Mai dire mai

Scritto da , il 2012-11-12, genere trans

Sono completamente etero e adoro le donne sotto ogni profilo; Per la loro femminilità, per l'avvenenza, per la loro grazia, la mentalità, per l'intelligenza e per tutti i meriti che hanno, nella vita di famiglia e in quella della società. Ma un giorno venne ad abitare vicino a casa una bellissima singorina come nn se ne vedono spesso. Non sono un ingenuo e so distinguere il bello dal brutto, e quella era perfetta, bel fisico, bellissimo viso, splendidi capelli, un corpo da far sognare, gambe kilometriche e culo da sballo, e poi mani sottili, spalle aggraziate, voce da usignolo, sguardo da cerbiatta. Insomma, una meraviglia del creato. Ci si incontra spesso nel palazzo, sulle scale, sul piano, e nell'ascensore, e sempre con me è gentile, mi sorride e mi dedica lunghi sguardi. Col tempo, poco alla volta, m'è entrata nel cuore, e negli ultimi tempi mi appostavo lungo il solito percorso, per poterla reincontrare. Così ogni volta che faceva la mia strada, noi ci si incontrava e con l'assiduità naque anche una amicizia. Io forse ne ero anche innamorato, ma era troppo più bella e giovane di me, e poi sono sposato con prole, perchè una ipotesi simile possa essere presa in considerazione. Finchè un giorno la ragazza mi chiese se nn volevo incontrarla da sola in un posto diverso che fosse il condominio, dove troppi conoscenti miei e suoi potevano vederci parlare e malignare senza motivo. Il cuore mi battè a mille ed accettai. Pensavo che anche lei provava qualcosa per me, e che se era lei a chiederlo, dovevo approfittare. Ci vedemmo quindi un tardo pomeriggio in un bar, dove consumammo della cioccolata calda e parlammmo del più e del meno. Di arte, di musica e cinema, di politica e alla fine parlammo di noi. Intellettualmente eravamo quanto di più diverso possibile, ma solo vederla mi procurava delle erezioni record. La mia sopresa fu quando mi chiese se avevo la macchina e se mi andava di continuare il nostro discorso lì. "Certo che si" dissi subito, così pagai e uscimmo. Raggiunta la macchina ed entrati, lei si aggiustò il collant sotto la cortissima gonna, facendola salire ancora un pochino sulle cosce, e mostrando le più belle gambe mai viste. E si accomodò il reggiseno, con gesti piuttosto espliciti. Facendolo mi sorrideva, ed io ebbi il sospetto che fosse una escort di lusso, ma era troppo bella e approfittai. "Sei bellissima" le dissi. "puoi avermi, se vuoi". Ecco, lo sapevo, era una troia! Le chiesi il suo prezzo e lei la prese male. Mi urlò che nn era una prostituta, ma che aveva voluto stare con me solo perchè le piacevo. L'imbarazzo mi assalì e nn sapevo come farmi perdonare. Lei notò questo e tornò dolce com'era stata fino ad allora, cominciò ad accarezzarmi e a stringersi, e la mia eccitazione salì alle stelle. Ci baciammo con grande voluttà, e mentre la baciavo, passò le sue mani sul mio petto, scendendo verso le gambe giù fino all'uccello. Sentì la grande erezione e fece un verso di approvazione, mi guardò con sguardo complice e mi confessò che voleva vederlo. Non potevo crederci, uno come me, senza particolare appeal, era vicino a farsi una figa pazzesca come questa ragazza qui. Quando mi ricapitava? La lasciai fare e in due secondi mi ritrovai col cazzo in bocca a costei. Allungai anche io allora le mani su di lei, i seni, i fianchi, il bellissimo sedere e finalmente in mezzo alle gambe. Ma qui l'infarto, quella creatura sublime era priva di un elemento considerato irrinunciabile per un etero come me! Era senza figa ma al suo posto un battacchio come e più del mio, duro e sodo!! Rimasi impietrito, mentre lei continuava la sua opera di fellatio, ma nn indietreggiai. Ero eccitatissimo e troppo coinvolto, e questa puttanella o non so più come chiamarlo, lo sapeva. Si fermò che ero al culmine per chiedermi se lo avevo mai fatto. Le parole mi si soffocavano in gola e trovai solo la forza di chiedere; "fatto cosa"? "un pompino, caro". La voce era sempre sorprendentemente suadente e il fascino immutato. Risposi di no, ma convinsi me stesso che a pensarci, tolto il battacchio, la creatura era la stessa di prima, solo si chiamava Raul e nn Iris. Così continuai nei miei maneggi fino ad infilarle prima una poi due dita in culo, e con grande soddisfazione per entrambi. "Fanne uno a me, allora" disse. "uno cosa?", feci io. "Fammi un pompino, amore". Dopo questo, avevo il sangue alla testa. Come un automa la svestii e portai la mia bocca al suo pene, lo afferrai come avevo sempre visto fare e come le mie donne facevano a me, e cominciai a succhiare. Lei/lui succhiava me io lei/lui. Inutile dire che fu straordinario, e che dopo quello passammo al sesso completo, provai ad incularmi un uomo, perchè questo quella splendida fanciulla era. E fui inculato a mia volta. Splendido. Continuammo per ore, fino ad esaurire le energie. Ci pulimmo dei nostri brodi e ci ripromettemmo di farlo appena possibile. Tornando a casa fui accolto dal dolce sorriso di mia moglie, al quale risposi con un cenno imbarazzato. Non solo la avevo tradita, ma avevo preferito un maschio a quella splendida femmina che è la madre dei miei figli. Chi lo avrebbe mai detto possibile? Ma intanto meditavo sul prossomo incontro con Raul

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