La caldaia rotta.

di
genere
incesti

“L’uso logora” è questo che si sente dal tecnico che si chiama per la riparazione. Certo che l’uso logora, logora quanto meno te l’aspetti. La lampada si fulmina se l’accendi, il rubinetto si sfascia fai uscire l’acqua e così via. La caldaia per il riscaldamento centralizzato naturalmente si rompe a gennaio, che giorno di gennaio? Il 21 quando tutte le previsioni ci hanno annunciato neve. Nel nostro paese non ce ne stava tanta, solo 20 centimetri, con la temperatura prossima allo zero.
Abbiamo una stufetta elettrica che accendiamo di giorno, la notte nel letto aggiungiamo una coperta e risolviamo il problema. Nel nostro caso, io e Marcella, la mia dolce metà, avremmo potuto scaldarci in modo diverso, dormendo abbracciati con il cazzo nella figa che ci teneva più uniti. Quello era il programma. Invece? Alle 22 circa Barbara, nostra figlia, ci informa che nella sua cameretta c’erano 12 gradi, quasi come al polo nord. Marcella che ha cuore dall’apertura facile, invita Barbara a mettersi nel nostro letto. Queste sono mosse strategicamente intelligenti. Barbara entusiasta accoglie l’invito. La disposizione dei posti sul letto era obbligata, io dal lato sinistro,
Marcella al centro e Barbara al lato destro. Inizialmente eravamo un po' distanti, però avevamo la tendenza ad avvicinarci alla ricerca di calore. Marcella e Barbara invece del pigiama, indossavano un camicia da notte di pile, adatta alla bisogna. Dopo alcuni ringraziamenti alla caldaia abbiamo spento anche la luce. Il costo dell’energia ci costringe ad essere parsimoniosi. “Buonanotte alle mie donne” recitai nervosamente. La risposta di Marcella fu invasiva “Vaffanculo” suscitando l’ilarità di Barbara. Sempre più vicini, siamo entrati immediatamente nella fase Rem, in questa fase non esisti, la mente si allontana dal corpo lasciando un ammasso di carne morta, tutto
morto escluso il cazzo, che essendo antagonista del cervello, e da qui la famosa frase “Ragioni col cazzo” agisce per conto suo. La sede naturale del cazzo è la figa in modo particolare quando si indurisce. Dopo la fase Rem si passa ad un sonno più leggero e quando ti ricordi che tua moglie si è coricata al tuo fianco, cerchi di trovare la custodia dove deporre il cazzo, se poi ti accorgi che la figa di Marcella è predisposta, delicatamente la penetri ed invece del solito gemito, per non
svegliare Barbara da un colpetto di tosse gentile. Un sollievo, mi sembrava di volare anche perché il culo premeva sul mio pube. Un supplizio, evitare di muoverci per non svegliare Barbara. Un modo bellissimo, scopare senza muovere il corpo, solo con i muscoli pubici. Non so chi ci ha trattenuto dall’urlare il nostro orgasmo, un piacere così non l’avevo mai provato.
Non so l’ora ed il sonno riprese il suo corso. La sveglia alle 6,30 che in maniera intelligente non avevo esclusa essendo domenica, col movimento automatico ho acceso la luce. Ho spento subito. Oh cazzo al mio fianco non c’era Marcella, c’era Barbara. La bomba di Yroshima era un mortaretto rispetto al mio cervello, un esplosione di dubbi, di vergogna, perché no di eccitazione. Sta a vedere che ho scopato mia figlia, cercavo di spiegarmi che magari avevano appena cambiato posto. Davo forza a quello che al momento era il pensiero prevalente. Se fosse stata veramente Barbara, si
sarebbe allontanata? Alzando le coperte vedo il meraviglioso culetto di Barbara, il culo di Marcella era oltre Barbara. Rassegnato aspettavo la sveglia di tutti per avere qualche cenno. Nulla al risveglio nessuno disse nulla. Conoscendo Marcella sicuramente mi avrebbe inviato un cenno di ringraziamento, invece niente. Barbara come se non ci fosse, era normalissima. Quella fu la domenica del silenzio, nessuno aveva nulla da dire. Stavo mettendo in dubbio la mia scopata, forse un sogno? No, non si è trattato di sogno ma di realtà, una macchia appena percepibile, perché quasi asciutta nella parte posteriore della camicia da notte di Barbara, era sborra secca. Avevano cambiato la posizione nella notte perché Barbara aveva freddo
Oh cazzo ho scopato mia figlia e lei ha subito, macché subito, ha gradito un rapporto col padre. Ed ora??? Ed ora era cambiato il modo di guardarci, io cercavo di abbassare la testa per vergogna, lei mi fissava intensamente in assenza di Marcella.
Sostituire la caldaia non è il lavoro di un giorno, forse una settimana se tutto va bene. Il mio pensiero prevalente era quello che la temperatura si tenesse bassa e che
le posizioni nel letto non si modificassero. Accade esattamente questo, la verifica
è imminente. Tutto come previsto Barbara tra me e Marcella. Altro che sonno Rem, stanotte è veglia, anche se la mattina avevo il lavoro. Non dormiva neanche lei, tra
piccoli movimenti e delicati sospiri erano il segnale che non dormiva. Luce spenta,
coperti fino al collo potevo solo immaginare!!! Oh ecco che si avvicina, mi tocca col culo, il cazzo riprende la sua funzione, è duro, leggerissimi movimenti scopre la sua
delizia, estraggo il cazzo dal pigiama, fa tutto lei lo prende con la mano e ...zac lo
fa sparire nell'ambiente caldo. La certezza che l'avevo già scopata mi tranquillizzava.
Come la prima volta, solo con movimenti dei muscoli pubici, ce la gustammo tutta la scopata, che durò molto di più della prima volta. La mattina a colazione il sorriso di Barbara era un segno per tranquillizzarmi. Rivolgendomi a Marcella la salutai "E che
cazzo dormi come un ghiro la notte" La solita risposta "Vaffanculo" Come dire con Barbara in mezzo cosa vuoi fare?
di
scritto il
2023-01-23
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