vestito cortissimo e trasparente, si avvicinò a mio marito invitandolo a ballare. Mio marito, avrebbe voluto “vedere” le mie performaces più che partecipare, ma non se la sentì di rifiutare e sia allontanò con la donna,
“Ti lascio un po’ sola cara” mi disse “ cerca di divertirti anche tu”.
La donna mi sorrise, lo avvinghiò, stringendolo a sé e lo indirizzò verso una sala poco distante.
Io ero sola, ed ero a disagio. Mentre ero assorta nei miei pensieri, fui avvicinata da un uomo di mezza età, distinto che chiese il permesso di sedersi al mio tavolo. Io lo invitai a sedersi e lui per prima cosa si avvicinò a me, baciandomi sul collo e mettendo la sua mano tra le mie cosce. Io mi ritrassi un po’ ma lui continuò a carezzarmi la fica introducendo le dita al suo interno facendosi strada tra le mie ridottissime mutandine. Io incominciai a bagnarmi eallargai sempre più le cosce, ma lui mi fermò e disse:”Qui non possiamo avere rapporti, dobbiamo scegliere : andare in una sala, comune oppure una appartata. Scegli, in quella comune saremo tanti e in semioscurità; lì potrai avere rapporti con chiunque non solo con me….ed è molto eccitante; se invece vuoi un rapporto singolo, seguimi”.
Io optai per qualla comune perché il mio occasionale partner mi dava poca fiducia; glielo dissi e ci dirigemmo verso un sala che aveva una anticamera per spogliarsi. Ci spogliammo ed entrammo nella sala semibuia, molto vasta piena di soffici tappeti, divani, cuscini ed altro. All’interno si sentivano gemiti di piacere che si alternavano ad espressioni lascive piene di eccitazione,
”Troia prendilo tutto, sto godendo” “Si fammi godere, sborra maiale, il tuo cazzo è più grande di quello di mio marito, sfondami….dai..dai”
Io cominciai ad eccitarmi e il piacere cominciò ad aumentare quando sentii una lingua salirmi su per le cosce ed arrivare alla mia fica già bagnata. “Dov’è il tuo cazzo, lo voglio fammelo toccare, ti prego mettimelo in bocca” - sussurrai. Ma nel buio non vedevo chi mi leccava e dopo poco sentii una voce:” Se vuoi un cazzo devi cercare un uomo, sono io che ti sto leccando la fica ed ora vorrei che tu leccassi la mia; dai metti la tua lingua tra le mie cosce”. A tastoni cercai la mia misteriosa compagna e la accontentai leccandola furiosamente , introducendo contemporaneamente alcune dita nella sua fica. Dopo alcuni attimi sentti un gemito prolungato ed un fiotto di liquido inondò il mio volto. “Brava, mi hai fatto squirtare – mi disse la donna. E dopo un po’ la sentii allontanarsi. Ma io non avevo raggiunto l’orgasmo e mi sentivo sempre più eccitata.
Mi misi sdraiata su un divano con la fica aperta e aspettai, Dopo un poò sentii ancora una volta una lingua che si incuneava nella mia fica e cominciai a godere con leggeri gemiti. Stavo per avere un orgasmo, ma l’uomo, questa volta si trattava di un maschio, smise di leccarmi e mi introdusse il cazzo nella fica cominciando a pompare. Stavo per arrivare all’orgasmo quando lui si fermo si distaccò con un rantolo di piacere e si allontanò. Era venuto, ma io non avevo sentito sborra nella fica perché sicuramente chiavava con un preservativo. Ancora una volta ero eccitata ma non avevo ancora goduto, Mi misi due dita nella fica e roteandole velocemente mi diedi piacere da me stessa.
Fatto questo, mi alzai ed andai a rivestirmi. Ritornai al bar ed aspettai mio marito, rifiutando, incazzata alcuni inviti che mi furono fatti da altri uomini. Dopo un po’ vidi mio marito, e dalla sua faccia mi accorsi che anche lui sembrava deluso. Mi alzai e gli dissi : “Non mi piace questo posto, ti prego andiamo via”. E mi diressi verso l’uscita.
Mio marito mi chiese : “ Che è successo cara ?”-
“Per godere, devo partecipare in maniera totale, voglio vedere l’uomo che mi scopa, vedere il suo cazzo, toccarlo, sentirlo in bocca, odorarlo e poi sentire la sua sborra dentro di me, in bocca, in fica, in culo. Questo posto è triste, asettico; quello che mi ha scopato è venuto dentro di me con un preservativo, non mi ha nemmeno bagnata e soprattutto non mi ha fatto godere. Una donna mi ha leccato la fica lasciandomi sul più bello senza godimento, pretendendo di farla godere a mia volta….e poi se n’è andata. Odio questo posto e non voglio tornarci più. Se mi vuoi bene, portami ancora al parco dove possiamo veramente godere la nostra sessualità”. Mio marito mi guardò in silenzio e disse:”Scusami, cara hai ragione, anch’io godo e traggo il mio piacere vedendoti scopata da altri; a me non interssa questo squallido scambio di coppie”.
“Bene, – urlai – allora portami in uno dei nostri meravigliosi parchi che conosciamo, ti prego”.
“Ok, torniamo nella nostra città e ti accontento”.
Salimmo in macchina e a gran velocià ci dirigemmo verso uno dei posti che avevamo già frequentato e che conoscevamo bene. Arrivammo dopo circa un’ora e ci piazzammo all’interno del parco che a quell’ora non era ancora molto frequentato.
Solita modalità, mio marito sfareggiò più volte, lasciammo la luce accesa, Alfonso uscì dall’auto, ed io mi misi all’interno senza mutandine con le cosce nude ben esposte, in attesa. Ero eccitatissima, non aspettavo altro che si avvicinasse qualcuno, e ben presto questo accadde.
Un uomo si avvicinò, chiese ad Alfonso se poteva avvicinarsi a me ed ottenuto il permesso entrò nell’auto ed iniziò a baciarmi partendo dalle caviglie, salendo verso la fica. Iniziò a leccarmela molto lentamente e nel frattempo si tolse i pantaloni sfoderando un cazzo già ritto di notevoli proporzioni, Gli feci cenno di mettermelo in bocca e l’uomo lo fece senza indugio, continuando a masturbarmi. Finalmente !!!!! prendevo un cazzo, me lo infilavo in bocca, leccandolo, gustandolo, segandolo lentamente, ed intanto il piacere che mi procurava il ditalino cominciava ad aumentare.
Vidi che anche Alfonso era eccitato e si stava segando.
Quando ero prossima all’orgasmo urlai all’uomo :” Chiavami, sbattimelo tutto dentro, inondami di sborra, voglio godere” L’uomo non se lo fece ripetere, lo infilò a forza al mio interno e cominciò a pompare con veemenza e grande velocità.
“ Dai….dai….più forte…ancora….vengo, vengo….ahahahah – urlavo – sborrami dentro, inondami …..ecccomi….vengo, vengo….ahahahah”. Incominciai a sobbalzare sul suo cazzo e l’uomo urlando il suo piacere mi inondò la fica con un’ enorme quantità di sborra, ma era talmente tanta che colò all’esterno lasciando copiose strisce di liquido sulle mie cosce.
Alfonso, continuando a segarsi, si avvicinò, mi baciò e mi sorrise “Finalmente – disse – ho rivisto la mia Paola; scusami se ti ho portato in quello squallido posto, non succederà più te lo prometto.
L’uomo però non era ancora soddisfatto e mi mise il cazzo vicino alla bocca pregandomi di fargli un pompino.”Sei stata grande, ma ora voglio vedere come sei brava di bocca”.
“Non ti deluderò – gli dissi ed incominciai a succhiarlo partendo dalle sue palle e salendo lungo l’asta. Mi introdussi il cazzo in bocca e cominciai ad andare su e giù sempre più velocemente. Poi gli misi un dito, che precedentemente, mi ero messo nella fica, dentro il suo culo ed incominciai a scoparlo. “Ti piace ?- gli dissi mentre gli succhiavo il cazzo- “devo continuare ? “Si, ti prego, leccami anche un po’ il culo, se vuoi”. Con la mano continuai a segare il suo cazzo e iniziai a leccargli il culo andando sempre più a fondo. L’uomo gemeva ed emetteva dei gridolini di piacere. Quando mi accorsi che era arrivato al limite, ritornai velocemente sul suo cazzo e dopo poche pompate sentii il suo urlo strozzato di piacere ed una grande quantità di sborra inondò la mia bocca. Io non ne persi nemmeno una goccia, e rivolgendomi verso l’uomo lo baciai condividendo con lui la sborra che mi era rimasta in bocca.
“Eccezionale, fantastica, sei la troia più grande che abbia mai trovato in questi posti, spero proprio di ritrovarti ancora: Mi hai sfinito, ora me ne vado, ma se frequenti ancora questo posto ti cercherò e verrò anche con qualche amico. Grazie a te e tuo marito”. E se ne andò.
“Vedi Alfonso ? Questo era questo che ti dicevo, queste sono le sensazioni vere, non quelle di quei posti eleganti, ma falsi …….non credi ?” “ Si cara hai proprio ragione, mi sono fatto una sega guardandoti godere e far godere quell’uomo. Sei meravigliosa, ti amo; sei stanca, vuoi andartene a casa?”. “Non ci penso nemmeno ho appena iniziato, devo recuperare la delusione, e voglio scopare tutta la notte”. Nel frattempo ero uscita dalla macchina per sistemarmi un po’ alla meglio quando vidi nella penombra, tre uomini che avevano assistito alla mia precedente scopata.
Chiesero il permesso di avvicinarsi a me ed ottenutolo, misero in mostra i loro cazzi già ritti per l’eccitazione che avevano provato a vedermi scopare e vennero verso di me. Io rimasi fuori dall’auto misi una coperta sul terreno, ed incominciai a succhiare il cazzo del primo che mi si era avvicinato, mentre gli altri mi toccavano il seno e la fica. Anche essi non erano molto giovani, ma erano fortemente eccitati.
“Vuoi che ti chiamiano troia ? Non ti offendi ? Ti piace ? – dicevano mentre si davano da fare ed io succhiavo i loro cazzi andando da uno all’altro.
“Si, sono la vostra puttana, voglio sentire la vostra sborra dentro tutti i miei buchi, assaporarla ed ingoiarla se godrete nella mia bocca. Forza datevi da fare, vi voglio sentire tutti insieme”.
Uno si sdraiò sulla schiena ed io mi infilai sul suo cazzo, il secondo mi aprì le natiche ed infilò il suo cazzo nel culo. Il terzo, ritto sopra di me, mi mise il cazzo in bocca.
I tre incominciarono a stantuffare nei vari buchi ed Alfonso si avvicinò esortandoli a farmi godere.
“Bravi fate godere mia moglie, è la cosa più importante della mia vita: Sbattetela bene e riempitela di sborra. Voglio sentirla urlare di piacere”- Mentre parlava sentii un rantolo ed Alfonso si sborrò addosso, mugolando di piacere.
Io ero impossibilitata a parlare perché il terzo uomo mi aveva preso il volto tra le mani e si segava con la mia bocca. Il mio piacere aumentava sempre più; un primo orgasmo arrivò, facendomi sussultare, ma i due che mi chiavavano, continuarono senza sosta a spingere i loro cazzi completamente dentro di me. Il primo che venne fu quello che mi chiavava il culo. Dette un paio di scossoni e sborrò una notevole quantità di sborra che mi riempì tutto il culo lubrificandomi piacevolmente tutta la zona interna. Quello che mi chiavava la fica, mi prese per i fianchi, mi alzò più volte ed ogni volta affondava il cazzo completamente nella fica, arrivando a toccare l’utero. Era bello, ma il culmine del mio orgasmo arrivò quando lo sentii urlare: “Troia, ti spacco tutta, prendi tutta la sborra che è dentro i miei coglioni, ti riempio, puttana…..godi insiema a me…..ahahahah “
E poi si accasciò a terra. Io avevo avuto una serie di orgasmi , ma non avevo potuto urlare perché avevo il cazzo in bocca del terzo uomo. Quest’ultimo però me lo tolse di bocca mi alzò di peso dall’uomo a terra, mi sdraiò sulla schiena ed iniziò a chiavarmi con foga. Passò solo pochi attimi e anche lui gemendo di piacere, mi spruzzò in fica un’altra enorme quantità di sborra inondandomela ancora una volta, mischiando il suo sperma con quello dell’altro uomo. Non so quanrte volte ero venuta e rimasi per alcuni minuti ferma sul terreno. Poi sentii un cazzo che si avvicinava alla bocca. Era di quello che mi aveva chiavato il culo che mi disse:”voglio sborrarti in bocca, sono convinto che mi farai un pompino da favola”. Mi misi in ginocchio e comininciai a succhiargli le palle, salendo su per il cazzo, fino ad arrivare alla cappella che mi introdussi in bocca. Continuai a sbocchinarlo su e giù. L’uomo germeva : “Sei brava, meravigliosa, mai trovata una donna più brava di te….ti sborro in bocca….bevi tutto, troia….puttana….ahahahah ..,.vengo eccola tutta la mia sborra” : Con un rantolo prolungato venne ed io inghiottii tutto quanto non facendone cadere nemmeno una goccia.
Mio marito aveva gli occhi fissi su di me e mi guardava con occhi pieni di amore.
“Grazie” - mi sussurrò a bassa voce, mentre continuava a segarsi lentamente - ma ora andiamo a casa; abbiamo visto come e dove trovare il nostro piacere. Mai più, te lo prometto in altri posti diversi”. “Certo – gli dissi - ma prima faccio godere anche te”. Mi avvicinai, continuai a segarlo finchè non venne, poi inghiottii anche la sua sborra. “Ora possiamo andare, caro”.

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